In risposta a una domanda su questo topic https://netgamers.it/showthread.php?t=588446
copia & incolla del reply, se qualcuno ha altre domande da fare, provo a rispondere nel limite del legale
[QUOTE=Andak;19473713]sono curioso anche io, richiedi un AMA nel Confessionale. Dubito che ci sia qualche poliziotto\carabiniere qui su NGI [/QUOTE]
Ci siamo, ci siamo. Gli sbirri sono OVUNQUE
[QUOTE=Chimay;19473642]This
Immagino sia perché dall’adrenalina non sente il dolore, ma mi pare una spiegazione quasi da cartone animato, bho
Per il resto, sarei onestamente curioso di conoscere in situazioni simili, qual é il protocollo di intervento della polizia Italiana[/QUOTE]
Per rispondere alla domanda, è improprio parlare di veri e proprio protocolli di intervento, almeno per quel che riguarda la Polizia di Stato.
Una differenza fondamentale tra un equipaggio di volante della PdS, e il loro equivalente americano, è che la volante non ha delle disposizioni predeterminate in base al tipo di intervento, ma delle linee guida in base a quello che permette o non permette la legge.
Il vantaggio è che la volante ha una discrezionalità molto maggiore, lo svantaggio è che la volante ha una discrezionalità molto maggiore
L’unica regola scritta in merito è la legge sull’uso legittimo delle armi (art. 53 codice penale):
“Ferme le disposizioni contenute nei due articoli precedenti, non è punibile il pubblico ufficiale che, al fine di adempiere un dovere del proprio ufficio, fa uso ovvero ordina di far uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica, quando vi è costretto dalla necessità di respingere una violenza o di vincere una resistenza all’Autorità e comunque di impedire la consumazione dei delitti di strage, di naufragio, sommersione, disastro aviatorio, disastro ferroviario, omicidio volontario, rapina a mano armata e sequestro di persona.”
quindi, in teoria, gli agenti che intervengono sono autorizzati a fare fuoco sui rapinatori, e a fare fuoco per uccidere, dato che non è previsto l’uso dell’arma per incapacitare l’avversario, anche per la tipologia di arma e munizionamento impiegati.
In pratica, secondo me potrebbero presentarsi diversi scenari:
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Interviene personale formato, capace, e determinato (caso molto raro). I due operatori (perchè in Italia da solo ci lavorava solo il Carabiniere di Quartiere, e credo nemmeno più quello, dato che lavorare da soli è da coglioni totali) crivellano i rapinatori, e passano i successivi mesi/anni ad affrontare le conseguenze legali della cosa, realisticamente venenedo assolti alla fine dato che il fatto non costituisce reato.
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Interviene personale formato poco, o male (molto più comune). Entrano nel negozio con le mani in tasca, fortunatamente i rapinatori hanno le armi finte. Finisce a cazzotti, se i colleghi riescono a evitare di fare roba eclatantemente stupida, in una città piccola prendono la promozione per merito straordinario, in una città grande una bella pacca sulle spalle.
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Interviene personale formato e capace. I due operatori intervengono, ma esitano per un attimo intimoriti dalle conseguenze legali di sparare a dei rapinatori armati (e purtroppo è una cosa che si verifica molto spesso). I balordi si arrendono e vengono rapidamente arrestati.
In ogni caso il contesto operativo italiano è radicalmente diverso da quello statunitense, un posto in cui a mio avviso fare il poliziotto è veramente un mestiere di merda… Opinione molto poco condivisa nel mio ambito lavorativo, in cui i colleghi sono perlopiù affascinati all’idea delle tutele legali che hanno gli agenti di polizia americani, ma che convenientemente dimenticano le implicazioni di lavorare in un posto in cui girano armati uomini, donne, bambini, cani, gatti e petauri della frutta.
SAUCE: faccio lo sbirro, ho lavorato per anni in volante in una grossa città, mi hanno sparato addosso, ho fatto il corso OCT (Operatore Controllo del Territorio), che è più o meno l’unica formazione (ovviamente facoltativa, e a numero molto ristretto) che si può avere per quel che riguarda il lavoro operativo su strada, se si esclude tanta tanta pratica