È morto Steve Albini

:pokerface:

:pokerface:

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Ma stiamo scherzando :pokerface: esce il nuovo degli Shellac a metà maggio :pokerface:

:pokerface:

No dai

*

Che è successo?

È morto steve albini

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poraccio, troppo giovane per morire.

Adesso inizio a postare memorabilia, tipo

La lettera di Albini ai Nirvana per le registrazioni di In Utero

https://imgur.com/a/p0tKn

I like to leave room for accidents and chaos

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Grazie a un errore di stampa incredibile, anni fa è uscito il mix di Steve Albini in LP. Tipo per una ristampa tedesca, qualcuno ha tirato giù il master sbagliato dallo scaffale e hanno stampato il vero mix del disco :asd: si trova su Soulseek rippato in flac, ma già in mp3 è una goduria:

La versione ufficiale del disco alla fine non fa certo schifo, ma la sua ha un tocco in più. Più dinamiche, le chitarre graffiano, non ci sono le sovraincisioni successive. Da quando l’ho trovata ascolto solo questa, Steve :bua:

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Vabbe’ la storia di In Utero è tutta da leggere, Cobain che vuole Albini, la Geffen che tituba, poi ascolta i master e mette il veto, Cobain che si impunta e alla fine cede per remixare solo i singoli

Steve Albini consegna i nastri al gruppo, Cobain fa sentire i nastri alla casa discografica e ai tizi viene un colpo. Si tratta di roba grezzissima, tutt’altro che in bassa fedeltà ma incentrata su un’idea di suono totalmente diversa da qualsiasi standard del ragionevole si possa pensare per un disco pop rock -anche oggi. Le voci non sono doppiate, quasi inintelligibili in certi sfoghi strumentali, le batterie sono piene di echi, come se fossero state registrate dentro l’hangar di un aeroporto. Le tracce parlano perlopiù di tante sfumature diverse per cui l’esistenza fa schifo; i tizi della Geffen non si fanno pregare troppo e decidono di rispedire i nastri al mittente. Delle tracce viene detto “non all’altezza degli standard del gruppo”. Del disco in sé viene detto “impubblicabile”. Kurt Cobain passa dall’euforia dei primi giorni a un’insicurezza cronica; si parla di remixare il disco, Steve Albini s’infuria e rifiuta. Il lavoro di Andy Wallace su Nevermind sembra bruciare ancora un bel po’, finisce con una disputa e la soluzione di compromesso di rimettere le mani sui pezzi che diventeranno singoli. Lo farà il produttore dei REM Scott Litt. e il disco uscirà nel settembre del 1993. Il titolo voleva essere Odio me stesso e voglio morire, ma qualcuno fa cambiare idea a Kurt Cobain.

La riepilogava bene Farabegoli qui:

Ma poi il cazzo di suono di batteria che tirava fuori

(vabbe’ mettere il batterista sega dei Pixies vicino a Grohl è una sofferenza, senti che pacca che c’ha questo :asd:)

Di questa invece non trovo la traccia isolata ma direi che si capisce bene il senso:

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Il mondo della musica ha perso un pezzo di cuore, e non gliene resta poi molto.

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Anni fa ho visto questo:

Su Youtube non c’è più, ma un buon cercatore di anime può aiutarvi.
È una master class per chi studia da fonico, quindi tutta roba tecnica. Ed è commovente: ascolta la band, ne coglie le sfumature, sceglie i microfoni più adatti al sound che ha di fronte, poi passa un tot di tempo a posizionarli.
Il mondo è pieno di studi che piazzano lo stesso microfono davanti a tutte le chitarre, attaccato alla griglia e poi tanto al massimo si lavora di EQ.
Lui passa un quarto d’ora a pensarci, fa qualche prova, poi nel mix praticamente non tocca più niente :bua:

A un certo punto sta lavorando alla cassa della batteria, mi pare, e mostra ai ragazzi come si potrebbe usare un compressore. Lo imposta, fa tutta la spiegazione, poi alla fine ne toglie un po’. Non è ancora convinto. Si vede che ci prova a tenerlo, ma un cicinin alla volta lo toglie del tutto e ammette “Non ce la faccio, suona sempre meglio senza compressore” :lode: non siamo degni :lode:

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Io ho provato a recuperare il famoso thread sul forum dei giocatori di poker ma pare non si sia proprio più :sad: ho trovato solo questa reference

http://forum.frankblack.net/topic.asp?TOPIC_ID=18802

Non è vero, eccolo!

:love:

How is your hearing?

Good enough, apparently.

:rotfl: :lode:

Il piccolo best of di Albini:

10 songs which you’ve worked on for the Steve Albini best of? If 10 is too hard pick 5 or 3 or whatever.

Man. Another good question. Hard for me to name individual songs, so I’ll mention a few whole albums I think came out well:

the Jesus Lizard, Goat
PJ Harvey Rid of Me
the Breeders Pod and Title TK
Nina Nastasia the Blackened Air
Silkworm Lifestyle or Italian Platinum
Palace/Will Oldham Viva Last Blues or Arise Therefore

The above is material that might be comprehensible to a general audience. I’ve made a bunch of records I like that are closer to pure noise (Whitehouse) abstract freak rock (Zeni Geva, Stinking Lizaveta, Neurosis), heavy metal (High on Fire, Zao), country music (Robbie Fulks, the Sadies), instrumental music (Shadowy Men on a Shadowy Planet, Man or Astro-Man, Don Caballero) and all sorts of other crap. All of it has its merits as music, and I’m lucky that I get to work on so much different stuff.

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Quanto cazzo manca già :sad:

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La lettera di Albini non l’avevo mai letta.
Una grande lettura :lode:

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Dev’esserci qualche appassionato nella redazione del Post:

Ma soprattutto:

Fra tutti i nomi molto conosciuti segnalo in particolare gli italiani Uzeda, dei veri cazzo di true believer che Albini ha sempre prodotto, e che ho avuto la fortuna di vedere in apertura agli Shellac nel 2015:

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https://twitter.com/electricalWSOP/status/1622607202094657537

:love:

There’s some video where they talk about every song on an album, and each one begins with the not-bald one saying, “this song is based on my deep love of the blues, just a very bluesy blues. Deep blues.” Then lays his jazz dork hands on the fucking electric piano…

:rotfl:

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