Dismorfofobia, nevrosi e pandemia

Salve a tutti. È la prima volta che scrivo su questo forum, lurkando qua e là in questa sezione mi è sembrato il posto migliore dove sfogarmi vista la notevole quantità di community tossiche presenti online che evito da sempre come la peste. Ma Netgamers mi è sembrato un posto ok dove poter scrivere, quindi mi son fatto avanti perché ho letteralmente bisogno di sfogarmi.

Ho 35 anni, pochissime amicizie, e dall’età di 20 anni soffro di una forte forma di dismorfofobia di tipo nevrotico. In pratica non ho mai accettato e non accetto tuttora in parte il mio aspetto. Fisicamente sono basso (questa è una delle poche cose che ho accettato da tempo con una relativa serenità) e con parecchio grasso e poca massa muscolare causa vita estremamente sedentaria (e a questo stavo ponendo rimedio proprio da un anno e mezzo grazie a palestra e nutrizionista cominciando pure a vedere discreti risultati, arrivando a perdere 21 kg di massa grassa e guadagnarne circa 3 di massa muscolare nell’arco dell’ultimo anno). Ma non è il fisico che non riesco ad accettare, anzi so benissimo che la mia condizione fisica è dovuta esclusivamente al mio sballatissimo e insalubre stile di vita, quello che proprio non accetto in nessun modo è il mio viso.

A questo punto vi chiederete, cosa non ti piace del tuo viso? Tutto, praticamente tutto. Trovo nell'insieme la mia faccia strana, buffa, ridicola e soprattutto poco virile e adulta nonostante io abbia una barba particolarmente folta e che cresce in maniera uniforme e abbastanza rapida. Sono i lineamenti, la struttura del mio viso che appare ai miei occhi come “strana”, “più unica che rara”, ma in senso dispregiativo (almeno secondo le mie percezioni), conferendomi un aspetto che io percepisco la maggior parte delle volte fra lo strano, l’infantile e l’effeminato (e che tento di camuffare in parte proprio grazie alla barba). Guardando le facce degli altri uomini la mia mi sembra completamente diversa da tutte le altre.
Negli ultimi 10 anni ho consultato due chirurghi maxillo-facciali e qualche chirurgo estetico. Volevo rifarmi praticamente tutto il viso: mento, mandibola, zigomi e arcate sopraccigliari, ovvero tutti quei distretti ossei che, se moderatamente più pronunciati della media, rendono il volto più mascolino, adulto e “cattivo”. Nessuno di loro volle mettere mano al mio volto, affermando che è decisamente mascolino e tutto proporzionato non avendo malocclusioni dento-scheletriche evidenti. Due di loro mi dissero che senza barba sembravo effettivamente un po’ più giovane e dimostravo tipo 3-4 anni in meno (ad esempio 25 quando in realtà ne avevo 29) ma niente di eclatante come immaginavo io (nei momenti deliranti pensavo di sembrare addirittura un dodicenne senza la barba e la cosa assume dei contorni ancora più grotteschi, tragicomici e paradossali considerando che ho un tono di voce piuttosto basso). La fissazione fisica più assurda di tutte riguarda quella delle mie arcate sopraccigliari che, a detta di diverse persone, sono, al contrario di come le vedo io, abbastanza avanzate e relativamente marcate, certo non una roba da Homo Neanderthalensis (sarebbero oscene anche se fossero eccessivamente pronunciate) ma indubbiamente mascoline e di sicuro non piatte e totalmente lisce come quelle di un bambino piccolo come me le percepisco io in foto e allo specchio il 70% delle volte che mi guardo. Comunque a tutt’ora non mi sono rifatto nulla. Avevo anche pensato di soffrire di disfunzioni tiroidee e/o ormonali. Ma anche da quel lato tutto nella norma, i miei valori ormonali sono tutti regolari, mai sofferto d’impotenza e la tiroide funziona bene ergo non sono né ipo né ipertiroideo, semplicemente ero molto grasso perché mi nutrivo di merda e mi muovevo quasi zero.

Detto questo so che verrebbe spontaneo a chiunque associarmi alla moltitudine di incel e/o redpillers che imperversano nell’internet come se non ci fosse un fottuto domani. Ma con gli incel che si leggono comunemente sul web credo di avere in comune solo l’ossessione per i lineamenti e le ossa del viso, per il resto ho sempre avuto IRL più amiche di sesso femminile che di sesso maschile (e ciò escluderebbe la componente misogina insita in parecchi incel e redpillati), so per certo che due ragazze (una di loro due era pure molto carina) erano attratte da me anni fa quando ero più giovane, magro e in forma, ma soprattutto, nonostante abbia avuto pochissime e fugaci relazioni sessual-sentimentali con l’altro sesso, più che avere problemi nel rapportarmi con le donne, ho problemi a rapportarmi con gli altri uomini, ovvero con i miei simili.
Nelle relazioni interpersonali riesco ad approcciarmi in media molto più facilmente con le donne che con gli uomini, specie se prendo in considerazione le persone rientranti nella mia fascia d’età. Con una donna, anche se sconosciuta, riesco ad essere più tranquillo, sciallo, rilassato, meno in imbarazzo, più gioviale, sorridente ed aperto al dialogo. Con gli uomini, specie se sconosciuti ma non solo, comincio a irrigidirmi, a pesare molto di più le parole e ad avere paura di non essere considerato da loro abbastanza “virile”, “degno della loro stima” e quindi di non essere considerato un loro pari ma un essere inferiore, degno solo di essere sfruttato o perculato dai miei simili. Per dirla in breve con gli altri uomini ho paura di essere totalmente spontaneo, con le donne invece no.

Dopo tre anni di psicoterapia il quadro della situazione mi è praticamente chiaro (anche se inconsciamente nella mia mente lo è sempre stato): alla base della mia nevrosi dismorfofobica e dei problemi nel rapportarmi con gli altri uomini c’è un pessimo rapporto con mio padre, una persona a sua volta nevrotica e piena di conflitti interiori irrisolti che ha sempre nascosto con una goffa e farlocca razionalità, educandomi in maniera eccessivamente rigida, castrante, incoerente e con elasticità mentale pari a zero. Non lo definirei né severo né cattivo (in fondo non mi ha fatto mai mancare nulla dal punto di vista materiale e mi vuole bene anche se a modo suo), semplicemente è un nevrotico irrisolto apparentemente inconsapevole di essere tale. Inoltre è sempre stato un tipo estremamente orgoglioso, chiuso, solitario e con pochissimi amici.

Con mia madre invece il rapporto è sempre stato migliore, tanto che riesco a confidarmi più con lei che con mio padre (dal quale mi sono sempre sentito costantemente giudicato per ogni singola cosa che faccio e parola che dico). Il fatto più assurdo è che riesco a parlare di sesso, fare qualche battuta goliardica e farmi scappare qualche parolaccia con maggiore facilità e tranquillità davanti a mia madre che non con mio padre (che udite udite è l’unico uomo al mondo che conosco che si scandalizza se sente la parola “cazzo!!!” Spesso da ragazzino mi faceva delle strigliate eccessive se per puro caso mi scappava raramente qualche parolaccia o se mi sentiva dirla con qualche amico). E poi ci sono altre assurdità da parte sua come ad esempio il suo rimarcare davanti a tutti quanto fosse stupida e ridicola mia madre quando rideva magari ad una battuta fatta da qualche amico di famiglia durante una cena in comitiva. A complicare ulteriormente il quadro famigliare non proprio idilliaco (ma non per colpa sua) c’è una sorella disabile al 100% dalla nascita. Aggiungo che ho sempre percepito mio padre sin da piccolo come un uomo completamente diverso dagli altri, apparentemente rispettato dai suoi simili ma sempre preso in scarsa (per non dire nulla) considerazione in contesti sociali, amichevoli e ludici. In poche parole vedevo mio padre come una persona rispettata e cercata solo in ambito lavorativo e mai in ambito ludico e sociale dagli altri uomini.

A mettere la ciliegina di tarzanello sulla torta di merda ci sono state anche alcune disavventure sociali con i miei pari nell’epoca scolastica, dal compagno di classe degli ultimi tre anni delle elementari che avevo eletto a mio “migliore amico” mentre lui in realtà mi considerava una noiosa e fastidiosissima palla al piede (anche se lui aveva tutto il diritto di trovarmi tale intendiamoci), fino ad un’amicizia bislacca e scostante con il mio compagno di banco del liceo, che a tutt’oggi sento molto di rado, senza dimenticare i remotissimi tempi dell’asilo in cui venivo continuamente bistrattato dagli altri bambini a causa del mio carattere all’epoca particolarmente delicato, solitario, taciturno ed introverso, molto più di come sono adesso. L’unica fortuna in tutto ciò è che non ho mai subito dei veri e propri atti di bullismo e/o di emarginazione esplicita, sistematica e volontaria da parte degli altri ragazzi, alla fine mi sono sempre voluto “auto-emarginare” io stesso dagli altri.

Tutte queste cose mi hanno fatto arrivare all’età adulta con una marea di conflitti interiori irrisolti sul mio essere uomo ed è come se questi conflitti li avessi tutti esteriorizzati sul piano fisico, soprattutto sul mio volto, che essendo scoperto 24h su 24 (oddio in questi tempi di pandemia non proprio del tutto scoperto, soprattutto se si deve uscire fuori casa per necessità) è il mezzo del corpo con cui si comunica maggiormente con le altre persone. Ed è proprio da questa sensazione di conflitto interiore che nasce la visione distorta del mio viso che appare ai miei occhi l’80% delle volte che mi vedo allo specchio come infantile e vagamente effeminato.
Ora so per certo di essere uomo e sentirmi uomo (assolutamente mai desiderato essere una donna, anzi… tremo alla sola idea di avere il ciclo ahahahha) e di non avere mai desiderato sessualmente un uomo quanto una donna, se si escludono alcune passeggere fantasie omoerotiche. Ma allo stesso tempo non mi sento abbastanza uomo se paragonato alla stragrande maggioranza degli altri uomini, che rispetto a me percepisco quasi tutti come freddi, imperturbabili, violenti, estremamente razionali e sicuri di sé, aggressivi, senza alcuna paura e privi di qualsivoglia forma di emotività e sensibilità, praticamente tendo a “de-umanizzare” gli altri uomini e a vederli più simili a dei robot o animali, che è in un certo modo come vedo mio padre.
Ovviamente io mi vedo totalmente diverso interiormente dato che mi son sempre considerato eccessivamente sensibile (che non equivale sempre ad essere buoni secondo me, anzi, io non mi considero affatto buono ma piuttosto cattivello, specie se mi si toccano i miei tasti dolenti nel modo sbagliato), emotivo e pieno di timori e insicurezze (per lo più irrazionali e dovute a poche e pessime esperienze di vita).

A rendere la cosa più complicata in questo periodo ci si è messa questa pandemia del cazzo, proprio ora che stavo per riprendere in mano la mia vita, dopo tre anni di psicoterapia seria e un anno e mezzo di palestra e dieta. Stavo cominciando ad uscire di più: avevo trovato un lavoro (seppur precario e provvisorio) in cui vengo stimato per le mie capacità, avevo intenzione di unire alla palestra un corso di kickboxing per aumentare la mia autostima, le mie abilità di auto-difesa e trovare un sano veicolo di sfogo alla mia aggressività, ho conosciuto persone che mi stimano per la mia capacità superiore alla media di saper ascoltare l’interlocutore, e soprattutto stavo cominciando a frequentare e conoscere seriamente le persone, a confrontarmi davvero con loro (cosa che non ho mai seriamente fatto in 35 anni di vita, limitandomi a pochissime e rassicuranti conoscenze decennali che mi limitavano moltissimo e di cui non ero più soddisfatto) e a non fermarmi alla superficie, all'impressione soggettiva che potevano darmi in base al mio personale e particolare vissuto. Stavo in poche parole cominciando a “vivere”.

Alla fine dietro la mia dismorfofobia altro non c’è che una paura della lotta Edipica e del confronto con i propri simili, che secondo me è la stessa che spinge molti giovani uomini a pomparsi in palestra di muscoli e anabolizzanti fino a scoppiare, o come nei casi estremi di alcuni incel, a spaccarsi letteralmente in due la faccia per avere un aspetto più mascolino e aggressivo. È come se questi uomini (e mi ci metto dentro pure io) cercassero in un aspetto fisico ipertrofico e in tratti del volto marcati quella sicurezza, mascolinità e aggressività caratteriale che non riescono rispettivamente ad avere, manifestare e sfogare in maniera appropriata.
Ecco a pensarci bene un’altra cosa in comune con molti incel internettiani credo proprio di averla: un rapporto profondamente conflittuale e problematico con la figura paterna.

Quindi lo scopo di questo papiro interminabile? Nessuno in particolare, non cerco risposte e nemmeno comprensione, questo era solo uno sfogo dato che dopo oltre un mese di pandemia stavo cominciando ad avere una piccola ricaduta nel disturbo dismorfofobico (nonostante ora sappia ampiamente gestirlo da solo conoscendone le cause più intime e profonde), a furia di stare praticamente sempre in casa, a contatto proprio con mio padre 24 ore su 24 per giunta, ma dei consigli per chi me ne volesse dare (anche detti con toni accesi e sprezzanti) sono comunque ben accetti, soprattutto dei consigli “concreti” per mettermi meglio in gioco nei rapporti sociali e in amore. Aggiungo che sono anche curioso di sapere se fra di voi c’è stato qualcuno che, come me (anche in maniera totalmente diversa e diametralmente opposta alla mia), ha vissuto un profondo conflitto interiore con il proprio padre e la sua mascolinità (non intesa come disforia di genere ma proprio come conflitto verso come viene percepita la propria mascolinità rispetto a quella altrui).
Alla fine se mi sono ridotto così è quasi del tutto colpa mia e della mia estrema pigrizia caratteriale. Vorrei solo far pace con me stesso, e stavo cominciando a riuscirci, perché l’unica via di guarigione dalle nevrosi è immergersi nella vita e lasciarsi andare, riconoscendo che anch'io ho delle qualità e che non sono solo un concentrato di difetti come ho sempre pensato di essere. Spero che una volta finita la pandemia io possa riuscire a spiccare il volo e vivere appieno come tutti gli altri individui.

P.S.: molte volte su vari forum (non solo quelli incel) mi è capitato di leggere che la dismorfofobia venga considerata una patologia inventata da psicologi, psicoterapeuti e psichiatri per far credere a persone oggettivamente brutte di non riuscire a percepire correttamente il proprio aspetto. No ragazzi miei!! Proprio no! La dismorfofobia è un disturbo FOTTUTAMENTE REALE! E non parlo tanto del mio caso, io non farei testo, non sarei obiettivo nel giudicare me stesso. Ma ho conosciuto almeno altri due casi IRL di ragazzi di sesso maschile affetti da questo disturbo. Uno di essi si vedeva il volto completamente privo di zigomi quando in realtà li aveva eccome, l'altro invece (al contrario mio) credeva di avere il mento molto sporgente "a scucchia" tipo strega quando in realtà aveva un profilo praticamente perfetto, con un mento né sfuggente né eccessivamente prominente. Fortunatamente sono riusciti a farlo desistere dall'operarsi dato che quest'ultimo voleva letteralmente “segarsi il mento” tramite osteotomia per farselo ridurre. Un intervento totalmente irreversibile e che avrebbe irrimediabilmente rovinato un profilo a dir poco perfetto.


Vabbè ovvio, questo vale per tutti.

Comunque un aspetto più giovane o anche infantile è desiderabile secondo me, per la maggior parte della vita ti senti vecchio.
Vabbè ma posta pics a sto punto




Credici

Non vive nessuno appieno, siam tutti miserabili, stacce


Non ne ho intenzione. Sia perché voglio mantenere l'anonimato più totale, sia perché è una cosa che negli anni ho fatto diverse volte sul web senza portare a nessun risultato concreto (e le risposte da dietro un PC o uno smartphone sono state sempre le stesse: ovvero che sono un tipo normale, che ho dei tratti assolutamente ed inequivocabilmente mascolini, e che dimostro più o meno la mia età reale).

Postai anche un paio di mie foto alcuni anni fa sul forum americano di bodybuilding.com. E questi furono in linea di massima il tenore dei commenti che ricevetti: "You got a good manliness about you. And you can smile and it looks really good! You can definitely get a hottie if you will go to workout!" fra i commenti più lusinghieri e "you've clearly male facial features! So stop write bullsh*t and move your f*cking axx" tra quelli diciamo più brutali. Ma tutti quanti concordavano sul fatto che non avessi nulla di vagamente infantile o effeminato nel mio viso.

E ripeto non cercavo conferme sul mio viso con questo thread, era più che altro uno sfogo fine a se stesso.
Io sono felicissimo


Beh mal comune mezzo gaudio!
in realtà mi pare tu abbia scritto tutto, ma proprio tutto di te...nel senso che sei pienamente cosciente dei tuoi problemi e di cosa tu debba fare per risolverli, ed è già una gran cosa a mio avviso
Comunque tutto ciò mi ha fatto venire in mente questo articolo https://www.yumpu.com/en/document/read/11467254/and-as-things-fell-apart-the-crisis-of-postmodern-masculinity-


Infatti. La soluzione già so quale è: lanciarmi nella vita e farmi meno seghe mentali dato che negli ultimi mesi stava funzionando e io stesso stavo acquisendo maggiore fiducia in me. Purtroppo questa cazzo di pandemia non poteva venire in un momento peggiore (soggettivamente parlando) e questo thread come ho già ribadito più volte è più uno sfogo che altro.


Interessante, più tardi ci do una lettura più approfondita.
Invece sta pandemia e` perfetta per vedere quanto di solido hai costruito fino ad ora e sforzarti a fare di piu`.

Siamo bravi tutti a lamentarci e trovare scuse.

Cambia mentalita` e prendi questo periodo come una sfida, soprattutto con te stesso.


E c'hai ragione anche tu

Parli con il RE dei procrastinatori in effetti, laureato honoris causa in "trovare le scuse più assurde per non fare un cazzo e rimandare tutto a domani" ovvero moi!

Scherzi a parte è vero, sto vivendo questa pandemia molto intensamente come una sfida personale per rinforzare i miei nervi e il mio self-control.


Beh, ovvio che e' una patologia inventata dagli psichiatri, ma non per questo non e' reale.

Comunque e' una storia interessante.
La mia poca esperienza e' che spesso la disforia e' misdiagnosticata come dismofofobia, ma immagino che se tu ti sei rivolto a dei professionisti abbiate esplorato anche questa via.


Ovviamente, essere una donna è proprio l'ultimo dei miei desideri più intimi e reconditi.

Anzi, se avessi avuto disforia di genere mi sarei lamentato della barbona folta che invece è una delle cose del mio aspetto che mi piace di più
che tipo di psicoterapia fai, se posso chiedere?


Anni fa provai a fare solo la cognitivo-comportamentale, ma con scarsi risultati. Invece ora faccio la cognitivo-comportamentale abbinata alla terapia psicodinamica.

Premetto che ogni caso è a se stante e ritengo la psicanalisi una scienza tutt'altro che esatta, ma nel mio caso la psicodinamica si è rivelata fondamentale per comprendere meglio le mie emozioni e le mie paure inconsce.
Boh lui ha detto di non avere problemi di donne.


Ma infatti mica lo psicoterapeuta deve farmi credere di essere alto 190 cm quando in realtà sono alto a malapena 170 cm scalzo (ovvero la mia reale altezza) o di essere il sosia di Luca Argentero quando in realtà sono di aspetto ordinario. Anzi è stato il primo a dirmi che la mia altezza è oggettivamente sotto la media e quello non si discute, come non si discute il fatto che io non sia un bellissimo uomo ma una persona di aspetto noiosamente e maledettamente normale.

Non mi interessa nemmeno essere particolarmente bello, il mio desiderio è quello di vedermi normale in maniera più o meno costante sia allo specchio che in foto e soprattutto di apparire abbastanza mascolino agli occhi altrui.

La dismorfofobia non è mica la malattia dei belli che si credono cessi o non si vedono mai abbastanza belli come molti erroneamente credono, ma un disturbo che colpisce anche persone di aspetto ordinario, se non appena mediocre in alcuni casi, che hanno paura di una deformità e/o stranezza estetica puramente immaginaria oppure attribuiscono un'importanza esagerata ad un minimo difetto estetico ingigantendolo all'inverosimile (esempio stupido: vedersi un piccolo neo come un enorme bubbone che copre mezzo volto).

Nel mio caso è successo questo: so benissimo di essere basso (e a chi mi vuol convincere che sono alto faccio una sonora risata per primo perché è un fatto oggettivo e misurabile) come so benissimo di non possedere chissà che bellezza, ma quando comincio a vedere nel mio viso cose che oggettivamente a detta di tutti non esistono (tipo vedermi le arcate sopraccigliari piatte quando anni fa la prima volta che postai le mie foto su di un forum un tizio commentò dicendo che avevo delle arcate sopraccigliari quasi da pugile, mentre lui invece aveva un nasone che faceva provincia alla Pippo Franco e per questo ci facemmo a vicenda due grasse risate) due domande nella mia testa ho cominciato seriamente a pormele.


Infatti, anche perché diverse volte anni fa mandai mie foto in chat. Quasi tutte non scappavano e molte continuavano la conversazione. Con una ebbi pure degli scambi privati sul vecchio e defunto MSN.