Covid e depressione

Ciao a tutti.

apro questo topic per indagare su quello che questo periodo di covid e quarantena ha lasciato nella testa di coloro che come me soffrono di questa patologia, ma anche per confrontarmi con chi non ne soffre ma ha contatti con qualcuno che ne è affetto.

quattro parole su di me molto velocemente: ho circa 33 anni, soffro da 15 anni di depressione causata da un lutto abbastanza importante in famiglia e la fine di una relazione molto significativa. sono passato attraverso alcuni percorsi farmacologici che hanno sortito effetti molto blandi, con parecchi problemi collaterali prettamente di natura mentale (non ho avuto grazie a dio problematiche fisiche, scompensi ormonali o cose del genere). attualmente non sono in cura per una scelta volontaria, e sono seguito semplicemente da una psicologa.

personalmente, da depresso questo periodo mi ha lasciato dentro alcune considerazioni

1) la mia malattia, che solitamente è un problema che causa la fine di relazioni con l'altro sesso, l'interrompersi di rapporti di lavoro e di amicizia, sembra quasi paradossalmente avermi preparato meglio al lockdown: non ho avuto grosse difficoltà nello stare a casa da solo, dato che solitamente passo periodi di tempo molto lunghi in condizioni organizzative che sono tranquillamente paragonabili alla quarantena. ho amici che si sono disperati, forse prendendo atto per la prima volta delle loro insicurezze o di piccole depressioni latenti, e in questo periodo mi viene da ridere a dirlo ma sono stato per loro quasi un appiglio più che un problema come capita spesso.

2) il rapporto col cibo è diventato problematico. ho passato l'adolescenza come un ragazzo di 90 chili, e la mia malattia e la mia paranoia mi ha portato a pesarne ora 60: l'estrema attenzione alle porzioni e all'apporto calorico si è acuita durante questo periodo fino a diventare una ossessione, complice il fatto che sono più spesso in grado di decidere io cosa mangiare probabilmente. sembra quasi una sorta di sindrome anoressica anche se per il momento si riduce semplicemente a regolare il cibo quasi come se fosse un "veleno necessario"

3) la fiducia verso il futuro è completamente sparita. un evento epocale come il covid ci ha lasciato con la solita guerra tra poveri, con le solite diseguaglianze e le solite pulsioni grette e primitive che ci spingono a consumare merce per riempire vuoti emotivi causati da una società profondamente diseguale. un pensiero frequente che ho ora è che, se potessi mettere le mani su una pillola magica in grado di causare la morte entro pochi minuti, la inghiottirei senza esitare: ho perso quella parte grottescamente romantica del suicida che organizza la sua ultima serata e scrive messaggi da lasciare ai posteri.

4) il rapporto con il virus è strano: fa paura non tanto per la minaccia di morte, ma per l'agonia che può portare. la paura si genera dal finire in un letto di ospedale intubato e incapace di muovermi piuttosto che dal morire tout court, e diventa un pericolo impossibile da gestire e dunque ancora più preoccupante. l'unico modo che ho per affrontarlo è rimanere a casa il più possibile. grazie a dio lavorativamente posso gestire le mie mansioni da casa ma come tutti prima o poi dovrò tornare in ufficio, e non so come gestire la cosa.

5) i ritmi pre covid sembrano ora del tutto assurdi. mi rendo conto per esempio lavorando da casa che prima perdevo circa 4 ore della mia giornata, tornavo a casa emotivamente esaurito e le attività pot lavoro venivano viste più come un contentino. adesso riesco per esempio a correre al mattino prima di collegarmi ai sistemi dell'ufficio, cosa che prima mentalmente mi era impossibile organizzare. tutto questo non fa altro che acuire la sensazione di vivere una vita che non ha senso portare avanti.

so che il post è lungo ma parlare, soprattutto se depressi, aiuta parecchio, soprattutto se ci si confronta con persone che hanno lo stesso tipo di problema.
il mio rapporto col cibo è al contrario sono sempre a casa, lavoro famiglia famiglia lavoro, lasciare la porta del frigo chiusa in questo periodo di stress è taaaanto taaaanto difficile, infatti ho preso 5-6 chili (e mi faccio più schifo del solito).

Non ho fatto un giorno di cassa integrazione o di ferie forzate, e perciò mi sento fortunato, ma lavoro nei buchi di tempo in cui non debbo gestire il piccolo, e non è facile abituarsi mentalmente a questa cosa, quando fai un lavoro di concetto come il mio (non lavoro alla nasa, sono un impiegato, ma comunque con un ruolo che prevede attenzione e concentrazione).

Per risponderti sul futuro credo che i giornali abbiano avuto un ruolo nel montare l'isteria per la pandemia, sulla quale riescono a vendere copie, e quando i virologi cominciano a discutere su facebook invece che in pvt, ci vanno a nozze; Il problema COVID è serio e non va sottovalutato, ma non è la prima volta ne l'ultima che succede, e le persone più sensibili (come chi soffre di depressione) rischiano di sviluppare psicosi.
In realtà di malattie mortali ce ne sono molte in giro, la prima delle quali è la stupidità umana, che di morti all'anno ne fa moooolti di più.

Il 20% parte della popolazione mondiale (che gode more or less dell 80% delle risorse del globo) non si è mai voluta tutelare, per stupidità e miopia, dal problema di una possibile pandemia; e se il cittadino medio se ne frega, il politico di turno che cerca di intercettarne il voto, se ne fregherà a sua volta e non farà investimenti per prevenire il problema.

Capisco la tua ansia del futuro, che secondo me deriva primariamente dal fatto che in Italia non eravamo preparati a gestire questa situazione, ne a prevenire quello che potrebbe succedere dopo.
La mentalità è quella di tappare buchi dove ci sono e stop, vedi la manutenzione delle strade, delle ferrovie, del sistema idrico etc... ovvero vivere come le cicale, invece che come le formiche.
Però non esiste solo l'Italia, esistono modi diversi e culture diverse.. alla fine volenti o nolenti, ci ispireremo a loro per venirne fuori.
Ci saranno sacrifici da fare, probabilmente, come ne hanno fatti a suo tempo i parenti che sono emigrati, chi ha affrontato le guerre mondiali o le grandi crisi economiche del 1900.
Rimangono sacrifici ridicoli comunque, se paragonati a quelli che fa una famiglia che cerca di emigrare dall'africa su un barcone o un Siriano che passa per la turchia.

[QUOTE=Blackbear;20129217]1) la mia malattia, che solitamente è un problema che causa la fine di relazioni con l’altro sesso, l’interrompersi di rapporti di lavoro e di amicizia, sembra quasi paradossalmente avermi preparato meglio al lockdown: non ho avuto grosse difficoltà nello stare a casa da solo, dato che solitamente passo periodi di tempo molto lunghi in condizioni organizzative che sono tranquillamente paragonabili alla quarantena. ho amici che si sono disperati, forse prendendo atto per la prima volta delle loro insicurezze o di piccole depressioni latenti, e in questo periodo mi viene da ridere a dirlo ma sono stato per loro quasi un appiglio più che un problema come capita spesso.
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io soffro anche di depressioni cicliche (sono bipolare di tipo 1), ho avuto la stessa sensazione. per la prima volta in dieci anni quello che potevo e volevo fare coincidevano: stare a casa e non vedere gente :asd:. a un certo punto è poi arrivata anche la consapevolezza che finito il lockdown si sarebbe presentato il problema del ritorno della stracazzo di routine di merda che tutti (tranne me e pochi eletti) volevano, per cui ho avuto un momento di qualche giorno di scoraggiamento (ipersonnia e appuntamenti - tipo la psichiatra - rimandati a data da destinarsi) e poi però mi son detto che tutto sto casino mi ha almeno insegnato che non ho tempo per fare cose che non mi va di fare (a naso è una semicit di qualche film), mi sto prendendo delle libertà rispetto a prima e noto con piacere che fnora nessuno le contesta.

ho notato che vivere per dieci anni sul chi va là per scongiurare crisi maniacali o depressive mi ha reso molto semplice fronteggiare la “crisi covid 19”, banalmente essendo sempre sotto stress per me era solo cambiata la fonte di quello stress.

La cit è de La grande bellezza.

Tieni duro blackbear che di compagni non ce n'è mai abbastanza
Io soffro di un grave disturbo d’ansia praticamente da sempre e qualche anno fa si è aggiunta la depressione a causa della morte di entrambi i miei genitori, a distanza di pochi mesi l’uno dall’altra, oltre a tutte le altre belle cose che in genere capitano a seguito dei lutti.

Per mia fortuna, sono attualmente seguita da una psicologa e da uno psichiatra per la terapia farmacologica. A causa del covid ho dovuto aumentare un po’ i dosaggi perché la mia ansia mi stava schiacciando di nuovo. Il pensiero delle malattie è uno dei trigger principali quindi all’inizio me la sono vista brutta, ma tutto sommato è andata bene, anche se a un certo punto ho dovuto smettere completamente di seguire tg e aggiornamenti per stare bene. Al massimo seguivo le storie di Roberta Villa e Bressanini su Instagram.
Com’è ovvio, la parte brutta non è stata lo stare in casa, ma uscire. Durante la
Quarantena sono uscita due volte per la spesa, con conseguenti attacchi di panico, per cui mio marito si è occupato degli approvvigionamenti per il
Resto del tempo.

A fine quarantena, uscire per la prima volta anche con i miei figli è stato orribile, terrore puro. Ora mi sto abituando ma quando la gente in fila al supermercato o in farmacia mi si avvicina troppo, vado in panico. È una cosa che proprio non sopporto, quando posso lascio tutto e me ne vado.

Ci sto lavorando su.
Al futuro non ci penso affatto. Vivo giorno per giorno, altrimenti non vado avanti e mi godo i piccoli momenti. O così, o non sopravvivo. È una lotta giornaliera, ma lo sarebbe pure senza covid.

Ah comunque fottutissima mascherina la odio. Non mi fa respirare e mi fa sentire venti volte peggio. Spero che le eliminino al più presto, tanto le portano tutti sotto il mento, assolutamente inutili. Io invece che la metto e ho pure gli occhiali soffro come un cane. Mortacci loro.


Sono stato in cura (sedute con lo psichiatra+farmaci) per depressione per diversi anni, con anche diversi effetti collaterali.
Nel mio particolare caso la diagnosi era sbagliata o non del tutto corretta e quindi sono riuscito ad uscirne ed ora sono seguito da un altro terapeuta per le problematiche di cui realmente soffro.

Io per le prime settimane non ho avuto problemi a dir la verità, mi sono adattato alla solitudine senza grossa fatica.
Ma ho poi iniziato ad accusare e il mio umore ne ha risentito parecchio: la socialità, quella giusta per me, nei tempi e nei modi, almeno un poco, mi aiuta a stare bene.

E ora, sono preoccupato per la possibilità di un secondo lockdown...
Naki.. e 3d starter *hugs*

per il resto.. mi sono lasciato dopo 16 anni di rapporto e sono entrato negli "anta" qualche giorno fa. La depressione potrebbe essere dietro la porta, ma preso dai mille pensieri (dover cercare casa nuova, macchina nuova, etc etc) sto reggendo abbastanza bene. Paradossalmente il covid mi ha aiutato a reggere meglio grazie allo smartworking forzato, (ho più tempo per sentire amicizie varie che mi stanno vicino ed è tutto meno sbatta).

Sempre per lo smartworking ho più tempo per curarmi, fare più ginnastica a casa e mangiare un pelo meglio, quindi fisicamente sto meglio (ma ho una barba che fa spavento ) e questo mi aiuta non poco a sostenermi mentalmente.

Che dire.. ho ribaltato completamente molte mie idee da white knight, mi sono indurito e son diventato più cinico. Non contemplo più un rapporto di coppia, non mi interessa proprio più concettualmente, e mi tengo stretto i rapporti di amicizia profondi.

Spero di aver trovato una quadra nella mia vita, o veramente crollo a picco in tempo zero. Covid o meno, è tutto dietro l'angolo.

Anzi. ho quasi paura a ritornare nella normale routine da ufficio.
Potrebbe essere quello il momento per me più difficile.
Litigare con i colleghi in ufficio, caos, traffico, ore in meno, 300 telefoni che squillano.. per carità.

ps: ho nuove amiche che lavorano come infermiere nei reparti di terapia intensiva, so quindi tutte le sbatte vissute nel boom del casino ed i rischi e le problematiche legate al virus (tamponi, controlli, infetti etc). Son ben conscio che non è una passeggiata.
dopo 16 anni è una botta, ci si deve reinventare e non poco, o riscoprire, chissà
ti auguro il meglio e fatti la barba
nah la barba alla vikings piace

è una botta perché ti crolla tutto quello in cui hai investito e creduto.
Quasi 20 anni buttati nel cesso senza fare quello che desideravo, limitandomi nella vana speranza di un Amore che non sussisteva.

alla fine è tutto un autoinganno e gli anni assieme alla routine portano tutto a galla. Ora esco per quanto mi è possibile, ho una fraccata di nuove amicizie che mi sballottolano a destra e sinistra e sto capendo che è questa la vera serenità. (felicità è una parola grossa). Ho il rammarico di non aver avuto figli e a 40anni dopo tutti i discorsi fatti sul non credere più nell'Amore, la vedo veramente dura che le cose possano cambiare. Non me la sento proprio più io.

Ora voglio viaggiare e conoscere tutto quel che non so. Arricchirmi dentro è ora il mio unico obiettivo. Essere sereno nel lungo periodo. Vedremo..

ps: la cosa assurda è che conviviamo ancora assieme. ignorandoci come sempre: uno in una stanza e una nell'altra.
bella botta si, auguri montex
grazie. Da montex è tutto, a voi la linea.


Ecco questo e` qualcosa che non concepisco... Ma che senso ha una coppia quando ci si deve tarpare le ali?
nel senso che all'inizio non immagini che becchi l'unica persona a cui non piaccia viaggiare ma che desidera passare sempre nello stesso posto di mare tutte le ferie estive.
Che critica i tuoi hobby perché fai casino in casa (cosplay / stampa 3d etc), che attacca dopo un po' con "eh ma sei cambiato" e tante altre belle robine. Ti piace isolarti nella lettura? mica te lo faccio pesare. Anzi. ti regalo i libri di Stephen King che ti piacciono tanto. Al contrario invece...


E ti ci son voluti 16 anni per capirlo che sta cosa non funzionava ed era tossica per entrambi?
quando sei innamorato, prendi casa, fai progetti, tieni duro sperando che le cose col tempo possano cambiare...


ora vaffanculo.

ah "odiava" pure farsi far foto insieme. non voleva farsi fotografare.

Ho passato il mio 40esimo con una amica che tiene parecchio a me. Ho più foto di me con questa amica in 3 giorni che non con lei in 16 anni.
(e ho fatto anche più cose fra giri, balli in casa (mai fatti in vita mia), uscite.. etc etc)

Sto riflettendo su tantissime cose.

evidentemente certe persone non son fatte per una vita intensa di coppia.
Scambiano lo stare attaccato a qualcuno come fosse un amicizia o.. un coinquilino.
beh, la domanda di divix è lecita...
la gente cambia, ma non cambia come vuoi tu, questa è la verità, e soprattutto cambia con il tempo la visione che uno ha dell'altro
16 anni non sono pochi per giungere a questa conclusione, e comunque non sono mai buttati nel cesso
io per anni ho avuto una relazione quella quale ho sinceramente creduto ma che poi è naufragata per svariate ragioni, alla fine eravamo lì veramente senza un motivo che fosse uno
nonostante questo, con il senno di poi, è comunque esperienza che arricchisce, nel bene e nel male
pare una frase fatta ma è maledettamente vera
sinceramente no. non mi resta nulla. solo il rammarico di non aver impiegato questi 16 anni in maniera migliore.
tornando al 3d starter, non colgo bene il punto 5.

5) i ritmi pre covid sembrano ora del tutto assurdi. mi rendo conto per esempio lavorando da casa che prima perdevo circa 4 ore della mia giornata, tornavo a casa emotivamente esaurito e le attività pot lavoro venivano viste più come un contentino. adesso riesco per esempio a correre al mattino prima di collegarmi ai sistemi dell'ufficio, cosa che prima mentalmente mi era impossibile organizzare. tutto questo non fa altro che acuire la sensazione di vivere una vita che non ha senso portare avanti.



Non colgo. Cioè ora si ha modo rispetto a prima di poter fare più cose, di organizzarsi meglio e probabilmente in futuro le cose cambieranno in tal senso (la mia azienda ha già chiesto tramite questionario se siamo disposti a fare smartworking prolungato post covid e per quanti giorni a settimana). Insomma, ti stai organizzando meglio. Quindi perché quella risposta?


il fatto di tornare di colpo e per sempre a una vita insoddisfacente?


Beh insomma, qui do ragione a montex, cioè 16 anni in una relazione che non aveva senso di esistere sono 16 anni persi. Magari non ripeti lo stesso errore, ma 16 anni sono tanti da buttare in una relazione così. E comunque per la mia esperienza te ne accorgi abbastanza presto che le cose non sono come vorresti, il problema è che ci vuole coraggio e voglia di affrontare la situazione, spesso un po' per pigrizia e per routine ci incaponiamo in relazioni che sono inutili. Inoltre è vero che le persone cambiano, ma in genere non sviano più di tanto da come sono quando la relazione inizia, soprattutto se si tratta di persone adulte (quindi non di storie che uno trascina dall'adolescenza). Ad esempio se la tipa di montex gli rompeva i coglioni per gli hobby, lo faceva al quindicesimo anno di relazione come al secondo magari variava solo l'intensità della rottura di coglioni, ma il segnale c'era; io dubito che se ne sia uscita dal nulla dopo 16 anni di relazione con "fanculo tu e i tuoi hobby di merda".
all'inizio non facevo cosplay, ero più sul pc - videogame - foto

Quindi ha iniziato a puntare il dito sul disordine, sul fatto che non leggessi più libri (passavo più il tempo a fare cose mie che leggere cose d'altri, ed è questo un problema da puntare il dito?), e in generale che non curassi tantissimo la casa (classici vestiti in giro). Ma cavolo, lavoro 8-9 ore, mi stresso in ufficio, torno a casa, non ho manco una gioia con lei, mi sfogo sui miei hobby in quelle 3 ore libere che mi restano e me la meni pure?

Poi ho voluto aprirmi a questa cosa che mi faceva bene (visto anche il lavoro, stress e la continua routine che chi non lavora 8-9 ore al giorno e magari 3 ore di viaggio andata e ritorno, magari ignora) e purtroppo servono spazi lavorativi per modellare il materiale. Ho iniziato a farlo quando avevamo la casa grande e stanze che abbondavano visto che "figli no". Anzi. all'inizio sembrava che il "figli no" fosse dovuto alla classica paura "è un brutto mondo / non sarò una buona madre " invece poi dopo le mie discussioni e tutto, non si smuoveva, e allora ho capito che di fatto non li voleva proprio. Breve periodo di prova ma a 40 anni suoi.. (è 6 anni più grande di me) insomma.. zero. E a sto punto è stato meglio così.
Sul matrimonio non è mai stata convinta, ma anche lì pensavo più a tutto il discorso organizzativoi, distanze dai suoi parenti, etc

Metti poi che la paura di perdere comunque una situazione tutto sommato stabile e ai miei occhi quasi decente, ti fa trascinare le cose.


Ci sono altre cose emerse col tempo, che mi han fatto davvero pensare di aver buttato via tutto questo tempo con una persona che di fatto non mi voleva stare accanto se non nella fredda logica e ricatto del "eh ma io ho preso casa a Milano, l'ho fatto per te". Certo, se però in casa si vive come 2 coinquilini, la cosa non me ne può fregare di meno, sinceramente.

Ora sinceramente ho solo voglia di divertirmi, svagarmi e recuperare il tempo perso.

In tutto questo però ci sta ora una ragazza che sta facendo di tutto per farmi capire quanto ci tenga a me, mi ha fatto passare 3 giorni meravigliosi e tutto.. ma la fobia di rimettermi in coppia è elevatissima. Non ci riesco proprio più.