La solitudine come nuova epidemia

Lo scorso 3 Maggio 2023 Vivek Murthy, il responsabile della Sanità a livello federale negli USA, ha dichiarato la solitudine come nuova pandemia globale affermando, tra le tante cose, che il numero di nuclei familiari composti da 1 sola persona sia circa raddoppiato negli ultimi 50 anni nella nazione.

Che ne pensate?

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Che e’ una roba terribilmente reale e che forse era meglio metterlo su Addio se volevi risposte serie :sisi:

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Un altro grande successo del capitalismo e dell’individualismo della società americana :lode:

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Ci avevo aperto anch’io un thread su addio :asd:

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quindi non sono solo nel mio essere solo…

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Penso che la solutudine non sia così male se sai come conviverci. Ma lo stoicismo oggi non é di moda (anzi non lo é mai stato) quindi pace all’anima loro

La solitudine non e male se è una scelta. Se è involontaria è terribile.

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non è questione di conviverci, è questione di accettarsi anche da soli e quindi non accettare qualsiasi compagnia pur di evitarla.

Ma se uno è portato ad avere relazioni, soffre a non averle

Very debatable

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obiettivamente tra la fissa dei soldi, la malattia del telefono se sei da solo e non hai una cerchia di conoscenze è diventato complicato, nel caso dei nuclei familiari aggiungici il fatto che una cosa basilare per costruire una famiglia, sacrificio e sopportazione, è molto carente e si è visto con la pandemia

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Ma veramente a me sembra che le pagine social con consigli da imbecilli tipo “Leggi Marco Aurelio per superare tutte le avversità come un vero chad” siano popolarissime, e onestamente mi sembra una roba perfettamente coerente agli handicap morali ed emotivi del maschio medio che cerca motivazione su internet :asd:

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Ma quello é stoicismo pop, nemmeno lo prendo in considerazione :asd:

c’è da dire che è diventato davvero semplice trovare stimoli, per quanto superficiali, senza bisogno di avere rapporti diretti con altre persone.
l’ho notato anche su me stesso, nonostante sia particolarmente introverso quando ad esempio l’esposizione ad internet era molto limitata, diciamo fino ai 18-20 anni ero molto molto più socievole di quanto lo sia rimasto negli anni successivi, vedere amici e conoscenti quotidianamente era quasi un bisogno fisiologico, che se non veniva soddisfatto portava ad un senso immediato di vuoto e di noia.

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Io son diventato hikikomori.

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this, quando esce la parola soticismo al 99,9% escono minchiate

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Lo stoicismo dei social é roba pop in salsa americana. Un conto è leggersi Marco Aurelio, un altro é sviluppare disciplina e un senso dell’introspezione per comprendere i meccanismi interni delle nostre emozioni, cosa che ben poche persone sono in grado di fare, per pigrizia e mancanza di costanza più che altro.

Difficile affrontare un argomento tanto vasto, diversificato e personale come la percezione della solitudine; sicuramente abbiano un intero modello sociale dove l’esposizione ed il confronto serrato agonistico e comparativo producono spinte performative come mai nella storia, e la tecnologia ha reso questa penetrazione terribilmente pervasiva ed invasiva, negli spazi e nel tempo del quotidiano, offrendo simultaneamente distrazioni lenitive ma pure potenzialmente ridotto gli spazi introspettivi e prodotto omologazione ad ampio spettro, sia nei suoi risvolti positivi che in quelli meno virtuosi.

Però d’altro canto la società è più largamente autoreferenziale ed autonoma per l’individuo, l’industrializzazione dei processi e normazione comportamentale rende potenzialmente il solo bisogno economico di sussistenza l’unico elemento di rilievo per la sopravvivenza quotidiana, soddisfatto ciò la socializzazione, se non richiesta o voluta, non è veramente necessaria, è quindi possibile atomizzare i rapporti sociali senza produrre un percettibilmente rapido collasso del modello di convivenza. I 2 fattori sospetto tendano ad avere un effetto moltiplicatore quando combinati.

Sei in larghissima compagnia, nella stessa tempesta.

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Beh non è vero, infatti te lo dimostra la quantità di “malati” che ogni anno sale sempre di più. L’atomizzazione è un misto di LSC + volontà politica che sia così e la gente ci da di matto, vive nettamente peggio al punto di diventare invalida.

Sono d’accordo, infatti ho premesso un orizzonte temporale, nella scala umana dei tempi e nelle masse di popolazione la sofferenza singola è impercettibile, solo un rumore di fondo, monterà probabilmente, fino a diventare evidente, ma rimane da capire se condurrà ad un’analisi critica e impulsi riformisti a largo respiro ed in quale modo eventualmente si espliciterà.

Solo che effettivamente un individuo in grado di autosostenersi ed inserito nel meccanismo della società, per isolato, angustiato, arrabbiato che sia, continua a svolgere placidamente la sua funzione, pagare le sue tasse e nella grande maggioranza di casi persino rispettare la Legge, quella dello stato ma anche le norme di comportamento sociali dominanti; certo la sua salute degrada, e può raggiungere livelli critici fino a condurre ad azioni autolesionistiche o persino antisociali, magari imbracciando il suo fido AR-15, ma rischia di rimanere una statistica.