Io sto giro voto gli sphongle.
Pure l’altro album è bello, ma un po’ piattino nell’insieme seppure i suoni siano fichi (il basso synth )
Però gli sphongle, anche se hanno alti e bassi (in generale dico, fanno cose che mi piacciono e altre meno) sono più notevoli, e “and the day turned to night” vale da solo tutto l’album
PS - Poi la copertina è una delle più azzeccate di sempre, è tipo lo sguardo che hai quando ti guardi allo specchio durante un trip.
SEMPRE SE MI LASCIATE VOTARE, E’ il 28 E LE URNE NON SONO ANCORA APERTE!
sempre la solita organizzazione del cazz, mi farò sentire dall’amministrazione… ora vado a scrivere una lettera da presentare in consiglio, non è mica possibile, mai una volta, mai una volta che sia una…
Mah, un po’ diciamo che se la sono cercata facendo a gara nel mettere gli album più inascoltabili
Specialmente all’inizio. Con gli ultimi 2-3 è diventato ok
E qui c’è un gran de gustibus: a me gli ultimi album stanno arrivando meno dei primi, mentre oggi ad esempio mi sono riascoltato con piacere i Car Bomb
Non ha neanche dei suoni brutti, i bassi son parecchio fighi ma è un po’ troppo monotematico e sembra sempre di ascoltare la stessa canzone con lo stesso identico mood.
Però dai il prossimo turno invece sarà nettamente meglio con gli Elii contro l’ancora incazzatissimo Davin.
City è un album che andrebbe benissimo per la playlist spacco tutto infatti.
Sì il prossimo turno torniamo sui miei livelli. E City è un album talmente grosso che oggettivamente faccio fatica a pensare possa essere scalfito da Eat the Phikis (che non è nemmeno il disco migliore degli Elii, imho)
Ecco a me “City” invece non è mai piaciuto più di tanto, non so bene perché, ma mi sembra sempre la stessa canzone per 40 minuti… Anzi ora provo a riascoltarlo.
Il disco degli EELST l’ho proposto io, perché dici che non è il migliore? Mi interessa.
Il mio preferito forse resterà sempre “Italian rum casusu cikti”, per il vissuto e il valore affettivo, però ho scelto “Eat the Phikis” perché è il disco del perfetto equilibrio tra follia demenziale e forma canzone.
Suonato da dio, produzione a livelli astronomici, pezzi tutti bellissimi e godibilissimi, e poi c’è “El Pube”, che non serve nemmeno descrivere, tanto è geniale (e sul disco alla batteria c’è Vinnie Colaiuta).
Un disco che per me trascende i confini del genere “demenziale”, dimostra che oltre a saper suonare di brutto gli Elii sanno scrivere delle canzoni come-dio-comanda e per questo ha un valore assoluto inestimabile.
Negli ultimi anni quando mi chiedono se ho un gruppo preferito dico sempre Elio e le Storie Tese.
Sono l’unica band che ho sempre e comunque voglia di ascoltare, mi mettono di buon umore, mi emozionano, mi fanno ridere quando sono triste, mi fanno ridere quando sono felice, mi fanno ridere quando sono medio, in pratica mi fanno ridere sempre!