Non ho letto il libro per cui posso solo descrivere le sensazioni del film.
I miei ricordi sono di un film disturbante la cui trama sottostante viene sovrastata dall’eccesso visivo.
Gli attori sembrano volutamente condotti a una recitazione paradossale, come gli fosse stato detto di non interpretare ma apparire comparse di sfondo.
I colori sembrano pennellate di visioni da allucinati.
Le parti disturbanti però non furono le immagini ma la sensazione di rincorrere una trama volutamente perforata dal regista, quasi a voler comunicare un eccesso anche nel racconto sottostante.
Sembra come se volesse affrancarsi da tutto il resto con una sua originalità che giunge allo spettatore come un bidone di acido.
La sensazione di falso sembra quasi portata all’estremo.
All’epoca mi lasciò una strana sensazione di incompiuto che non so come spiegare.
Non mi è mai piaciuto ed anzi provo una strana repulsione verso di esso dovuta al fatto che è uno di quei titoli che i nerd hanno preso come bandiera.
Se sei nerd DEVONO piacerti Starship Troopers e Guida Galattica per Autostoppisti.
Secondo me Scarface non è nemmeno il miglior film di De Palma, alcuni lo trovano inferiore all’originale degli anni 30 (che io però non ho ancora visto) mentre Apocalypse now lo trovo nettamente superiore, e lo sarebbe pure se gli togli la scena con Brando. Potrebbe anche essere il migliore di Coppola (in realtà per me sceglierne uno tra questo, padrino 1 e 2 e The Conversation è quasi impossibile).
però tutta la sequenza del pezzo Push It To The Limit scritto dal dio Moroder, che parte dai dollari e atterra sul matrimonio, quel bacio e quegli occhi dopo, porca troia ancora ho il magone anche se la rivedo per la 1500ma volta.
Guardate la perfezione cinematografica.
Manco un dipinto di Leonardo.
A 1:48 il pezzo entra con gli accordi cosmici che deformano l’anima.
Dopo è l’apoteosi. Vorresti essere li tra gli invitati.
E la camminata di Tony, praticamente fa i buchi nel pavimento. Ogni beat un buco.
Ma nemmeno tra un milione di anni rivedremo sul grande schermo una scena di questo livello.
Praticamente ti puoi guardare solo sta scena in loop per un mese fila e non sei mai sazio.
Che già solo per mandarlo nelle sale servì una commissione di psichiatri e un arbitrato.
Per De Palma era un film per tutti. Mica come oggi tutti micio micio bau bau.
Che già gli giravano i coglioni a levare pezzi di girato.
Bene, ora provate a immaginare cosa voleva dire guardarselo in sala, da adolescente, nel 1984.