Domenica ci sono state le elezioni in Grecia. Secondo gli exit-pool Syriza avrebbe dovuto prendere dal 35,5% al 39,5% e Nuova Democrazia dal 23% al 27%. Invece Syriza si è fermata al 36,3%,quindi verso la parte bassa della forchetta. Nuova Democrazia invece ha preso il 27,8%,quindi oltre la soglia massima della forchetta. Con un pò di fantasia si potrebbe parlare di brogli quindi. Un pò come nel 2006 quando per gli EP il CSX doveva vincere con un valore dal 50 al 54% ed il CDX perdere con un valore dal 45 al 49%. Invece finirà col 49,8% al CSX ed il 49,7% al CDX. Quindi CSX un poco sotto la forchetta minima e CDX un poco sopra quella massima. Quasi come ad Atena domenica.
Il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato i ministri del nuovo governo. Ministro delle finanze: Yanis Varoufakis Ministro dell’economia, della marina, delle infrastrutture e del turismo:Giorgos Stathakis Ministro della salute: Panogiotis Kouroumplis Ministro della cultura, istruzione e affari religiosi: Aristidies Baltas Ministro dell’interno: Nikos Voutsis Ministro degli esteri: Nikos Kotzias Ministro del lavoro e della solidarietà sociale: Panos Skourletis Ministro della giustizia: Nikos Paraskevopoulos Ministro della difesa: Panos Kammenos Ministro della produzione, dell’energia e dell’ambiente: Panagiotis Lafazanis Capo di gabinetto: Nikos Pappas Vice primo ministro con delega ai negoziati con l’Unione europea: Yiannis Dragasakis Portavoce del governo: Gabriel Sakellaridis Rapporti con il parlamento: Zoe Constantopoulou
All'Italia la vittoria di Syriza da un lato fa comodo perchè avrà un alleato in più a livello europeo contro questa politica di austerity (e presto altri alleati sembrano in arrivo visto che nel 2015 si vota anche in Spagna dove i sondaggi danno in vantaggio Podemos e in Portogallo dove danno in vantaggio i socialisti), dall'altra parte però una riduzione del debito della Grecia non sarebbe una bella notizia per l'Italia dal punto di vista economico visto che il debito greco è detenuto proquota da tutto i paesi d'Europa e quindi anche l'Italia dovrebbe contribuire proquota a farsi carico di questa riduzione (e noi non stiamo messi benissimo già per conto nostro anche senza doverci far carico del debito degli altri).
Questo parte dal presupposto che lo stato sia legittimo proprietario di tutte le terre, niente di più falso.
Comunque ieri sera ho beccato un greco su IRC, che certo non farà statistica (abita nella zona di atene), ma mi ha raccontato questo: - I problemi principali ci sono nelle grandi città, dove la povertà dilaga e i problemi maggiori sono il trovare l'acqua e i medicinali. - Questo ha portato allo spostamento della popolazione nei villaggi vicini, dove si riesce a raccogliere più facilmente cibo e acqua. - C'è molta "calma". - Gli ho chiesto se la polizia era ancora attiva e mi ha detto di si. Gli ho chiesto se la calma è dato da questo e lui mi ha detto di no. Ha detto che secondo lui polizia o meno la calma rimarrebbe. - Mi ha detto che le persone (non tutte ha specificato), sono più disposte a darsi una mano fra loro. - Riguardo alla mancanza di moneta pensa che la soluzione principale in arrivo, di cui sente parlare, sarà quella degli IOU, dei "pagherò". In qualche modo crede che questo passaggio agli IOU, potrebbe incentivare una qualche forma di rivolta più vivace/accesa. - E' preoccupato che lo stato salti per via dell'esercito. Teme che certe "forze" possano spostare situazioni di "guerra" sulla Grecia.
presupposto che è vero, visto che il garante della proprietà privata, come diritto enforceable (e tout court, come diritto), è proprio lo stato. Senza stato (o comunque senza un sistema di poteri organizzato: ad es., sistema feudale) non esiste proprietà privata.
Se qualcuno viola la tua proprietà, vai di fronte a un tribunale statale per vedere riconosciute le tue ragioni. Oppure, quantomeno, ricorri agli strumenti pur sempre garantiti dal sistema giudiziario (es., esecuzione forzata, anche se magari prima sei passato da un arbitrato, quindi giustizia privata).
Al di fuori della dimensione statuale non esiste "legittimo proprietario", c'è solo il più forte che prende quello che gli pare, se gli pare.
ma poi il fondamento dell'autorità statale (diritto internazionale 101) mica sta nel presupposto che lo stato sia "proprietario" delle terre che controlla.
Sta, anzitutto, nel riconoscimento dell'effettività del potere di fatto esercitato su un dato territorio.
per il diritto internazionale, stato, difatti, è
finis. Le tue personalissime definizioni di cosa sia o non sia stato poco interessano, visto che le riflessioni e i dibattiti si fanno con i concetti seri, e condivisi dalle scienze (sociali).
Parlare di un "garante" quando può riprendersi la proprietà altrui quando vuole non ha senso. E' un garante di se stesso, delle sue proprietà, che cede, a noleggio, alla popolazione che controlla.
La garanzia della proprietà privata si ottiene con l'uso della forza, che sia lo stato o chiunque altro ad usarla. Quando c'è una sola entità a fare da ""garante"" di ultima istanza, che vieta a qualunque altro di fare questo lavoro, si presenta una situazione priva di concorrenza, da cui nascono ovviamente un infinità di storpiature.
Poi certo possiamo andarci a leggere tutti i libri "scritti dal garante" e complici, e trovarci tutte le ragioni per la sua esistenza Come chiedersi se dio esiste per scoprirlo leggersi giusto i libri che ci propone la sua chiesa
Questo senza negare che ci sia sicuramente scritto roba utile e giusta dentro libri di educazione civica.
