Con @xEnd3r e @Attela si è parlato un po’ di velleità scrittorie, a una certa qualcuno dei due ha detto “dovremo aprire un thread per parlare di queste cose e condividere i nostri scritti ed essere tutti grandissimi amici” “sì dai vero! Adesso però ho judo” e nessuno ha aperto il thread.
Ma non perché vi voglia male, perché tengo le mie identità online separate per opsec. Ho condiviso una manica di dettagli della mia vita su questo forum, e se condividessi anche i miei scritti renderei molto più facile il doxxarmi, cosa che preferisco evitare per ovvi (spero) motivi.
Detto questo, se avete bisogno di una mano dal punto di vista tecnico sulla scrittura e sulle vendite online, sono disposta a dare delle dritte :)
Arrivo tardi al party
Non vi annoio con i miei libri, ma se qualcuno sta facendo i primi passi nel mondo dell’editoria sono a disposizione per dritte e consigli vari
Faccio prima una considerazione a livello generale: c’è veramente ma veramente un sacco di gente che scrive, ha scritto, scriverà, vorrebbe scrivere. Il 99% delle volte a livello amatoriale, chiaro, ma mi pare che in Italia ci siano tanti aspiranti scrittori. Me e i cinque con cui scrivo compresi, ovviamente
La mia esperienza è che, in Italia, c’è molta poca voglia di mettersi in vista.
In inglese hai i vari siti di fanfiction tipo AO3 dove chiunque scrive.
Da noi nessuno vuole ricevere feedback negativi. Io in primis eh, ho messo la mia roba online in inglese e non italiano perchè gli italiani sono dei cacacazzo.
Domanda a cui è difficile rispondere.
Sicuramente ci sono tantissimi aspiranti scrittori, molti dei quali non hanno le capacità necessarie (leggi: sono così carenti delle capacità necessarie che è improbabile che anche in un futuro remoto possano acquisirle).
Onestamente non so quale sia la situazione negli altri paesi per cui non so se qui ce ne sono più che altrove, ma sicuramente la platea degli aspiranti scrittori è formata da tanti (troppi) incompetenti ed è sovradimensionata in confronto alla platea dei lettori.
Ok allora faccio io una domanda agli scrittori: qual è la cosa più utile che può fare un “beta reader”? Leggere come se fosse un lettore normale e dare un feedback a grandi linee? Oppure segnarsi ogni cosa che non gli torna o che non gli piace? In che modo vi fate condividere i feedback? Scritto, parlato, registrato?
Io ricordo una volta una ragazza con cui giocavo a D&D mise sul gruppo il documento del libro a cui stava lavorando, chiedendo feedback.
Non era un gran romanzo ma evitando appunto di dirle “guarda non è un granché” cercai di concentrarmi su alcuni aspetti su cui in particolare c’era da lavorare. Per esempio, i love interest della female lead erano tutti dei cartonati: una descrizione dei capelli e degli occhi (sempre bellissimi) e poco altro. Le dissi, via Whatsapp, che magari avrebbero avuto bisogno di un minimo di personalità in più.
Ana, vigliacco chi ha cucito le bretelle al padre putativo di nostrosignoredomeneddio, CHIARAMENTE si parla di quelli che potrebbero leggere e che invece preferiscono passare le serate a grattarsi il culo e ad annusarsi il dito.
Domanda complessa. Io ai miei beta reader chiedo di commentare il testo e in genere ottengo che vanno a caccia di refusi. Solo raramente segnalano errori fattuali il che è comprensibile perché molto spesso parlo di cose che nessuno sa per cui se anche sbaglio è difficile che qualcuno se ne accorga Nella saggistica è molto più importante il contenuto della forma e, refusi a parte, in genere i beta reader non stanno li a segnalare periodi troppo complessi o confusi anche perché il pubblico della saggistica è generalmente molto più interessato al contenuto e se si trova un periodo molto complesso non si fa poi tanti problemi.
Nella narrativa è tutto un altro discorso, ma non avendo abbastanza esperienza preferisco far parlare chi ne sa più di me.