Spoiler
Si, a rivedere quella parte di sono arrivato.
Più che altro, come ha avuto l'indirizzo il vecchio?
Si, a rivedere quella parte di sono arrivato.
Più che altro, come ha avuto l'indirizzo il vecchio?
ha chiamato il servizio di pagine bianche o simili, mi sembra
poi non è chiaro se ha fatto finta di dimenticare il bigliettino, ma dalla dinamica appena lo mette nel taschino si smemora, quindi in teoria si scorda sul serio
Certo che si scorda sul serio, sennò perchè chiamare il figlio? Se voleva approcciare Julie senza farsi riconoscere poteva inventare mille espedienti migliori che far venire apposta il figlio da chissà che distanza. Si è proprio dimenticato.
L'unica cosa che potrebbe far cambiare leggermente idea a quanto sopra detto è che quando sta bevendo sembra che per un momento riconosca Julie o la bimba incontrata fuori la Chiesa, ma poi tutto passa e li saluta.
e come le unisci le stagioni 1 e 3?
Hanno citato in un articolo di giornale la 1° stagione, un piccolo gancio
Io credo che il collegamento con la prima stagione sia stato messo lì apposta per trollare una certa parte di spettatori, che hanno sperato fino all'ultimo nella teoria del GOMBLODDO così come fa la giovane regista.
Al figlio che si infila in tasca il pizzino si può aggiungere la scena finale di lui giovane che si ributta nella giungla per sostanziare la tesi che la ricerca della verità non si ferma. Però credo sia una cosa simbolica e che non stia lì a rimarcare un possibile collegamento con la prima stagione in un'ipotetica quarta.
Il finale è sentimentale, per quanto mi riguarda, non moscio. Si è voluta dare una chiusura alla storia diversa rispetto a quella della prima stagione. Un modo per uscire dalla serialità in cui si cerca per forza di ripetere schemi che funzionano (ZOMG la cospirazione il sovrannaturale di nuovo come alla fine della prima!1) proponendo qualcosa di nuovo rispetto al già visto.
E poi Hays e West sono, in fondo in fondo, due tipi molto emotional, a maggior ragione ho trovato questo finale particolarmente calzante. Così come ho apprezzato la lucidità della malattia di Hays, che a fronte di uno scenario "perfetto" mamma/figlia colpisce il protagonista e gli impedisce di continuare a rivangare, rispondendo alla domanda che gli pone la moglie nel finale: "È una storia che meriterebbe di essere raccontata?". No, è una storia che merita di non essere rovinata. Forse proprio per questo può godersi la gioia di guardare i nipoti giocare dalla sua veranda a fine puntata.
Infine, il punto forte di tutto l'ambaradam è la narrazione alternata su più piani temporali. Resa benissimo, ma che per sua natura non vuole assolutamente chiarire per forza tutto. Guidano più le emozioni che le evidenze dei fatti dopo un certo punto, motivo per il quale si "scatenano" i flashback di Hays in maniera sempre più frequente. È l'aspetto emotivo che si prende la scena nel finale (vogliamo parlare della bromance fra Hays e West?) e lo fa senza essere stucchevole, retorico, smielato. Vi pare poco? A me pare che sia proprio questo a rendere un fottuto capolavoro sta stagione.
Resta comunque assodato che il vero protagonista di True Detective resta il non detto: ciò che viene omesso, ciò che non può essere rivelato, ciò che si sceglie di non rivelare.
hanno pure seccato un cristiano che era molto meno marcio di quanto pensassero