Questione particolare che potrebbe portare ad un divertente esito.
Inizio a raccontare la vicenda: nel lontano 2019 trovo su subito un oggetto che mi interessa, dopo un pò di scambi email e telefonici con il venditore ci mettiamo d’accordo per la cifra.
mi faccio dare ulteriori informazioni, lui mi manda anche una visura camerale della sua attività (non attinente all’ oggetto, ma tant’è, indirizzo nome etc corrispondono. profilo su fb uguale.
Pagamento con bonifico. Tracciabile e tutto, in banca locale del paesino del venditore.
Fatto sta che una volta inviato il pagamento e mandato il corriere a ritirare (tnt), il venditore si nega e non mi risponde più al telefono. legge comunque i miei messaggi.
E’ un paesino, cerco di farlo ragionare con le buone. Chiamo la banca e chiedo se i soldi sono arrivati, se è una persona corrispondente alla descrizione e tutto. L’ impiegato mi chiede il perchè, gli spiego la cosa e dice mah, provo a parlarci, è un ragazzo del paese…
fatto sta che non succedendo niente sporgo formale querela presso la polizia per presunta truffa.
ok, avrò perso 280 euro, la denuncia non servirà a niente ma pace, almeno ci ho provato.
Fatto sta che ad agosto 2022 mi chiamano i carabinieri, per presentarmi in caserma. Lì per lì neanche ci pensavo, ovviamente mi sono preoccupato non sapendo di cosa si trattasse e visto che il carabiniere al telefono non mi ha potuto dire nulla del motivo. Arrivo in caserma ed era per consegnarmi un avviso di udienza preliminare e di presentarmi presso il tribunale di Teramo il giorno x come parte offesa. Non essendo obbligatorio presentarsi ho lasciato correre, mi costava di più il viaggio della possibilità di ricevere qualcosa indietro.
Fast forward a poco tempo fa, mi contatta circa a febbraio-marzo del 2023 su FB il suo avvocato, spiegandomi che è pentito e che mi ridarebbe indietro la cifra e se in quel caso fossi d’accordo a rimettere la querela.
Accettai, alla fine son comunque soldi e a lui è sicuramente costato di più provare a fare il furbo.
Anche qua, per ricevere il bonifico sono passati mesi, arriviamo finalmente al 22 marzo 2024 e arriva sto benedetto risarcimento.
Ora, non è che da parte mia l’ idea di prendermi qualche ora di permesso o scombinare i programmi del we per andare da carabinieri e cc per portare la remissione di querela, dopo tutto questo tempo mi faccia saltare di gioia. comunque vado un paio di volte nella pausa pranzo, trovo fila e torno via.
l’ avvocato mi ricontatta dopo una settimana chiedendo notizie sulla remissione aggiungendo “il mio cliente ha restituito l’ importo, mi sembra corretto da parte sua chiudere la questione e permettere al giudice di estinguere il procedimento”.
E già questo non è che mi metta così di buon umore
sono passati 5 anni e parli a me di correttezza? Per una cosa che peraltro non è che è proprio un suo diritto, è più una mia cortesia alla fine.
gli rispondo che ho avuto impegni - come giustamente era - e appena fatto gliela avrei inviata.
Arriviamo a giovedì pomeriggio, prova a chiamarmi su whatsapp mentre sono a lavoro e ho da fare, non le rispondo, ho comunque la remissione stampata e conto di andarci oggi (sabato) per chiudere la faccenda.
La mattina dopo mi arriva una chiamata sul telefono privato da numero che non conosco. Rispondo e indovina chi c’è? Il querelato.
che con fare simpaticone mi chiede come va, se avevo ricevuto l’ importo e quando andavo a depositare il documento.
Ora, la cosa si fa succosa:
con quale diritto l’avvocato gli ha dato il mio numero?
che consigliate di fare?
a) rimetto la querela e fine
b) rimetto la querela e querelo l’ avvocato per aver trasmesso a terzi il mio numero personale senza avene l’autorizzazione
c) non rimetto la querela e querelo l’ avvocato come sopra?