Dico una banalità, ma direi che Meta puoi far quel cazzo che vuole con la sua piattaforma, nello specifico, se decide che non possiamo ascoltare musica sui suoi video non vedo che leva si possa usare per obbligarla altrimenti, in fin dei conti sta danneggiando se stessa rendendosi meno appetibile rispetto ai suoi competitor.
E’ sempre una cazzo di azienda privata che regala l’accesso a contenuti pubblicati volontariamente, fintanto che rispetta i copyright degli autori non puoi dirgli niente.
Si perché soundreef ha firmato l’accordo. Così come altri. Quindi se in questo paese non puoi usare musica è un problema per chi ha sottoscritto accordo
Sta a vedere che le case discografiche si metteranno d’accordo per fare un’unione e discutere all’unisono quando ci sarà da trattare con colossi come meta/Spotify
Ma ha firmato un accordo in merito al fatto che se gli utenti e la piattaforma pubblicano musica dai loro autori gli riconoscono una fee.
Se la piattaforma decide di silenziare i video sono cazzi suoi e basta, a meno di clausole che dicano altro nell’accordo (e qui lo sanno solo i diretti interessati, ma non vedo perchè Meta possa aver permesso nell’accordo clausole che possano creare danni a terzi se decidono di smettere di pubblicare qualcosa, ripeto non sono pagati per farlo, è puro “volontariato” della loro utenza).
quella della siae e’ la stessa identica battaglia gia’ vista in australia con i link agli articoli di giornale.
praticamente e’ successo che tutte le testate giornalistiche han chiesto un compenso per l utilizzo di loro spezzoni di articolo a meta .
meta ha risposto bloccando ogni tipo di link simile e permettendo solo l uso di alcune testate legate al gruppo.
risultato?
i giornali/governo han fatto dietrofront in neanche 2 mesi dopo che si son resi conto che i click ai vari siti erano crollati in modo inimmaginabile.
il punto della questione che non mettete sul banco e’ che meta in ralta’ fa anche pubblicita’ a siti che altrimenti le persone non visiterebbero e questo dettaglio bilancia in modo quasi perfetto l uso frammentato del lavoro creato da altri dentro le applicazioni meta.
qui la siae e’ in torto macrio perche’
e’ da sola e stranamente nel resto del mondo gli accordi si son trovati
2)non quantifica il ritorno che generea il tam tam sui social del lavoro degli artisti che poi indirettamente faran altre cose che portano entrate alla siae
3)che il quantitativo economico resta uno sputo , il 5% di tutti i consumi in italia di musica digitale arriva da tutti i social di meta , quindi un nulla perche’ la piattaforma e pensa questi contenuti come un aggiunta e non un modo per fruirne in modo serio (se ti vuoi asocltare musica esiste spotify o usi un media player)
per quanto possa stare sulle balle o meno meta, qui il merdone lo ha postato la siae perche’ banalmente vuole piu soldi senza davvero meritarli (e i comunicati sul non rispetto delle direttive europee sono delle balle clamorose)
«Volevano il 310% in più per il rinnovo, trattativa impossibile»
SIAE dice che non è vero
«non ha deciso di interrompere le trattative unilateralmente», come avevano sostenuto i rappresentanti della Siae. La licenza per l’uso delle opere presenti nel catalogo di Siae è scaduta il 15 dicembre 2022. Le trattative per il rinnovo dell’accordo sono iniziate già nell’agosto 2022. Ma alla base dello strappo, come spiegato da Mazzetti in audizione alla Camera, è stato «l’importo richiesto da Siae, che inizialmente è stata di 4 volte superiore all’importo concordato fino al 2022 senza che venisse fornita alcuna motivazione mentre i diritti di licenza erano sostanzialmente di gli stessi»
Il rappresentante di Meta ha spiegato che l’azienda di Menlo Park «ha fatto il possibile per mantenere viva la negoziazione, presentato un’offerta significativamente più alta della royalty concordata con Siae fino a dicembre 2022: abbiamo progressivamente aumentato la nostra offerta cercando di andare incontro alle richieste di Siae che, tuttavia, si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta inferiore a un aumento del +310%». Da qui la chiusura senza successo della trattativa, dal momento che l’azienda di Zuckerberg «non è disposta a chiudere accordi irragionevoli da un punto di vista economico e di mercato»
sono arrivati in soccorso gli amici dell’Antitrust
la parte più bella forse è questa
Anche perché dopo l’interruzione delle trattative Meta ha eliminato dalle piattaforme social i contenuti musicali tutelati da Siae in modo che non fossero più fruibili dagli utenti. L’Autorità ritiene che l’abuso di dipendenza economica ipotizzato possa avere un impatto significativo per la tutela della concorrenza nei mercati interessati. E quindi comportare un grave danno per i consumatori. «Tale condotta potrebbe non solo comprimere significativamente la capacità competitiva di Siae sui mercati interessati, ma anche impedire agli autori che rappresenta – parte significativa di quelli attivi in Italia – di raggiungere la categoria di utenti, sempre più ampia, che fruisce delle piattaforme social».
beh non è questione di amici
antitrust interviene se c’è qualcuno che fa abuso di posizione dominante.
stiamo dubitando che meta sia in una posizione dominante e che ne abusi?
