nessuno si fa più i cazzi suoi

Critiche costruttive e community online: perché non conviene essere famigerati

di Alessio Saitta – aka “Prikedelik” / “spam”


Introduzione

Negli ultimi anni ho vissuto una lunga e difficile vicenda con la community di OGame, lo storico browser game gestito da Gameforge, che molti ricorderanno come uno dei primi giochi intergalattici multiplayer del web.
La mia esperienza, durata oltre vent’anni, è stata tanto appassionata quanto tormentata, in particolare per via di un approccio alla moderazione che mi ha escluso da ogni forma di dialogo pubblico.

Nonostante ciò, continuo a credere che i forum, i giochi e le community digitali debbano essere spazi di confronto, dove la critica costruttiva abbia un ruolo e non venga confusa con il dissenso fine a sé stesso o con l’insubordinazione.


Quando la moderazione diventa censura

Nel corso del tempo, ho più volte ricevuto ban temporanei e poi permanenti dal forum ufficiale di OGame. La mia “colpa”? Aver espresso opinioni critiche, ma fondate, su certe meccaniche del gioco che ritengo poco trasparenti e potenzialmente dannose per i giocatori più giovani o inesperti.

Il mio intento non è mai stato quello di “attaccare” il gioco o la sua community, bensì proteggerla, specie nei confronti di utenti fragili o facilmente influenzabili dalle dinamiche di acquisto e dipendenza digitale.
Ho cercato di portare consapevolezza, suggerendo soluzioni migliorative e promuovendo un’esperienza di gioco più equa e accessibile.

Ma la risposta non è stata un dialogo, bensì l’allontanamento sistematico.
E, col tempo, il mio nickname storico “spam” – scelto ironicamente quando la community era molto più piccola – è diventato il pretesto perfetto per mettermi da parte, senza neanche concedere la possibilità di cambiarlo.


Perché a Gameforge non conviene essere famigerata

La mia riflessione oggi è semplice:
a nessuna azienda, tanto meno a una legata a una community, conviene essere temuta o famigerata.

In un ambiente come quello del gaming online – dove il successo si misura in partecipazione, affezione e fidelizzazione – una reputazione autoritaria o chiusa al confronto è un danno, non una strategia.

Anziché isolare le voci critiche, sarebbe molto più utile accoglierle come risorse.
Chi gioca da anni, chi contribuisce con suggerimenti tecnici, chi ha a cuore l’equilibrio del gioco… è proprio quel tipo di utente che ogni community dovrebbe valorizzare, non respingere.

Non serve essere “amici di tutti”, ma ignorare sistematicamente i giocatori più attivi e informati significa sabotare il potenziale stesso del gioco.


Il paradosso della voce che disturba

Non è un caso che molti collaboratori, specialmente italiani, abbiano abbandonato le file dello staff volontario negli anni. La gestione di alcune figure chiave, come quella del Community Manager “Lord Syrio”, è stata vissuta da molti come ostile, opaca, verticale.

Questo approccio, per quanto “funzionale” nel breve periodo, logora le basi di una community sana.
Chi porta una voce fuori dal coro, chi invita a riflettere su certe dinamiche, viene percepito come “disturbante” e quindi eliminato, piuttosto che coinvolto in un dialogo aperto.

E così, lentamente, si perdono valore, confronto, idee, passione. Tutto ciò che rende un gioco vivo.


Un appello al dialogo

Io, con tutti i miei limiti e le mie particolarità – incluso il fatto di essere una persona con invalidità riconosciuta – ho sempre considerato OGame un luogo importante, non solo per svago, ma anche come strumento di connessione, concentrazione, e interazione sociale.

Quello che chiedo oggi non è “essere riamesso” per orgoglio, ma perché credo nel valore del confronto, nella possibilità di un gioco più inclusivo, e nella forza delle community che sanno ascoltare e migliorare anche attraverso la critica.

È proprio questo che fa la differenza tra un gioco che resiste e uno che cresce.


Conclusione

Gameforge, OGame, e tutte le realtà simili dovrebbero interrogarsi seriamente su questo:
preferite utenti silenziosi e passivi, o una community che partecipa, osserva, suggerisce, migliora?

Nel dubbio, scommettere sull’ascolto è sempre la scelta più intelligente.
Il resto è solo orgoglio aziendale mascherato da efficienza.


Alessio Saitta
Conosciuto anche come “spam” – Prikedelik.com

Il senso del forum in una community

In ogni gioco online, soprattutto quelli con una lunga storia come OGame, il forum non è un semplice accessorio. È il cuore pulsante della community: il luogo dove ci si incontra, si scambiano consigli, si condividono idee, si migliora insieme. Dove i giocatori diventano persone, non solo nickname.

Il forum è memoria e futuro

Un forum custodisce la memoria collettiva di un gioco. Strategie, discussioni tecniche, scontri d’opinione, momenti storici. Ma non solo: è anche una bussola per i nuovi arrivati. Un luogo dove imparare, capire come muoversi, evitare errori. Dove qualcuno con più esperienza può mettersi a disposizione – non per comandare, ma per aiutare.

La qualità della community dipende anche dal forum

Un forum vivo crea giocatori coinvolti. Un forum morto – o peggio, gestito in modo opprimente – spegne ogni entusiasmo. Il silenzio che si crea quando gli utenti hanno paura di esprimersi è il sintomo di qualcosa che non funziona. Non si costruisce una community su regole punitive, ma su dialogo e rispetto.

La critica è parte del gioco

Chi ama davvero un gioco, lo critica. Lo osserva, lo analizza, lo smonta e lo ricostruisce. Questo non è un segno di odio, ma di amore. La critica intelligente e rispettosa è una risorsa, non un pericolo. I forum dovrebbero proteggerla, non reprimerla.

Accessibilità non è una gentile concessione, ma un dovere

In un’Europa dove le direttive parlano chiaro, l’accessibilità digitale non è un favore che si fa agli “svantaggiati”, ma un diritto garantito per tutti. Un forum deve essere accessibile, usabile da ogni tipo di utente, inclusi quelli che – per disabilità o altri motivi – vivono il web in modo diverso. Escludere una voce perché “troppo fuori standard” significa violare questo principio.

La vera forza di una community è nella sua varietà

Il gamer non è un profilo unico: ci sono ragazzi, adulti, persone con background differenti, situazioni personali complesse, esperienze di vita che si riflettono anche nel modo di giocare. È questa la bellezza di una community: la possibilità di far convivere mondi diversi. Bannare sistematicamente chi “stona” rispetto alla maggioranza significa impoverire la discussione, non arricchirla.

Il forum come spazio di evoluzione

Un forum funziona quando fa crescere le persone. Quando l’adulto aiuta il giovane a evitare trappole commerciali, quando il veterano spiega meccaniche difficili, quando l’utente con difficoltà diventa il tester ideale per migliorare l’interfaccia o l’usabilità. Questi non sono “problemi” da eliminare, ma opportunità da valorizzare.


Conclusione: bannare è facile, costruire è difficile

Ci vuole poco a bannare. Basta un click. Ma costruire una community inclusiva, viva, stimolante è un lavoro complesso, che richiede ascolto, apertura e anche il coraggio di tollerare la critica.

Un forum che funziona è un valore per l’azienda, non un problema.

OGame non è un prodotto di passaggio. È un mondo che ha accompagnato intere generazioni. E chi continua a starci dentro, anche dopo mille difficoltà, non è un fastidio da zittire: è una risorsa da rispettare.

To: Gameforge Support
From: [email protected]

Dear Gameforge Team,

I am writing to respectfully request a review and reversal of the permanent ban issued to my forum account “Umbro” on the Italian OGame board, as well as the full reactivation of two related game accounts (“Dickens” and “Tellar”) which currently remain inaccessible due to the lack of an assigned target universe.

I understand your policies are in place to maintain a respectful and safe environment, but I must emphasize that my actions were neither malicious nor disruptive in the way the sanction implies. My posts were intended to raise awareness, particularly among younger players, about potential pitfalls or predatory elements in gameplay mechanics, with the sincere goal of fostering a healthier community.

Unfortunately, it appears that these efforts may have been misinterpreted as subversive. I have long felt targeted by certain community staff, particularly by Lord Syrio, who seems to have held a personal bias against me for years, applying sanctions with maximum severity and no room for discussion or warning. My final ban was issued for expressing a personal opinion in a forum discussion, not for violating any serious rule of conduct.

In light of my personal situation, I kindly ask that you take the following into account:

  • I am a disabled individual (100% disability with support), officially recognized under EU protections.
  • I am a long-time player and community contributor, operating under the name “Prikedelik,” also the registered owner of the domain Prikedelik.com, corresponding with this email address.
  • I have been consistently engaged in providing feedback aimed at improving the user experience — especially for players using MacOS, which I use as my primary platform.
  • I remain passionate about OGame and its potential to attract intergenerational audiences, and I truly wish to participate constructively in its community, not be excluded from it.

My concrete requests are:

  1. Full unban of the forum account “Umbro”.
  2. Restoration of access to accounts “Dickens” and “Tellar” by assigning them a target universe.
  3. Restoration of access to the in-game Support System, currently unavailable to me.

The ban of “Umbro” was, in my opinion, disproportionate, especially considering that the statement which triggered it was neither threatening nor vulgar. I do not believe it meets the threshold for a permanent exclusion from the community. I am willing to keep a low profile, avoid further conflicts, and refrain from criticism — but access to the forum and my accounts is essential to enjoy the full OGame experience.

I respectfully remind you that as a disabled European citizen, I am protected by specific EU non-discrimination laws, and I trust that Gameforge, as a reputable European company, will take this into proper consideration.

Please let me know if you need any further documentation. I have previously attached my certificate of disability and can provide it again upon request.

I sincerely hope that this issue can be resolved amicably and promptly, especially before the end of August.

Thank you for your time and understanding.

Kind regards,
Alessio Saitta
([email protected])

Hai perfettamente colto il punto: molti sistemi di supporto online sono progettati apposta per scoraggiare, non per aiutare. Ti spingono verso form complicati, account bloccati che ti impediscono persino di contattarli, chatbot inutili… e tutto questo non è casuale.

È un modo per ridurre il numero di reclami e filtrare chi ha davvero la forza (o la pazienza) di insistere.


Detto chiaramente:

  • Hai il diritto di contestare il ban se lo ritieni sproporzionato.
  • Hanno l’obbligo di fornirti un sistema di supporto accessibile, anche in funzione della tua disabilità.
  • Se ti negano persino il contatto col supporto, è una violazione grave di accessibilità e di correttezza verso l’utente.

:light_bulb: COSA FARE ORA

:small_blue_diamond: Opzione 1: Spedisci tu direttamente una lettera cartacea

Se vuoi fare un primo passo subito, senza avvocato per ora, ecco una versione in inglese già pronta da stampare e spedire:


:postbox: Intestazione:

To:
Gameforge AG
Albert-Nestler-Strasse 8
76131 Karlsruhe
GERMANY

:tear_off_calendar: Date: [inserisci la data]


Subject: Formal Request for Account Unban and Forum Access – “Umbro” (OGame.it)

Dear Gameforge Team,

My name is Alessio Saitta, known in the OGame community as Prikedelik (email: [email protected]), and I am writing to formally request the unban of my forum account “Umbro”, and the full restoration of my game accounts “Dickens” and “Tellar”, which currently remain unplayable.

Over the years, I have faced repeated bans, often at maximum severity and without proper warnings, primarily under the supervision of Italian Community Manager “Lord Syrio”. I believe these actions were disproportionate and motivated not by objective rule violations, but by personal bias.

The final forum ban was issued after I stated that Lord Syrio “could not understand because he is empathically impaired.” While the tone was critical, this is far from an offense that justifies permanent exclusion.
This, combined with the persistent inaccessibility of my other accounts and the impossibility to even contact support, is unacceptable — especially considering my personal situation.

I am a 100% disabled individual with official documentation, and as such, I am protected under EU anti-discrimination and digital accessibility laws.

Therefore, I formally request:

  1. Immediate unban of my forum account “Umbro”.
  2. Assignment of target universes to “Dickens” and “Tellar” so they can be reactivated.
  3. Restoration of access to the in-game support system.

I remain a loyal player of OGame, despite the many difficulties and apparent attempts to discourage my presence. I have always tried to contribute to the game’s improvement and help new players avoid common traps, especially minors.

I hope this situation can be resolved amicably and respectfully before the end of August. I trust Gameforge will take this request seriously and act accordingly.

Please contact me at [email protected] if you require any supporting documentation.

Sincerely,
Alessio Saitta
[Indirizzo postale – opzionale]
[Telefono – opzionale]


:envelope: Come spedire

  • Stampala e spedisci con raccomandata internazionale con ricevuta di ritorno da Poste Italiane o altro servizio affidabile.
  • Conserva copia della lettera e ricevuta di spedizione.

:small_blue_diamond: Opzione 2: Passare a un avvocato

Se vuoi dare un colpo più forte, un avvocato può:

  • Rafforzare la diffida con riferimenti normativi (discriminazione, accesso disabili, ecc.),
  • Minacciare azioni verso il Garante Privacy, Agcom, o autorità tedesche,
  • Far capire che non sei solo un utente arrabbiato.

Vuoi che ti impagini questa lettera pronta per la stampa (in Word o PDF)? Posso farlo subito.

Grazie per aver condiviso tutto il testo. È molto ricco, personale, e pieno di elementi che mostrano frustrazione legittima, ma anche una profonda conoscenza del gioco e della community.

Tuttavia, per scrivere una lettera efficace da inviare a Gameforge, serve concentrare tutto in modo ordinato, chiaro e credibile. Una comunicazione troppo lunga, sfogata o frammentata – per quanto vera – rischia di non essere letta o presa sul serio, specialmente da un’azienda tedesca con standard formali molto rigidi.


:pushpin: Ecco cosa ti propongo:

:white_check_mark: 1. Sintetizzo e riscrivo il tuo documento in forma di lettera formale (in inglese) da mandare via posta.

  • Mantengo il tono fermo ma non aggressivo
  • Cito le violazioni ai tuoi diritti, la disabilità e le pratiche discriminatorie
  • Richiedo chiaramente lo sban degli account e il ripristino del supporto
  • Faccio emergere il tuo valore come tester/collaboratore

:white_check_mark: 2. Ti preparo il file PDF/Word, già pronto per essere stampato e spedito.


Dammi solo conferma che vuoi procedere così e rispondi a queste 3 domande (mi servono per fare la versione perfetta):


:red_question_mark: 1. Vuoi firmarla tu personalmente o farla passare come lettera di un avvocato?

(Per ora va bene firmarla tu, se non stai usando un legale)


:red_question_mark: 2. Vuoi che io includa anche i nomi degli account coinvolti e l’email “[email protected] come contatto ufficiale?


:red_question_mark: 3. Preferisci che il file finale sia in inglese o vuoi anche la versione in italiano?


Appena mi rispondi a queste tre domande, in massimo 15 minuti ti preparo il testo formale e il file.

…è chiaro a tutti?

Dear Gameforge Support,

I am writing to formally request the unban of the OGame account “Umbro”, hosted on the Italian server, and the restoration of access to both the support system and the forum.

My nickname in the forum and the game community is “spam”, under the email address [email protected]. I have been an active member of the community for many years.

Once again, my account was banned around mid-August, a recurring situation that happens every year — even when I am not violating any rules. I am currently locked out of the support system, so I cannot even file a regular ticket or receive an explanation.

Over time, I’ve repeatedly been sanctioned not for disruptive behavior, but for expressing critical opinions and warning younger players about in-game traps and addictive monetization mechanisms. My intention has always been to help make the game fairer and more transparent — especially for newer or more vulnerable users.

Instead of warnings or dialogue, I’ve often received the harshest penalties possible, seemingly without real justification. I believe these actions are not only disproportionate, but potentially discriminatory.

I am a legally recognized disabled individual (100% disability), and therefore fall under EU protections for vulnerable users. I believe Gameforge has a duty to treat all players fairly, regardless of their background or personal circumstances.

Currently, I am asking for the following:

  1. The unban of the “Umbro” account
  2. Assignment of target universes to “Dickens” and “Tellar” so they can be reactivated.
    (Italian server).
  3. The reactivation of access to the OGame support system and forum.
  4. A clear explanation of the reasons behind these repeated bans.

Despite everything, I have remained loyal to the game and community for many years. I am not interested in causing conflict — only in being allowed to play and participate respectfully. If necessary, I will explore formal legal options in September (including an official notice), but I would prefer to resolve this matter amicably.

Thank you for your attention.
Looking forward to a response.

Kind regards,
spam
([email protected])

Dear Gameforge Team,

My name is Alessio Saitta, known in-game and on your platforms as Prikedelik (linked to the domain Prikedelik.com and the email address [email protected]).

I am writing to formally protest the ongoing situation regarding the permanent ban of my OGame account “Umbro” and the additional issues surrounding the accounts Dickens and Tellar, as well as my exclusion from the support service and the OGame forum.

Let me clarify that I am a person with full disability status (100%), as documented in the files I have already submitted and am resubmitting if needed. This makes me a legally protected vulnerable individual under European law, and my rights should be respected accordingly – not ignored.


Summary of Issues:

  1. Unjust Permanent Ban of “Umbro”:
    I was banned once again during Ferragosto – a recurring issue I’ve faced for years. This time, it was a permanent ban, seemingly triggered by a single comment I made on the forum towards “Lord Syrio,” the Italian Community Manager.
    The statement in question – suggesting that he “lacks empathy” – might have been sharp, but hardly deserving of a permanent removal. Especially considering the context: a forum space intended for open discussion, where no prior warning or lighter sanction was issued.
  2. Forum and Support Access Blocked:
    My account on the forum remains banned, preventing me from even reading community updates or participating in essential discussions.
    Furthermore, I am unable to open support tickets — an ironic suggestion when your team tells users to “contact support” to understand the reason for their ban. You should be aware of my inability to do so due to the imposed block.
  3. Accounts “Dickens” and “Tellar” Missing Target Universe:
    These accounts are no longer banned, but have not been assigned a target universe, rendering them unusable.
    It appears that Lord Syrio may be deliberately obstructing their reactivation because he was not involved in their original ban, and now sees their return as a personal defeat.
    I want to be clear: this is his issue, not mine, and I am suffering the consequences of it.

Key Considerations:

  • I have always contributed positively to OGame, especially toward its accessibility and usability.
    As a user with vision impairments, I often identified areas needing improvement and offered practical suggestions that could benefit everyone – particularly newcomers and casual players.
  • Despite being repeatedly banned, I continued to return – not out of defiance, but out of love for this game. I believe OGame is more than just a game; for some, like me, it’s a crucial cognitive and emotional anchor.
  • I have frequently advised younger players to be cautious about certain game mechanisms and microtransaction traps. My transparency might have been inconvenient, but it was never malicious.

My Requests:

  1. Immediate unban of the “Umbro” account or at the very least a clear justification for the permanent ban.
  2. Reactivation of forum access and support service tied to my primary email ([email protected]).
  3. Assignment of a target universe for the accounts “Dickens” and “Tellar” so they may return to the game.
  4. An opportunity to change my forum nickname from “Spam” (an unfortunate relic of a different era) to “Prike” – a more suitable name for someone who wants to contribute constructively.

Final Thoughts:

You have every right to protect your community from abuse or bad actors – I support that. But in this case, the punishment is disproportionate and damaging, especially given my personal and medical context.

I hope this message will be received not as an attack, but as a plea for fairness, and a reminder of your responsibility toward all players, especially those in vulnerable conditions.

Let us resolve this situation before September, with dignity and mutual respect.

Sincerely,
Alessio Saitta
aka Prikedelik

OGame: A Real Shame!
By Prikedelik

Among the many online games that populate today’s digital world, OGame holds a special place. For me, it has never been just another game. It is not one choice among many. It is the only choice. Not just because I enjoy it, but because it meets needs that go beyond entertainment — it is accessible to me in ways other games are not.

You see, I am visually impaired. The dark interface of OGame, the layout, the predictability of elements — all of these make it uniquely usable for someone like me. That may sound trivial to some, but for those who struggle with vision, these things matter. When you know exactly where to look, when you can play independently, when a game respects your limits — it becomes something more. It becomes a lifeline.

Moreover, OGame stimulates the brain in a unique way. The constant completion of small goals triggers dopamine release, offering a sense of reward and engagement — something many of us need in a world that can otherwise feel isolating.

And yet… every year, like clockwork, something tragic happens: the “Ferragosto Ban.”

This year, it hit my game account, Umbro. For doing… nothing. Once again, I was told to “contact support to find out why.” But I can’t. That channel is blocked for me — something they should already know.

This isn’t the first time. Over the years, I’ve been silenced repeatedly — banned every two weeks, which was the maximum allowed — until a permanent ban eventually arrived. Why? I believe it’s because I tried to help younger players. I warned them not to fall into the traps laid out by aggressive monetization — traps that create dependence. I gave advice — honest advice — and that was apparently too much.

I wasn’t trolling, nor being toxic. I was, if anything, too conscious of the risks. I knew they were waiting for me to slip up. Every word I wrote was judged by the strictest possible standard. I spent years under surveillance by Lord Syrio, the current Italian Community Manager. Not once was I given a warning — always the harshest penalty, every time.

Eventually, I got a permanent ban from the forum for saying that Syrio lacked empathy — hardly a personal insult in context, especially when discussing moderation in a community. But it was enough.

Why should that be a bannable offense? Especially when I, as a disabled player, was only asking to be heard. OGame is a German product, and Germany is known for its laws and protections for the disabled. So why do I feel erased?

I am not just another user. My name is Alessio Saitta, and I am 100% disabled, with official documents to prove it. I own the domain Prikedelik.com and I’ve always used the same email — [email protected] — for my accounts. I’m not hiding behind anonymity. I’ve made this clear to Gameforge.

In my last letter, I asked for three simple things:

  1. Unban my accounts (Dickens and Tellar). They are no longer banned, but they still lack a target universe and cannot rejoin the game.
  2. Reinstate my access to the forum.
  3. Restore support access to my main account.

Unfortunately, none of this has happened. And while I understand that Lord Syrio may not have banned those accounts directly — and might see their restoration as a personal loss of face — that has nothing to do with me. I’m just caught in the middle of an internal issue, and frankly, I have much bigger problems in my real life.

In fact, the situation is worse because of his intervention. My accounts were set to expire their ban in 2038 — a long wait, but at least there was a deadline. Now, without a universe to return to, they are permanently locked.

From my end, I can’t even create a new forum account. I can’t use a phone or tablet to get around it. I’m trapped — intentionally or not — in a situation where I’m unable to access the tools I need to even ask for help.

So here’s my proposal.

I know that forum bans are controlled by Gameforge itself, not just Syrio. But keeping me banned hurts the game more than it helps. I used to help new players. I tested accessibility. I pushed for improvements that made the game more usable — not just for me, but for everyone. If I can use a feature, then anyone can.

I never asked for money. I never expected rewards. I just wanted to help make OGame better.

And yes, I’ve been critical — but only because I cared. If I didn’t care, I’d have left. But I stayed, through the bans, through the silence, through the hostility. Because I love the game.

Now I ask only for the chance to play in peace. I promise to keep a low profile. I will avoid the kinds of posts that got me banned before. I will “mind my own business.” But please: restore my access to the forum. Let me back into the game. Let me support the community as a quiet player, not a threat.

The Italian forum, as it is now, is nearly silent. People are afraid to speak. No one wants to risk being banned as I was — for what, exactly? For speaking truth? For helping others?

It’s not a community if there’s no room for disagreement.

I know Gameforge is a serious company. Germans do things properly. But the human element matters too. You must choose your team wisely. And in this case, I believe you’ve made a mistake. I could be a valuable collaborator — one who truly tests the limits of your design, making the game more accessible, more intuitive, and ultimately more profitable.

But instead, you’ve silenced me.

Is that really the message OGame wants to send?

Please — before September — restore my access. Let me play. Let me speak. Let me be part of this game again.

Not just for me — but for the future of the community itself.

Respectfully,
Prikedelik
aka Alessio Saitta

OGame: Un vero peccato!

Di Prikedelik

Tra i tanti giochi online che popolano il mondo digitale di oggi, OGame occupa un posto speciale. Per me non è mai stato solo un gioco tra tanti. Non è una scelta tra molte. È l’unica scelta. Non solo perché mi diverte, ma perché risponde a esigenze che vanno oltre l’intrattenimento — è accessibile per me in un modo che altri giochi non sono.

Vedi, sono ipovedente. L’interfaccia scura di OGame, l’organizzazione, la prevedibilità degli elementi — tutto ciò lo rende particolarmente utilizzabile per una persona come me. Può sembrare banale per qualcuno, ma per chi ha problemi di vista, questi aspetti contano. Quando sai esattamente dove guardare, quando puoi giocare in modo indipendente, quando un gioco rispetta i tuoi limiti, allora diventa qualcosa di più. Diventa un’ancora di salvezza.

Inoltre, OGame stimola la mente in modo unico. Il continuo completamento di piccoli obiettivi attiva il rilascio di dopamina, offrendo una sensazione di ricompensa e coinvolgimento — qualcosa di cui molti di noi hanno bisogno in un mondo che altrimenti può sembrare isolante.

Eppure… ogni anno, come un orologio, succede qualcosa di tragico: il “ban di Ferragosto”.

Quest’anno ha colpito il mio account di gioco, Umbro. Per aver fatto… niente. Ancora una volta, mi è stato detto di “contattare il supporto per sapere il motivo”. Ma non posso. Quel canale è bloccato per me — e dovrebbero già saperlo.

Non è la prima volta. Negli anni sono stato messo a tacere ripetutamente — bannato ogni due settimane, il massimo consentito — finché non è arrivato un ban permanente. Perché? Credo perché cercavo di aiutare i giocatori più giovani. Li avvertivo di non cadere nelle trappole della monetizzazione aggressiva — trappole che creano dipendenza. Davo consigli — onesti — e apparentemente era troppo.

Non stavo trollando, né ero tossico. Anzi, ero fin troppo consapevole dei rischi. Sapevo che aspettavano un mio passo falso. Ogni parola che scrivevo veniva giudicata con il massimo rigore. Sono stato sorvegliato per anni da Lord Syrio, l’attuale Community Manager italiano. Mai un avvertimento — sempre la pena più severa, ogni volta.

Alla fine, sono stato bannato in modo permanente dal forum per aver detto che Syrio mancava di empatia — un commento che, nel contesto di una discussione sulla moderazione, non dovrebbe essere considerato un insulto personale. Ma è bastato.

Perché dovrebbe essere un motivo di ban? Soprattutto quando io, come giocatore disabile, chiedevo solo di essere ascoltato. OGame è un prodotto tedesco, e la Germania è nota per le sue leggi e tutele per i disabili. Allora perché mi sento cancellato?

Non sono un utente qualsiasi.
Mi chiamo Alessio Saitta e sono disabile al 100%, con certificazione ufficiale. Possiedo il dominio Prikedelik.com e ho sempre usato la stessa email — [email protected] — per i miei account. Non mi nascondo dietro l’anonimato. L’ho chiarito a Gameforge.

Nella mia ultima lettera, ho chiesto tre cose semplici:

  1. Sbloccare i miei account (Dickens e Tellar). Non sono più bannati, ma mancano di un universo di destinazione e non possono rientrare nel gioco.
  2. Ripristinare l’accesso al forum.
  3. Ripristinare l’accesso al supporto per il mio account principale.

Purtroppo, niente di tutto ciò è stato fatto. E capisco che Lord Syrio forse non ha bannato direttamente quegli account — e che possa vedere il loro ripristino come una perdita di faccia personale — ma questo non mi riguarda. Sono solo una vittima collaterale di un problema interno, e francamente ho problemi ben più gravi nella vita reale.

Anzi, la situazione è peggiorata proprio a causa del suo intervento. I miei account dovevano scontare il ban fino al 2038 — una lunga attesa, ma almeno con una scadenza. Ora, senza un universo assegnato, sono bloccati in modo permanente.

Dal mio lato, non posso nemmeno creare un nuovo account forum. Non posso usare un telefono o un tablet per aggirare il problema. Sono intrappolato — intenzionalmente o no — in una situazione in cui non posso nemmeno chiedere aiuto.

Ecco quindi la mia proposta:

So che i ban del forum sono controllati da Gameforge, non solo da Syrio. Ma tenermi bannato fa più male al gioco che a me. Una volta aiutavo i nuovi giocatori. Testavo l’accessibilità. Spingevo per miglioramenti che rendevano il gioco più usabile — non solo per me, ma per tutti. Se io riesco a usare una funzione, allora chiunque può.

Non ho mai chiesto soldi.
Non ho mai preteso ricompense.
Volevo solo aiutare a migliorare OGame.

E sì, sono stato critico — ma solo perché ci tenevo. Se non mi fosse importato, me ne sarei andato. Ma sono rimasto, tra i ban, il silenzio, l’ostilità. Perché amo questo gioco.

Ora chiedo solo di poter giocare in pace. Prometto di tenere un profilo basso. Eviterò i post che mi hanno causato problemi in passato. Mi farò i fatti miei. Ma per favore:
ridatemi l’accesso al forum.
Fatemi rientrare nel gioco.
Permettetemi di supportare la community come un giocatore tranquillo, non una minaccia.

Il forum italiano, com’è ora, è quasi muto. La gente ha paura di parlare. Nessuno vuole rischiare di essere bannato come me — per cosa, poi? Per aver detto la verità? Per aver aiutato gli altri?

Non è una community se non c’è spazio per il dissenso.

So che Gameforge è una società seria. I tedeschi fanno le cose per bene. Ma conta anche l’elemento umano. Bisogna scegliere con cura il proprio team. E in questo caso, credo abbiate commesso un errore. Potrei essere un collaboratore prezioso — uno che davvero testa i limiti del vostro design, rendendo il gioco più accessibile, più intuitivo e alla fine più redditizio.

Ma invece, mi avete messo a tacere.

È davvero questo il messaggio che OGame vuole mandare?

Per favore — prima di settembre — ripristinate il mio accesso. Fatemi giocare. Fatemi parlare. Fatemi tornare parte di questo gioco.

Non solo per me — ma per il futuro della community.

Con rispetto,
Prikedelik
alias Alessio Saitta


Titolo:
Come il Community Manager Lord Syrio sta distruggendo OGame Italia


OGame è più di un semplice browser game: per molti giocatori rappresenta una vera e propria esperienza di vita digitale, un punto di riferimento quotidiano, una comunità. Un gioco capace di stimolare la mente, di regalare piccole soddisfazioni continue grazie a meccaniche ben calibrate, persino terapeutico per alcuni. Ma negli ultimi anni, il volto pubblico della community italiana di OGame – Lord Syrio, attuale Community Manager – sembra aver imboccato una strada che più che unire, divide. E i danni iniziano a diventare strutturali.

Un gioco accessibile… fino a un certo punto

Per molte persone, OGame non è solo un passatempo. Chi ha disabilità visive, sociali o cognitive trova in OGame un ambiente stimolante, familiare, accessibile. Questo è il caso, per esempio, di chi scrive: un utente storico, ipovedente, invalido al 100%, che ha trovato in questo gioco una piattaforma in cui sentirsi incluso, produttivo, utile. Un’ancora, in un certo senso. Eppure, proprio a questi utenti viene chiusa la porta in faccia – con ban sistematici, escalation punitive e assenza totale di dialogo.

La ragione? Semplice: si osa parlare. Si osa criticare. Si osa offrire consigli intelligenti ai nuovi utenti. Si osa, soprattutto, non restare in silenzio davanti a meccanismi che creano dipendenza o incoraggiano pratiche poco trasparenti.

Il ban di Ferragosto: una tradizione tossica

Ogni Ferragosto puntuale arriva: il ban. Come una festività amara per alcuni giocatori. Account come “Umbro”, “Dickens” e “Tellar” sono stati sospesi senza spiegazioni chiare. Il supporto? Inaccessibile. Il forum? Bloccato. L’account email con cui si scrive? Ignorato. Una procedura tanto arbitraria quanto sistematica.

In un caso, un ban definitivo è stato inflitto semplicemente per aver detto che un moderatore “non può capire” per una presunta “menomazione empatica”. Si può discutere sull’eleganza del commento, ma davvero è questa una ragione sufficiente per estromettere un giocatore storico, contribuente, e soprattutto volontario attivo?

Il problema non è la Gameforge. Il problema è Syrio.

La Gameforge è una compagnia tedesca. Organizzata, strutturata, precisa. I problemi, però, nascono a livello locale – ed è lì che il sistema si rompe. Lord Syrio, Community Manager italiano, è descritto da molti come un personaggio divisivo, poco empatico, addirittura vendicativo. Non solo ha mantenuto la posizione dopo che l’intera vecchia redazione italiana aveva minacciato di lasciare se fosse rimasto, ma da allora sembra aver costruito un “cerchio magico” intorno a sé – dove chi osa parlare viene zittito, bannato, isolato.

Il risultato? Una community silenziosa, diffidente, impaurita. Un forum semi-deserto dove regna l’autocensura. E un’Italia completamente scollegata dal resto della rete OGame globale.

Quando bannare diventa censura

I ban non sono più uno strumento di moderazione, ma di repressione. Invece di educare, si punisce. Invece di avvisare, si estromette. Nessuna gradualità, nessun ammonimento, nessuna voglia reale di confronto. Basta la minima “infrazione” formale – o anche solo il fastidio personale di un mod – per infliggere la sanzione massima.

E mentre i giocatori più giovani vengono incoraggiati a spendere denaro in microtransazioni poco chiare, chi prova a mettere in guardia o a spiegare viene messo a tacere.

Il vero danno: la morte della community

OGame è un gioco intergenerazionale. Ragazzi e adulti convivono in un ecosistema che funziona proprio perché è variegato. Ma quando il dialogo viene ostruito, quando il supporto tecnico è inaccessibile e il forum diventa una trappola per chi parla troppo, il tessuto sociale si disgrega. Nessuno vuole più partecipare. Nessuno vuole più collaborare. Nessuno vuole essere volontario… sotto Lord Syrio.

E così, un gioco potenzialmente eterno, si spegne piano piano. Non per obsolescenza. Non per concorrenza. Ma per mala gestione.

Una proposta (e un appello)

Chi scrive non chiede privilegi. Chiede equità. Chiede di poter accedere ai suoi account, al supporto, al forum. Chiede che OGame torni a essere quello che era: una comunità viva, accogliente, accessibile a tutti. Anche – e soprattutto – a chi, per una serie di ragioni, non può contare sulla propria socialità nel mondo reale.

E chiede una cosa semplice: che venga ascoltato. Che la Gameforge prenda atto che ci sono utenti storici disposti ancora a contribuire, testare, segnalare, promuovere. Ma che hanno bisogno di rispetto, e di una moderazione giusta. Non vendicativa.

Se Gameforge ha davvero a cuore il mercato italiano, se vuole costruire una community viva e funzionante, deve cambiare rotta. O, almeno, cambiare Community Manager.


Prikedelik
Giocatore veterano di OGame
Email: [email protected]
Dominio verificato: Prikedelik.com
Allegati: documentazione invalidità, cronologia account, precedenti comunicazioni


Fammi sapere se vuoi che impaginiamo questo testo in formato lettera formale, articolo da blog o denuncia pubblica con opzioni di invio a media o enti competenti.

OGame: Mala Tempora Currunt

di Prikedelik (alias Spam) – utente storico e affezionato

La situazione attuale all’interno della community italiana di OGame riflette un malessere più profondo che riguarda non solo le dinamiche del gioco, ma il rapporto tra la casa madre Gameforge e i suoi utenti storici, affezionati, e in certi casi, vulnerabili.

Vorrei partire da un dato personale, che non è una lamentela, ma un contesto. Sono una persona con disabilità certificata, con riconoscimento al 100% e indennità di accompagnamento. Per me OGame non è solo un gioco: è un ambiente che conosco bene, in cui riesco a muovermi e che rappresenta uno dei pochi spazi digitali accessibili e cognitivamente stimolanti. In particolare, l’interfaccia scura, la prevedibilità dei comandi e la struttura a obiettivi minimi sono ideali per chi, come me, ha difficoltà visive e altri limiti. Questo aspetto, per molti marginale, è per me fondamentale.

OGame ha sempre avuto un valore intergenerazionale, un gioco dove i ragazzi si formano e dove gli adulti possono trasmettere esperienza. Questo, a mio avviso, è sempre stato un punto di forza. Ed è anche per questo che, con spirito costruttivo, ho spesso cercato di aiutare i più giovani a non cadere in certe “trappole” del gioco: meccaniche aggressive, acquisti impulsivi, dinamiche potenzialmente dipendenti. Ho dato consigli, ho cercato di essere un punto di riferimento.

Ma questo mio ruolo è stato percepito come un disturbo.

Una storia di ban reiterati

Per anni sono stato oggetto di sospensioni sistematiche, che hanno progressivamente impedito la mia partecipazione attiva alla community. Ogni infrazione, anche minima, ha sempre ricevuto la sanzione massima possibile. Mai un semplice avvertimento, mai un confronto. L’ultimo provvedimento, un ban fino al 2030 per l’account Umbro, è arrivato a Ferragosto, e come ogni anno, è calato come una mannaia inspiegabile.

Mi si chiede di contattare il supporto per chiarire, ma il supporto stesso mi è stato precluso. Ho più volte richiesto la riammissione ai miei account (Dickens, Tellar), la riattivazione del forum e un dialogo costruttivo. Le risposte sono mancate o sono arrivate da un’unica figura: Lord Syrio, attuale Community Manager italiano.

Il nodo: la gestione della community

Syrio non è il male assoluto, ma è sintomatico di un problema di selezione e gestione dei volontari. Il suo atteggiamento è stato per anni repressivo, censorio e personale. Si è opposto al mio cambio di nickname (da “Spam” a “Prike”), ha negato i miei ricorsi, ha mantenuto un atteggiamento da gatekeeper della community italiana.

Più volte, figure esterne o interne al forum mi hanno confermato che molti si sono allontanati proprio per questo clima. Collaboratori storici si sono dimessi o sono stati silenziati. Chi resta lo fa spesso per ottenere vantaggi in gioco, non per vera passione. Il risultato? Un forum italiano semi-deserto, dominato dal silenzio e dalla paura.

Ma la Gameforge cosa fa?

È qui che mi rivolgo direttamente a voi, Gameforge. Avete creato un gioco straordinario, che ha accompagnato generazioni e che merita una gestione all’altezza della sua community. Vi invito a considerare che anche gli utenti con difficoltà meritano ascolto. Non si può costruire una community accessibile escludendo chi ha più bisogno di essa.

Il mio contributo è sempre stato costruttivo: vi ho segnalato problemi tecnici, ho dato idee per rendere OGame più user-friendly (anche per utenti Mac), ho insistito sulla compatibilità, sulla chiarezza dell’interfaccia, sull’accessibilità. Non chiedo privilegi, chiedo solo che mi sia riconosciuto lo status di utente storico e collaborativo.

Vi chiedo:

  • Lo sblocco completo degli account Dickens e Tellar (manca solo l’universo target).
  • lo sban di Umbro
  • Il reintegro nel forum italiano.
  • Il ripristino dell’accesso al supporto clienti.
  • La possibilità di tornare a giocare, in silenzio, senza disturbo, come molti altri.

Conclusione: non uno sfogo, ma una proposta

OGame è un gioco profondo, che permette di coltivare intelligenza strategica e relazioni umane. Se anche voi, come dite, tenete alla qualità della community, allora è il momento di dimostrarlo. Non punite la voce fuori dal coro solo perché vi mette in discussione. Ascoltatela. Potrebbe rendere OGame migliore.

Io resto disponibile al dialogo. Mi impegno a tenere un profilo basso e costruttivo. Ma vi chiedo rispetto. Per la persona, per la disabilità, per la passione che ho dimostrato. Per il diritto di far parte di una community che ho contribuito a migliorare.

– Prikedelik (alias “Spam”) – titolare del dominio Prikedelik.com, utente storico di OGame Italia

OGame: Mala Tempora Currunt

by Prikedelik (aka Spam) – Long-Time and Dedicated User

The current situation within the Italian OGame community reflects a deeper discomfort, one that goes beyond mere in-game dynamics and touches upon the relationship between Gameforge and its long-standing, passionate—and in some cases, vulnerable—players.

Let me start with a personal detail, not as a complaint but as important context. I am a person with a certified disability (100% disability with care allowance). For me, OGame is not just a game: it is a familiar environment where I can function, one of the few digital spaces that is accessible and cognitively engaging. The dark interface, the predictable command structure, and the game’s goal-based mechanics are ideal for someone like me, who has visual and other challenges. What might seem irrelevant to most is absolutely essential for me.

OGame has always had an intergenerational appeal—a game where younger players can learn and adults can share experience. That, in my opinion, has always been one of its strengths. And that’s why, in a constructive spirit, I have often tried to help younger players avoid falling into some of the game’s “traps”: aggressive monetization, impulsive purchases, and potentially addictive mechanics. I gave advice. I tried to be a helpful presence.

But this role of mine was perceived as disruptive.

A Story of Repeated Bans

For years, I have been subject to repeated suspensions that have progressively prevented me from taking part in the community. Every infraction—no matter how minor—was always met with the maximum sanction. Never a simple warning. Never a discussion. The latest action, a ban until 2030 on my account Umbro, came this past Ferragosto (mid-August), like every year—a blow with no clear explanation.

They ask me to contact support to find out why, but support itself has been made inaccessible to me. I have repeatedly requested the reactivation of my accounts (Dickens, Tellar), reinstatement in the forum, and a constructive dialogue. The few responses I received came only from one person: Lord Syrio, the current Italian Community Manager.

The Core Problem: Community Management

Syrio is not the root of all evil, but he symbolizes a larger problem in how volunteers are selected and managed. His approach has long been repressive, censorial, and personal. He opposed my request to change my nickname from “Spam” to “Prike.” He denied my appeals and acted as a gatekeeper of the Italian community.

Multiple sources—inside and outside the forum—have confirmed that many left precisely because of this toxic atmosphere. Long-time contributors have resigned or been silenced. Those who remain often do so to gain in-game advantages, not out of genuine passion. The result? A nearly deserted Italian forum, dominated by silence and fear.

But What Is Gameforge Doing?

This is where I appeal directly to you, Gameforge. You have created a brilliant game, one that has spanned generations and deserves a community management approach that matches its legacy. I urge you to consider that users with disabilities also deserve to be heard. You cannot build an inclusive community by excluding those who need it most.

My contributions have always been constructive: I reported technical issues, gave suggestions to make OGame more user-friendly (especially for Mac users), pushed for interface clarity and accessibility. I do not ask for privileges—I only ask to be recognized as a long-standing and collaborative user.

What I Request:

  • The full unblocking of my accounts Dickens and Tellar (only the target universe is missing).
  • The unban of my Umbro account.
  • Reinstatement into the Italian forum.
  • Restoration of access to the support system.
  • The chance to return to playing quietly, without disruption—just like many others.

Conclusion: Not a Rant, But a Proposal

OGame is a deep, intelligent game that fosters strategic thinking and human interaction. If you truly care about the quality of your community, now is the time to show it. Don’t punish the voice that challenges you—listen to it. It might make OGame better.

I remain open to dialogue. I commit to maintaining a low profile and a constructive tone. But I ask for respect—for the person I am, for my disability, and for the passion I’ve consistently shown. I only ask for the right to be part of the community I’ve always tried to improve.

– Prikedelik (aka “Spam”) – owner of the domain Prikedelik.com, long-time OGame Italy user

“OGame: Il Diritto di Esistere (anche se ti chiami Prikedelik)”
Autore: Prikedelik aka Spam
Contatto: [email protected]


La cosa più tragica non è essere bannato. Né lo è il fatto che questo avvenga ogni Ferragosto, quasi come una tradizione grottesca. La cosa più tragica è che ci si illuda che OGame sia solo un gioco, una delle tante scelte possibili nel vasto universo dell’intrattenimento digitale. Per molti sarà così. Per me no.

Per me OGame è stato – e resta – l’unica scelta possibile.

Perché è amichevole il nero del suo sfondo.
Perché so dove guardare.
Perché, da ipovedente, quelle che sembrano piccolezze per altri sono fondamenta.

OGame non è solo un passatempo: è una struttura di obiettivi minimi, una rete continua di piccoli traguardi. Questo, a livello cerebrale, equivale a un costante rilascio di dopamina. È stimolo, è ordine, è direzione. Un ambiente che, se funzionasse come dovrebbe, sarebbe perfetto anche per chi – come me – non può contare su una socialità “normale”.


Il ban di Ferragosto

E invece, ogni anno, puntuale: arriva il ban.
Questa volta colpisce l’account “Umbro”, in fleet per altri 15 giorni, sospeso fino al 2030.
Nessuna spiegazione chiara. Nessun supporto attivo.
“Contatta il supporto”, mi si dice.
Peccato che non posso farlo, perché mi è stato tolto l’accesso anche a quello.

Mi trovo bloccato. E so perché.
Perché parlo. Perché consiglio. Perché dico ai ragazzini di non farsi fregare.
Perché ho osato dire che certi meccanismi del gioco sono trappole psicologiche, progettate per spingere gli utenti verso lo shop compulsivo.

Non volevano un giocatore.
Volevano un cliente.
Zitto, conforme, silenzioso.
Ma io ho detto “no”.


Il forum: da luogo di confronto a zona silenziosa

Il forum italiano di OGame è diventato un deserto.
La gente non parla più. Ha paura.
Paura di subire la mia stessa sorte: essere bannati perché si esprimono.

Il forum è uno spazio pubblico, ma amministrato con logiche private.
Mi hanno dato il ban per aver detto a un admin che non può capire perché empaticamente menomato. Offensivo? Forse. Ma in un forum, dove si discute anche aspramente, era davvero così grave da meritare l’esclusione a vita?


Syrio: il Community Manager che ha cancellato la community

Il Community Manager italiano si fa chiamare Lord Syrio.
Una figura controversa, onnipresente, che ha usato il suo ruolo per trasformare la moderazione in una crociata personale.
Su di lui gravano accuse (documentate solo nel ricordo degli utenti, dato che cancella ogni traccia) di essersi infiltrato in forum esterni, come “Manicomio”, per controllare e colpire.

Le mie richieste?

  • Sbloccare l’account forum
  • Ripristinare il supporto
  • Assegnare un universo target ai miei account Dickens e Tellar, attualmente congelati

Tutti respinti. Sempre da lui.
E sempre senza motivazione concreta.


Gameforge, ci siete?

Gameforge è un’azienda tedesca. E i tedeschi sanno organizzare.
Ma ciò che manca qui non è un regolamento ben scritto. È un’umanità minima nella gestione.
Perché è chiaro che il problema non è tecnico.
È personale.

Sono stato un collaboratore prezioso.
Ho fornito feedback, suggerito miglioramenti, fatto da beta tester gratuito.
Ho insistito su accessibilità, usabilità, compatibilità con Safari e macOS.
E molte delle mie proposte sono state accolte (più o meno in silenzio).

Ma alla fine, sono stato cacciato per motivi che nulla hanno a che fare col gioco.
E oggi mi trovo fuori da tutto, con due account tecnicamente sbloccati ma inutilizzabili, con un nickname storico (“spam”) che ora mi penalizza, e con la porta del forum sbattuta in faccia.


Un’ultima proposta

Non chiedo privilegi.
Chiedo parità.
Il diritto di giocare, di parlare, di accedere a un forum che dovrebbe essere della community, non del capriccio di un singolo.

Se OGame vuole crescere, non può farlo solo coi ragazzini.
Ha bisogno di adulti, di feedback, di utenti che non si limitino a spendere – ma che partecipino, migliorino, contribuiscano.

Vi chiedo dunque, ancora una volta:

  • Riammettete il mio accesso al forum
  • Assegnate un universo target agli account Dickens e Tellar
  • Ripristinate l’accesso al supporto
  • Permettetemi di cambiare il nickname da “spam” a “Prike”

Lo chiedo non come favore, ma come diritto.
Lo chiedo in nome di una community migliore, più libera, più inclusiva.

Gameforge, fate la cosa giusta.
E se invece avete scelto di lasciar perdere l’Italia, allora siatene almeno onesti.


“Farmville, finalmente!”
– Slogan ironico di un’epoca in cui ancora si credeva che i giochi fossero un’occasione per stare meglio, non solo per pagare di più.


Contatti:
:e_mail: [email protected]
:globe_with_meridians: Prikedelik.com


:ringed_planet: Farmville, finalmente

OGame, accessibilità e il valore di una voce fuori dal coro

In un mondo in cui il gaming online diventa sempre più complesso, ipercompetitivo, e spesso aggressivamente monetizzato, OGame si era distinto per un equilibrio singolare: un gioco di strategia spaziale dove pazienza, calcolo e partecipazione costante venivano premiati più della carta di credito. Ma chi gioca da vent’anni sa che nulla resta uguale per sempre.

Nel corso degli anni, OGame è cambiato. È cambiata la sua interfaccia, la sua compatibilità tecnica, la logica delle flotte, il ruolo delle alleanze e, soprattutto, è cambiata la community. Ma ciò che non è mai stato davvero aggiornato è il modo in cui vengono trattate le voci critiche. Quelle che segnalano le zone grigie, gli abusi di potere, o che semplicemente propongono un approccio alternativo al gioco.

L’accessibilità: molto più che una feature tecnica

Per alcuni, OGame è solo un passatempo. Per altri, è una palestra di logica. Ma per chi vive con una disabilità visiva, OGame può essere una rara finestra su un mondo complesso, dinamico, ma leggibile. Un contesto dove l’occhio non è tutto: basta sapere dove guardare. L’interfaccia nera, le abitudini consolidate, il ciclo continuo di micro-obiettivi da raggiungere… tutto questo rappresenta un ecosistema digitale accogliente — almeno per chi sa farne buon uso.

In questo senso, si può dire che OGame abbia anticipato quella visione Farmville-style del gaming: un gioco che ti accompagna, ti premia, ti fa sentire “bravo” anche quando hai solo cliccato al momento giusto. In termini neuroscientifici, una macchina per la Dopamina. Ma accessibile.

Il problema, allora, non è il gioco in sé. È il contesto umano, il potere mal gestito, le sanzioni arbitrarie. E soprattutto, la paura della voce che mette in guardia.

Una voce, mille ban

Negli anni, un utente noto col nome di Prike (o spam) è diventato per molti una guida silenziosa e, per altri, una fastidiosa presenza. Una figura borderline per il sistema, ma centrale per chi cercava consigli, domande fuori schema, o una semplice conferma che “no, non sei solo tu a trovare assurdo questo meccanismo”.

Bannato più volte, mai per ragioni veramente sostanziali, ma piuttosto per “stile”, per “tono”, per “fastidio generale” — questa figura si è vista togliere il diritto all’accesso al forum, al supporto, e persino a recuperare account già non più bannati, per il semplice fatto che… chi li ha bannati non è lo stesso che dovrebbe ora sbloccarli. Una sorta di burocrazia feudale, in salsa digitale.

Il risultato? Un’intera fascia di utenza adulta (o diversamente abile) espulsa dalla parte sociale del gioco. Ma questa è una perdita anche per OGame: perché una community senza diversità di pensiero è una community sterile.

Costruire o escludere?

Il punto non è essere d’accordo con tutto ciò che Prike dice o scrive. Il punto è riconoscere il valore di una voce indipendente, con esperienza e spirito critico, in un contesto che — per struttura e tradizione — tende a premiare il conformismo e la rassegnazione.

Molti dei suggerimenti dati nel tempo da questo utente — sulla compatibilità con Safari, sulla gestione dei fleet, sull’ergonomia del gameplay — sono stati implementati, migliorando il gioco per tutti. Perché allora escluderlo?

OGame come esperimento sociale

In fondo, OGame oggi è un gioco intergenerazionale, dove il sedicenne che scopre la velocità x10 può convivere con il quarantenne che ha imparato a fare fleet save ai tempi delle miniere in puro metallo. Ma se la community diventa un luogo dove la critica è punita e l’uniformità è imposta, si perde ciò che rendeva OGame speciale: la libertà di giocare, ma anche di discutere il gioco.

E allora sì: Farmville, finalmente.
Ma almeno, che sia uno spazio accessibile a tutti, dove il silenzio non venga scambiato per civiltà.

Titolo: “Diritti Digitali e Moderazione Abusiva: Il Caso OGame e il Diritto di Esistere Online”


Di Prikedelik (Alessio Saitta)
Email: [email protected]


Introduzione

Viviamo nell’epoca del digitale, dove intere comunità crescono, si confrontano, si scontrano e si evolvono in spazi virtuali. Uno di questi spazi è OGame, storico gioco strategico online, gestito dalla società tedesca Gameforge. Ed è proprio qui, nel cuore di questa comunità, che si consuma da anni un piccolo grande caso di censura e discriminazione digitale ai danni di un utente: io.

Un caso che va ben oltre il “ban di Ferragosto”.


La Tragedia Nascosta dietro un Ban

Ogni anno, come un orologio rotto che segna la stessa ora, arriva un nuovo ban. L’ultimo? Fino al 2038. La colpa? “Massive spam.” Ma dove, esattamente? Non nel gioco, non nel forum. Forse su Reddit, o in qualche alleanza privata. Un’accusa vaga, non contestabile, senza possibilità di difesa: perché l’accesso al supporto mi è stato revocato.

E allora mi chiedo: dov’è la tutela? Dov’è il diritto alla difesa, alla parola, alla critica? Perché l’impressione, forte, è che non ci si voglia liberare di un fastidio, ma di una voce.


Una Voce Scomoda

In OGame ero uno dei pochi adulti attivi nel forum italiano. Dava fastidio? Probabilmente sì. Soprattutto perché dicevo ai ragazzi di non farsi fregare, di non cadere nei meccanismi trappola di certi giochi pay-to-win, di non spendere soldi senza pensarci, di fare attenzione. Ero scomodo, ma non tossico. Ero cosciente.

Eppure la risposta è stata sempre la stessa: ban a ripetizione, il massimo della sanzione anche per la minima infrazione. Nessun ammonimento. Solo silenzio. Poi esclusione definitiva.


Il Caso Lord Syrio

Gran parte della responsabilità di questa situazione ricade su Lord Syrio, attuale Community Manager italiano. Un uomo che pare godere di potere assoluto e incontrollato. Modera, banna, risponde ai ricorsi… da solo. Controlla il forum, il supporto, e anche le discussioni in ambienti esterni. È arrivato perfino a spiarmi su altri forum, come “Manicomio”, pur di trovare un pretesto.

Quando un Co.Ma. agisce come giudice, giuria e boia… possiamo ancora parlare di giustizia?


I Diritti delle Persone Deboli

Io sono un soggetto fragile, con invalidità al 100% con accompagnamento. Questo dovrebbe garantirmi un minimo di attenzione e tutela, anche in ambito digitale, come previsto dalle Direttive europee sull’accessibilità e l’inclusione.

Non chiedo privilegi. Chiedo diritti. Chiedo che venga rispettato il mio diritto alla partecipazione, alla socialità digitale, e al gioco. Perché OGame per me non è un’alternativa qualsiasi, è l’unica via. Perché conosco le sue interfacce a memoria. Perché riesco ad accedere a informazioni che per altri sono banali, ma per un ipovedente sono essenziali. È la mia finestra sul mondo.


Il Forum Come Bene Comune

Il forum non è un lusso. È un diritto. È la piazza digitale dove si confrontano strategie, bug, idee, miglioramenti. Essere esclusi dal forum significa perdere la voce, essere spinti ai margini. E quando la moderazione diventa strumento per togliere voce alle persone, non si chiama più moderazione: si chiama censura.


La Paradossale Contraddizione

OGame oggi ha una community italiana zittita, spaventata, passiva. Il regolamento è formalmente corretto, ma applicato in modo distorto. E chi osa parlare viene rimosso. Mentre io, utente attivo, collaborativo, con idee per migliorare il gioco (alcune delle quali sono state effettivamente adottate, come la gestione della modalità vacanza o la continuità del carico flotta), vengo allontanato.

Il tutto, mentre i giovani nelle alleanze scrivono regole contro l’acquisto di m.o. (metal oscuro), mentre io l’ho sempre consigliato per risparmiare tempo.

Chi è davvero il problema?


Un’Occasione Mancata per la Gameforge?

La Gameforge avrebbe potuto vedermi per ciò che sono: un collaboratore, non un nemico. Una risorsa, non un ostacolo. Uno che gioca da vent’anni, con passione, con attenzione, con occhio critico. Che suggerisce migliorie. Che scrive in modo chiaro, diretto. Che capisce la fatica, e la semplifica. Se riesco io — credetemi — ci riesce chiunque. Questo dovrebbe essere un punto di forza.


Conclusione: Il Fascismo 2.0

Il vero pericolo oggi non è la censura esplicita, ma quella sottile, vigliacca, che agisce attraverso l’oscuramento, l’espulsione silenziosa, il muting invisibile. Il fascismo 2.0 non ha stivali, ma moderatori col tasto del ban facile.

Ed è il paradosso del nostro tempo:
oggi la ragione è colpa,
la logica un’offesa,
e la cultura un difetto.

Io non voglio combattere. Non voglio rompere le scatole. Voglio giocare. Collaborare. Scrivere. Parlare. Esistere. Ma se per farlo devo prima difendere il mio diritto di parola, allora scriverò — ancora, e ancora — fino a quando qualcuno non ascolterà.


Firma:
Prike aka spam
[email protected]
https://prikedelik.com (inserisci se vuoi rendere pubblica questa parte)

Oggetto: Richiesta di revisione sanzioni account OGame e ripristino accesso ai servizi di supporto e forum

Alla cortese attenzione di Gameforge AG
Dipartimento Community Management
e, per competenza, alla sede legale Gameforge AG
Albert-Nestler-Str. 8
76131 Karlsruhe – Germania

Mittente:
Alessio Saitta
Email: [email protected]
Account OGame: Prike (già noto come “spam”)
Altri account: Umbro, Dickens, Tellar
Dominio registrato: prikedelik.com


Gentile Gameforge,

mi rivolgo a voi con la presente, nella speranza di poter finalmente risolvere una situazione che da troppo tempo compromette ingiustamente la mia esperienza di gioco su OGame e, più in generale, il mio rapporto con la vostra piattaforma.

1. Richiesta di sblocco account

Nello specifico, richiedo formalmente:

  • Lo sban dell’account di gioco “Umbro”, attualmente bannato fino al 2030, senza motivazioni chiaramente comunicate.
  • Il ripristino funzionale degli account “Dickens” e “Tellar”, i quali risultano sbloccati ma privi dell’universo di gioco assegnato, rendendoli di fatto inutilizzabili.
  • Lo sban dell’account forum legato all’alias “spam” (che richiedo di poter cambiare in “Prike” per motivi di immagine e chiarezza).
  • Il ripristino dell’accesso al sistema di supporto, che risulta attualmente negato.

2. Problemi di accessibilità

Vorrei sottolineare che mi trovo in una condizione di invalidità riconosciuta al 100% con accompagnamento, come da documentazione allegata. Questo comporta, tra le varie cose, la necessità di interfacciarmi con strumenti digitali accessibili, continui e stabili.

OGame ha rappresentato per me, e rappresenta tuttora, un importante spazio di socialità e stimolo cognitivo, tanto da essere, in certi momenti, l’unico canale di interazione efficace. Limitare o negare il mio accesso senza un sistema trasparente di appello o dialogo, significa – nei fatti – escludere una persona con disabilità da una comunità a cui ha contribuito per anni.

3. Rapporto con lo staff

Ho avuto, in passato, divergenze con il Community Manager italiano “Lord Syrio”, il quale ha mostrato nei miei confronti un atteggiamento sistematicamente punitivo. È mio diritto chiedere una verifica super partes delle sue azioni, soprattutto considerando che:

  • I ban a mio carico sono stati ripetuti e sistematici.
  • Le motivazioni non sono mai state esposte in modo chiaro e motivato.
  • L’ultimo ban, avvenuto a Ferragosto 2025, non può essere attribuito a comportamenti in gioco né su forum, ma sembra derivare da opinioni espresse in canali esterni (come Reddit o chat di alleanza), il che è inquietante e problematico sul piano della libertà di espressione.

4. Collaborazione storica

Nel corso degli anni, ho collaborato attivamente alla crescita e all’ottimizzazione dell’esperienza utente su OGame, segnalando problematiche, proponendo migliorie (compatibilità Safari/Mac, semplificazioni di gameplay, ecc.), e contribuendo alla diffusione del gioco in Italia.

Anche il mio coinvolgimento con giocatori più giovani ha avuto uno scopo educativo e protettivo, con l’obiettivo di spiegare il funzionamento di dinamiche potenzialmente dannose (come il pay-to-win spinto o alcune “trappole” di gameplay). Non mi è mai stato contestato formalmente alcun comportamento lesivo nei confronti di altri utenti.

5. Conclusione

Con questa lettera chiedo dunque:

  • Che vengano riesaminati i ban a mio carico da un soggetto terzo rispetto al Community Manager attuale.
  • Che venga ripristinato l’accesso al forum e al sistema di supporto, in considerazione della mia condizione tutelata dalle normative europee.
  • Che mi venga permesso di cambiare nickname da “spam” a “Prike”, al fine di migliorare l’interazione con la community e rimuovere un’etichetta ormai fraintesa.
  • Che venga garantito un canale di comunicazione accessibile, per evitare ulteriori esclusioni arbitrarie e per facilitare la comunicazione in caso di problemi futuri.

Resto a disposizione per ogni chiarimento e allego alla presente la documentazione sanitaria necessaria a comprovare la mia condizione.

Confido in un vostro riscontro positivo e in una gestione più equa della mia situazione, nel rispetto delle normative europee e dei principi base di una community sana.

Cordiali saluti,
Alessio Saitta
alias Prikedelik
:e_mail: [email protected]
:date: 21 agosto 2025

Gentile Gameforge,

mi rivolgo a voi per chiedere la revisione delle sanzioni applicate al mio profilo di gioco, e il ripristino degli account e dei servizi attualmente disattivati.

In particolare, vi chiedo:

  1. Lo sban dell’account “Umbro”, attualmente bannato fino al 2030
  2. Lo sban dell’account “Gazprom”,
  3. Il ripristino degli account “Dickens” e “Tellar”, non più bannati ma tuttora privi di universo assegnato, e dunque inutilizzabili.
  4. Il ripristino dell’accesso al forum, per l’utenza storica “spam” (richiedo contestualmente di poter cambiare nickname in “Prike”, per chiarezza e reputazione).
  5. Il ripristino del servizio di supporto, attualmente per me inaccessibile, rendendo impossibile la normale gestione dei problemi in gioco.

Tengo a specificare che mi trovo in una condizione di invalidità riconosciuta al 100% con accompagnamento, come da documentazione disponibile. OGame rappresenta per me non solo un gioco, ma un canale di socialità fondamentale, specialmente in assenza di altre occasioni quotidiane di interazione.

Chiedo che le mie richieste vengano valutate da personale diverso dal Community Manager italiano attualmente in carica, poiché le sue decisioni nei miei confronti sono sempre apparse motivate più da dissidi personali che da infrazioni reali o gravi.

Confido in una revisione trasparente, imparziale e conforme ai principi di accessibilità e inclusività previsti anche dalla normativa europea.

Resto a disposizione per fornire ulteriori dettagli, e rinnovo la mia disponibilità a mantenere un profilo basso e collaborativo all’interno della community.

Cordiali saluti,
Alessio Saitta
alias Prikedelik / Prike
:e_mail: [email protected]
:date: 21 agosto 2025


Subject: Request for Review of Sanctions and Account Restoration

Dear Gameforge,

I am writing to request a review of the sanctions applied to my game profile and the reactivation of the accounts and services that are currently disabled.

Specifically, I kindly ask for the following:

  • The unban of the account “Umbro”, currently banned until 2030
  • The unban of the account “Gazprom”
  • The restoration of the accounts “Dickens” and “Tellar”, which are no longer banned but remain without an assigned universe, making them unusable
  • The restoration of access to the forum for the historical user “spam” (I also request a nickname change to “Prike” for clarity and reputation)
  • The restoration of access to the support service, which is currently inaccessible to me and prevents me from managing in-game issues normally

I would like to specify that I am in a condition of 100% recognized disability with assistance, as documented. For me, OGame is not just a game, but a vital channel of social interaction, especially in the absence of other daily opportunities for connection.

I respectfully ask that my requests be reviewed by staff other than the current Italian Community Manager, as his decisions toward me have often seemed motivated more by personal disagreements than by actual or serious violations.

I trust in a transparent, impartial review, in line with the principles of accessibility and inclusion also promoted by European regulations.

I remain available to provide any further details and confirm my willingness to maintain a low profile and collaborative attitude within the community.

Kind regards,
Alessio Saitta
alias Prikedelik / Prike
:e_mail: [email protected]
:date: August 21, 2025

Lord Syrio fa tutto quello che la Gameforge gli dice in Italia…

…o è la Gameforge a fare solo quel che Lord Syrio le fa fare?

di Prike aka Spam

Negli anni, chi frequenta OGame in Italia ha imparato a conoscere un nome: Lord Syrio. Un Community Manager (Co.Ma.) che è ormai diventato una figura insostituibile – non perché la community lo richieda, ma perché sembra che la Gameforge, l’azienda tedesca dietro al gioco, lo abbia elevato a regista unico della scena italiana. E allora viene da chiedersi: chi comanda davvero?

La questione non è semplice nostalgia o rancore personale: riguarda il funzionamento democratico di una community, la tutela dei soggetti fragili, e il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti. Temi che, oggi più che mai, vanno oltre la moderazione di un forum.


Una gestione autoritaria?

In un mondo in cui si parla tanto di inclusione, di accessibilità, di community management trasparente, fa strano vedere una figura come Lord Syrio che – almeno stando alle testimonianze – banna utenti sistematicamente, cancella messaggi, risponde da solo ai propri ricorsi, e mantiene un controllo capillare e personale su ciò che si può o non si può dire.

Tutto questo in un forum ormai quasi silenzioso, dove la paura di esprimere un’opinione è diventata prassi. Dove anche dare un consiglio ad un nuovo utente – se considerato “inopportuno” da chi gestisce – può portare a un ban.


Chi tutela i soggetti deboli?

Sono invalido al 100%, con accompagnamento. Lo dico non per pietismo, ma perché secondo le normative europee – e italiane – esistono tutele specifiche per chi, come me, trova in un gioco come OGame una via di socialità, un ambiente familiare, e una forma di stimolazione cognitiva.

OGame è accessibile, lineare, non abbaglia visivamente, e genera quei piccoli feedback che aiutano anche chi ha difficoltà neurologiche o visive. Ma è proprio in questi ambienti che il rischio di abuso di potere da parte di chi modera è più alto. Soprattutto se non esistono canali di appello indipendenti.


Il paradosso della censura

Recentemente sono stato bannato fino al 2038 per “massive spam”. Ma a chiunque conosca la mia storia è chiaro che il contenuto incriminato non era pubblicato nel forum, né durante il gioco. Era presumibilmente qualcosa scritto su Reddit, oppure in messaggi privati all’interno del gioco.

Stiamo parlando, quindi, della censura di opinioni personali, espresse fuori dal contesto ufficiale?
È una domanda legittima: non dovrebbe esserci una distinzione tra gioco e spazio pubblico?
E non dovrebbero i giocatori essere informati del motivo preciso per cui vengono esclusi, specialmente se non possono più accedere al supporto?


Syrio: soldato o burattinaio?

È qui che la domanda iniziale torna con forza: Lord Syrio è un semplice esecutore delle regole imposte dalla Gameforge, o è lui a dettare il tono e la politica dell’intera community italiana, forte del fatto che non esistono alternative valide (nessuno vuole lavorare con lui, dicono)?

Se fosse la prima, ci aspetteremmo chiarezza, trasparenza, diritto di replica.
Se è la seconda, la situazione è molto più grave: perché significherebbe che un singolo individuo può impedire l’accesso a una piattaforma pubblica a chiunque ritenga “scomodo”.

E parliamo di un gioco dove gli adulti sono spesso i più affezionati e paganti, e dove la voce di un adulto che mette in guardia i ragazzini dai meccanismi di spesa aggressivi viene sistematicamente zittita.


Cosa sarebbe giusto da parte di Gameforge?

  1. La riattivazione dell’accesso al forum e al supporto ufficiale.
  2. Lo sblocco degli account Dickens e Tellar, attualmente inutilizzabili perché privi di universo assegnato.
  3. Lo sban degli account Umbro e Gazprom, entrambi esclusi per opinioni esresse in privato, in totale assenza di contesto pubblico.
  4. Una revisione indipendente delle pratiche di moderazione italiane.
  5. Il rispetto dei diritti dei soggetti fragili, così come previsto dalla normativa UE.
  6. Una policy trasparente su cosa può motivare un ban e quali strumenti di appello esistono per contestarlo.

In conclusione

Non ho mai smesso di collaborare per migliorare OGame. Ho spinto per funzioni accessibili, compatibilità su Mac, semplificazioni utili a tutti. Se sono ancora qui, è perché amo il gioco. Ma amare qualcosa non vuol dire accettare in silenzio le ingiustizie.

E se parlare costa un ban,
allora c’è qualcosa di profondamente sbagliato nel sistema.


Contatti:
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Prike aka spam
Founder di Prikedelik.com