Le lamentele sono molte, ma le firme rimangono in numero inferiore.
Io devo recarmi in questi giorni a firmare. Nelle prime settimane le firme sono state moltissime. Il loro numero ha però subito un calo costante. Montezemolo, l'altra settimana, ha ricordato l'importanza di questo referendum (''Il referendum potrebbe essere uno tsunami, l'unico strumento per portare questa classe dirigente a decidere''). Spiace un po' che a doverlo ricordare sia lui e non la classe politica che preferisce auspicare un rinvio al prossimo anno, per motivi non del tutto convincenti, almeno per me. Si spera in un accordo in politica, direi irrealizzabile vista l'indisponibilità degli inerlocutori. Una decisione politica a riguardo sarebbe però troppo discrezionale e legata a volontà politiche e di interesse. Un referendum, invece, fisserebbe dei paletti.
Qui trovate il sito con le informazioni, potete votare in tutti i comuni d'Italia o negli stand distribuiti nelle piazze delle grandi città italiane. Per chi fosse interessato a volontariato (università, locali e dove se ne offra l'opportunità) altre informazioni qui.
Una buona possibilità che non andrebbe trascurata, offre la possibilità di portare in concreto una scossa in politica.
io ho firmato, e mi sa che ci scappa anche il volontariato
Io sono per firmare e per il referendum però solo come forma per incitae il governo a legiferare.
Il referendum infatti porterebbe 3 sostanziali modifiche:
-Premio di maggioranza al partito che prende più voti invece che alla coalizione che prende più voti.
-Clausole di sbarramento uniche del 4% alla Camera e dell'8% nelle ragioni per il Senato.
-Eliminazione delle candidature plurime.
In sostanza:
-Il premio di maggioranza al partito maggiore invece che alla coalizione incentiverebbe l'aggregazione politica.
-Lo sbarramento al 4% eliminerebbe i piccoli partiti.
-L'eliminazione delle candidature plurime eliminerebbe quel malcostume italaino di candidare la stessa persona in più collegi.
Le cose che mi lasciano perplesso però sono:
-Il fatto però è che la questione del premio di maggioranza regionale al senato che ha dato questa attuale situazione non viene risolta.
-Le preferenze non si possono aggiungere con referendum.
-Inoltre con premio di maggioranza alla coalizione si forza il paese a un bipartitismo che nei fatti non esiste per di più se si ottenesse un bipartitismo senza nemmeno preferenze si svilirebbe solo ulteriormente il senso di un voto democratico ma con il rischio che il giorno dopo il voto in parlamento si costituirebbero cmq tanti gruppi parlamentari quanti sono i partiti.
Quindi penso che il governo debba intervenire cmq con una sua legge in qualsiasi caso sia che passi il referendum che non passi.
Il referendum io lo vedo solo come un modo per spronare la classe politica a legiferare.
Sperando che la prossima legge elettorale sia davvero l'ultima perchè non si può continuare a cambiare legge elettorale così.
Il referendum infatti porterebbe 3 sostanziali modifiche:
-Premio di maggioranza al partito che prende più voti invece che alla coalizione che prende più voti.
-Clausole di sbarramento uniche del 4% alla Camera e dell'8% nelle ragioni per il Senato.
-Eliminazione delle candidature plurime.
In sostanza:
-Il premio di maggioranza al partito maggiore invece che alla coalizione incentiverebbe l'aggregazione politica.
-Lo sbarramento al 4% eliminerebbe i piccoli partiti.
-L'eliminazione delle candidature plurime eliminerebbe quel malcostume italaino di candidare la stessa persona in più collegi.
Le cose che mi lasciano perplesso però sono:
-Il fatto però è che la questione del premio di maggioranza regionale al senato che ha dato questa attuale situazione non viene risolta.
-Le preferenze non si possono aggiungere con referendum.
-Inoltre con premio di maggioranza alla coalizione si forza il paese a un bipartitismo che nei fatti non esiste per di più se si ottenesse un bipartitismo senza nemmeno preferenze si svilirebbe solo ulteriormente il senso di un voto democratico ma con il rischio che il giorno dopo il voto in parlamento si costituirebbero cmq tanti gruppi parlamentari quanti sono i partiti.
Quindi penso che il governo debba intervenire cmq con una sua legge in qualsiasi caso sia che passi il referendum che non passi.
Il referendum io lo vedo solo come un modo per spronare la classe politica a legiferare.
Sperando che la prossima legge elettorale sia davvero l'ultima perchè non si può continuare a cambiare legge elettorale così.
bah, considerato il fatto che su questioni piu concrete nessuno si è dato pena di andare alle urne, non saprei come questo referendum verrebbe percepito.
Si voterò e se mi capita gli do pure la firma, ma oramai dispero.
Si voterò e se mi capita gli do pure la firma, ma oramai dispero.
Invece di esistere la coalizione converrà fare un partito unico .. e in pratica il premio non finirà al partito (vero) con piu voti , ma è come se finisse alla coalizione.
Quindi se a destra fanno un partito unico , la sinistra sarebbe obbligata a fare altrettanto , perché senò perderebbe a priori il premio di maggioranza del partito con piu voti.
La stessa cosa avviene con lo sbarramento .. 2 partiti che hanno il 3% sanno che non gli conviene correre da soli , ma la cosa più convegnente per loro e fare un partito misto che abbia il 6%
Sì appunto ma a me un partito unico mi farebbe schifo...
Svilirebbe il senso del voto poter mettere solo una crocetta su un grande carrozzone di centrosinistra o uno di destra e per di più senza nemmneo le preferenze.
Visto che poi sarebbe un aggregazione forzata perchè non me li ci vedo mastella e pannella nello stesso partito così come caruso e lamberto dini o calderoli e casini cioè verrebbero dei partiti sen'aznima comune ma forzati senza senso perchè subito dopo le elezioni in Parlamento farebbero gruppi parlamentari distinti.
Già diverso lo sbarramento al 4/5% perchè non porterebbe a un partito unico però incentiverebbe le aggregazioni così potrebbero sorgere a sinistra per esempio solo 3 partiti:
-partito democratico(ds,margherita,italia dei valori,repubblicani europei).
-partito socialista(sdi,nuovo psi,radicali,i socialisti,psdi).
-partito della sinistra unitaria(rifondazione,comunisti italaini,verdi,sinistra democratica.
Così si garantirebbe un minimo di differenziazione e di scelta senza avere nè mille partitucoli dell'1% ma nemmeno 1 solo partito in cui ci sarebbe di tutto e di più e senza nessuna identità.
Svilirebbe il senso del voto poter mettere solo una crocetta su un grande carrozzone di centrosinistra o uno di destra e per di più senza nemmneo le preferenze.
Visto che poi sarebbe un aggregazione forzata perchè non me li ci vedo mastella e pannella nello stesso partito così come caruso e lamberto dini o calderoli e casini cioè verrebbero dei partiti sen'aznima comune ma forzati senza senso perchè subito dopo le elezioni in Parlamento farebbero gruppi parlamentari distinti.
Già diverso lo sbarramento al 4/5% perchè non porterebbe a un partito unico però incentiverebbe le aggregazioni così potrebbero sorgere a sinistra per esempio solo 3 partiti:
-partito democratico(ds,margherita,italia dei valori,repubblicani europei).
-partito socialista(sdi,nuovo psi,radicali,i socialisti,psdi).
-partito della sinistra unitaria(rifondazione,comunisti italaini,verdi,sinistra democratica.
Così si garantirebbe un minimo di differenziazione e di scelta senza avere nè mille partitucoli dell'1% ma nemmeno 1 solo partito in cui ci sarebbe di tutto e di più e senza nessuna identità.
In effetti non lo capisco il premio al partito piuttosto che alla coalizione.
Avrebbe senso solo impedendo ai partiti di fondersi, in modo tale da conferire al partito di governo un numero di parlamentari tale da permettergli di prendere decisioni e di uscire tanto dall'immobilisimo quanto dalla dipendenza dai piccoli partiti
Se però i partiti si fondono tutto questo non serve a nulla, e anzi non fa altro che peggiorare le cose.
Avrebbe senso solo impedendo ai partiti di fondersi, in modo tale da conferire al partito di governo un numero di parlamentari tale da permettergli di prendere decisioni e di uscire tanto dall'immobilisimo quanto dalla dipendenza dai piccoli partiti
Se però i partiti si fondono tutto questo non serve a nulla, e anzi non fa altro che peggiorare le cose.
Preferirei, in teoria, un partito unico che vada anche contro gli interessi del 40% della popolazione, ma che agisca in modo concreto e continuo. Il presidente degli Stati Uniti viene invitato dalla sinistra a Roma e parte della sinistra estremista scende in piazza a manifestare contro G. Bush. Contraddizioni puramente italiane. La svolta politica si avrà con un cambiamento forte, non ritornando a una situazione precedente. In realtà credo che, come altro punto, sarebbe servita una riduzione del numero di poltrone, sia all'interno del parlamento, sia all'interno del senato.
Meno si lascia legiferare al governo in questo periodo, migliori saranno i risultati; ho l'impressione che le differenze rispetto alla destra siano sempre meno e una legge elettorale "aggiustata" alla maniera italiana non la vorrei più, preferirei decidere io con gli altri cittadini, almeno per una volta, per ciò che riguarda come eleggo i miei rappresentati.
I partiti che nasceranno però su un modello tipicamente italiano, il che rovina già l'idea di fondo: stesse persone, forzate in un unico partito. Quando non dovrebbe esserci la forzatura ma un out out: ci sono delle idee e delle basi, se queste sono condivise, quei partiti si uniranno, altrimenti ci rimetteranno, come è giusto che sia, perchè rappresentano i "pochi" rispetto a quanto pretendono di pesare singolarmente. Così, se per una legislatura potrà andar male e reggere l'italico sistema, la legislatura dopo potrebbe cambiare qualcosa. Si deve creare una unone tra i partiti; che non dovrebbe essere minimamente paragonabile all'unione tra i partiti odierni, fatta di minacce, apparizioni, mille voci differenti. Auspico anche una perdita dell'ideologia di sinistra a favore della destra, che ha molto da offrire e sarebbe una valida alternativa, se venisse riformata in modo adeguato. Anzi, credo che i primi a chiedere una destra valida siano proprio gli elettori di sinistra. Almeno, alcuni, altri preferirebbero non votare piuttosto che sperare nella creazione di una alternativa.
Meno si lascia legiferare al governo in questo periodo, migliori saranno i risultati; ho l'impressione che le differenze rispetto alla destra siano sempre meno e una legge elettorale "aggiustata" alla maniera italiana non la vorrei più, preferirei decidere io con gli altri cittadini, almeno per una volta, per ciò che riguarda come eleggo i miei rappresentati.
I partiti che nasceranno però su un modello tipicamente italiano, il che rovina già l'idea di fondo: stesse persone, forzate in un unico partito. Quando non dovrebbe esserci la forzatura ma un out out: ci sono delle idee e delle basi, se queste sono condivise, quei partiti si uniranno, altrimenti ci rimetteranno, come è giusto che sia, perchè rappresentano i "pochi" rispetto a quanto pretendono di pesare singolarmente. Così, se per una legislatura potrà andar male e reggere l'italico sistema, la legislatura dopo potrebbe cambiare qualcosa. Si deve creare una unone tra i partiti; che non dovrebbe essere minimamente paragonabile all'unione tra i partiti odierni, fatta di minacce, apparizioni, mille voci differenti. Auspico anche una perdita dell'ideologia di sinistra a favore della destra, che ha molto da offrire e sarebbe una valida alternativa, se venisse riformata in modo adeguato. Anzi, credo che i primi a chiedere una destra valida siano proprio gli elettori di sinistra. Almeno, alcuni, altri preferirebbero non votare piuttosto che sperare nella creazione di una alternativa.
Ma le diversità e divergenze che ci sono tra gli attuali partiti di una coalizione non si risolverebbe certo con un referendum elettorale.
Non puoi forzare la realtà con una legge elettorale se questa è diversa perchè non non siamo un paese bipartitico.
Anzi sarebbe solo una presa in giro perchè si formerebbe un unico listone di sinistra e uno di destra in cui ci sarebbe di tutto e di più in modo eterogeneo(perchè per vincere imbarcherebbero cmq tutti nel listone) salvo poi dividersi appena dopo il voto in diversi gruppi parlamentari e poi cambiare pure la legge elettorale.
Inoltre i cittadini ne uscirebbero ancora più spogliati del loro potere decisionale così oltre già a non aver più la possibilità di esprimere una preferenza sui candidati non si potrebbe nemmeno più esprimere una preferenza tra i partiti di una coalizione ma il voto si ridurebbe a mettere una croce su un listone di destra o una di sinistra.
Poi non si può certo pensare che un referendum elettorale riformi l'ideologia della destra...
Secondo me una legge elettorale deve accompagnare i mutamenti in atto non forzarli oltre la realtà delle cose.
Basterebbe una premio di maggioranza alla coalizione che garantirebbe una salda governabilità e una calusola di sbarramento del 4/5% per eliminare tutti quei micropartiti che non rappresentano nessuno e per favorire le aggregazioni e ridurre il numero dei partiti così da averne 2/3 a destra e 2/3 a sinistra.
Quindi per come lo vedo io il referendum deve servire a favorire una riscrittura della legge elettorale,deve spronare il governo a scrivere una nuova legge elettorale ma non si può pensare di tenerci la legge che uscirebbe dalreferendum.
Non puoi forzare la realtà con una legge elettorale se questa è diversa perchè non non siamo un paese bipartitico.
Anzi sarebbe solo una presa in giro perchè si formerebbe un unico listone di sinistra e uno di destra in cui ci sarebbe di tutto e di più in modo eterogeneo(perchè per vincere imbarcherebbero cmq tutti nel listone) salvo poi dividersi appena dopo il voto in diversi gruppi parlamentari e poi cambiare pure la legge elettorale.
Inoltre i cittadini ne uscirebbero ancora più spogliati del loro potere decisionale così oltre già a non aver più la possibilità di esprimere una preferenza sui candidati non si potrebbe nemmeno più esprimere una preferenza tra i partiti di una coalizione ma il voto si ridurebbe a mettere una croce su un listone di destra o una di sinistra.
Poi non si può certo pensare che un referendum elettorale riformi l'ideologia della destra...
Secondo me una legge elettorale deve accompagnare i mutamenti in atto non forzarli oltre la realtà delle cose.
Basterebbe una premio di maggioranza alla coalizione che garantirebbe una salda governabilità e una calusola di sbarramento del 4/5% per eliminare tutti quei micropartiti che non rappresentano nessuno e per favorire le aggregazioni e ridurre il numero dei partiti così da averne 2/3 a destra e 2/3 a sinistra.
Quindi per come lo vedo io il referendum deve servire a favorire una riscrittura della legge elettorale,deve spronare il governo a scrivere una nuova legge elettorale ma non si può pensare di tenerci la legge che uscirebbe dalreferendum.