Sono sicuro che qua molti avranno presente quando si esprime la complessità di un algoritmo utilizzando la notazione O(n), oppure O(log(a)) e così via.
Ecco, ora come devo interpretare questa stessa notazione per indicare un certo numero di variabili o disequazioni?
Nella fattispecie, se io ho O(log(a)) disequazioni, queste quante sono?
Il punto è che in quel link non c'è quello che cerco. Gli o piccoli e gli o grandi li ho studiati anche io ai tempi che furuno, ma sempre, appunto riferito a funzioni.
Il problema qua è che quella notazione deve (o dovrebbe) indicare un numero di variabili, o di disequazioni. E non riesco a raccapezzarmici
...il numero di disequazioni sono dell'ordine di "log(a)", ovvero sono al più una costante "c" fissata moltiplicata il numero di cifre del numero "a".
Esattamente come nel link che ho riportato...
Esempio: C = 1 e log = log_10 ===> hai bisogno di al più 3 disequazioni per il numero 1000, di al più 10 disequazioni per il numero 10000000000, e via dicendo...
del logaritmo mi basta sapere che è l'esponente che bisogna dare alla base per ottenere l'argomento. Forse non è sufficiente...
quel log_10 che ha scritto chobo vuol dire che è in base 10? Oppure è log di 10 in base 2? Quale è il log che non saprei fare? Forse semplicemente non ho capito la "notazione" usata
se nel tuo algoritmo risulta che il costo in termini computazionali è proporzionale a O(log(a)) significa che, dati a valori in ingresso, ti serviranno AL MASSIMO logaritmo (naturale) di a passaggi per completarlo.
tuttavia, in genere, i logaritmi sono legati alle strutture tipo alberi e roba del genere, tipo lo "scorrere" lungo i rami, e in questi casi il logaritmo è sottointeso in base 2.