Parlare con se stessi

Ma anche io, come penso è ovvio che sia, quando sto parlando con altre persone, o sto guardando video/assorbendo informazioni non è che le ripeto a mente o le elaboro con un flusso di coscienza, le ricevo e basta e attuo associazioni mentali, però quando rifletto su qualcosa solitamente utilizzo la voce narrante, non sempre, a volte.

Eh, il mio punto è che non ho bisogno di verbalizzare i pensieri per elaborarli e fare riflessioni. Non è che mi metto a trasformare in una comunicazione di senso compiuto con me stesso tutti i ragionamenti che mi fanno propendere per acquistare la casa X o la casa Y. Mi arrivano in testa i concetti (prezzo, location, caratteristiche, value for money, aspetti logistici, etc…) e mi si formula un nuovo concetto che mi informa se quella casa X o Y ne vale la pena.

Non so come spiegarlo :asd:

Beh, certo, la “voce narrante” fondamentalmente la impiego come riflesso, ad esempio, di una fase di lettura non vocale, oppure quando compongo un testo scritto, leggendolo simultaneamente nella fase stessa della trascrizione, il resto rimane un flusso concettuale di astrazioni e modelli. Appunto mi chiedevo se la nostra tigrotta avesse sperimentato un cambiamento del genere in questa fase.

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In before: io non rifletto affatto :sisi:

Io sono come orangE, un mix delle cose, accade a seconda del momento, però per esempio ora che sto scrivendo a proposito di questo argomento non riesco a smettere di ripetere mentalmente ciò che digito :asd:

Un po’ come quando pensi al tuo respiro al battito delle ciglia e inizi a farlo manualmente per un po’.

Come ho già detto esistono persone che non possono materialmente farlo, si chiama Afantasia.

Lascio qui rapidamente questa cosa:

Comunque split :asd:

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Una delle teorie riguardo le allucinazioni auditive della schizofrenia (ma anche disturbo bipolare e depressione maggiore) è che le aree predisposte alla produzione e comprensione del linguaggio sono sminchiate. Le voci interne che “evochiamo” (pensi cantante > senti la sua voce cantare) o quelle che noi attribuiamo a noi stessi quindi vengono riconosciute come estranee con tutto ciò che ne consegue.

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Avete mai fatto caso a come gli argomenti più interessanti in assoluto sia sempre io a tirarli in ballo?

E Hans

anche se vivo in italia, sono talmente bombardato che spesso penso e parlo a me stesso in inglese

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cioè voi sentite la vostra voce in testa?

gross!

Tutti i miei pensieri sono quasi sempre figurativi e anche quando sono frasi non hanno mai voce. Se ricordo o penso ad una cosa che mi han detto mi ricordo il timbro e l’intenzionalita ma non li risento nella mia testa, li percepisco come intrinseci al concetto.

Non sono sicuro di essermi spiegato :asd:

This, e onestamente mi chiedo come possa essere diversamente :asd:

Penso che chi non abbia dialogo interiore basato sul linguaggio sia intrinsecamente ed inevitabilmente più stupido. Una persona emotiva e non razionale, più “primitiva”, “primordiale”.
O più felice e meno problematica, con meno overthinking.

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Ecco, no, io questo non me lo chiedo. Ritengo che il rapporto di una persona con la propria testa sia unico nella maniera in cui quella persona percepisce la realtà e le cose attorno a se e come processa se stesso all’interno di questo ambiente. Si può pensarla alla stessa maniera ma non si può esattamente pensare alla stessa maniera, anche se ci si può immedesimare ed arrivare alle stesse conclusioni non si può replicare nella propria testa quello che c’è nella testa di un altro.

In realtà il linguaggio come forma di comunicazione sarebbe molto deficitario se paragonato ad una telepatia che possa trasferire un concetto senza possibilità di cattiva interpretazione.
Se applichi lo stesso concetto non alla comunicazione ma alla riflessione interiore… :asd:

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No, un concetto fissato in modo immediato è come una fotografia, è statico, è limitato. E’ la differenza fra una fotografia e una pagina di testo. E’ vero, nella fotografia ci sono molti più dettagli immediati, ma non significa affatto che siano approfonditi.

Non stai mettendo in conto il fattore tempo, per esprimere un concetto complesso con il linguaggio hai bisogno magari di un paio di minuti contro l’immediatezza di una ipotetica comunicazione telepatica per concetti.
Ci sarà un motivo per cui tutti gli autori scifi quando immaginano una specie più evoluta della nostra la pensano con una comunicazione telepatica e non con il linguaggio. :asd:

perché sono un po’ techbros sotto sotto, la telepatia è un concetto assurdo da definire.

il rapporto controverso che mi genera l’odore di rose in maggio, legato al mio ricordo alterato infantile di mia madre, diviso nel vederla appassionata come in rarissimi casi nel prendersene cura, e nello sgridarmi ciclicamente perché ci tiravo il tango contro essendo io una pippa a pallone, tralasciando che poi si sono sempre forati i tango e quella rosa è ancora viva oggi?

la telepatia dovrebbe veicolare tutto questo quando mi leggono nel pensiero “sì, mi piacciono le rose”