Cosa stai leggendo adesso? (Part 2)

Con il fatto che “Libri” non sia più una sottosezione ma un tag ho impiegato mezz’ora a trovare il thread, comunque sto leggendo “Boy Parts” di Eliza Clark ed è praticamente American Psycho declinato al femminile, non mi sta dispiacendo.

E’ precedente o antecedente ad American Psycho?

Posteriore, e di molto, la trama è molto differente, ma si capisce abbastanza presto dove voglia andare a parare, per me è un po’ un mix tra il libro di Ellis e lo stile/vibe della Moshfegh.

Ora hai il mio interesse ecc…
Perché se era una copia posteriore fregava un cazzo :asd:

Mi ha laggato il cervello, volevo dire posteriore.

Tease and denial :(

Suck ora:

Letto, non mi ha fatto impazzire, però immagino abbia un suo fascino per chi apprezza la scrittura grottesco-allegorica. Leggo in giro che al tempo lo paragonarono a Kafka, senza che Nabokov avesse ancora letto Kafka, e infatti non mi è sembrato particolarmente kafkiano.

Ho letto anche Fontamara, mi ha fatto venire il nervoso.

Ora leggerò qualcosa di Evangelisti, probabilmente Il sole dell’avvenire

V13 letto e apprezzato moltissimo

Che taglio dà al resoconto? Emozional-strappalacrime o c’è un tentativo di contestualizzazione di quello che è successo?

molto lucido e incentrato sui fatti e le persone coinvolte
chiaramente non è esaustivo visto che il processo è durato dieci mesi, però se uno vuole approfondire ci sono altri libri consigliati dallo stesso Carrère

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Ok thx! Appena passo in libreria me lo piglio

Intanto segnalo che è uscita oggi per Einaudi la traduzione italiana di The Passenger:

L’articolo dice sostanzialmente quello che già vi dicevo io quando ve ne parlavo, ma sto pezzo è interessante e spiega molte cose circa la genesi e il contenuto del romanzo:

Da anni McCarthy lavora al Santa Fe Institute, un istituto di ricerca teorica del New Mexico in cui fisici, biologi, informatici e altri scienziati studiano materie molto complesse usando approcci multidisciplinari. Al Santa Fe Institute lo scrittore è a stretto contatto con questi scienziati e Il passeggero e Stella Maris devono molto a questa collaborazione.

Oggi alla Feltrinelli l’ho adocchiato, ma 22 euro per un libro per me sono un po’ tantini…

Comunque, nel mentre ho letto “Il Tunnel”, opera prima di Ernesto Sabato, è praticamente un romanzo sulla nevrosi ed ossessione del protagonista, un pittore di successo che si sente completamente scollato dal mondo e dalla realtà che lo circonda, come se, per l’appunto, vivesse in un tunnel completamente parallelo alla vita delle persone. Conosce una donna e si convince che lei sia l’unica persona al mondo a poterlo capire.

Camus, tra i tanti, elogiò il libro a suo tempo.

In un certo senso “Il Tunnel” è un po’ l’antinomia dello Straniero di Camus, perché entrambi sono protagonisti alienati ed entrambi commettono un omicidio, ma sono agli opposti estremi come forma di alienazione, Meursault è completamente indifferente alla vita ed agli eventi, mentre Juan Pablo “sente” troppo e per questo si isola dal mondo.

Il romanzo essenzialmente è una riflessione sulla solitudine, l’incomunicabilità e la gelosia.

A me è piaciuto parecchio, l’ho letto d’un fiato in due ore, ho letto su internet che il suo capolavoro è “Sopra eroi e tombe”, dove snocciola molto più approfonditamente i temi trattati in “Il Tunnel”, ha all’interno persino un altro romanzo che in Argentina viene venduto pure a parte :asd:

Di cui ho appena finito il primo volume

Allora, premetto che io non sono un superfan dei romanzi storici. Ne capisco il senso ma non sono il mio genere preferito

Questo ha dalla sua il focus su un luogo e un periodo che evidentemente Evangelisti conosce molto bene, ovvero la Romagna socialista di fine '800 (se non ricordo male dalla postfazione, lo spunto è la sua tesi di laurea Storia del partito socialista rivoluzionario, 1881-1893), e che quindi sono resi in maniera molto viva e interessante.

Dall’altra parte i personaggi sono un po’ così, forse un po’ piatti, forse un po’ staccati dall’ambientazione del romanzo, e dei tre insomma quello che mi ha convinto di più è stato Attilio (il padre, a cui è dedicata la prima parte del romanzo - le altre due seguono Rosa, la moglie, e Canzio, il figlio).

Insomma, ve lo consiglio se vi piacciono i romanzi storici e/o se siete della zona :sisi: Io forse continuerò col secondo volume

Mi sono letto Diario di un manovale di Metz perché era citato da Ponthus come sua ispirazione. E’ un buon libro, ma mi ha colpito meno di Alla linea, è molto più oscuro, complicato. Anche questo è qualcosa che sta a metà strada tra la prosa e la poesia, ma è veramente ermetico.

Poi mi sono letto Barabba di Lagerkvist, un premio nobel scandivano degli anni ‘50 che non conoscevo minimamente. E’ un’opera religiosa sulla ricerca della fede, una roba tarkovskiana se vogliamo (dalla quale è stato pure tratto un film con Antony Quinn e Gassman), più che il tema è notevole lo stile, praticamente pittorico, il testo è un susseguirsi di immagini staccate l’una dall’altra se non per brevi accenni. Una tecnica letteraria non unica ma che vale la pena di conoscere anche per pura curiosità.

Ho finito Tristi tropici di Levi-Strauss, mind-blowing come dicono i giovani, roba che se l’avessi letto in triennale probabilmente avrei scelto Antropologia come specialistica

Tra l’altro è un libro incredibilmente fruibile, con un piglio da diario di avventura molto scorrevole (tipo ad una certa racconta che è incazzato con gli indigeni perché lo hanno fregato in uno scambio, si distrae e si perde nella foresta col mulo che ogni tre per due scalcia e lo porta ancora più lontano dal sentiero, e si salva solo perché uno degli indigeni di cui sopra lo torna a prendere e tempo due secondi ritrova la strada).

Oltre a questo, ovviamente, c’è dentro una lettura della società umana veramente molto verace, priva sia di qualsiasi sentore di colonialismo (Occidente > selvaggi) che di esaltazione del primitivo in quanto tale (aaah caro vecchio selvaggio, stai meglio tu nella foresta che noi nelle nostre città), oltre che alcune belle riflessioni sul Brasile degli anni ‘30 e sul lavoro dell’etnologo. Oltretutto Levi-Strauss incontra tribù che già in quegli anni erano in declino o comunque molto modificate dalla presenza del colonialismo occidentale, quindi chissà ora come sono messe. Giusto il capitolo finale sull’Islam è un po’ invecchiato male, o comunque insomma stona un po’ in confronto al resto dell’opera.

Oltretutto mi sono venuti in mente mille spunti di approfondimento:

  • devo approfondire la pittura caduvea;
  • devo leggermi qualcosa sull’antropofagia (ad una certa fa un paragone tra antropofagia e le nostre prigioni che sulle prime è un po’ lol e che però è uno spunto di riflessione molto interessante sul tema carceri);
  • devo cercare un libro con le fotografie di Levi-Strauss, bellissime;
  • devo leggermi qualcosa sui nativi del Nord America

Bellissimo, consigliatissimo

Also, che ne dite se chiediamo ai capi di spostare sto thread su Agorà? Magari lo ringalluzziamo un po’

onestamente ho i miei dubbi però qualsiasi cosa mi va bene
io posto poco perché è un periodo del cazzo in cui non sto leggendo quasi niente, però vi leggo sempre e segno in infinite liste di “da leggere”

fra 2 giorni scendo per le ferie in Sicilia e ho una mezza intenzione di comprarmi in libreria “Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova” di Paolo Nori che amo come scrive.

E poi pesco dal mio scaffale dei libri ancora da leggere, ma non so bene cosa.

L’avevo letto una ventina d’anni fa, è un testo di impatto ma me l’avevano ridimensionato un po’ degli amici più dentro di me nella materia. Già allora dicevano che era invecchiato male, ma vatti a ricordare ora il perché e com’era stata quella discussione. Amnesia in litteris ecc…

Potrebbe essere dal punto di vista scientifico? D’altronde è pur sempre un testo di 70 anni fa

Comunque finalmente ho iniziato V13 di Carrere, lo sto leggendo prima di addormentarmi e c’ho solo che degli incubi, gg