Programma nucleare.

Non ho competenze specifiche in materia per cui mi piacerebbe sapere le modalità, i tempi ed i costi di un eventuale (ed assai improbabile, me ne rendo conto) ipotetico programma di sviluppo per l'ottenimento di armi nucleari da parte dell'Italia. Avete letture da consigliarmi ?
Non sono sicuro di poterti consigliare testi e magari ti dico cose per te ovvie, ma l' italia fino agli anni 70 era molto avanzata in questo campo, senza contare che abbiamo una grande scuola di studiosi. Credo che il know how e la tecnologia sarebbero di assai facile reperimento per il nostro paese.
Tra l' altro dico "questo campo" perchè il passo dal nucleare per uso civile a quello bellico è breve, il giappone per farti un esempio ci metterebbe pochissimo a sviluppare un arsenale nucleare (sono seduti su un monte di plutonio), ma non lo fanno per una serie di motivi.

Speriamo arrivi qualcuno di più competente, l' argomento potrebbe interessarmi.
Non ho referenze particolari per quello che chiedi, ovvero relativamente ad un possibile sviluppo oggigiorno di una forza di deterrenza nucleare, ma un tempo mi ero interessato alla politica italiana a riguardo negli anni precedenti al trattato di non proliferazione (non è esattamente la stessa cosa ma è legato, dato che ci dice come cercammo ai tempi di sviluppare il nostro programma indigeno).

La premessa a tutto è ricordare in quel periodo storico la stragrande maggioranza delle nazioni europee stava cercando di dotarsi di un proprio arsenale indipendente.
Ricordiamo anche che negli anni '50 venne steso un trattato (a livello di ministeri della difesa ) di sviluppo congiunto di armi nucleari tra Francia,Italia e Germania [1], che poi fini in fumo per svariate ragioni tra cui la scelta di De Gaulle di andare da solo.

Comunque, devi sempre considerare che un programma nucleare ha due aspetti fondamentali:
1) la costruzione della testata in sé (atomica o termonucleare)
2) la costruzione dei mezzi di "consegna" della testata (bombe e missili, aerei e sottomarini).

Le due cose sono sempre legate (nota OT: a tal riguardo, la cosa che più mi ha sempre inquietato dell'Iran è appunto che sviluppano sia un programma nucleare "civile" che un programma spaziale).

Per quanto riguarda il punto 1), personalmente _non_ sono mai riuscito a trovare documenti relativi ad un eventuale sviluppo italiano di un ordigno nucleare.

Invece, per quanto riguarda il punto 2), l'Italia sviluppò con successo un SRBM indipendente, a propulsione solida, chiamato "ALFA" [2].
Vi furono anche diversi lanci di prova con esito positivo.
Avevo letto da qualche fonte, che purtroppo adesso non riesco a trovare, che le conoscenze tecnologiche, relative alla propulsione a combustibile solido, sviluppate dalle industrie italiano durante questo programma, hanno poi trovato comunque applicazione nello sviluppo dei booster per l'Ariane e per VEGA.

Mi chiedo con quali testate dovesse essere armato, probabilmente americane.

A giudicare da questo post [3] su un forum che avevo trovato via google, pare ci sia un modello presso il museo aeronavale di La Spezia e uno reale presso la base dell'Aeronautica di Cameri.
Su un altro forum un utente aveva postato delle immagine scannerizzate da libri [4].

P.S. Chiarisco subito che la cosa per me ha un interesse puramente storico e non sono un sostenitore di un programma nucleare militare odierno.

Links:
[1] http://www10.antenna.nl/wise/beyondbomb/4-2.html (per esempio, anche se questo è tratto da dei talk tenuti presso un thinktank e fa anche un'analisi politica di sviluppi recenti discutibile. Personalmente mi interessava presentare il dato storico).
[2] http://www.astronautix.com/lvs/alfa.htm
[3] http://www.secretprojects.co.uk/forum/index.php/topic,2808.15.html?PHPSESSID=j2idbl03r8kd22nj5kdg5bbar5
[4] http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=20391
Link assai interessanti, sono più interessato alla filiera nucleare per la produzione della testata in se che alla metodologia di consegna (che può essere attuata secondo canoni anche più convenzionali oltre al missile balistico) e tra questi ero curioso di sapere se vi fossero delle limitazioni di tipo politico legate ad i nostri trascorsi storici; se non sbaglio infatti la Francia si oppose sempre alla prospettiva di consentire alla Germania di sviluppare in proprio un arsenale atomico a causa della loro responsabilità diretta nella prima e seconda guerra mondiale, e fu proprio questa una delle motivazione primarie che spinsero la Francia (oltre a visioni geopolitiche differenti) ad uscire dal programma di sviluppo nucleare comunitario a scopo bellico.
Avrei già un obbiettivo......


Non è il caso, ed esistano alternative più subdole.


guarda che poi gli ausiliari clandestini ti faranno causa per la radioattività dei parcheggi vaticani


Per quanto riguarda la filiera per la produzione della testata, come ho detto, nonostante abbia cercato di trovare qualcosa non sono mai riuscito a trovare niente.

Bisognerebbe da una parte, per quanto riguarda i centri di ricerca, spulciare gli archivi dell'ENEA (che ricordiamo era l'Ente Nazionale Energia Atomica -- il nostro equivalente del CEA francese che ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo del detterente francese) e dall'altra guardare alle competenze che avevano i grandi gruppi industriali italiani.
Non so cosa sopravviva ancora oggi di queste conoscenze nel nostro paese.

Relativamente al contesto politico, della questione franco-tedesca se ne discute nel link [1] del mio post precedente (devo ammettere che avere la Germania potenza nucleare inquieterebbe anche me oggigiorno ), mentre per quanto riguarda l'Italia il primo grande ostacolo sarebbe ovviamente il trattato di non proliferazione. Non ho idea se abbiamo firmato altri accordi internazionali relativamente alle armi atomiche.