Quindi, come ve la passate? Rimarrete con noi ancora per secoli, giusto?
Non va male, anzi credo che le librerie indipendenti diventeranno avamposti culturali sempre più centrali nella vita di chi non intende alimentare l’assurdo turbocapitalismo in cui siamo tutti e tutte immerse. Il libraio diventerà sempre più un ibrido tra lo psicologo e il sarto, che cuce addosso a chi entra il libro davvero giusto, comprendendone le necessità, anche le più recondite e confuse.
Vorrei prendere spunto per chiedervi com’è la situa librerie nella vostra zona e che rapporto avete con loro
Bologna è messa… be’, bene. La città è popolata di librerie indipendenti vecchie e nuove (Nanni, Confraternita dell’uva, Libreria delle donne, Trame, Giovannino Stoppani eccetera) ognuna con una sua specializzazione e che offrono spunti su tematiche e argomenti che nelle grandi catene non troveresti. Molte hanno book club annessi, cicli di incontri con autori et similia.
Lascio ai Fiorentini descrivere la situazione di Firenze (la mia “casa acquisita”) e passo diretto alla mia vera casa. Qui a Carpi abbiamo due librerie indipendenti che sono una meglio dell’altra e, tra l’altro, non si fanno nemmeno concorrenza tra loro perché una è generica mentre l’altra è specializzata in libri per infanzia-ragazzi. Tra l’altro mi è parso di notare che nella vetrina di quella generica la sezione ragazzi si è rimpicciolita fino quasi a scomparire da quando ha aperto quella per ragazzi e penso proprio che sia stata un gesto di cortesia del libraio. Che è una persona squisita.
Storia bonus, un mio amico illustratore/scrittore (Andrea Oberosler) questa estate ha aiutato a salvare una piccola libreria indipendente di Trento chiamata la seggiolina blu (storia qui: https://www.instagram.com/p/C-hqhNiOEVV/?igsh=MWM5NTJma3cycWpmZQ== ) che ha accumulato una situazione economica sempre più insostenibile. Ce l’hanno fatta, con una dimostrazione d’amore per quel posto che ha lasciato tutti stupiti. Ora collabora con loro e fanno un sacco di letture, presentazioni, laboratori per bambini (soprattutto d’estate, con biciclettate in montagna e cose in giro per il paese). Una storia da cinema, veramente.
Sto per entrare nel book club di una locale proprio per vedere che situazione ci sia.
Mi sembra una versione ottimistica quella che hai quotato, ma potrei essere io un gran pessimista.
Io abito in una cittadina abbastanza piccola (<15k abitanti) che però ha la fortuna di avere una libreria indipendente la cui proprietaria è un vulcano di idee
Lei è davvero fenomenale, organizza un sacco di eventi, principalmente presentazioni di libri ma non solo, ed è sempre roba che tira un sacco. E poi oltre a questo anche la sua libreria è diventata un’istituzione, non è grandissima ma ha sempre dentro un sacco di libri interessanti e quando chiedi a lei di consigliarti cose arriva sempre con un entusiasmo travolgente. È grandissima, se non ci fosse lei questa città sarebbe un bel po’ più povera.