Factional warfare


Reportami .


Sai, è nella mia natura polemizzare... ma mi sa che proverò questo tipo di impanatura, domani prendo dei filetti e vedo, mi ispira.


Sarà per il mio sciovinismo alimentare, ma la cosa non mi sorprende affatto. Ho l'impressione che la cultura alimentare del nord europa sia sottosviluppata... d'altra parte, a loro lo stato sociale che funziona, a noi la cucina buona e salutare e il buon clima (almeno!).
Credo che il piatto nazionale olandese sia un pasticcio di crauti e patate con sopra un salsiccione lesso.


[OT]
gli LP store fanno cagare ? menomale che il 99% della gente la pensa così e bazzica i soliti store/items

Del resto se tutti fossero capaci di fare soldi, EvE sarebbe decisamente monotono e mediocremente appiattito. Il solito theme park alla WOW in cui tutti possono avere la spada viola+++



ah si mi dimenticavo che si parla con uno che è stato kickato da TEST ... rotfl

D'ora in poi qui si parla di cucina...

Beh sai non tutti hanno le stesse priorità .

Eve continuerò a giocarlo, finchè durerà , quanto basta per cambiare la coda e plexare l'account,1 ora a settimana al momento .
Il piatto nazionale Finlandese è il kalakukko

Il kalakukko è un cibo tradizionale della cucina finlandese, un pasticcio di carne di maiale e pesce, originario dalle regioni storiche del Savo e della Carelia, ma diffusosi a tal punto nel paese, nel XX secolo, da poter essere considerato il piatto nazionale della Finlandia.

È realizzato con un impasto di pane, generalmente un pane di segale, con eventuali aggiunte di altre farine, a cui viene data una forma allungata, simile a quella di un polpettone. Prima di essere passato in forno per una lunga cottura, il preparato viene farcito con pesce, pezzetti di carne di maiale salata e bacon.

Da un punto di vista economico e alimentare, l'importanza del kalakukko risiede nel fatto che, storicamente, esso permetteva di sfruttare pesci di piccola taglia, spinosi, altrimenti difficilmente fruibili dal punto di vista culinario. È infatti la particolare cottura del ripieno, lenta e prolungata, all'interno di una crosta che funge un po' da casseruola, a temperature relativamente basse, che riesce ad ammorbidire le lische al punto da farle sciogliere in bocca.



Nell'alimentazione finlandese, la preparazione e il consumo del kalakukko mettono in gioco anche importanti valori culturali e antropologici: infatti, per le sue caratteristiche alimentari, e per la sua praticità e serbevolezza, il kalakukko veniva tradizionalmente usato dai lavoratori dei campi e dei boschi come un pasto completo, comodo da portare con sé, da consumare sul luogo di lavoro. Una traccia di questo uso tradizionale si conserva ancora oggi, nella predilezione di molte persone per il suo consumo come colazione al sacco.

La cottura del kalakukko avviene in forno, attraverso un processo molto lungo. In passato, si sfruttava il calore residuo dopo la panificazione, lasciando il kalakukko a "riposare" nel forno ancora caldo per l'intera nottata.

Nella preparazione moderna, la cottura tradizionale è sostituita da un laborioso processo suddiviso in più fasi, ciascuna delle quali avviene a una diversa temperatura, con durate variabili che dipendono dalla grandezza della forma ottenuta:



  • Prima fase: cottura in forno a 250-300 °C per un tempo abbastanza breve, variabile da 20 minuti a un'ora. Durante questa fase, va controllata e preservata l'integrità della crosta, eventualmente intervenendo a riparare le fratture superficiali con altro impasto. Questo breve passaggio a temperature sostenute conferisce alla crosta un indurimento superficiale che ne favorisce l'attitudine a conservarsi.
  • Seconda fase: cottura in forno a 125-150 °C per un tempo lungo, variabile da 4 a 6 ore. La superficie va spennellata di burro ed eventualmente avvolta nella carta stagnola. In questa lunga fase avviene la lunga cottura del ripieno. La crosta, induritasi nella prima fase, forma uno strato che permette al ripieno di conservarsi morbido e insaporirsi lentamente. Incapsulate in questa crosta, come in una casseruola, le spinosità del pesce si ammorbidiscono nella lenta cottura e assumono una consistenza tale da sciogliersi in bocca al momento dell'assaggio.
  • Terza fase: in forno a temperature inferiori a 100 °C per 2 o 3 ore (nella cottura tradizionale, invece, il kalakukko, trascorsa la notte, veniva ancora lasciato in forno, alla temperatura raggiunta da quest'ultimo, ma dopo averlo tirato fuori per un attimo al fine di avvolgerlo in un panno di lana).


Il risultato finale dovrà avere una crosta non troppo dura né troppo asciutta, indici questi di passaggi in forno a temperature troppo elevate
1) A meno di AWOX o roba veramente imperdonabile, nessuno e' mai stato kickato da TEST, e sicuramente non per inattivita'. Ho corporati che non loggano anche da un anno e nessuno gli dice/dira' mai nulla. Calling bullshit.

2) Mi gioco il jolly: http://darklovers.wordpress.com/
il nome di quel piatto sembra un insulto
Per nazionalismo... viva l'Islanda.

HÃ karl – lo squalo putrefatto

La preparazione di questa prelibatezza ha una procedura piuttosto lunga: la carne di squalo viene sotterrata (dai tre ai sei mesi) fino a quando non è putrefatta al punto giusto, ossia quando raggiunge una consistenza gommosa e completamente marcia ed olezza di ammoniaca.
Ovviamente questo piatto è accompagnato da parecchi bicchierini di potentissima acquavite islandese (brennivín) senza i quali sarebbe impossibile superare la vista e soprattutto l’odore nauseabondo.
Lo Hákarl o kæstur hákarl, che in lingua islandese sta a significare, “squalo fermentato”, è una prelibatezza enogastronomica islandese.
Per la sua particolare preparazione e per l’odore e gusto assai particolari, è spesso associato al folklore islandese; a volte è chiamato squalo marcio, denominazione ugualmente usata in inglese (rotten shark).
Si tratta della carne ottenuta principalmente da due specie di squalo, il Somniosus microcephalus (squalo groenlandese) e il Cetorhinus maximus (squalo elefante).

Questo pesce, nonostante i divieti vigenti in numerosi paesi, viene talvolta ancora catturato, non tanto per le sue carni quanto per la notevole quantità di olio che può essere estratta dal suo fegato.
In Islanda è usato per preparare il hákarl conosciuto come “squalo putrefatto”.
Capita con una certa frequenza che lo squalo elefante resti impigliato nelle reti da posta, per questo motivo non sono rari i ritrovamenti di carcasse di questi esemplari lungo le coste.
Lo hákarl ha un caratteristico odore di ammoniaca ed un gusto simile a del formaggio stagionato fortissimo. È un esempio tipico di alimento di gusto acquisito; purtuttavia, anche molti islandesi si rifiutano di mangiarlo, e non se ne sono mai cibati nella loro vita. A volte viene proposto come una sorta di “sfida” al turista straniero in Islanda.
Lo hákarl viene tradizionalmente servito come elemento del cosiddetto Þorramatur, una selezione di piatti tipici islandesi consumata nel mese di febbraio (þorramatur significa “cibo del mese di þorri, “secco”, antica denominazione del mese di mezz’inverno); tuttavia, lo si può trovare facilmente in vendita nei negozi per tutto l’anno, e viene consumato in ogni stagione.
La carne fresca dello squalo è velenosa, a causa dell’alto contenuto di acido urico e di ossido trimetilamminico poiche’ questa specie di animali non ha reni ed espelle le urine direttamente dal corpo.
Le carni possono essere però degustata e consumate dopo un lungo e peculiare processo di fermentazione questa polimerizzazione elimina l’acido dalla carne e la rende più facile da digerire, in seguito e’ appesa a seccare per circa 4/5 mesi
Lo hákarl trattato ha un forte odore di ammoniaca, non dissimile da quello di molti prodotti per la pulizia domestica.
È spesso servito in cubetti infilzati su uno stuzzicadenti. In generale, chi tenta di assaggiarlo la prima volta ha un immediato moto di repulsione dovuto all’odore; per questo, i novizi sono spesso avvertiti di tapparsi il naso prima di ingerirlo, dato che l’odore è assai più forte del gusto.

Vi e’ l’usanza di accompagnarlo con un bicchierino di acquavite locale, chiamata brennivín (letteralmente: “vino ardente”), e chi si nutre di hákarl è considerato impavido e coraggioso!
L’hakarl si puo’ ricavare da due varietà: il glérhákarl (lett. “squalo vetroso”), piuttosto duro e di colore rossastro, ottenuto dalla ventresca, e lo skyrhákarl, (lett. squalo-skyr), più morbido e bianco, ottenuto dal resto del corpo.

Se l’odore ed il gusto dello hákarl sono caratteristici, non meno lo è la sua preparazione. Lo squalo pescato viene privato della testa e delle interiora e sistemato in una fossa scavata in della sabbia ciottolosa; la fossa viene poi ricoperta a sua volta di ciottoli in modo da formare una sorta di collinetta, sulla quale vengono poste infine delle pietre più pesanti che servono a pressare lo squalo. In questo modo, i fluidi presenti nella carne dello squalo vengono espulsi. Lo squalo viene lasciato a fermentare nella fossa per un periodo che va dalle 6 alle 12 settimane, a seconda della stagione.
Una volta estratto dalla fossa, lo squalo viene tagliato in spesse strisce e appeso a seccare per diversi mesi. Durante il periodo di essiccazione si sviluppa una crosta brunastra, che viene rimossa prima della consumazione. Lo hákarl viene quindi tagliato a pezzetti e consumato. Modernamente, però, la carne di squalo viene pressata anche in grossi contenitori plastici sottovuoto.


Nel tritatutto metti un po' delle scorze... poi aggiungi il pangrattato e frulli..




Ehmm... mi devi pagare i diritti d'autore ... spammi in giro il mio blog?


Bzzzt, wrong, ciccio!

Sei tu che mi devi pagare il servizio pubblicitario!


Ecco lo sapevo.. alla fine devo pure pagare io ....
in alaska hanno una loro versione dello squalo marcio: invece dello squalo usano pinne di foca, sotterrate per mesi e poi invece che essicate vengono bollite e ribollite .. delizioso! (no wait)
Interessante lo squalo marcio, se mai andrò in Islanda cercherò di assaggiarlo.


Dovreste chiedere a Liam, un paio di fanfest fa lo ha assaggiato...


Ho parlato con un paio di persone che l'hanno assaggiato.. e abitano da quelle parti,non han detto belle cose,dicono che è un piatto che pochi mangiano..
Poi... i gusti son gusti...

Perchè dovrei mentire scusa ?

Son stato dentro ENLI un mese,ti ho anche visto in 7bx e ho ancora della roba dentro lì.
Son stato bannato perchè non partecipavo (se non in chat) e ad un certo punto son sparito per 2 settimane (se non cambiare skills).
Non è che sia importante però, son convinto che volendo potrei tornare in test o qualsiasi altra alleanza CFC, al momento non ho motivo però: gioco troppo poco .

Chissà perchè tutti i forum su Eve si trasformano in flame/spam e i niubbi quando ci entrano e leggono preferiscono evitare di postare e alla fine a postare sono sempre i soliti