Dove la parola d’ordine è inaspettate: quindi non tanto Peter Gabriel che molla i Genesis o Sting dopo i Police, quanto, chessò:
John Frusciante
La storia di Frusciante ai tempi di Blood Sugar Sex Magik immagino la conosciate tutti; per farla breve, Frusciante va quasi full-Cobain, risulta incapace di gestire il successo che sta travolgendo il gruppo, sabota tra le altre cose il primo live in TV dei RHCP, litiga con Kiedis e si fa cacciare. La droga (eroina, ovviamente) se lo mangia quasi, e Flea per cercare di tirarlo fuori lo spinge a registrare in solo una serie di canzoni che Frusciante aveva nel cassetto, e che alla fine escono con la American Recordings di Rick Rubin. La storia di Niandra Lades è raccontata bene in questo splendido post del fu Bastonate, e merita una lettura e ben più di un ascolto.
La storia però poteva chiudersi con il ritorno di Frusciante nei RHCP ai tempi di Californication. In realtà il buon John ha sempre mantenuto una prolifica attività solista in parallelo con quella dei Red Hot, e se la qualità di questi ultimi negli anni duemila inizia a scemare, il materiale a nome John Frusciante è invece decisamente molto buono.
Un esempio? Shadows Collide with People, del 2004, è un disco clamoroso da quanto è bello, rock malinconico personalissimo condito da sprazzi di elettronica:
Altre cose a nome suo sono meno accessibili, tipo c’è la storia di From the Sounds Inside che fa morire dal ridere, perché Frusciante lo pubblica a pezzi sul suo sito e il nome viene deciso con una votazione, oppure il suo ultimo disco sono quasi due ore di musica ambient che, per carità, va bene tutto ma non è roba per me.
