[Lavoro] Ma tutte 'ste cartiere...



Ecco appunto. Riciclano la parte cellulosica il che, da quel che ne so, vuol dire che macinano tutto, altrimenti scriverebbero qualcosa tipo "riciclo della fibra, dell'alluminio e della plastica"
è interessantissimo

a Milano il tetrapak lo fanno buttare nel riciclo della carta.


grazie mille
Grazie a tutti voi mi aspettavo al massimo un paio di post
solo perchè mi è stato chiesto da Dogghi, scusate la qualità ma è l'edit via paint di una scansione di una rivista del mondo cartaio :


Lungi da me essere un ambientalista nazista ma una gioia ogni tanto fa piacere.
Soprattutto lavorando in cucina dove ogni giorno arrivano cartoni su cartoni da buttare e confezioni su confezioni che fan venire la rabbia, con tutto il cibo che già buttiamo...
Uppo il thread perché mi interessa a livello lavorativo.

Quindi se compro carta PEFC sto acquistando materiale prodotta in modo responsabile, mentre il resto della carta non certificata viene dalla foresta dell'Amazzonia abbattuta senza ritegno?


no, ma "rischi" di più.

premessa, poi spiegone: le certificazioni forestali hanno funzionato talmente bene che l'unione europea ha rilasciato la "timber regulation" qualche anno fa, che è in sostanza la fotocopia dell'FSC o PEFC, quindi anche chi non si certifica deve ormai sottostare a regole base di sostenibilità (in Europa).


detto questo:

carta certificata PEFC o FSC => la catena di custodia garantisce la provenienza controllata della cellulosa, vai tranquillo.


Carta non certificata: in genere, se arriva dalle stesse aziende che vendono carta certificata, è solo una questione di "bollino".
La maggior parte delle aziende compra cellulosa certificata e acquisice crediti, che può usare per produrre carta fatta con cellulosa non certificata. Ma la cellulosa non certificata che comprano deve essere "controlled wood" che sostanzialmente viene dalle foreste certificate ma senza bollino, perchè costa meno. se compri qualsiasi altra cellulosa, rischi di perdere il certificato. ovviamente a fine anno il bilancio dei crediti deve essere in pari. tot tonnellate acquistate col bollino, tot tonnellate vendute con bollino.

Insomma la certificazione garantisce la sicurezza; se non c'è il bollino, nel 90% o più dei casi non cambia niente, ma se compri dall'azienda cinese di turno il rischio è tuo.


alla fine, per la sicurezza dei clienti, se mi viene chiesto da tecnico spiego quanto scritto qui sopra, ma allo stesso tempo consiglio sempre di comprare un prodotto certificato, che trasmette il messaggio "sostenibilità" molto più chiaramente. è il vantaggio delle certificazioni
e' qui che si puo' scrivere LUCCA DOMINA?
Saluti da Fabriano!
La carta continua ad aumentare di prezzo da ormai 3 anni.
Tutti i vari distributori con cui mi scanno quotidianamente mi dicono che è per via del prezzo della cellulosa. Dal momento che i consumi in Cina sono quasi raddoppiati, la cellulosa finisce tutta lì ed in Europa viene a costare di più.
Verità? Leggenda metropolitana? Mi stanno a tirare una sòla?
verità, purtroppo.

la voce che è arrivata a me qualche tempo fa è che in cina hanno iniziato un giro di vite in generale contro l'inquinamento. per quanto riguarda la produzione di carta, si usa MOLTA acqua in produzione. cellulosa vergine >>> cellulosa riciclata per la qualità delle acque esauste, quindi le cartiere cinesi comprano vergine finchè non si attrezzano per depurare l'acqua esausta con migliori risultati. questa è la voce che mi è arrivata, vera o falsa che sia, direi che è plausibile come minimo.

comunque si sta vedendo per la prima volta da tempo un leggero calo dei prezzi della cellulosa in questi mesi. non so se questo impatterà il prezzo del prodotto finito, e sicuramente non a breve termine.
Io son curioso di sapere se il bianco dei fogli da stampa/disegno abbia uno standard di purezza elevato, oppure se ci sia un certo margine di tolleranza che gli consente di virare leggermente verso altre tonalità
1 - il bianco non è bianco. come le magliette bianche, è strapieno di candeggiante ottico, quindi tecnicamente è un colore. ci sono rari casi di "bianco naturale", ma solitamente non sono apprezzati dai consumatori, sembra carta vecchia
2 - essendo un colore, ha mille sfumature. nel caso dei bianchi, non si chiama "colorazione", ma "nuanzatura". piccole correzioni per dare la "fiamma" desiderata al colore. e lì è questione di gusti. ci sono aziende che correggono con il turchese, altre che correggono col violetto, altre con entrambi. di solito il giallo non si usa, perchè all'occhio umano il bianco piace "freddo". gli stessi imbiancanti ottici assorbono l'uv e riemettono nella fascia blu dello spettro del visibile, motivo per cui le cose bianche "pulite" sono così brillanti. come tutti i colori, ci sono le tolleranze di tinta, che vanno concordate tra azienda e cliente.

non so se è abbastanza chiaro, casomai chiedi pure
la mia curiosità era se ci fosse una differenza apprezzabile tra il bianco di un foglio da stampa e un bianco puro, usato chessò, per riferimento o per calibrazione.
grazie per la risposta.
la differenza tra un bianco di un foglio e un bianco puro c'è eccome, ed è visibilissima.

per darti dei numeri: il bianco identificabile come "puro" è quello della neve, grado di bianco 100%.
la cellulosa pura (che non è perfettamente pulita per ovvi limiti tecnologici) ha un bianco che viaggia tra gli 85% e i 93-94%, dipende da quanto spingono i trattamenti di purificazione dalla lignina.
un bianco commercializzato (carta vestiti, vernice, fa lo stesso) può andare da un 110% ad estremi di 170% di grado di bianco.
un bianco "da quaderno scolastico" potrebbe essere a spanne attorno al 120-130% (non me lo far misurare plz )

il bianco "da calibrazione" non esiste.
chi produce le piastrine per calibrare gli strumenti semplicemente certifica il valore che trova al momento della costruzione della "ceramica". ad esempio la mia piastrina di taratura di quest'anno ha un bianco di 134.7, quella dell'anno scorso aveva 127.4. Allo strumento non interessa, basta che tu gli dica che valore sta misurando al momento della calibrazione


ricorda però che l'occhio umano vede le differenze di colore solo per contrapposizione diretta, ossia devi affiancare i due colori per notare le differenze. se guardi il muro di casa tua è bianco, se guardi una pagina di quaderno è bianca, ma se appoggi la pagina al muro vedrai che non sono lo stesso bianco. è il motivo per cui funzionano tutte quelle belle illusioni ottiche che si trovano in rete "qual è il quadrato più scuro" o quella del vestito bicolore
sisi che l'occhio vede grazie ai contrasti cromatici e di luminanza sapevo gia, ma anche che fa una sorta di bilanciamento del bianco in stile macchina fotografica a seconda delle dominanti sulla luce.

per il resto grazie della spiegazione, a cosa è riferita la percentuale positiva?
ma quindi per gli strumenti come questo in soldoni sono delle mezze truffe?



non capisco la tua domanda sulla percentuale positiva il riferimento è il bianco puro "non candeggiato", tutto quello che è maggiore del 100% ha candeggiante ottico in formulazione. tutto quello che è <100% è meno bianco. a livello ideale il nero ha 0% grado di bianco. questa è la spiegazione semplice, non entro in merito di illuminanti e normative di lettura del bianco o creo solo confusione. ti serviva questo?


le piastrine di calibrazione non sono una truffa. solo assicurati che abbiano la data di scadenza e/o siano garantite stabili per x anni. se devi pagare almeno prenditi uno standard "serio". (oltretutto ho strumentazione x-rite al lavoro, ti assicuro che sono una signora marca. anche se non so a livelli domestici, ora che mi ci fai pensare, i miei colorimetri sono da 20k € )

[disclaimer] da qui in poi sto estrapolando le mie conoscenze di colorimetria per trasferirle sulla tua domanda relativa la fotografia, quindi perdona se escono cazzate: [/disclaimer]

poi se esistono diverse piastrine per bilanciare il bianco con diversi bianchi per la fotografia, mi cogli impreparato.
se vuoi essere sicuro che la piastrina non sia "caricata" con candeggiante (e quindi ti tari la macchina fotografica su un bianco troppo spinto) puoi innanzitutto metterla sotto una lampada uv. se diventa blu, c'è imbiancante ottico.

seconda possibilità: fai le tarature in un ambiente totalmente privo di luce solare (quindi niente raggi uv), ma devi avere della illuminazione artificiale con i controcazzi, o temo faresti peggio.
non so però se la necessità di bilanciamento del bianco di una macchina fotografica funzioni come per uno strumento di lettura del colore. magari la tua necessità è proprio fotografare il bianco "standard" in condizioni di luce diverse per bilanciare l'immagine in acquisizione, ma in quel caso dovresti farlo prima di ogni fotografia per la massima precisione. a livello ideale, infatti, la stessa fotografia presa a 2-3 minuti di distanza avrà colori diversi perchè la luce solare sarà già cambiata.


insomma, se la piastrina di taratura ti da buoni risultati, continua pure ad usarla; solo controlla che non scada. Dopotutto a te interessa la stabilità del risultato prima dell'assoluta perfezione del bianco di base (sempre perchè l'occhio non è così preciso).
semplicemente la curiosità è nata anni fa da una discussione sul fatto che i fogli di carta da stampante, essendo prodotti in quantità enormi e con strumenti che si può supporre siano molto precisi, potessero essere o meno vicini ad un bianco di una tabella x-rite come precisione del bianco. poi siccome nessuno dei due ne sapeva nulla ne su come si produce la carta, ne su come si producono le tabelle colore la cosa era morta li.
un dubbio sull'uso improprio dei figli di carta insomma

grazie per la spiegazione, e complimenti per le spiegazioni davvero molto esaustive.

comuqnue il mio dubbio era su cosa intendessi per un grado di bianco oltre al 100%, per esempio una viratura verso tonalità più fredde o altro.

Vediamo se dico una cazzata: il valore di cui parli tu è il CIE?

PS: ti confermo che per la prima volta in tre anni ho vissuto una lievissima contrazione dei prezzi del prodotto finito (o quanto meno, nel passaggio fra distributore e rivenditore - io - ). Si parla di centesimi, ma ho stappato il millesimato per festeggiare