Matthew Pearl, il Circolo Dante.

La recensione della Mondadori:


E qui continuo io: in una semplice parola, si può riassumere tutto lo stile del libro: poesia.
O quasi. E' un romanzo ben scritto, con un uso così efficace degli aggettivi, che Pearl, nonostante sia al suo primo romanzo, riesce a creare l'atmosfera istante per istante.
In linea di massima è una sorta di "poliziesco" storico, in una Boston dalla società ricreata quasi alla perfezione dal modello originale storico, e trovo anche abbastanza originale il soggetto della narrazione: Dante.
E' un giallo che vorrebbe essere comunque anche thriller, ma non ci riesce del tutto. Forse nella parte iniziale stenta davvero un po' a partire, ma il resto è godibile.

Una lettura consigliata, peccato, appunto per qualche difetto di struttura di quelli elencati prima.
Non so, mi ha lasciato un po' perplesso. Se da una parte l'autore riesce a rendere egregiamente le atmosfere bostoniane postbelliche della guerra di secessione, di contro, a mio avviso, usa un linguaggio troppo ricco e composto che risulta in alcuni passaggi davvero noioso per il tipo di letteratura a cui è abituato il lettore del 2006. L'intento probabilmente era quello di conformarsi allo stile dell'epoca, ma in diversi punti della narrazione risulta troppo lento e a volte stucchevole. Credo non vada letto come un giallo tradizionale, anche perché manca di quei ritmi di suspance a cui ci hanno abituato gli scrittori contemporanei. Affascinante la storia dei tre poeti e della traduzione della Divina Commedia. Alcuni personaggi nebulosi, poco caratterizzati, altri forse fin troppo (Longfellow in primis).
Non lo consiglio a chi ama i thriller dal ritmo incalzante, questo romanzo è più un ritratto realista e barocco di quell'epoca della storia americana. Consigliato a chi ama Dante e la Divina Commedia e i romanzi un po' retrò.
Beh sempre meglio di Dan Brown come autore ...


. . . e di sicuro ha venduto più della somma miei sette
Devi cambiare manager, trovatene uno più intraprendente, al passo coi tempi, che non ha paura di lanciare la tua figura di scrittore ...


P.s.: e poi rallegrati, hanno venduto più i tuoi sette dei miei quattro .