Ciao, riporto il thread in topic cercando di rispondere in parte alla tua domanda... in parte perchè pratico da soli due anni, che in termini aikidoistici vuol dire una scoreggia.
Non sono a conoscenza dell'uso di "punti di pressione" con l'accezione che tu gli dai, per lo meno nelle forme aikidoistiche riconosciute dall' Hombu più diffuse (aikikai, iwama, yoshinkan, ki, shodokan).
Non credo che ci siano per il semplice fatto che "il colpo fine a sè stesso per far male" in aikido non esiste.
Leve/blocchi articolari invece ce ne sono parecchi, sia nelle forme base sia nelle proiezioni.
Senza menare troppo il can per l'aia, queste sono quelle che conosco; più che spiegartele faccio prima a linkarti dei filmati... non che mi piacciano molto (sono un po' "floscetti" e assai poco marziali, imho, soprattutto uke...) ma rendono sicuramente l'idea meglio delle parole:
http://www.budodojo.com/AikidoInMotion.htm1) Ikkyo (polso e parte superiore del braccio)
2) Nikkyo (polso/gomito)
3) Sankyo (polso e torsione del braccio in un'altra forma)
4) Yonkyo (blocco impugnando sull' avambraccio)
5) Gokyo (variante a mano invertita utilizzate contro aggressori armati di coltello)
5) Kotegaeshi (è una proiezione che agisce su un riflesso articolare e nervoso polso/dita)
6) Hijikimeosae (blocco/leva sul braccio, è simile a una leva che si fa in judo ma non mi ricordo il nome)
7) Jujigarame (gomiti, come annodare le braccia in senso rotatorio)
Ne esistono altre e esistono anche inifinite variazioni sui temi.
Se cerchi info puramente didascaliche sull'aikido ti consiglio caldamente il libro "Aikido e la sfera dinamica", di Oscar Ratti... testi chiari e ottimi disegni, e costa pure poco se non ricordo male.
Solo due precisazioni.
1) Fujimoto e Hosokawa ce li ha messi li'... Tada. Quindi la filosofia è la stessa, e l'aikido è lo stesso. Sono sue emanazioni.
Che poi a te Tada non piaccia, ci può stare; anche a me non fa impazzire.
Btw, speriamo che Hosokawa si rimetta, ma mi sa che che con l'aikido purtroppo ha chiuso... peccato.
2) L'aikikai d'Italia non è l'unico aikido riconosciuto dall'hombu dojo in Italia. Quindi non è vero che non si può praticarea altrove ed andare ugualmente a stage e raduni; basta essere in ordine con la propria assicurazione. Personalmente, pratico Aikikai (presso il III dan che tu indichi in fondo a quella pagina...) ma ci concediamo spesso lezioni/stage UISP, e viceversa; e non sarebbe un problema andare a stage Iwama/Ki, e viceversa.
Confermo inoltre che, soprattutto agli inizi, ci sono in giro III-V dan che valgono molto di più di gente di quel calibro dal punto di vista umano/didattico... nel senso che sono più indicati per un principiante; Tada, Fuji e Hosokawa sono i "mostri" da cui vai quando già vuoi approfondire, IMHO (dallo shodan).
Ci sono ottimi maestri locali, quando l'aikido matura si può tranquillamente "scalare" al di sopra.
L'importante e non fossilizzarsi a) su un dojo b) su un maestro ed essere sempre aperti al confronto e nuove esperienze.
Ma davvero non aprli mai bocca e non ti sei fatto amnco un amico?
Per me il dojo ormai è una seconda compagnia d'amici, e non mi faccio certo problemi a chiedere spiegazioni al maestro (o ai sempai) durante la lezione.
Ciao!