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Questo si avvicina abbastanza direi.
Anche perché il problema non è che altri sistemi hanno successo, è che in generale non ci sono sistemi e tutti i sistemi vengono più o meno ignorati se non dai pochi fanatici che ci si dedicano.
Told ya


In realtà no, non è che soffro del blocco dello scrittore.

La spontaneità è un male in letteratura secondo me. Più è costruita e meglio è. Ciò che mi rimprovero è un eccesso di spontaneità.




La vita è certa, la mia capacità di leggerla non lo è.
non è così difficile leggerla eh


meno seghe mentali imho


se no finirai in un letto vecchio e malato con gli stessi pensieri che hai ora e creperai senza aver fatto nulla anche se per te fare qualcosa non vuol dire nulla,ciò che ti serve non l hai ancora trovato sei alla ricerca come tutti e dire: "non ho bisogno di niente!" è una gran cazzata perchè ripeto se non avessi bisogno di nulla saresti già morto
Quindi può anche essere che il contesto automaticamente non distrugga tutto, non trovi?
Magari non su un piano esteriore (il mondo di media è e resterà sempre una merda ), ma sicuramente nella pienezza effettiva dell'esperienza.
Alla fine è quello che lamenti, no? Che la possibilità della pienezza dell'esperienza genuina venga distrutta dal contesto in cui è calata e quindi, per certi versi, determinata.


Non è così facile leggerla eh

Meno sindromi di onnipotenza imho

ma basta rigirare le frittate cristo santo
@kali:


tu leggi in chiave di onnipotenza io leggo in chiave che essere semplici da più frutto


sei prevenuto


I punti sono due:

1) Non dipende da me come leggo qualcosa. Il contesto è un dono dell'essere come diceva Heidegger. E' qualcosa che ho ricevuto non che ho costruito.
2) L'esperienza è povera e non ricca. E' solo quando viene reintengrata in un contesto che si arricchisce. Un biscotto è solo un biscotto finché non lo carico della mia memoria.





E' solo che mi fraintendi. Kalidor mi capisce meglio.

E comunque sul serio, la spontaneità è uno dei miei nemici letterari. Per questo apprezzo scrittori come joyce, kafka, musil, mishima, thomas mann.
quindi non avendo memoria del nuovo rimani bloccato a ciò che hai acquisito?


E' che non ti considero affatto un tipo semplice, sei contorto e punti sempre ad avere ragione e provocare. Una persona semplice non fa così, forrest gump non scassava il tenente dunn ogni 5 minuti dicendogli "non vedi che devi cambiare vita? ecc..."
ma io non sono come sembro qui

o come mi volete vedere per forza


cioè sono così ma viene distorto quello che dico,non so da chi,forse da me ed anche da voi ma chi mi conosce bene sa quello che dico e perchè lo dico in quel modo,qui provoco abbastanza per smuovere qualcosa per adattarmi a come si gioca quà dentro...


No.

Quello che intendo è che nel fatto in sé, metti incontrare una ragazza, c'è poco di profondo o di pieno.

Al massimo c'è una piacevolezza che viene più o meno oscurata.

Come quando non riesci più ad ascoltare una canzone che ti piace perché ti ricorda una ex che ti ha lasciato.

Ma la piacevolezza di per sé è poco importante. Se dovessi darmi alla piacevolezza andrei a fare un master di finanza e poi passerei le giornate a tirare di cocaina.


E sticazzi, se sembri così sembri così. Poi non è che sembri, capisci che -effettivamente- scassi il cazzo ogni 5 minuti e critichi tutti dall'alto della verità di stocazzo?

Quindi non sei una persona semplice.



Sempre colpa degli altri


E' vero che non hai potere assoluto sull'interpretazione, ma è anche vero che l'interpretazione ti appartiene, cioè deriva dal tuo modo d'essere profondo, deriva da anche quello che non sai di te, se vuoi metterla in chiave psicanalitica è parzialmente inconscia.
Quindi al contempo è e non è "tua" in senso di ego.




Vedi sopra, l'esperienza è "povera" se la consideriamo staccata da ogni cosa, ma è un'assurdo perchè l'esperienza implica appunto l'esperire, cioè un soggetto.
Acquista senso appunto collocata all'interno della totalità, tanto del mondo quanto dell'individuo (come detto sopra).


idea "interessante" che hai della piacevolezza
Se parliamo di un biscotto, non mi sembra povero solo perché è svuotato del contenuto soggettivo e complesso solo perché è contestualizzato.

Se proprio vuoi fare il pignolo il biscotto non è né povero né complesso perché sono parametri di giudizio dettati dal nostro sguardo, povertà o ricchezza.


Ma il soggetto e l'essere per me sono la stessa cosa.

L'Es è la società. La mia profondità mi è estranea e funziona come se fosse un'altra persona.




E' anche discretamente condivisa.




Hai ragione. Quello che intendevo che l'esperienza nella sua purezza è come uno schermo su cui bisogna proiettare qualcosa.



sticazzi rileggi l edit


e allora tu sembri uno che trolla dio dalla mattina alla sera e che prende la religione come prenderebbe in considerazione di fare la dieta la settimana dopo solo che la tua dieta è più consapevole perchè moderna all avanguardia però mancano carboidrati proteine e ci sono solo liquidi...però è quella giusta e guai a parlare con uno che fa la dieta mediterranea che hanno fatto i santi e milioni di fedeli...


imho non accetti il fatto che uno ti dica le "regole" se vogliamo chiamarle così della religione e siccome ti piace solamente ma non la vuoi vivere appieno non sopporti che qualcuno ti possa dare spunti su come migliorare perchè magari ci è già passato,(non parlo di me) perchè sostanzialmente non te ne frega più di tanto se no saresti più disponibile e aperto

è la tua chiusura che parla,non ti interessa al 100% punto.si ti avvicina è bello pensare che ci possa essere qualcosa di infinito ma finisce lì e tante cose non ti convincono perchè ti mancano ancora certe esperienze perchè la tua volontà si ferma di fronte al dubbio,quando la tua volontà spaccherà i muri allora potrai capire cosa vuol dire essere Cristiani e perchè si decide di vivere così di fronte agli errori dei fratelli della Chiesa dei sacerdoti etc etc perchè pensi ancora che puoi capire ma non puoi capire il mistero con il tuo cervello limitato devi "solo" lasciare che il mistero entri in te per poi applicarlo nella vita di tutti i giorni e vivendolo lo capisci se no puoi anche studiare tutta la vita come fanno certi teologi che di Cristo non hanno capito proprio un cazzo
Io non ho mai detto di essere una persona semplice. Non per questo considero la semplicità un male, anzi, sono d'accordo con ciò che hai detto ma tu in particolare non la metti in pratica affatto, anzi, tutto il contrario.

Infatti io mi tengo questa idea per me perché non ho alcun diritto di parlarne come per dire agli altri cosa fare o come vedere il mondo.