Credo che sia finita

Ciao a tutti, prendo spunto dal thread di THENICKNAME () perchè anche io sto vivendo una situazione per certi versi simile, ho pensato che avrebbe avuto senso sottoporsi alla gogna di Addio, dopo anni di assiduo lurking del forum. Sicuramente molti di voi non mi conosceranno, ma leggo quasi tutti i giorni.

Disclaimer: cambierò qualche dettaglio per sicurezza ma cercherò di essere il più fedele possibile. Non ho mai fatto rivelazioni così aperte su di un forum, quindi non offendetevi se tra un po' editerò/cancellerò questo post.

Dopo due anni di relazione con la mia ragazza, prima dell’estate sono nate le prime avvisaglie di rallentamento (lato suo) nel rapporto, a cui è seguita una escalation che ci ha portato a separarci. Inutile dire che mi sento come un cane abbandonato in mezzo ad una strada.

Noi stessa età, alla soglia dei 30 ora. Conoscenza di “vecchia” data, non coltivata per anni, dopo i quali ci siamo re-incontrati e capito che c’era qualcosa in più. Trascorsi e interessi abbastanza diversi, che sembrava potessero alimentarsi a vicenda (entrambi piuttosto nerd, ci siamo incontrati su comune interesse per cinema, serie e VG, lei gran lettrice, io meno, lei nel campo dell'insegnamento, io impiegato in campo commerciale). Io arrivavo dopo 1 anno e mezzo di gap dopo la rottura bruciante con la mia ex più importante, pochi intrallazzi prima e uno solo dopo, occasionale. Lei in una situazione simile, un ex storico e qualche breve relazione (anche se non ha mai condiviso troppo del suo passato).

Dopo circa 6-8 mesi di frequentazione, lei si trasferisce in una nuova casa dove va a vivere da sola. Pochi mesi dopo mi chiede se voglio trasferirmi da lei, cosa che in quel momento aveva senso, sia per il feeling che per il fatto che era già nei miei progetti lasciare casa dei miei ed era l'occasione perfetta.

Seguono mesi felici di amore, nerdismo e i suoi animali domestici (particolare che ha senso ai fini della storia). Entrambi troviamo compromesso su alcune cose che davano fastidio all’altro e credo avessimo trovato un certo equilibrio in quella che era un’esperienza nuova per entrambi. La difficoltà più grande è stata per me trovare un connubio tra le sue abitudini e la relazione simbiotica con i suoi animali, che erano spesso la sua priorità al punto da trovarci di frequente a dover rinunciare a qualche scappatella nei weekend per non abbandonare le povere creature, a meno di mia forte insistenza. Questo almeno inizialmente non era troppo un problema per me: alla fine mi faceva anche piacere passare il sabato o la domenica a casa avvinghiati, o sul divano a guardare un film o a cazzeggiare. In ogni caso penso non ci siano mai mancati momenti anche di spazio personale, oltre che la normale vita di coppia, tra i vari impegni lavorativi e non.

Appena prima di quest'estate arrivano segnali di (reputati a posteriori) rottura: pare che io non comunichi abbastanza, che sia in grado di dare amore ma non passione, che dobbiamo lavorare su questa cosa. Questo per me è un fulmine a ciel sereno ma, mi dico, che effettivamente era un periodo particolarmente stressante dal punto di vista lavorativo di entrambi, io per via di scadenze e un gruppo di persone da gestire, lei per orari di insegnamento lontano da casa, prima sua vera esperienza lavorativa iniziata insieme alla nostra convivenza. Avevamo un'estate davanti per divertirci e confrontarci, soprattutto alla luce del fatto che ci eravamo organizzati da diverso tempo le ferie tra estero e al mare in italia a casa di lei.*Nel frattempo lei parte per alcuni giorni all’estero per lavoro, in cui ci sentiamo quasi solo tramite messaggio e qualche chiamata, in cui a mia affermazione che mi mancasse ricordo avesse risposto “che un po’ di distanza ci avrebbe fatto bene” (cosa neanche falsa sotto un certo aspetto, era la prima volta da quando avevo iniziato a convivere che passavamo così tanto tempo lontani). Poco dopo il suo rientro sarebbe poi andata al mare in attesa che partissimo insieme, mentre io lavoravo. Durante queste settimane mi sono reso conto che c’era sempre distacco quando ci sentivamo, ho razionalizzato pensando che le sue giornate si ripetessero sempre uguali, che non ci fosse molto da raccontare, d’altronde che cazzo ci sarà mai da fare al mare a luglio. Aggiungo che lei ha sempre vissuto di ferree routine e abitudini consolidate, cosa che (tra altre, a me poco note) l’hanno portata all’analisi, ma che a detta sua la situazione stesse migliorando, anche grazie ai miei ritmi oggettivamente scombinati che l’avevano aiutata e sforzarsi di uscire dai binari.
Andiamo in vacanza all’estero: nonostante il posto meraviglioso, lei era sempre nervosa e infastidita dal minimo turbamento della quiete (il caldo, la stanchezza, il cibo, inezie di vario genere), aspetto che se lei aveva sempre avuto, stava diventando oggettivamente opprimente. A volte incasso e sto zitto, altre sbotto e glielo faccio notare, ma la situazione non cambia, lei è sempre più cupa e io monto nervosismo.

Prima del rientro in italia dice che si aspettava da me una riflessione su quanto ci eravamo detti in precedenza (lavorare sul rapporto) e che non voleva sentirsi bloccata, ma che ci avremmo pensato dopo le vacanze e che potevamo vedere come andava. Ovviamente questa per me è stata un’altra wake-up call e internamente era partito il count-down a cui sapevo intuitivamente sarebbe seguita la rottura definitiva, e ovviamente standoci male cerco di capire come poter riparare.

Seguono due settimane da lei (con i suoi parenti peraltro) in cui mi parla poco, se lo fa è scazzata, non si fa un’uscita fuori di casa manco per mangiare una pizza (è vegetariana e molto attenta all’alimentazione: nonostante tutti le dicano che è troppo magra le serve pianificare cosa può mangiare e quando), intimità ai minimi termini (nessuno dei due era mai stato un mago, io sicuramente meno di lei, per certi versi però almeno con più iniziativa), che già era veramente limitata negli ultimi pochi mesi sia per via della distanza fisica e altri suoi motivi oggettivi (ma neanche poi tanto) che non sto a spiegare.

Ne parliamo, dopo giorni di reciproca passive-aggressiveness, e mi dice che è irrequieta, che non sente l’impulso di dare una botta a questa relazione e che ne avremmo dovuto riparlare più avanti (leggi: quando il sottoscritto la avesse riportata a casa in macchina, dato che lei non guida). Il giorno dopo essere tornati a casa parliamo e dice che è il caso per me di andare via di casa, che forse ha fatto troppo in fretta a chiedermi di trasferirmi e che le serve spazio per capire cosa fare, nonostante le rimproverassi che non avesse neanche veramente provato a far funzionare la relazione dopo i segnali che mi aveva mandato relativamente poco tempo prima. Nel nervosismo di non voler vivere un giorno di più in quella situazione, carico la mia roba in una macchina e torno dai miei genitori. Nel frattempo lei era in lacrime, dicendo che non era una cosa definitiva, che non rimpiangeva nulla della nostra relazione, di aspettare a cercarmi un’altra casa, che avesse rovinato tutto con le sue paranoie e tutte cose che se sul momento sembravano genuine, di sicuro non si sono tradotte in un riavvicinamento concreto nei giorni successivi.

Ora vivo in una situazione che mi sta strettissima, mi sento di aver fatto diversi passi indietro dal punto di vista della mia indipendenza personale. Non riesco a fare nulla se non qualche uscita sporadica con i miei amici (che grazie al cielo ho mantenuto, ma che sono tutti fidanzatissimi e quindi non particolarmente proni al fatto che io voglia solo bere 4 gin tonic e fare il pirla), videogiochi, e lavoro, in cui comunque non riesco a fare un cazzo se non basic tasks, con l’ansia che la mia totale demotivazione traspaia presto sia al mio team che al mio responsabile.

Nei giorni immediatamente successivi ci siamo sentiti via messaggio parlando del più e del meno, visti a cena una volta in cui avevo speranza che potesse tornare tutto come prima, ma al contempo il rancore non mi ha messo sicuramente in un mood costruttivo. Nel frattempo lei mi racconta che si sta tenendo impegnata, che vede i suoi amici (trascurati fino a quel momento) e che mi consiglia di fare lo stesso, ignorando (o fingendo di) il fatto che a 4-5 giorni dal trasloco avevo ancora tutta la mia roba sparsa per casa, oltre al cervello nel frullatore.

Smetto di scriverle per una settimana, lei non si fa viva, cedo qualche giorno fa e le chiedo di vederci. Mi risponde che si chiedeva dove fossi finito, se avevo usato questo tempo per “meditare” (ma su cosa?) e che era impegnata fino a 5 giorni dopo. Contengo la rabbia e le rispondo che era OK, anche se forse avrei fatto meglio a stare zitto del tutto e lasciare che la cosa morisse lì. Nonostante tutto, ho necessità di vederla un’ultima volta per far passare il mio punto di vista, anche se non credo proprio si possa ricostruire qualcosa. Non so ste sto sbagliando a fare un ultimo tentativo con lei, o se oltre a non portare a niente sarà troppo doloroso.

Ho sbagliato? Sono impazzito? Devo andare dallo psicologo ? E soprattutto: come faccio ad uscire da questo circolo vizioso in cui non ho voglia di fare un cazzo? Mi sono re-iscritto a Tinder (con il quale in passato avevo quagliato una volta sola): cancellato alcuni match dopo, visto che non avevo alcuna voglia di scrivere a nessuna, ma forse era solo necessità di un illusorio boost di autostima. Ora ho intenzione di concentrarmi sul mio fisico (non ho mai smesso di allenarmi in palestra ma vorrei incrementare), il lavoro, e cercare il prima possibile di trovarmi una nuova sistemazione per conto mio (che sarà la cosa più difficile visti i costi di Milano e la schizofrenia del mercato immobiliare).

Ho scritto un wottone ma spero sia leggibile. Già solo il fatto di buttarlo giù mi ha aiutato a mettere tutto in prospettiva. HALP
Ti ha mollato (con ripensamenti) perché non siete compatibili. Non hai voglia di fare un cazzo perché ti sei depresso post rottura, è una fase.
A me sembra ordinaria amministrazione, dopo un po' passa. Tanto quando ci si molla è inutile odiarsi o recriminare oltre un tot. Tipo se la incontri e ci litighi è solo peggio, ti ci fissi ecc...



Questo lo posso capire ma: 1) così dal niente? 2) senza provare a farci nulla, con un minimo di costruttività reciproca?

Riassunto in una frase: mi sento più che altro preso in giro, trascinato in una cosa presi dall’innamoramento e poi scaricato quando unilateralmente non servivo più? Al momento è questo quello che provo e non riesco ad accettare il fatto che, sotto sotto, forse abbiamo costruito una relazione per colpa dell’egoismo di una parte, e che ora vorrei solo tirarlo fuori. Forse è solo orgoglio.




E questo è vero, ovviamente in prima persona non serve dire che faccia malissimo... meglio quindi non vedersi? Vedendo quello che ho scritto appena sopra penso che mi servirebbe almeno per togliermi qualche sassolino dalla scarpa.
Mica puoi sapere in anticipo come va. Se ci sono incompatibilità e uno dei due ha più voglia di sbattersi a fixarle, non è che se l'altro non ha voglia ti stia usando, è solo che non ha voglia. Fa bene a chiudere.
Secondo me lo è nel momento in cui si allude al fatto che si possa trovare una soluzione (o si chieda all’altro di farlo) ma che poi nella pratica non viene attivamente cercata, tirando a campare solo per far dire la magica frase “ti lascio” all’altro. Mi sembra veramente un modo egoista/poco sensibile di gestire la cosa.

Comunque capisco il tuo punto di vista dal lato freddamente logico, ma forse ora non riesco a vederlo chiaramente o fa male il fatto di sentirsi lasciati così. Non contesto l’esito (seppure non lo condivida), ma le modalità.
Può darsi, ma ti ha risolto il problema. Solitamente su addio succede l'opposto, è un po' scorretto forse ma non è ultra scorretto come menare il can per l'aia.


Ma sai qual'è la cosa di quando "ma così all'improvviso"? Che non è mai all'improvviso; il fatto è che lasciarsi, lasciare e essere lasciati è una rottura di coglioni, è come andare dal dentista, uno rimanda rimanda, fa buon viso a cattivo gioco ecc... Poi quando vai dal dentista la carie è già di sei mesi ecc...

No, ti dico solo che in generale litigare con le ex non serve a una sega. Non ti togli nulla dalle scarpe, semplicemente ti fai una passeggiata sui carboni ardenti. O sei in grado di tenere rapporti decenti con le ex o è meglio evitare e bona lì.
Sono la persona meno adatta a dare consigli di alcun tipo: ti auguro solo tutto il bene possibile. Un abbraccio.


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Solo io noto il "lei va al mare -> non riesce più neanche a fare buon viso a cattivo gioco"?
Dopo sei mesi convivenza? Sei pazzo?
Poi ti stai piangendo addosso dicendo anche che, sostanzialmente, fai abbastanza cagare a letto.
Tutto il post è una sequela di giustificazioni con cui la proteggi in qualche modo.
Big no.

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io intanto inizierei a dirti che hai schivato una pallottola
vegetariana/vegana,super emotiva con gli animali, emotivamente poco stabile, sembra la mia ex

poi per il resto è la solita cosa, lei ti ha "mollato" nel momento stesso in cui ti ha detto "c'è crisi" , il resto di tempo le è servito per metabolizzare la cosa, e tu sei rimasto appeso sperando che la cosa si risolvesse positivamente.

io ti darei il consiglio solito, passa oltre, taglia i ponti, sarà dura ma sarà meglio nel lungo termine.

dai al tuo cervello per i periodi iniziali qualche "sostitutivo" alla droga e poi si riparte
passera'.
molto probabilmente capirai che ti sei fatto trascinare dentro qualcosa che avrebbe dovuto rimanere una scopata e basta, ma dato che sia tu che lei uscivate da storie per voi molto importanti vi siete anestetizzati a vicenda.
datti tempo e taglia ogni comunicazione, il fatto che ti dica che non e' definitivo e' tipico di chi non vuole prendersi la responsabiità per una cosa che le va ormai stretta
tranci, hai schivato una psycho... ora gambe in spalla
Non è psycho ed è tutto regolare.

Mi sembra il classico break-up da manuale.

Dai che passa. Nel frattempo fai qualcosa che ti piaccia.





psycho era per questo, non tanto per la relazione e la rottura
sputale addosso tutto il veleno che hai, libera la mente e chiudi il libro


Mi sa che dovresti chiudere i tuoi
the tao of rage?

@ OP: ma tu cosa vuoi? io partirei da questo. senza pensare troppo in là con i tempi.