Il problema è che quando chiedono i poveracci si spacca qualche vetrina, tutti inorridiscono, la digos tortura 10 persone e si torna allo stato iniziale
ti faccio un esempio che non va nemmeno a impattare sui grandi patrimoni privati:
La città in cui vivo, un tempo era un hub militare. In pieno centro storico ci sono (e conto a spanne sicuramente dimenticandone) 7 caserme ENORMI e completamente abbandonate. Oltre all’ex distretto militare anch’esso enorme e completamente vuoto da circa 30 anni. In una zona dove siamo tranquillamente sui 3000€/mq (ok, non è milano ma sono cifre di tutto rispetto). Contemporaneamente c’è una crisi abitativa senza precedenti, complice anche l’università che è sempre più gettonata.
Si parla di un patrimonio di centinaia di milioni di € lasciato a marcire.
Se il ministero della difesa si degnasse di trasferire la proprietà al comune, come il comune chiede invano da anni, si potrebbero ricavare (magari facendo una permuta di aree con i costruttori: ti do spazi e cubature per costruire/ristrutturare appartamenti di lusso in centro, ma prima tu mi costruisci nella prima periferia) centinaia di appartamenti in edilizia convenzionata a costo praticamente zero.
Per me la Francia rischia seriamente di avviare un processo autoalimentato di nevrosi nazionalistica in futuro non propriamente prossimo ma neppure remoto, l’Italia è un paese fallito, istituzionalmente collassato e senza alcuna vera ambizione, senza una percezione di se che non sia un riflesso dell’altrui considerazione, ma almeno non ha neppure istanze irredentiste o suprematiste sfruttabili per alimentare feroci appetiti, si culla placida nel suo declino senza curarsene troppo.
La Francia no però, ha la sua grandeur, la sua percepita unicità come elemento definente, è ribelle e riottosa, ha il suo modo e modalità autonoma ed indipendente di affrontare i problemi, quando vedrà sgretolarsi l’opportunità di perseguire le ambizioni nel suo corso e nel modo in cui si rispecchia farà di tutto per posticipare e combattere questo processo, sarà percorsa da un vero rigurgito stizzoso verso chiunque e qualunque cosa la circondi, e più affonderanno più rabbiosa sarà la sua reazione. Dovesse mai verificarsi uno scenario di sofferenza finanziaria delle obbligazioni di Stato francesi, una situazione in cui le istituzioni e la popolazione dovesse vedersi asservire a necessità del momento una Le Pen all’esecutivo rientrerebbe nello scenario progressista della politica nazionale.
Ah, per me la Francia può, con specifici limiti, ma dopo il Superbonus italico tutto può essere, operare una politica di brinkmanship con l’ECB e la Commissione Europea riguardo il suo bilancio ed uscirne vincitrice; non però auspico un simile ricorso ad una strategia diplomatica di questo tipo, però se può farlo l’Ungheria capirei la tentazione di forzare la mano.
Nel breve termine trovo tutti questi timori decisamente eccessivi.
Anche in Francia, come in tutto l’occidente, i ricchi diventano sempre piu’ ricchi, quindi sicuramente ci sono le risorse per fare quelle cose, basta farlo pagare a chi puo’.