Musica da leggere: il thread dei libri che suonano

c’è stato parecchio casino quando è nato l’RnB che per molto tempo i neri han reputato come genere fatto da neri per bianchi, quindi per “sell out”

Non so questo specifico caso, che sembra anche interessante, ma quando vedo qualcuno che fa biografie/documentari o simili con un intento che non sia solo una ricostruzione asettica e senza opinioni personali un po’ parto prevenuto.

Perché penso che non sarà mai una presentazione completamente onesta o senza filtri.

Ah ma qui non puoi sbagliare: è l’intento dichiarato fin dall’inizio, anzi, fin dal titolo :asd: d’altronde Davis non è una biografa o una musicologa, è una filosofa e un’attivista per i diritti civili di donne e neri

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Ci sta.

Pensa che io faccio pure fatica a guardare tutte le varie biopic dei vari artisti :asd:

Conta poi che quando si parla di blues delle origini si parla di musica che è nata durante la schiavitù o poco dopo, per cui trattarne tralasciando l’aspetto politico imho è quantomeno riduttivo

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Ma il blues é musica politica e non si può guardarla senza prendere una posizione. Dopotutto l’altra posizione, é molto brava a selezionare la storiografia da tramandare per costruire una narrazione che non scontenti chi cerca di evita la politica. Infatti di neri si sa poco e niente o quello che si sa é whitewashed (vedi mlk). Questo discorso ad esempio é molto evidente nel documentario Summer of Soul della stramadonnissima che ha consigliato Attela.

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Ma ci sta, ma appunto per questo penso che il modo migliore per guardare la cosa sia non politico.

Che non vuol dire non parlare di politica ma vuol dire includere tutti i fatti, incluse le varie prese di posizione etc; ma come narratore super partes.

Tipo una cosa che non apprezzo ascoltata in altri ambiti è quando leggo cose tipo (semplificando):

  • “è successo il fatto x” (storia vera)

  • “che quindi vuol dire la cosa Y” opinione personale spacciata per fatto e affiancata al fatto vero per dargli più legittimità

e sta roba la fa qualsiasi posizione attuale o vecchia che sia, è tipo marketing tramite posizionamento.

Non mi piace; preferisco:

  • “è successo questo”

  • “questo è il contesto e quello che dicevano / facevano le varie parti in causa”

Non sono d’accordo su sta cosa. Ad esempio, saremmo in grado di distinguere posizionamento da una storiografia apparentemente asettica che però seleziona i fatti per costruire una narrativa? La risposta é ovviamente no per svariati motivi.

  1. pensi gia quale autore é biased o no e l’autore unbiased non esiste. La scelta tua tra chi leggere o no é biased (per quello é inutile parlare di bias).

  2. non hai tempo per approfondire l’argomento e fare il paragone tra 10 versioni apparentemente unbiased per costruire un quadro più completo.

  3. hai più accesso alla storia raccontata dai bianchi, che facendola passare come unbiased fanno invece passare una storiografia politica dei neri molto specifica. MLK socialista e aizzatore rivoluzionario che parla di violenza viene omesso e viene fatto passare come icona inerte e pacifista.

  4. c’è una tendenza a cominciare a pensare ai bias non appena correnti politiche vengono chiamate per il loro nome. Ad esempio dire che MLK era socialista fa già tremare le gambe

Per me la cosa é molto semplice. La storia dei neri raccontata dei bianchi la sappiamo tutti. La storia dei neri raccontata dai neri (biased) la conoscono per lo più loro quindi quando si parla di schiavitù, repressione e sofferenza che loro hanno subito perché non dovrei sentire la loro storia guardandola attraverso i loro occhi?

Il blues é questo, stai ascoltando i racconti della loro visione, di cosa significa essere neri in una società che ti comprime, perché fare passare il messaggio diversamente per loro sarebbe stato impossibile. Rende la loro esperienza meno valida perché non storiografica?

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D’accordissimo su tutto con il buon Gris. Cioè, nello specifico, chi meglio di una attivista donna nera può parlare del blues femminile nero degli inizi?

Tra l’altro nel libro la Davis riporta alcune opinioni di collaboratori anche stretti della Holiday circa la nascita di Strange Fruit… tutti ovviamente maschi bianchi, tutti che cercano di prendersi il merito per quella canzone :asd: talk about bias

Ma non è possibile scrivere in modo “asettico”, è una contraddizione in termini. Neanche le enciclopedie sono asettiche e prive di punti di vista, Wikipedia è una cosa bellissima ma è piena di bias di ogni tipo.
Il solo gesto di scegliere di scrivere qualcosa è politico, mi sembra una posizione tipo “i musicisti devono fare musica e non politica”.

Nell’istante in cui una persona decide di fare qualcosa per presentarla a un pubblico sta già facendo politica, sta esprimendo un punto di vista.

A maggior ragione se si scrive di musicisti che la politica l’hanno fatta attivamente per tutta la carriera, significa che preferisci ignorare il significato di Strange Fruit per esempio? :mumble:

Sono d’accordo solo sui biopic, ma per altri motivi: sono pieni di falsità e riducono il 90% delle vite a una soap opera, si parla sempre e solo di amori e sesso :asd:

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Tipo: Davis parla anche della biopic su Billie Holiday, dove la genesi di Strange Fruit è fatta risalire al fatto che lei… vede un linciaggio. Questo è un falso storico (Holiday non ha mai assistito a un linciaggio) ma soprattutto una banalizzazione della scelta di Holiday, che era una donna nera negli anni '30 in uno showbiz completamente bianco il cui padre musicista è morto perché in quanto nero non è stato curato a dovere per una crisi respiratoria.

Il punto della Davis, acutissimo, è: davvero la Holiday aveva bisogno di vedere un linciaggio per decidere di cantare Strange Fruit e di farne il perno delle sue esibizioni?

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:lode:

D’altronde per colpa di quella ciofeca di Amadeus chiunque pensa che Mozart odiasse Salieri. Nella realtà lo odiava talmente tanto che gli chiese di essere padrino dei figli :asd:

Ma tra l’altro questo libro è recente? Nemmeno sapevo che la Davis fosse ancora viva, mi vergogno :asd:

Sulle biopic sì, il punto è anche quello :asd:

Sul discorso che sia impossibile avere una storia unbiased ci sta per difficoltà di reperire le fonti e per la qualità delle stesse però penso che sia una differenza tra il cercare l’oggettività e non cercarla.

Poi mi rendo conto che è un discorso un po’ idealistico; probabilmente il modo migliore sarebbe leggere tutto di tutti i pareri.

Ma appunto chi ha il tempo? :asd: :cry:

Il modo migliore, imho, è informarti prima sulla persona di cui ti incuriosisce il parere. Questo ti aiuta a risparmiare tempo e a risparmiare energie mentali, perché il tuo parere non te lo formi leggendo il bianco e il nero (PUN INTENDED AHAHAHHAHAH) su una questione, ma leggendo i pareri di chi ha qualcosa di significativo da dire su quella questione

Yess è del '99 mi pare

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Ah ok, è recente come il Family Values Tour e il Garage Inc dei Metallica :asd:

Sì però la Davis è invecchiata un po’ meglio, dai :asd:

Non del Garage Inc :dunno: best disco di cover evah

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SO FUCKING WHAT??

Usiamo le parole giuste: ideologico :teach:
No non é un insulto :asd: