Visto il topic di Attela, colgo il suo suggerimento e apro un bel topic monografico su questa incredibile artista che in Italia pochi (purtroppo) conoscono.
Kaija è una compositrice finlandese, nota soprattutto per la sua musica contemporanea, che spesso incorpora elementi inusuali di musica elettronica e suoni naturali.
Le sue opere sono state eseguite da numerose orchestre di tutto il mondo, e ha ricevuto molti riconoscimenti (tra cui il prestigioso Premio Grawemeyer per la musica nel 2003).
Due parole per inquadrarla:
Kaija Saariaho è nata il 14 ottobre 1952 a Helsinki, in Finlandia. Ha studiato musica al Conservatorio di Helsinki e ha poi proseguito gli studi a Friburgo, Germania, con il compositore Brian Ferneyhough. In seguito ha frequentato il corso di musica elettronica all’Istituto di ricerca musicale di Parigi, dove ha lavorato con il compositore elettronico Pierre Schaeffer.
La musica di Kaija Saariaho si caratterizza per la sua combinazione di elementi tradizionali e moderni. Molte delle sue opere includono elementi di musica elettronica, e spesso incorporano suoni naturali come canto degli uccelli, rumori di acqua e vento.
Tra le sue opere più famose ci sono “L’amour de loin” (2000), un’opera in tre atti che ha debuttato al Festival di Salisburgo e ha vinto il premio Grammy per la miglior opera nel 2011, e “Graal théâtre” (1994), un’opera per ensemble orchestrale che ha vinto il Premio Grawemeyer per la musica nel 2003.
Oltre alle sue opere orchestrali e operistiche, Kaija Saariaho ha anche scritto molta musica da camera e solistica. La sua musica è stata eseguita da molte orchestre di tutto il mondo, tra cui la London Symphony Orchestra, la New York Philharmonic e la Los Angeles Philharmonic.
Filosofia compositiva:
Kaija Saariaho ha descritto la sua filosofia compositiva come una ricerca del suono e della sua espressione emotiva. In una dichiarazione sul suo sito web, ha scritto: “Sono interessata ai suoni e alle loro proprietà musicali, alle loro qualità timbriche, alle loro caratteristiche dinamiche e spaziali e alle loro relazioni emotive”.
Saariaho ha anche sottolineato l’importanza della tecnologia nella sua musica, in particolare la musica elettronica. “La tecnologia è un mezzo per esplorare nuove frontiere musicali”, ha detto in un’intervista del 2018. “La tecnologia ci permette di fare cose che altrimenti non sarebbero possibili”.
Penso che questo rapporto con la tecnologia elettronica possa farvi avvicinare un po al suo ascolto, considerato la predisposizone che mi pare abbiate qui dentro.
Per iniziarne l’ascolto io vi suggerirei di partire da “Oltra mar” che è un’opera per soprano, coro e orchestra composta da Kaija Saariaho nel 1999. Il libretto è stato scritto dalla poeta Amin Maalouf ed è basato sulla leggenda medievale di El Cid, un eroe spagnolo del XII secolo.
L’opera è suddivisa in quattro parti, ognuna delle quali rappresenta una diversa fase della vita di El Cid. La prima parte, intitolata “Lament”, è un lamento funebre che segue la morte di El Cid. La seconda parte, “Exile”, racconta la vita di El Cid in esilio, mentre la terza parte, “The Battle”, rappresenta la battaglia tra El Cid e i Mori. L’ultima parte, “The Return”, segue il trionfante ritorno di El Cid in patria.
La musica di “Oltra mar” è caratterizzata dall’uso di armonie complesse e dissonanti, che creano un’atmosfera evocativa e misteriosa. Saariaho utilizza anche l’elettronica per creare effetti sonori spaziali, che contribuiscono a immergere l’ascoltatore nella storia. Inoltre, l’opera presenta un uso innovativo del coro, che è spesso utilizzato come un singolo strumento musicale, piuttosto che come un insieme di voci separate.
La voce solista della soprano è scritta in modo virtuosistico e richiede una grande gamma espressiva. Il testo del libretto, che è scritto in francese antico, è spesso eseguito senza traduzione, creando un effetto di suggestione sonora e di mistero.
Fatemi sapere.
Ciao
Love 
