Artista inglese, estremamente poliedrico (disegnatore, pittore, fotografo, scenografo), nasce nel 1937 e soprattutto (a mio avviso) negli anni 60 e 70 riesce con le sue tele a rappresentare il deserto spirituale e affettivo in cui l'america opulenta è prigioniera. Fa con i "sogni" quello che Hopper fa con la gente comune.
A me piacciono molto, guardando solo le tele l'impressione che ho avuto è stata proprio quella della descrizione che hai fatto tu. Un po come il paesino di Edward Scissorhand
proprio la nota sullo "spettrale" secondo me è molto significativa. quella spettralità, quel senso di "morte" e di vuoto, in contrapposizione con le immagini che rappresentano opulenza, lusso, la presenza costante dei riflessi d'acqua delle piscine nella sua produzione, rappresentano, a mio avviso, proprio quello che dicevo nel primo post.