Quando si suda freddo...

In effetti no, da deboluccio di intestino ho avuto moltissime esperienze del genere, quando ho letto che ti fissavi le nocche, ho capito perfettamente quello che volevi dire .


nobu. questa la dovevi postare anche sul baccanale quando avevi accennato al compito
Ne racconto una anche io.

Nel 2003 mi trovavo a dover raggiungere Firenze da Salerno in treno per un concerto dei Radiohead. Bene.

Dopo circa un'ora/un'ora e mezza di viaggio iniziano crampi allo stomaco, gorgoglii infernali e sbiancamenti improvvisi. A me un cesso prima che sia troppo tardi!
Mi dirigo con impeto eroico al bagno dell'intercity, in verità anche abbastanza lindo, e tra oscillazioni e sussulti vari del vagone riesco a spruzzare con mirabile precisione tutto il malloppo liquamoso nella tazza d'alluminio. Bene.

Torno al mio posto. Nel giro di 10 minuti il panico.
Dal fondo delle mie già provate viscere riaffiora un canto di morte e distruzione a suon di cluster-bomb di nuova linfa marrone. Mi riapproprio dello spazio sacro dove già avevo abbandonato il giusto tributo alla madre di ogni vita (la Merda, appunto) e ricaccio fuori nuove vestali marroncine.

La situazione sembrava essersi acquietata. Giustizia era fatta.

E invece no: dovetti ahimé ripetere con devozione quell'infame gesto almeno altre 5 (cinque) volte prima di raggiungere uno stato di calma apparente.

Giunsi dunque a Florentia credendo di essermi lasciato alle spalle un mare di sozzure difficilmente bissabile.
E invece no, lo stimolo pare bussare nuovamente alle ante della mia porta di servizio.

A quel punto prendo la decisione definitiva, la soluzione finale: acquistare una razione del miracoloso medicamento Imodium.

L'assumo mentre posizionato in fila per entrare alla galleria degli Uffizi. Una pillola.
Tempo 20 minuti, il tempo di dare una rapida occhiata sofferente alla sempiterna Venere botticelliana e via nei cessi a pochi metri da questa per rendere immortale una primavera di lurida pioggia marrone, l'ultima, lì dove le più mirabili opere d'arte rifulgono di imperitura gloria.

Prendo un'altra pillola di Imodium e gli dèi finalmente mi accolgono tra le loro braccia per godere della sofferta pace dei sensi.


mi viene in mente il Duca





In ogni caso a me viene solo da cagare una volta...quando non la faccio tutta....mica divento una mitragliatrice
A me è successo una volta a scuola, ma sono riuscito a trattenermi per miracolo, ancora oggi non so come ho fatto. Sceso dall'autobus ho fatto una corsa record verso casa (verso il cesso di casa ) urlando come i tipi senza testa di Serious Sam
A me è successo una volta a scuola, ma sono riuscito a trattenermi per miracolo, ancora oggi non so come ho fatto. Sceso dall'autobus ho fatto una corsa record verso casa (verso il cesso di casa ) urlando come i tipi senza testa di Serious Sam
Allora è successo due volte.

Bugiardo
io l'anno scorso ormai ero abbonato a sta cosa... praticamente tutte le mattine in corriera fitte allucinanti all'intestino.
Ogni volta che entravo in classe appoggiavo lo zaino e mi defilavo verso i bagni del piano interrato

La scena era piu o meno cosi:
-entravo in classe e appoggiavo lo zaino.
- Mi dirigo verso l'uscita.
- tizio: "vai in bagno?"
- io: "eh beh "

l'ultimo episodio di squarro per fortuna risale a qualche mese fa,
-30 min all'inizio dell'esame di info B, inizio a sentire l'intestino che boccheggia, penso "vado a cagare cosi sono aposto", ma entrato nei cessi 1 era senza carta igienica, 1 completamente intasato e l'altro con l'assiciuola staccata, allora mi improvviso esperto del bricolage e metto aposto il baracchino e fo il mio dovere
-10 min all'inizio dell'esame, le fitte si fanno più intense, panico... riscappo nel cesso ed esco che sta iniziando a chiamar dentro la gente. "per un pelo" pensai..

il pacco fu che le fitte nn spariron per na cippa, e io mi feci (ahahahahaha ) praticamente tutto il compito con i crampi all'intestino e i soliti rumori viscerali da film horror.. e consegnai molto prima del dovuto.. poi le fitte sparirono..

Però tutto sommato mi va da dio, visto che alla fine ho preso 30


dopo tutti questi racconti ho tale reazione:

1) ho paura di andare al bagno
2) ho paura di mangiare qualsiasi alimento voi abbiate citato
3) ho paura del mio stesso corpo e soprattutto di quell'arma che comunemente viene chiamata intestino
esco dal mio corpo e ho molta paura
Se si potesse cagare in strada e la merda non sporcasse, sarebbe tutto più semplice.
Penso che inventerò una membrana espandibile e autosigillante applicabile allo sfintere così che ogni stronzo che esce venga inglobato in esso, al che basta abbassarsi i pantaloni, prendere il sacchettino chiuso ermeticamente e gettarlo via

Qualcuno ha mai visto Maial College?


...uhmm
mi sovvengono tristi ricordi di corse scellerate, attese interminabili dell'ascensore, passi fatti stile lacci delle scarpe annodati tra loro, slacciamenti dei pantoloni-con-cinta in pretazioni olimpiche, orrori marroni che trovano la via di fuga prima che la pelle delle natiche tocchi il gelido legno laccato...

In particolare analizzerei la situazione del tornare a casa a piedi da una distanza inferiore a 1,5 Km.
All'inizio la si prende a camminare normalmente, cercando di respingere i singoli attacchi con la forza della ragione, certi di evacuare sicuramente in tempo.
Quando gli stimoli aumentano di ritmo e intensità, come una partoriente che deve dare alla luce 3 gemelli, ma marroni e liquefatti, ci si industria per trovare il giusto compromesso tra lunghezza e velocitaà del passo, e forza applicabile all'ano. Qua comincia la famosa fase della "sudatina fredda".
Ai 300 metri dal portone di casa scatta il rush finale guidato non ancora dal panico, ma dalla certezza di arrivare salvi alla meta, ed ecco l'errore.
La falcata allungata, il passo troppo rapido, la corsa, tolgono risorse alla muscolatura anale e a quella addominale, che tentano disperatamente la prima di contenere quella che ormai è diventata una brodaglia instabile, la seconda le sempre più pesanti arie interne che generano pressioni da Fossa delle Marianne.
Negli ultimi metri scatta la fase panico.
Ogni minimo cedimento equivarrebbe alla condanna a morte delle braghe.
Si apre il portone con la mano tremolante e le chiavi che vibrano.
Si arriva all'ascensore costatando che il buon vecchio Murphy è appena salito all'ultimo piano dello stabile.
Sudore a livelli massimi.
Si entra, si sale, con l'ultima forza in corpo si spinge la porta dell'ascensore e si predispone la chiave di casa. Si percorrono i 3 metri fino alla porta come farebbe Charlie Chaplin sulla via del tramonto.
Si innesta la chiave dosando la forza... si apre la porta... si da un calcio al cane che viene a fare le feste, scaraventandolo sul mobiletto d'angolo, oppure, semplicemente, lo si travolge senza scrupolo alcuno.
A questo punto il fato deciderà le nostre sorti:
- bagno libero: spalanchiamo la porta e la accostiamo con una spinta, con un unico gesto stile Yattaman sfiliamo cinta, pantalone e mutanda, dopodichè continuando la roteazione corporea ci chiniamo e cominciamo a sfogare tutto da un'altezza di 10 cm dalla tavoletta fino a posarci definitivamente e tirando il sospiro di sollievo finale, mentre il cane ci guarda intimorito dalla porta socchiusa...
- bagno occupato: tragedia. Vasi di fiori, portaombrelli, vecchi stivali, cassetto della biancheria, tappeto del salotto, a questo punto non ci si fa più tanti scrupoli e si evacua come e dove si può...


a pavone, a pavone
ho le lacrime agli occhi
che descrizione signori, che descrizione


* alla piero angela
Un mio amico in vacaza si è pappato un nutellone, pasta della pizza con sopra Nutella, panna montata, gelato, scaglie di cioccolato, banana a fette e cacao in polvere nonchè nocciole.

All'ultima fetta inizia a fare versi strani, tipo da sbocco, digerisce la cocacola, si preme il fazzoletto sulla bocca Poi scappa nel bagno della pizzeria e ne esce dopo 10 minuti con i soldi in man, li lascia sul bancone, continuando a digerire e sbuffare un mix di gas di cocacola e puzza di nutella. Lascia i soldi li e esce dicendoci che deve andare nell'apparamento (eravamo in vacanza) che non stava bene, lo vediamo passare di corsa davanti alla vetrata

Arrivati a casa puzza di merda e lui a torso nudo che esce dal bagno tenendo nel pugno il crocifisso che aveva al collo, come se avesse pregato tutto il tempo