Maruyu, il sommergibile dell'esercito imperiale giapponese

Esercito Imperiale Giapponese. Quello dello stupro di Nanchino, dell'unita' 731, l'armata del Kwantung, le saccagnate prese da Zukov in Mongolia e le marce della morte che le SS possono solo accompagnare.

Ammetto che il tema potrebbe essere controverso e chiedo che il thread venga cancellato qualora il giudizio debba vertere in tal senso. Non e' intenzione giustificare o difendere in alcun modo cosa e' successo (anzi semmai e' il contrario)

Quello che voglio proporre oggi e' la storia del Maruyu, il sottomarino dell'Esercito.

Iniziamo con una domanda: come mai l'Esercito ha avuto bisogno di un sottomarino? I sottomarini non sono appannaggio della Marina?

Per citare un eufemismo dello storico Alessandro Barbero, nel suo intervento riguardante il Giappone di quel periodo, "Tutti sanno che Esercito e Marina si odiano" (In Giappone si sparavano anche, ma e' un'altra storia)

La diffidenza dell'Esercito nei confronti della Marina raggiunge un apice in uno degli episodi piu' tragici (militarmente) della guerra del Pacifico: Guadalcanal.

Si puo' riassumere in: Operazione congiunta dove Marina porta 30mila soldati dell'Esercito sull'isola e li lascia morire di fame, malattie e americani perche' ha finito la benza e non puo' andarli a riprendere.

Capite quindi che l'Esercito decide di dotarsi di una propria flotta per il trasporto via mare.

Problema: come si costruisce un sottomarino? Quelli dell'Esercito non conoscevano il condizionatore (sono riportate scene di soldati dell'IJA che invadendo Shanghai entrano in un albergo e ne scappano via immediatamente perche' "hanno improvvisamente sentito freddo e si sono terrorizzati"), quando hanno deciso di creare una pistola d'ordinanza per gli ufficiali (che fino ad allora si affidavano ad armi estere tutte diverse causando incubi logistici per i rifornimenti dei proiettili) hanno generato quella meraviglia ingegneristica della Nambu Type 94 (chiamata "la pistola del suicida" per via dei colpi partiti per sbaglio causa sicura non proprio sicura)... quando questi geni si sono ritrovati con l'ordine di progettare una flotta di sottomarini hanno iniziato dalle basi.

Questo progetto venne portato avanti di nascosto dall'Esercito. (La marina si accorgera' di qualcosa di strano quando quelli dell'Esercito piazzeranno ordini per periscopi, causando curiosita' e perplessita')

E ora le domande:

Come funziona un sottomarino? E come si costruisce?

Belle domande. Peccato che tutti quelli che hanno delle risposte sono occupati in Marina. Inclusi tutti i cantieri navali. Tutti.

In definitiva, quelli dell'esercito si rifaranno una cultura sottomarina con l'aiuto di ditte private di costruttori di boiler.
Gli ingegni dell'Esercito mettono le mani anche sui progetti dei sottomarini tedeschi della prima guerra mondiale, nonche' colgono l'aiuto del principale progettista civile di mini-sommergibili (battelli grossi come un Maiale usati per es. per ispezionare le chiglie delle navi).

Dopo queste peripezie, finalmente nell'ottobre 1943 il primo esemplare di Maruyu vede la luce. A dicembre fanno la prova di immersione e per l'occasione chiamano anche degli ufficiali della Marina.

Questo coso non riesce ad immergersi.

Se scende la prua, sale la poppa. Se scende la poppa, sale la prua. Il film di Fantozzi appare gia' piu' realistico.

I geni si mettono all'opera e dopo vari tentativi finalmente il Maruyu si immerge perpendicolarmente e arriva sotto il livello dell'acqua. I palchi della marina mormorano "E' affondato" "Fallimento" "Dobbiamo iniziare il salvataggio" ecc. mentre i palchi dell'Esercito iniziano ad inneggiare "Banzai!" "Successo!" ecc.

I sottomarini della marina si immergono "in corsa". Non e' previsto che si immergano da fermi. Il Maruyu, complice anche il fatto che i sommergibili civili (piccoli, che lavorano in mezzo a grandi navi) si immergono stando fermi, ha causato questa piccola incomprensione).

Ovviamente con una partenza simile quest'asso dell'Esercito mostro' alcune pecche di gioventu':

1) L'autonomia era soggettiva. Questo voleva dire che i branchi di sottomarini dovevano essere trainati verso il teatro dell'operazione da una nave vera e "sguinzagliati" vicino al fronte.
2) L'idea era di adagiarsi sul fondale di giorno per emergere e muoversi la notte
3) I fondali profondi dell'oceano non erano previsti

Fin qui per quanto riguarda il sottomarino vero e proprio. Ora passiamo all'equipaggio.

Ricordiamo che questo e' un sottomarino dell'Esercito Imperiale. Che vede l'acqua piu' o meno con la stessa simpatia dei gatti.
Potete immaginare l'esperienza complessiva in navigazione. I carristi si rivelarono quelli maggiormente adattabili.

1) Un'anatra ubriaca aveva generalmente una migliore idea di dove andare
2) Questi barili autoaffondanti avevano il vizio di comparire nei luoghi piu' improbabili, tipo in mezzo alla flotta alleata. L'aneddotica ci riporta che alcuni sono anche riusciti a scappare visto che gli alleati credevano ad uno scherzo.
3) Cannoneggiamenti reciproci con la Marina, e a volte anche con l'Esercito, voluti anche dal fatto che queste navi non battevano l'insegna della Marina (il sole coi raggi) ma dell'Esercito (il sole senza raggi) e la loro goffaggine generava perplessita' ovunque comparissero.
4) Comunque non ci sono navigatori a sufficienza. In branco, di solito una nave tiene "quelli che sanno cosa stiamo facendo" e gli altri in /follow. Ne consegue che affondare il primo della fila e' una tecnica veramente efficace per bloccare la carovana. Peccato che gli americani fossero piu' occupati a ridere.

Quale effetto poteva avere questa nuova risorsa per gli sforzi bellici giapponesi nel '44? Ovviamente nessuna. Il Maruyu, costruito in subappaltato tra varie ditte civili (di boiler), in 38 esemplari uniformi come fiocchi di neve, ha lasciato il suo nome nell'aneddotica per come e perche' e' stato realizzato.
Bel thread perchè il Giappone all'epoca tirò fuori dal cilindro roba interessante come i sommergibili portaerei I-400 oppure i Kaiten, minisommergibili kamikaze che causarono più vittime tra i Giapponesi che tra i nemici
Molto spesso erano idee originali e soluzioni ingegneristiche interessanti ma affossate da impieghi strategigi disastrosi.
E poi vabè la Yamato e la Musashi, Yamato che fu rifornita del carburante sufficiente per il solo viaggio di andata nell'ultima missione...
Questo si può dire di tutta la strategia kamikaze, dal momento che gli australiani avevano scoperto le portaerei blindate...

La Yamato che si fece l'ultimo viaggio come "kaijo tokko-tai" (flotta kamikaze) e sì, non era previsto che ritornasse (doveva incagliarsi su okinawa e diventare fortezza Ikea), senza un aeroplano di supporto, diventando quindi terreno per aumentare l'esperienza dei cacciabombardieri americani.
Di quella battaglia è degno di nota l'incrociatore Suzutsuki, che danneggiato riuscì a sopravvivere all'incontro facendosi tutto il tragitto fino a Kyushu in retromarcia.



Tra altri notevoli meraviglie abbiamo la Shinano, la più grande portaerei mai costruita fino all'ora, affondata in 10 giorni perché stava andando a farsi installare le paratie...


E poi i sommergibili, chiamati I in onore del paese allora leader in quanto a sommergibili (l'Italia)
La Yamato condivise la stessa sorte della nostra corazzata Roma



La Yamato era anche un simbolo essendo "Yamato" uno dei nomi del Giappone e il suo affondamento fu un duro colpo per il popolo giapponese.
Il maestro Leiji Matsumoto l'ha rievocata in Space Battleship YAMATO (Star Blazers) la cui theme song è famosissimo in patria, è un po un inno non ufficiale:





Giappone
Strites ti amo.
Ho trovato un video di Drachinifel che parla di altre navi dell'Esercito Imperiale
stranamente non parla del sottomarino, ma vabbeh

Qui una cronostoria dela Yukikaze, un incrociatore tanto fortunato quanto portasfiga…

Questa unità nello specifico tra l’altro dovrebbe essere rappresentata nell’ultima produzione cinematografica a tema Godzilla mi pare, ma non sono del tutto sicuro dell’identificazione.