Fotografia analogica medio e largo formato

Ciao ragazzi, solitamente lurko ma visto che siamo tutti in quarantena e sto aspettando che lieviti l'impasto della focaccia, ho pensato di aprire questo thread e vedere se magari qualcuno è interessato al tema della fotografia analogica in grande formato!

Sono uno dei pochi rimasti in questo paese a fotografare a colori primariamente col banco ottico (4x5" 10x12cm) e affidarmi per la "fotografia veloce" al medio formato (6x6). Ogni foto è una esperienza e una sfida, e a oggi credo di poter condividere tranquillamente tutto quello che so. In italiano le informazioni non sono moltissime rispetto al mondo anglofono, inoltre per quanto concerne la post-produzione ognuno ha il proprio metodo.

Che ne dite, può esservi di interesse? Qualcuno che magari si diletta con una 35mm donatagli dal padre e vuole provare a buttarsi tra i "grandi"?

Funzionamento del banco ottico o della camera MF, esposizione, sviluppo, post-produzione, conversione negativi, processing delle trasparenze, scanning... tutto quello che vi pare!


(Chamonix 45-F2 a Rimini)

Un paio di esempi, una trasparenza E6 e una negativa C41




MORE PHOTO
Qui del materiale abbastanza fresco e altro un po' meno.
Cerco di non esagerare con le dimensioni, spero si vedano decentemente.
Ogni fotografia 4x5" è circa 200 megapixel con una normale scansione su Epson V800, ma si arriva tranquillamente a 350-450 megapixel con una scansione a tamburo e il risultato in termini di nitidezza ma anche tonalità è decisamente più elevato.


Conversione di due negativi




Velvia 50 (diapositive) sui colori autunnali




Altre slide
qui si vede bene la specialità di Velvia 50 nel catturare la tenua luce riflessa dagli elementi naturali (foto a sinistra), una pellicola con DR limitato adatta solo in alcune situazioni




Qui due 6x6
queste escono da una zenza bronica s2a del 1971, probabilmente la macchina più divertente che ho mai usato, nonché adatta al palestrato che vuole tenere in forma i bicipiti anche quando fotografa



Onestamente ne so... niente.
Leggero e soprattutto guaerderò con attenzione ciò che vorrai postare a riguardo
Aggiungo, così vediamo se anche questo messaggio va prima in moderazione:
può risultare un controsenso scattare in analogico, specialmente a queste grandezze, e poi portare in digitale attraverso la scansione, ma è anche l'unico modo per diffonderle su Internet. Lato stampa, è comunque facile arrivare anche 1,2m di larghezza a 300dpi; tuttavia se si vuole rimanere tradizionali e stampare in darkroom, col colore l'unica opzione è quella del processo RA-4, in quanto il processo cibachrome (ilfochrome) che permetteva di trasferire da una positiva a una carta positiva (e quindi più propriamente andare a distruggere i dye incorporati nella carta) non è più disponibile dal 2011. Rimangono solo una manciata di maestri di questo processo di stampa al mondo, coloro i quali hanno fatto la scorta al tempo. Stampare in bianco e nero con un ingranditore, invece, è molto più semplice e anche più alla portata di tutti. Anche senza ingranditore, una 8x10 si presta bene a una stampa a contatto.
La risoluzione è una qualità del banco ottico ma personalmente la reputo sopravvalutata; il vero pregio di questo sistema sta nei movimenti meccanici (rise, tilt, shift etc) in grado di darti una flessibilità unica su dove far cadere il piano di fuoco.
In ultima se mi si volesse chiedere "perché?" la risposta è: perché mi diverte.

Vacca boia la 1-3-5-7 (partendo dall'alto in basso, sinistra destra escludendo i negativi) sono spettacolari.
Neanche col foveon riesco ad ottenere un risultato del genere sopratutto come sfumature dei colori.
Quale macchina/lente usi? Io di teoria un po' ne conosco ma di analogico ho solo scattato 35mm (ho in casa una kiev che non ho mai usato attualmente)
Mi da l'impressione del salto di resa che ho provato passando dal bayer al foveon.
Sul lato economico quanto ti sono costati gli sviluppi?
Trovarsi la stampa in casa di quella qualità deve essere da seghe, fra l'altro hai uno stile che mi è particolarmente congeniale.
Per l'appunto la quinta foto che hai messo mi ha ricordato questa mia (foveon, ma qua è condivisa direttamente da facebook)


Grazie! Fa sempre piacere sentirselo dire.



Qui si entra facilmente in un discorso complesso ed estremamente tecnico, che va a toccare campi e discipline diverse. Il sensore digitale o la pellicola, nel caso dell'analogico, è solo una delle variabili in gioco. Certamente ha la sua importanza, e dopo tutto le immagini che hai visto escono da una superficie sensibile alla luce circa 14 volte più grande di un sensore Full-Frame digitale (che ha comunque i suoi svantaggi, DOF ridotto e necessità di usare alti tempi, quindi macchina sempre sul cavalletto), però come sicuramente sai l'esposizione è solo metà del lavoro. L'altra metà è post-produzione, che sia digitale o analogico sempre tale rimane.
È sicuramente possibile ottenere ottime tonalità e rese eccezionali anche con qualsiasi sensore digitale di oggi, che sia un bayer, foveon o x-trans.
Tuttavia, e questo prendilo come esclusivo parere personale e quindi con tutte le pinze del caso, credo che ci sia qualcosa di diverso nel catturare la luce a livello chimico-fisico rispetto a una interpretazione digitale. Tuttavia, fosse anche vero, rimangono differenze che vengono eventualmente perse in fase di scansione e porting in digitale.



Attualmente uso una Chamonix 4x5 F2, è una field, significa che si ripiega su sé stessa. Ha un'ottima escursione che mi permette di andare tranquillamente da 65mm a 390mm di focale (tieni presente che la focale sul formato 4x5 deve essere divisa circa per 3 per avere la focale corrispondente al formato FullFrame). Questa



Alcune di quelle che hai visto sono state riprese su una Intrepid 4x5. È un banco ottico molto economico sviluppato da questa startup che ha dato grande risalto al grande formato negli ultimi anni. Non è al livello della Chamonix ma è un'ottima macchina per iniziare, dopo tutto il banco ottico non è altro che una scatola con i movimenti delle due standarde.

Le lenti che uso su queste macchine sono solo tre:
Schneider Kreuznach 75mm f/5.6
Fujinon CM-W 135mm f/5.6 che ha soppiantato il Fujinon 125/8 usato sopra
Rodenstock APO-Sironar-N 210mm f/5.6

Il 210 è indubbiamente il mio preferito.
Il motivo è che maggiore è la focale sul banco ottico, più luminosa è l'immagine proiettata sul ground glass (l'immagine viene proiettata sotto-sopra come in camera oscura, si va sotto il telo nero e si compone la scena mettendo a fuoco spesso con un lentino).

Le 6x6 invece sono state scattate con una Bronica s2a come dicevo sopra, questo bel macigno da quasi 2kg di acciaio:





Prossima domanda
Scherzi a parte, operare con le pellicole piane da 4x5 in su è molto costoso.
Se te la puoi cavare con poco col bianco e nero, il colore non permette errore. Ogni pressione dell'otturatore sono, in Italia, non meno di 10 euro tra costo della pellicola e sviluppo.
10 Pellicole Kodak a colori negative sono 70 euro in Italia (35 dollari negli Usa).
20 Pellicole Fujifilm a colori positive sono 120-130 euro.
A ciò devi aggiungere lo sviluppo.
Io sviluppo da solo il bianco e nero e il colore C41, quest'ultimo da poco, perché richiede un controllo più critico della temperatura.
Il processo E6 ancora non lo faccio da solo ma mi affido a un laboratorio industriale di Milano, il costo è di circa 4-5 euro a pellicola.
In futuro farò per conto mio anche quest'ultimo, un po' perché abbatto i costi, un po' perché mi piace avere pieno controllo dell'intero processo.



È vero lo stile è quello! Dove l'hai scattata?
Lo scopo finale è andare in stampa, dopo tutta questa trafila la soddisfazione maggiore sta proprio lì.
Per me andare in stampa significa non avere più spazio di manovra sulla lavorazione dello scatto; a volte uno scatto impiega anche un anno ad arrivare alla stampa, almeno finché non sono soddisfatto della resa a monitor.

Se avete domande chiedete pure, è un hobby che mi porta a essere sempre da solo disperso in culo ai lupi però mi piace condividere quel che so.