Ebook zombie "da paura"

Per tutti gli appassionati di Zombie che non disdegnano la lettura, un ebook da non perdere.

INFERNO (Apocalisse Zombie)


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Un breve estratto dal libro per soddisfare la vostra atavica fame da zombie:

Una pigra pioggerellina picchiettava sulla superficie della balestra come tante dita su di un pianoforte scordato. L’acqua cadendo produceva un’alienante sinfonia cacofonica, che però non sembrava disturbare l’occhio attento del tiratore. I suoi muscoli erano tesi nello sforzo di mantenere l’arma perfettamente allineata al bersaglio, il respiro era calmo, regolare, la sua mente concentrata. Le gocce di pioggia gli ruscellavano sul viso rendendogli ancor più difficile stimare la distanza dal bersaglio. Il tiratore alzò di un poco l’inclinazione della sua arma per compensare la traiettoria in caduta che avrebbe seguito il dardo di acciaio. Valutò l’effetto lenitivo che avrebbe avuto l’acqua sulla corda della balestra e sul proiettile in partenza. Poi la tacca fosforescente del suo mirino si stabilizzò, inquadrando un punto di riferimento preciso, un ciuffo di capelli sudici che svettavano sopra la testa del suo bersaglio. Il respiro a quel punto rallentò fino a fermarsi del tutto. L'uomo si immerse in una breve apnea. La falange del suo dito indice aumentò gradualmente la pressione sulla leva del grilletto. Oramai era tutto pronto, era pronto a colpire, era solo questione di attimi, il tempo di un respiro e tutto avrebbe avuto fine, o per meglio dire, tutto avrebbe avuto inizio.
Il cecchino aveva un unico colpo a disposizione, ed era consapevole che un errore poteva significare la fine della loro missione, o peggio ancora, poteva significare una morte orribile per tutti loro. Non gli era concessa una seconda chance, non in quell’occasione per lo meno. Tutti loro avevano bisogno di un lavoro preciso e pulito, fatto a regola d’arte e soprattutto svolto nel massimo silenzio. Il silenzio doveva portare la morte rapidamente e senza sbavature. Il tiratore doveva chiamarsi “morte” e la morte doveva chiamarsi “silenzio”.
Una goccia di tiepido sudore gli scese dalla fronte finendo coll’alimentare i rivoli di acqua piovana che gli rigavano il viso. Un attimo dopo il colpo partì. Il cecchino fece scattare la leva di sparo della balestra. Con un fischio secco l’archetto e la corda dell’arma da tiro liberarono in un attimo tutta l’energia rimasta imprigionata nell’arma. Il dardo saettò, come un micidiale proiettile piumato verso il bersaglio. Una via lattea di piccole goccioline d’acqua si sollevò dalla balestra fradicia, accompagnando la traiettoria mortale della freccia come fosse il pulviscolo luminoso di una cometa. La punta d’acciaio balenò di luce per un solo istante prima di conficcarsi con un suono rivoltante nel cranio del non morto.
Lo zombi, assorbito il contraccolpo, girò i suoi occhi vitrei e privi di espressione verso quell’intruso piumato che aveva destato la sua veglia e che ora gli faceva capolino dal lato sinistro del cranio. Le sue labbra rigonfie si piegarono in una smorfia sconnessa, mista di curiosità infantile e di odio primordiale. Le zanne sporche di fango si aprirono un’unica volta, schioccando, dopodiché la sua non vita si spense per sempre. La forza che lo aveva sorretto fino a quel momento sparì di colpo come se qualcuno avesse deciso di spegnere all’improvviso l’interruttore di quel terribile automa. Il suo corpo cadde a peso morto in una pozzanghera, sollevando schizzi di acqua e fango contro la vetrata del centro commerciale. La pioggia per fortuna aveva attutito, quasi foderandoli di ovatta, tutti i rumori prodotti da quella breve scaramuccia. Tutto era avvenuto nel più assoluto silenzio. Il delitto perfetto pensò X, alzando la testa dall’arma ormai scarica. Qualcuno gli batté una pacca sulla spalla, dopodiché dei passi pesanti schiaffeggiarono le pozzanghere imbevute d’acqua sorpassando frettolosamente il tiratore accovacciato.
È una fottuta invasione santoddio.
Eike ora sbrocca

E' un'invasione... zombie!

Per tutti gli appassionati di zombie che non disdegnano la lettura.


Questa era la frase piu` brutta che io abbia letto in durante tutto l'anno, fino a quando non e` stata battuta da "le gocce di pioggia gli ruscellavano".


Perché non leggi Benni. Altrimenti saresti abituato a gente che scarpignava mentre tichittava il tiritempolo. Altro che le piogge che ruscellano.
Io sono rimasto perplesso di fronte alla goccia di sudore tiepido che scende dalla fronte e addirittura alimenta i rivoli di acqua piovana che già rigavano il viso del cecchino.
Cecchino con evidentissimi problemi di iperidrosi.
Ho apprezzato molto anche le «pozzanghere imbevute d'acqua».

In realtà sono pozzanghere di sudore. Per questo ha senso rimarcare che siano anche imbevute d'acqua.
Le prodezza sintattica di quel "leva di sparo" è notevole, conosco la locuzione di "leva di scatto", arcaismo per "grilletto", ma definirlo in quel modo mi è nuovo.

Anche perché posso immaginare che "leva di scatto" vada bene come eufemismo per il clitoride, also known as "grilletto". Mentre "leva di sparo" sembra piuttosto un eufemismo per il pene, che sicuramente non è un "grilletto" (salvo che sia molto piccolo).
Donde ne deduco che "leva di sparo" non sia un equivalente idoneo di "grilletto".
L'associazione poinè anche con il giovanile uno sparo con tanto di immagine di impennata col motorino. Si capisce che il cecchino benché esperto è ancora giovane.


Ah, le di Benni beneamate prodezze prosaiche proni a stimolare stilisticamente le origlianti orecchie del lettore a letto supino e stupito!
Peraltro io mi chiedo se questo sia l'autore:


Spoiler




Mi chiedo anche se sia stato realmente aggredito da uno zombie mentre scattava la foto per la copertina. In quel caso chapeau. Tipo il finale di Diary of the Dead.
Vedo che l'ebook costa 4.99 € e c'è pure una fantastica recensione:

Non mi stupirei se l'autore di questo bel libro avesse veramente incontrato dei putridi zombie. Le vicende sono trattate con realismo; il libro è pieno di sorprese, ogni tanto c'è un pizzico di ironia che non guasta assolutamente e la lettura risulta molto scorrevole. Siamo di fronte alla classica situazione in cui non ci si può staccare dal libro perché si è curiosi di sapere come si svilupperanno gli eventi (questo mi ha causato un paio di mattinate lavorative all'insegna del sonno più totale!). L'autore sembra dare la sensazione di aver puntato tutto sulla storia e di voler cambiare "prospettiva" in ogni macro capitolo del libro (scelte a mio modestissimo parere vincenti). Mi è capitato di leggere diversi libri e fumetti che hanno come argomento i non-morti e questo è sicuramente il libro che mi ha convinto di più.
Recensione scritta dall'autore

A nomeacaso non la si fa!
leggere il nome di benni qui dentro m'ha messo i brividi, altro che zombie.