Benveuti siore e siori al thread del venerdì, stanotte riguardavo un video di melodysheep (relinko perché è una gioia per gli occhi nel caso ci fossero 3-4 persone qua che non l’hanno visto)
in cui si rappresenta l’inevitabilità di determinate condizioni su scala temporale lunga come la fava media degli agorini, cioè fucking lunga, e quindi mi sono posto come divertissement la domanda nella cui a metà della stessa mi sono addormetato io stesso oggetto del titolo del thread, oggetto del thread del venerdì che titillerà gli animi più nefasti del forum, intanto:
SIGLA
(@Crius segnalo che se centro la sigla sparisce l’anteprima)
Facciamo conto domani esce una ansa che titola: NASA: Pianeta in rotta di collisione certa con la Terra nel 3024.
Se una generazione è 25 anni, si tratta di una fine certa del nostro pianeta alla prossima 40° generazione. Come ragirebbe la società umana? Inizierebbe immediatamente a lavorare ad un piano per salvarsi in modo coeso? Ci sarebbe una procrastinazione andando a vando con il solito gioco dell’incularella per arrivare ad accellerare il piano negli ultimi boh 200 anni? Ce ne dimenticheremmo fino a pigliarsi in testa sto pianeta?
E in che modo e quali tecnologie dovremmo sviluppare per salvarci, considerando che a salvarci non saremmo noi o i nostri figli ma i nostri bis-bis-bis-bis-nipoti che, e questo lo trovo importante, non saremmo neanche noi stessi sicuri di avere con un potenziale effetto sticazzi?
Ma mettiamo che diventiamo gente con la testa sulle spalle… come cazz vuoi salvarti?? o meglio un modo ci sarebbe ma ci scrivi una storia sci-fy ti fai i miliardi e poi cazzi di chi rimane
ne abbiamo già parlato e si va off topic, ma l’uomo può tornare pure cavernicolo, è la civiltà minacciata dal global warming, non la specie.
Qua il contesto è specie spacciata, pianeta disintegrato.
Al momento ci sarebbe una minoranza che si preoccupa e fa qualcosa, mentre il resto del mondo sarebbe divisa tra noeplosionx(novax), opinionisti vari, politici che fanno politica e… boh il solito direi.
E alla fine tutti tirerebbero un grosso sticazzi visto che in un decimo del tempo saremmo già morti.
nanominoranza che comanda il mondo che cerca soluzione al problema, resto del mondo che viene ulteriormente tassato per trovare soldi per finanziare la ricerca
Tanto si sa che la gente è stupida e non gliene frega un cazzo neanche di quello che succede domani, figuriamoci tra 1000 anni
Non saprei rispondere, ho dei dubbi ci sarebbe un processo organizzato, coerente e definito multigenerazionale orientato ad uno scopo preciso, suppongo dipenderebbe da cosa implicherebbe per gli abitanti del presente, quali impegni e cambiamenti siano richiesti e quali le conseguenze; suppongo inizialmente vi sarebbe un grandissimo interesse partecipativo, anche altamente speculativo, grandi risorse verrebbero destinate allo studio del problema e progetti dalla dubbia funzionalità verrebbero espressi con ferree ma impalpabili certezze, ma penso anche dopo pochi decenni l’interesse scemerebbe rapidamente travolto da altre più impellenti urgenze e da un atteggiamento assai più fatalista, anche autodistruttivo magari.
Ma è ben difficile valutare in quale modo morale, cultura e filosofia possano crescere e svilupparsi attraverso le generazioni.
è funzionalmente uguale.
non c’è nessuna sicurezza che il collasso della società non porti semplicemente all’estinzione umana nel giro di un altro paio di generazioni.
ma va figurati, impossibile che il global warming estingua la razza umana
ovviamente già solo a scrivere una cosa del genere passo per negazionista
Nel video che avevo linkato del tipo che fa i video informativi data driven e parlava del concetto di truth decay mostra come in realtà qualcosa per il gw si stia facendo rispetto alla percezione fortemente negativa di chi ha già di per sé una percezione negativa.
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