Tempo fa, quando ancora mio padre lavorava, tornò da un viaggio in Giappone.
In aereo aveva incontrato un dirigente giapponese, e parlando era saltato fuori che la concorrenzialità dei giapponesi era strettamente legata al loro lavorare, MEDIAMENTE dalle 10 alle 12 ore al giorno.
MEDIAMENTE, badate.
Questo significa che c'è gente che lavora 8 ore al giorno e altra magari 14.
Ora becco questo articolo:
http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/economia/pildue/pildue/pildue.html
Ma davvero si vuole utilizzare tutta la vita per LAVORARE?
A parte il fatto che il tempo non torna, mi pare una IMMANE CAZZATA questa proposta, mi pare un palliativo scaricato sulle spalle dei cittadini, mi pare una presa per il culo e un pericoloso precedente che potrebbe ridurre il popolo italiano in schiavo del lavoro.
Alla fin fine, MA CHI CAZZO SE NE SBATTE DEL PIL?
Che ce ne frega del numerino del cazzo?
Se gli italiani lavorano 10 ore al giorno e prendono sempre poco perchè la maggior parte viene TENUTA IN TASCA dai proprietari delle aziende e dallo Stato che rifiuta di abbassare le tasse, MA CHI CAZZO LO FA FARE?
Il problema NON È un numerino del cazzo chiamato PIL.
Il problema è nei VERTICI industriali, nei PROPRIETARI delle aziende, che accumulano e accumulano e accumulano, bloccando in questo modo la circolazione del denaro.
Se il popolo non ha denaro, non può spendere, e l'economia si blocca.
Ma no, va bene così, tanto i ricchi ci restano, e il popolo che si fotta.
abbiamo un altro marxista

Mi sembra un po una cazzata come proposta , anche perche' dice "rinunciare volontariamente" ad una settimana di ferie.
Gia adesso chi non vuole far xx giorni di ferie puo' decidere di farsi pagare quelle non godute.
A meno che non si intenda eliminare proprio 40 ore di ferie e quindi non pagarle in piu' oltre allo stipendio della settimana lavorata nel caso il lavoratore non le faccia.
Gia adesso chi non vuole far xx giorni di ferie puo' decidere di farsi pagare quelle non godute.
A meno che non si intenda eliminare proprio 40 ore di ferie e quindi non pagarle in piu' oltre allo stipendio della settimana lavorata nel caso il lavoratore non le faccia.
Uccidetela.
Subito.
E poi perche' 7 giorni?La settimana lavorativa e' fatta da 5 giorni .
Boh , non si capisce proprio dove si vuole andare a parare.
Boh , non si capisce proprio dove si vuole andare a parare.
benvenuto al mondo compagno

se mi assicurate l impunità faccio io

'sta tizia è schioppata.

meno male che farò il mantenuto
lavorate lavorate
lavorate lavorate

nn c ho voglia .. vengo a far lo squatter da te in cantina .. ci son tanti topi ?
macchè squatter ti ospito

in cantina c'è la cantina di vini di mio babbo
brava persona il tu babbo
ce chi diceeee che il viinoo famaaalleeee le tuta gente de l' uspedal

ce chi diceeee che il viinoo famaaalleeee le tuta gente de l' uspedal
Io lavoro 43 h la settimana, ovvero circa 8 ore e 35 minuti al giorno. Compreso il viaggio (andata e ritorno sono circa 2 h) e la pausa pranzo (circa mezz'ora), ergo resto fuori per motivi legati al lavoro per circa 10-11 h al giorno.
In parole povere ho speso tutte la mie ore di sole a lavurà!
Poi non so se sta "goliardica" opinionista ha dato un'occhiata al calendario del 2004: la settimana in più di lavoro quest'anno la facciamo ordinariamente visto tutte le festività cadono di sabato o di domenica, festa del lavoro compresa.
E non ha nemmeno avuto il coraggio di specificare in quali settori andrebbero ridotte le ferie.
Una domanda signora Fiorella, lei si rivolgerebbe per le cure del caso ad un medico con alle spalle, il sabato, la partecipazione ad un congresso, la domenica, la guardia e, il lunedi, 9 ore di attività?
Io le consiglierei di no. Per due ordini di motivi.
Il primo, a quel punto si manca un pò della lucidità necessaria.
Il secondo, una richiesta di aiuto in quel frangente può essere vissuta come una aggressione alla salute mentale dell'operatore sanitario e lei potrebbe finire scannata con chirurgica precisione.
In parole povere ho speso tutte la mie ore di sole a lavurà!
Poi non so se sta "goliardica" opinionista ha dato un'occhiata al calendario del 2004: la settimana in più di lavoro quest'anno la facciamo ordinariamente visto tutte le festività cadono di sabato o di domenica, festa del lavoro compresa.
E non ha nemmeno avuto il coraggio di specificare in quali settori andrebbero ridotte le ferie.
Una domanda signora Fiorella, lei si rivolgerebbe per le cure del caso ad un medico con alle spalle, il sabato, la partecipazione ad un congresso, la domenica, la guardia e, il lunedi, 9 ore di attività?
Io le consiglierei di no. Per due ordini di motivi.
Il primo, a quel punto si manca un pò della lucidità necessaria.
Il secondo, una richiesta di aiuto in quel frangente può essere vissuta come una aggressione alla salute mentale dell'operatore sanitario e lei potrebbe finire scannata con chirurgica precisione.
Il sabato e la domenica dove li mettiamo?
Già che ci siamo sfruttiamo tutte le possibilità.
ma se cresce il potere d'acquisto non cresce anche l'inflazione?
e se invece si produce di più e non cresce il potere d'acquisto non è recessione perchè nessuno compra?
e come è possibile che salgano i prezzi e ci sia inflazione se l'industria è in fase recessiva?
qualcosa non mi quadra...

Se potere d'acquisto e inflazione aumentano in maniera uguale il problema non si pone poichè aumenta l'inflazione nominale ma ciò non influenza i consumi.
Per quanto riguarda inflazione e recessione questo fenomeno viene detto stagflazione ma non mi sembra in nostro caso visto che al massimo siamo in un periodo di stagnazione ma non di recessione(2 trimestri consecutivi di diminuizione del pil)
Per quanto riguarda inflazione e recessione questo fenomeno viene detto stagflazione ma non mi sembra in nostro caso visto che al massimo siamo in un periodo di stagnazione ma non di recessione(2 trimestri consecutivi di diminuizione del pil)
Mi pare che invece abbiano detto che si è toccata la recessione, anche se non in forma grave. Bisogna vedere cosa succede nei prox mesi.
Teoria teoria.
Ma perché non vanno a vedere come si comportano gli italiani, alla fine?
Io parlo per esperienza personale. In crucchiolandia c'è la medesima crisi che abbiamo in Italia, ma a differenza degli italiani che al primo spiffero di vento che muove le imposte si rifugiano a pane e polenta in casa, i tedeschi rimangono fissi nelle loro posizioni.
Spendono meno ma le abitudini rimangono invariabili. Se una volta alla settimana hanno l'abitudine di andare in gelateria ( particolarmente amate sono le gelaterie italiane ), in pizzeria o al ristorante, ci vanno. Fanno un minimo di sacrificio a fine mese, ma l'economia per lo più rimane abbastanza in piedi.
Lavorare di più non cambia la sostanza, per me.
Ma perché non vanno a vedere come si comportano gli italiani, alla fine?
Io parlo per esperienza personale. In crucchiolandia c'è la medesima crisi che abbiamo in Italia, ma a differenza degli italiani che al primo spiffero di vento che muove le imposte si rifugiano a pane e polenta in casa, i tedeschi rimangono fissi nelle loro posizioni.
Spendono meno ma le abitudini rimangono invariabili. Se una volta alla settimana hanno l'abitudine di andare in gelateria ( particolarmente amate sono le gelaterie italiane ), in pizzeria o al ristorante, ci vanno. Fanno un minimo di sacrificio a fine mese, ma l'economia per lo più rimane abbastanza in piedi.
Lavorare di più non cambia la sostanza, per me.
Anche perche' domani la ditta Pinco pallino puo' anche produrre 2 milioni di tondini piu' del solito , ma questi tondini poi qualcuno deve pur comprarseli.
Non e' creando un surplus di manufatti che si aiuta l'economia , anzi.
Probabilmente i tondini in piu' rimarrebbero invenduti e il prezzo di quelli potenzialmente vendibili calerebbe perche' c'e' piu' disponibilità che richiesta.
Non e' creando un surplus di manufatti che si aiuta l'economia , anzi.
Probabilmente i tondini in piu' rimarrebbero invenduti e il prezzo di quelli potenzialmente vendibili calerebbe perche' c'e' piu' disponibilità che richiesta.
A che so io il popolo italiano è uno dei più risparmiatori del mondo... fatica a circolare denaro, con queste usanze.
La ricchezza c'è, ed è tutta in banca, numerini che salgono e scendono.