La svolta.

Erano trascorsi molti giorni da quella volta in cui Xiaoyu era passata attraverso
le porte di Trinsic, alla volta di Kadesh, con sete di vendetta.
Il gelo della morte di Falciatore l'aveva fatta diventare inerme di fornte a ogni
pensiero di PERDONO....Perdono...la parola che aveva sempre dominato le sue azioni ora diventava solo un insieme vuoto di suoni che rimbombavano nella sua
mente e ne uscivano senza che essa ne recepisse il significato.
Nulla era più come prima nel suo animo...nulla avrebbe potuto conferirle ancora
quella pace interiore della quale era dotata e grazie alla quale era riuscita a conquistare
la fiducia dei suoi giovani allievi e della maggior parte degli abitanti di Sosaria.
Solo una persona era in grado di conferirle rassicurazione e conforto, solo Bat
le leggeva nel cuore come fosse un libro aperto, e anche quel giorno, quando la
ragazza tornò in Cooperativa accompagnata da Lord Vecna, il giovane Bat guardandola
negli occhi, lesse in lei una profonda tristezza.
Xiaoyu tentò di sviare ogni attenzione da se stessa, direzionandola su quello che da
umano era stato un suo grande amico e che ora, da vampiro, visibilmente soffriva
colpito da forti dolori al petto in seguito a quello che era avvenuto...
Lord Vecna era molto provato...nonostante tutto Xiaoyu nutriva pietà per quell'essere,
nonchè un profondo e confuso affetto;
con tutte le sue forze, insieme a Bat, diedero aiuto e
un breve ricovero al vampiro, quindi Bat si offrì di riaccompagnarlo fino al portale assicurandosi che egli potesse ritornare nella sua città sano e salvo.
Quando Bat rientrò in Cooperativa, Xiaoyu sapeva cosa l'avrebbe attesa:
il giovane amico non l'avrebbe lasciata andare a riposare se prima questa non gli
avesse confidato i reali motivi del suo attuale stato d'animo.
Fu così che la condusse agli argini del fiume, un luogo che lui amava tanto, e la persuase
a parlare convincendola che uno sfogo le avrebbe sicuramente beneficiato più
di un inutile silenzio.
La ragazza dunque, scoppiò in lacrime e parlò.
Gli raccontò di come l'amico vampiro l'avesse invitata a farle vedere la sua nuova casa,
di come l' avesse interrogata sulla vicenda oscura accaduta tra lei e Vlad Kadesh,
gli disse come lui, scocertato dall'accaduto, avesse tentato di studiare la guerriera
non spiegandosi com' ella avesse sopportato il morso del vampiro senza tramutarsi
in uno di loro.
E in fine gli raccontò di com' egli l'avesse immobilizzata, grazie alle sue spiccate doti
magiche, di come l'avesse avvolta in ungelido abbraccio, e avesse abusato di lei per una notte intera.
A queste parole Bat tacque: sapeva che il suo furente attuale stato d'animo avrebbe
ancor di più turbato la ragazza, dunque si sforzò in un sorriso, la abbracciò e tra le
sue braccia la condusse nella sua camera in Cooperativa rassicurandola sul fatto
che da quel momento in poi sarebbe stato lui stesso a proteggerla.
E così, quel giorno nero trascorso, terminò.
IL giorno dopo la ragazza si era risvegliata con una sensazione di vuoto interiore,
osservava il soffitto della sua stanza con uno sguardo che non le si addiceva,
la profondità dei suo occhi sembrava perdersi al di là delle fredde rocce di
quel soffitto, sembrava contemplare il cielo, sembrava contemplare l'universo,
i suoni del mattino, i raggi di sole che si infiltravano tra le fessure dell' edificio e
le colpivano il viso, non le conferivano più quella voglia di correrre a lavarsi e
precipitarsi dal suo caro Pegaso per la strigliata quotidiana e iniziare un giorno
nuovo in attesa di piacevoli sorprese.
Oh...no...se avesse potuto, avrebbe trascorso l'intera vita su quel letto ad osservare
il nulla, avrebbe atteso la notte, e poi il giorno a seguire, e poi ancora la notte...
Il vociferare di Bat e di qualche giovane allievo però, interruppero questa sua contemplazione
e la spinsero ad alzarsi;
scese al piano di sotto, accennò un vago sorriso all'amico Bat, afferrò 2 pesche
e senza dire una parola corse in stalla, saltò in groppa a Pegaso e si perse nella
campagna.
Nella solitudine della radura la sua mente ancora vagava e ritornava a tutto ciò
che era accaduto, non solo l'episodio con Lord Vecna, fonte primaria della sua
sofferenza, ma anche quello che negli ultimi mesi le era accaduto: la perdita di un
amore, l' amore che due dei suoi amici le avevano confidato e che ella non si sentiva
in grado ancora di ricambiare, il fatto stesso che uno di loro era proprio il fratello
di Lord Vecna...
Quanta confusione..quanto dolore..
Nel momento della confessione della giovane Xiaoyu a Bat , passava di la, inosservato, il governatore di Britain Enea , intento a riscuotere come ogni giorno gli affitti giornalieri di Brit.
Rimase sconvolto dallo sfogo della ragazza che aveva conosciuto qualke giorno prima dinnanzi alla cooperativa perche' conosceva qualkosa che solo lui poteva sapere .....
Sapeva dell'amore che suo fratello Kenshi provava per Xiaoyu e incrociandolo qualche giorno dopo per le vie di Minoc , non riusci' a nascondere la triste verita'.....
Kenshi ascoltando quel racconto , piombo' nel silenzio , abbraccio ' il fratello con il quale aveva avuto in passato screzi e divergenze e si diresse verso la citta' di Vesper.......
Una sola cosa era certa , il vampiro non avrebbe piu' voluto sentire il nome di quella ragazza.....ma era sincero ?
Si fece sera.
La temperature si era notevolmente abbassata, forti brividi le percorrevano la schiena
e un vento gelido le tagliava il viso facendo si che le sue labbra si screpolassero visibilmente.
Aveva riflettuto molto quel giorno.
Aveva tirato le somme della sua vita.
Il timore di aver completamente fallito, di non essere riuscita a farsi rispettare come avrebbe voluto,
il timore che dopo l'accaduto avrebbe avuto serie difficoltà nell'osservare lo specchio
di un fiume e non riuscire a vedere più nel suo riflesso con gli stessi occhi la fiera seppur fragile guerriera
che aveva sempre combattuto per ciò che riteneva giusto, la stava divorando.
Sentì che i suoi obbiettivi erano svaniti, sentì che non avrebbe più avuto molto
da offrire al prossimo in quanto a sentimenti, sentì che tutte le persone care l'avrebbero
guardata con occhi diversi una volta che la voce riguardo all'accaduto si fosse sparsa.
Già immaginava la disperazione negli occhi del dolcissimo Kobalt, egli avrebbe dato la sua
stessa vita per lei, e lei non poteva permetterlo;
già temeva la delusione dell' orgoglioso Lord Kenshi, sicuramente non avrebbe capito,
ma piuttosto che guardare nei suoi gelidi occhi Xiaoyu avrebbe preferito guardare i ciottoli
ai suoi piedi ad ogni suo passaggio.
Sentì che si stava allontanando da tutto questo, solo Bat avrebbe capito;
il passato stava chiudendo una porta e Xiaoyu non ebbe la forza di mantenerla aperta.

Il buio di quella notte si amalgamò col vuoto del suo spirito, il silenzio di quella
radura le fece da padre, la Notte stessa le fece da madre.
Dai pensieri di Xiaoyu:

"Sento freddo...Ho paura...Perchè...Perchè proprio io....Non ho forse mantenuto sempre
una linea di corenza nella mia vita? Non ho sempre fatto tutto ciò che era in mio
potere per difendere i diritti del prossimo? Dove ho sbagliato?
Chi manovra gli avvenimenti di questo insulso mio destino?

Mi sento tremendamente vuota.
Questo buio è esattamente l'unica cosa con la quale sento di riuscire a mettermi
in contatto adesso. Il buio della mia anima è il freddo di una Notte.

Kobalt, perdonami se non ho saputo amarti, so che avresti potuto darmi molto,
più di quanto meritassi. Tu hai bisogno di una donna che ti sappia donare il mondo.
Io non ho più capacità di donar altro che non sia la mia forza e abilità combattiva.

Kenshi, oh mio forte e fiero vampiro. Il mio setimento per te non morirà mai.
Sono sicura che mi dimenticherai presto, forse addirittura mi odierai, e sarà
meglio così. Il pensiero che potresti continuare ad amarmi nonostante io non
sia più in grado di provare sentimenti mi lacererebbe.

Vecna, ci reincontreremo...non so se odiarti...non so se compatirti.
Ma hai cambiato la mia vita.
E per questo ora piango.

Ora un altro destino mi attende, altro non ho che un' ascia e la Notte.

Notte, Madre mia, conducimi ovunque io possa ritrovare la pace e uno scopo per
vivere;
ormai sono in balìa di te. Fai della tua figlia un alito di vento."


La guerriera cadde in un sonno profondo e una fitta nebbia la avvolse.

Dormì per qualche ora, qualche giorno, qualche istante, chi può dirlo.
Un odore familiare la risvegliò, una voce amica la confortò, delle braccia possenti
la abbracciarono.
Aprì gli occhi, non avrebbe mai pensato che il suo destino avrebbe potuto
schiudersi in una sola notte, ma era accaduto.
Di fronte a lei, le amiche di sempre, Ecate e Akasha.
Un sorriso, non una parola.
Xiaoyu, le amazzoni.
Erano ormai 2 giorni che non la vedeva più in cooperativa.

Era stato un periodo davevro terribile per la sua cara amica ed egli continuava a tormentarsi per la sua impotenza.
Aveva molta rabbia in corpo e questa aumentava ogni volta che il suo sguardo cadeva sul suo braccio sinistro dove vistosa ancora si vedeva la cicatrice del taglio che si era procurato per sfamare quel vampiro... quel maledetto essere...
Poco prima di lasciarlo gli disse "Stia vicino a Xiaoyu" e anche se aveva già intuito che c'era qualcosa che non andava nella ragazza non poteva certo immaginare una cosa simile...

L'ultima volta che l'aveva vista era stato il giorno seguente e lei aveva cercato di sorridergli mentre usciva diretta al suo cavallo.
In quel momento aveva provato tanta pena per lei, stava soffrendo molto eppure ancora si preoccupava di non dare a vedere la sua sofferenza agli altri... Era una fiera guerriera e non le andava che altri soffrissero per lei.
Bat sospirò, i ricordi lentamente cominciavano a tornare nella sua mente eppure nessuno di loro riguardava Xiaoyu, la persona che sembrava conoscere meglio di se stesso.
Quando la vide uscire dalla cooperativa ebbe la netta sensazione che non l'avrebbe rivista molto presto, ma era meglio così, lui aveva cercato di fare tutto quello che era possibile per la giovine ed evidentemente le sue "cure" non erano sufficienti.
"Vi sono ferite che possono essere curate solo dal tempo" era la voce del suo insegnante Ellendil quella che risuonava nella sua testa.

Bat andò quindi alla finestra a guardare la tanto amata foresta guardando distante senza però focalizzare nulla, sognava segretamente che avrebbe visto pegaso in lontananza riportargli la dolce guerriera, ma passò un'ora e non arrivò nessuno.

Xiaoyu aveva gestito in sua assenza la cooperativa, ora che era tornato toccava a lui riprenderne le redini e fare si che il loro sogno continuasse.
Poi chissà, cosa avrebbe riservato loro il futuro, forse... un giorno...
Quella mattina Ecate e Akasha incontrarono Xiaoyu salutandola affettuosamente. Mentre Akasha le sistemava i capelli arruffati, Ecate si mise in un angolo, fissando l'amica con un espressione interrogativa; aveva un'aspetto un pò trascurato, gli occhi gonfi, le guance arrossate. Riavvicinandosi a lei le chiese se si sentiva bene premendole le labbra contro la fronte, Xiaoyu annuì accennado un sorriso forzato.
Quel giorno Xia aveva un comportamento diverso dal solito, sembrava come se le sue azioni fossero tutt'altro ke spontanee, le sue parole, le sue espressioni e anche il modo di cavalcare...forse Ecate si stava danto troppe ansie per l'amica...forse era lei ad essere diversa...già diversa, quella parola la ossesionava, non c'erano istanti che non ci pensasse, non c'erano giorni, ne notti che non si sentisse gravare quella sensazione.
Portava con se quei pesi, quelle cose che la rendevano così, come appariva agli occhi degli altri, una donna burbera, ferrea e formale; una donna che non provava amore, ma era davvero così?
Oh...se solo tutta quella gente avesse saputo, se quella gente avesse solo immaginato quello che stava patendo.
Mentre le due amiche dialogavano tranquillamente, ecco che come un masso avvertì cosa le stava per accaderle, salutò Akasha e Xiaoyu e scappò al galoppo più veloce che potè. Arrivata nel mezzo della foresta si lasciò cadere da cavallo, cadde tra le soffici foglie autunnali, che scricchiolarono sotto il suo peso; in quella posizione poteva vedere le fronde degli alberi muoversi sotto il vento invernale, quel dolce fruscio che le dava conforto, era come una dolce carezza del suo sposo...
Oh, come desiderava che fosse con lei in quel momento, si sentiva sola...ma lui, l'avrebbe mai capita?
Si rannicchiò su un fianco e attese..attese quello che sarebbe dovuto succedere dopo pochi istanti...

Ora il vento era cessato, tutto era silenzioso, come se la natura stesse osservando il dolore di quella donna; Ecate poteva sentire il suo respiro che man a mano si faceva più affannoso, sempre di più, sempre di più...non riusciva a contenersi sapeva che in quel momento sarebbe stata facile preda di chiunque...un grido, si fece sfuggire un pesante grido strozzato, che fece volare via uno stormo di uccelli che riposava su un albero. Era troppo, non ce la faceva e mentre si contorceva, scoppiò in lacrime; quel pianto risuonò come un canto nella foresta silenziosa. La notte era già scesa, ed Ecate era ancora li bagnata dalle sue lacrime, ad occhi chiusi continuava con tutte le sue forze a respirare...un secondo grido ed altre lacrime.
Da un cespuglio li vicino, fece capolino un coiote che si avvicinò ad Ecate quasi priva di sensi, la annusò..annusò il suo corpo stanco e contratto, per poi guardarla negli occhi, vide un donna..una donna che non aspettava altro che la morte..poteva sentirlo nell'aria, sapeva che se avrebbe tentato di divorarla, ella non avrebbe battutto ciglio. Il coiote si mise sdraiato affianco a lei continuando a fissarla e cercando di farla riprendere con qualche colpettino di muso, lambì con la sua lingua rasposa le sue guance.
L'animale restò con lei tutta la notte, come se volesse confortarla, Ecate poteva sentire la sua presenza, perchè con il suo folto pelo la riscaldava dai gelidi venti della nottee così non sentì più la solitudine...quella solitudine che faceva da carta regalo a tutti i suoi problemi. In cuor suo sapeva..sapeva che gli abitanti della foresta erano gli unici..unici della sua vita che sapessero appoggiarla...capirla e riuscire a consolarla.
Mentre era assorta in quei pensieri, le tornò alla mente il volto del suo sposo...Amon, quanto amava quell'uomo, quell'uomo che l'aveva così ferita, quell'uomo che per eventi opposti al loro destino aveva dovuto combattere come suo nemico...quel passato, quei giorni dove ad avvolgerla c'era solo l'amore. Lontano! Ora tutto è lontano come anche le sue emozioni da giovane adolescente...le piombò addosso la realtà dell'abbandono di chi amava, della follia del suo stesso sangue..Anek e ancora una volta si sentì vuota..quel vuoto che la rendeva DIVERSA..ecco perchè era diversa...diversa...diversa...
Ora sapeva, sapeva che il suo unico conforto erano le dolci tenebre che la avvolgevano e la proteggiavano...i coliri di una volta non esistevano più e tirandosi su di scatto da quel letto di morte e dolore, si inginocchiò con il volto proteso verso l'alto gridando:

"Perchè!!..perchè Madre mi hai dato questo! Non sono degna di questo presente...Madre Mia! cancellami te ne prego, cancella questa donna...strappa questa mia anima satura di dolori e rimorsi, fa che io possa raggiungerti Madre Mia!"

Il vento freddo che prima la feriva..si fece per un'istante caldo, le mosse i capelli e la rasserenò.
Ecate capì, capì che ora la Notte aveva accolto la sua preghiera e sentì dentro di se sbocciare qualcosa di nuovo...ora si sentiva pronta, pronta ad affrontare nuovamente quella triste vita.
Montò in sella al suo destriero Sepolcro, che non l'aveva lasciata solo per tutto quel tempo e si allontanò, disperdendosi nella Notte.
Dopo aver lasciato quell'essere umano, quell'arcere chiamato bat, Vecna tornò nella sua città, avvolto nel buio della notte, e sena ormai forze in corpo, il vampiro cadde nella sua bara. Rimase in torpore per 1 giorno intero, fin quando la ser dopo, raccoglendo con grande sforzo l'energie recuperato in quel giorno di "riposo", riusci a trascinarsi ove teneva la sua riserva di sangue umano... Bevendolo si sentì subito in forze. Il dolore al petto era ormai solo uno strano fastidio, cosi chè, colto da una strana ira, insieme a suo fratello dyne si recò a a caccia. Eravamo diretti verso le città umane piu malfamate, vesper e moonglow, dove i briganti abbondano. Per la strada incontrai akasha e Un suo amico, Falcon, che si unirono a noi per migliorare nel'arte della guerra... Cosi ci dirigemmo verso la banca di vesper... Era piena di umani, vecchie conoscenze, che non avevo intenzione di danneggiare. Ad un certo punto vidi passare un certo arcere,acerrimo nemico di trinsic.. Lo inseguii insieme a mio fratello dyne.. combattemmo per molto tempo, finche nn arrivò un compare di questo arcere... Grazie ai nostri allenamenti io e dyne lo abbattemo con facilità, anche se l'arcere ne approffitò per sparire nell'ombra. Era stato un combattimento faticoso... Vecna era affamato.. stava per nutrirsi quando un forte dolore lo afflisse nuovamente... Non poteva farsi vedere cosi in balia di tutti quegli umani, cosi corse nuovamente a trinsic arrivando a casa. Era stufo di quella maledizione che lo rendeva facile preda, cosi prese la sua sfera di cristallo e iniziò a scrutare pronunciando formule in runico. Ormai la sua vista era quasi annebbiata... aveva perso la sua ultima speranza, quando vide il simbolo di un cuore trafitto da una scheggia di frassino..
Senza sapere se era la cosa giusta da fare, vecna si piantò la mano nel petto, sentendo subito la presenza di un corpo estraneo.. Ignorando il dolore, vecna lo strappò, iniziando una risata malsana, che riecheggiò in tutta la città. Sanguinante si recò sul tetto di casa sua, pensando agli ultimi avvenimenti, all'incontro con xiaoiu, l'aiuto che aveva ricevuto da lei e quel suo amico bat. Non sentiva niente, solamente il dolore provocato dal buco che aveva sulla parte sinistra del petto. Volgendo gli occhi al cielo, Vecna, si chiuse nel suo mantello, pensando. "E' tutto inutile, non son riuscito a controllare in pieno l'immortalità. La mia anima non è scomparsa del tutto, ma essa è rimasta sospesa a metà nel suo viaggio. Posso provare ancora sentimenti, ma non li capisco piu. Son come degli sprazzi di follia, che entrano in me, ma nello stesso tempo si dissolvono. Devo capire. L'unica cosa da fare è aspettare."
Dopo di chè, vecna, si ritirò a meditare nel piano negativo, spiando da li, le persone scelte.
Un altro giorno era trascorso e Xiaoyu ancora non era tornata, non che lui si aspettasse un suo ritorno, almeno non molto presto, ma dentro di lui continuava a sperare...

Sperare di essersi sbagliato, sperare che mentre le sue labbra dicevano "Salve" sforzandosi di sorridere i suoi occhi non avessere detto "Addio".

Sapeva che prima o poi sarebbe tornata, certo, lo sentiva dentro il cuore e sapeva che esso non poteva sbagliarsi a causa del legame che li manteneva collegati. Anche a quella distanza gli pareva di riuscire a percepire la sua tristezza e la sua inquietudine...
Bat temeva però che il prima sarebbe diventato un poi, un poi molto lontano. La conosceva da poco più di una settimana eppure già non poteva fare a meno di lei, ma come era possibile ?

Quel giorno lo trascorse interamente nel bosco a tagliare legna, forse lavorando sarebbe riuscito a distrarsi un po'.
Il lavoro andò bene e in serata rientrando incontrò persino il caro Kobalt che dopo avergli donato un cavallo si fermò un po' a chiaccherare del più e del meno.

Ad un certo punto chiese a Bat se avesse visto di recente Xiaoyu in quanto erano alcuni giorni che non la vedeva.
A quelle parole il sangue gli si raggelò, gli raccontò che da un po' di tempo era turbata e che probabilmente ora era alla ricerca della pace interiore.
Kobalt però comprese che Bat non gli stava raccontando tutto, così gli prese le mani e gli raccontò dell'amore che provava per la giovane guerriera e di come dovesse sapere che cosa le era accaduto...
Messo di fronte ad un sentimento così puro come l'amore Bat non seppe resistere e raccontò al governatore di Vesper tutto quello che era accaduto alla sua cara amica.
Gli raccontò di Lord Vecna, di come l'aveva aiutato ferendosi al braccio e di come avesse poi scoperto quello che il vampiro aveva fatto a Xiaoyu.

Kobalt a quel punto andò su tutte le furie, mostrando una parte del suo carattere che Bat non aveva mai neppure immaginato, poi cominciò a sentirsi responsabile dell'accaduto e dopo un po' smise addirittura di parlare.
Con lo sguardo vuoto ed assente uscì dalla cooperativa saltando in groppa al suo fedele destriero.

Bat che poteva immaginare quali sentimenti dilagassero ora nel cuore di Kobalt si limitò a dirgli: "Cercando la vendetta personale non farai altro che farla soffrire ancora, se veramente tieni a lei, torna da me domani e forse avrò qualcosa da dirti".

Quelle parole uscirono da Bat senza che neppure il giovane se ne rendesse conto, era forse una parte della sua antica personalità che tornava a galla ?
Certo era tutto il giorno che cercando di non pensare a quella vicenda sentiva una voce nella sua testa che gli diceva "Io so come puoi vendicarla"
Per tutto il giorno non l'aveva ascoltata convinto che la vendetta non servisse a nulla ma dopo l'incontro con Kobalt aveva deciso di dare a quella voce una possibilità.

Quella sera si sedette in cooperativa nella sala riunioni, gli occhi chiusi e le braccia conserte.
Dopo alcuni minuti di silenzio assoluto la voce tornò a farsi sentire:
"Io so come vendicarla"
Questa volta Bat non ignorò quella voce ma invece più deciso che mai pensò "Bene, allora dimmelo !"
Era iniziata allegramente la serata,con il solito giro tra le case di Vesper,una passeggiatina salutare e quattro chiacchiere con i cittadini o i viandanti incontrati alla banca.
Si trovò a passare per Britain e Kobalt non potè fare a meno di recarsi a fare visita al suo buon amico Bat,non lo trovo in cooperativa ma bensi tra i boschi in cerca di legna pregiata.
Si fermo volentieri a parlare del più e del meno,della bellezza dei cavalli e del duro lavoro di Bat.
Fu proprio quest'ultimo ad accendere una strana curiosità nei confronti di Kobalt,egli infatti lo vedeva alquanto turbato anche se faceva di tutto x negarlo.
I suoi sospetti si rivelarono realtà allorchè Kobalt chiese notizie della sua adorata Xiaoyu che non vedeva da alcuni giorni ormai.
Quelle parole risuonarono fredde alle orecchie di Bat che lo lasciarono impietrito,basito,senza che riuscisse più a proferir parola.
Kobalt chiese con maggiore insistenza non appena si accorse del viso turbato dell'amico,e con maggiore impeto non appena notò il taglio al braccio che egli cercava di nascondere alla meglio sotto la tunica.
Bat cerco di sviarlo,dicendo che non sapeva che fine avesse fatto Xia,che non sapeva dove fosse andata.
Per Kobalt quelle furono parole che fecero solo aumentare la sua preoccupazione.Per cercare di essere più convincente e far decidere Bat a raccontargli tutto egli gli confesso cosa provasse per Xiaoyu,dell'infinito amore che avesse verso di lei unica cosa xcui lui vivesse.L'amico mosso a compassione capendo lo stato d'animo del giovane mago si decise a parlare.
Andarono alla cooperativa,si sedettero di fronte uno con l'altro e Bat guardando il mago negli occhi inizio il suo racconto..
Agghiacciante è dir poco..
Lo stato di tristezze misto a rabbia e disperazione in cui sprofondo Kobalt era indicibile,tale al punto di non permettergli più di proferir parola,come se qualche arcana magia gli avesse privato la capacità di esprimersi,e forse era un bene xkè quello che avrebbe detto in quel momento non erano frasi che sarebbero mai state riconducibili al mago buono che ormai tutti conoscono.Anke le sue vesti di quel bel colore che ormai da tempo lo distingueva sembravano tingersi di nero,come i suoi capelli,di un nero che era simbolo del suo stato d'animo.
Bat cerco di calmarlo,cercò di dissuaderlo dal fare qualche insano gesto,ma lui ormai non ascoltava + nessuno,continuava a ripetersi che la colpa era sua,che la colpa era tutta sua xkè se davvero la amava come diceva doveva capire subito cosa le stava succedendo e doveva proteggerla,salvarla...
Ormai nella sua mente gli unici pensieri che soggiornavano erano pensieri di vendetta,di rabbia e di tristezza..
La tristezza che da sempre lo accompagnava,ma sempre soffocata sotto la sua gioia e la sua bontà si era impossessato di lui.Sapeva che non avrebbe mai potuto perdonare quell'essere che aveva osato sfiorare la sua amata e ancora meno avrebbe mai potuto perdonare se stesso x non essere riuscito a salvare Xiaoyu.
Salutò Bat porgendogli la mano e si avviò x andare,ma quando stava per lasciare l'uscio della Cooperativa Bat gli disse delle parole che lo fecero riflettere,disse "Cercando la vendetta personale non farai altro che farla soffrire ancora, se veramente tieni a lei, torna da me domani e forse avrò qualcosa da dirti".
Allora lui capì,stava x incorrere nello stesso errore,a causa della sua rabbia stava di nuovo x far soffrire la sua amata Xiaoyu.
Ora sapeva bene cosa doveva fare,finalmente aveva capito.
Di una cosa era sicuro,qualsiasi cosa possa accadere nulla potrà mai distruggere quel sentimento che lo legava alla giovane donna,anche se sapeva che tale sentimento non sarebbe mai potuto essere contraccambiato.Ma ciò non gli importava,quello che contava ora è trovare la forza dentro di se x fare quello che avrebbe dovuto fare molto tempo fa..
E mentre si avvia verso casa correndo al galoppo sul suo fido Raziel i pensieri gli offuscavano la vista e senza accorgersene si ritrovò sulla strada x Trinsic,che fosse stato il destino?
La città era deserta se non per pochi uomini che lavoravano alla miniera,li guardo tutti con uno sguardo glaciale,ormai tutto quello che poteva figurare come un sentimento non gli si poteva + leggere nei suoi occhi.Tirò le redini alla volta di Vesper,arrivo a casa,portò nella stalla il suo fido destriero e si affrettò a rientrare in casa chiudendo porte e finestre.
Si sedette alla luce fievole degli ultimi ceppi che bruciavano nel camino,rimase immobile a guardare le fiammelle divorare la legna in una sorta di danza ipnotica.
Rimase li da solo,come ormai sapeva di essere da tempo,solo con se stesso o quello che rimaneva di se..
Ormai la notte si accingeva a finire,portandosi dietro le ultime scintille nel camino,chiuse gli occhi e pensò dentro di se che un triste giorno stava finendo e uno ancora peggiore stava per vedere la nascita...
[si ma stikazzi è troppo lungo...a ki posso telefonare x un riassuntino?]
A me, spiego io .....poi capirai la mia sign : Il Vampiro Incazzato
Ora sei il vampiro sereno

me son perso sul finale cmq...
[Chissà quando ritornerà Falcia ]
Un ulteriore mazzata sulle p..e al povero Kobalt ormai cosi tanto sfigato
Tanto ormai koby, Xia se l'e' pappata Ecatuccia


Xiayou


?
:hang:
c'è sempre black widow....