Ho pensato a lungo a quale film scegliere, soprattutto perchè so l'alto livello di conoscenza cinematografica di chi scrive su questo forum.
Dopo un lungo pensare e pochi titoli scartati, ho scelto questo film che avevo visto tanti anni fa e mi era rimasto impresso.
Non so quanti di voi lo abbiano visto (spero non tutti ) e non credo sia neanche di un regista che abbia dato molto al cinema, visto che ha lavorato molto invece nel mondo delle serie tv.
L'attore protagonista è Ben Foster, che forse qualcuno ha visto in alpha dog, altro film interessante a mio parere.
Ho scelto questo film, semplicemente perchè rispecchia alcuni dei canoni che rendono per me un film meritevole di essere visto: nonostante non sia una storia vera, è comunque almeno per certi versi plausibile.
Mostra la vita giovanile, in un contesto, la scuola, che tutti abbiamo vissuto. Ne mostra però un lato conosciuto ma negativo, mettendo in luce la vera grande ruota che muove in buona parte l'umanità e l'effetto che su alcuni fortunati può avere ricevere qualcosa di buono.
La sceneggiatura di William Mastrosimone è basata sull'omonimo spettacolo teatrale (sempre di Mastrosimone) e nasce all'indomani di alcuni famosi massacri scolastici per necessità di riflettere su queste tragedie, per capirne i meccanismi e prevenirle.
Trovando una dimensione più intima che verista grazie anche alle numerose sequenze camera a mano in prima persona, Ferland imposta il suo film come una delle tante parabole sul bullismo e sul disagio ma poi riesce anche a sorprendere dicendo qualcosa di sincero ed appassionato sulla ricerca dell'identità e dell'isolamento di chiunque si opponga ad uno spietato sistema che necessita di etichettare tutti.
Pellicola con pretese sociali e psicologiche, argomenti cari al regista, utilizza uno stile asciutto e con pochi fronzoli: la produzione budget ha giovato spostandone la sua dimensione fittizia sul realismo, peccato per qualche divagazione di troppo e confezionamento "facile" forse troppo da piccolo schermo. Cast, specialmente protagonista e professore "buono", azzeccato.
C'ho la connessione di merda perché la telecom non sa leggere i fax, non so se riesco a procurarmelo, in caso recupererò quando assumeranno uno che riesce a leggere un fax.
Piaciuto molto, avevo già visto docu-film come " bowling a Columbine", che tra l'altro è dello stesso anno e tratta un argomento molto sentito in quegli anni in USA... Sono tantissimi i film in cui si calca la mano sulle diversificazioni sociali presenti nelle high School americane. L'ho trovato scorrevole e ben incentrato sul disagio psicologico sia del protagonista che degli altri interpreti che ruotano attorno all'evento pregresso...
Meno "reale" il buonismo del professore in tutta la pellicola e di alcuni studenti alla fine...
Comunque grazie, non lo conoscevo e mi ha fatto un gran piacere vederlo stasera... [emoji1303]
ho visto il film, mi ha fatto piangere e ci sono rimasta malissimo perché mi ha ricordato un brutto periodo. mi tocca far partire spiderman homecoming per lavarmi il cervello.
L'argomento è interessante, ma sto tipo di realizzazione per me è insopportabile. A parte la fotografia che cerca il più possibile di avere un tocco realista, non sopporto come il film ti spari l'argomento in faccia in maniera poco fine. Insomma, un idea valida ma una messa in scena molto amatoriale.
Sarà di certo efficace nel trasmettere il messaggio (specialmente agli adolescenti), ma preferisco i film che cercano di raccontare in maniera più sottile lasciando più spazio alla riflessione. Così mi da l'impressione che mi stiano ingozzando con l'imbuto
Ps - per dire "american vandal" che è uscito su netflix tempo fa tratta più o meno lo stesso argomento ma in maniera molto più divertente e sottile (però di contro dubito che la maggiorparte delle persone ci abbiano riflettuto sopra )
L’argomento è interessante, ma sto tipo di realizzazione per me è insopportabile.
A parte la fotografia che cerca il più possibile di avere un tocco realista, non sopporto come il film ti spari l’argomento in faccia in maniera poco fine.
Insomma, un idea valida ma una messa in scena molto amatoriale.
Sarà di certo efficace nel trasmettere il messaggio (specialmente agli adolescenti), ma preferisco i film che cercano di raccontare in maniera più sottile lasciando più spazio alla riflessione.
Così mi da l’impressione che mi stiano ingozzando con l’imbuto
Ps - per dire “american vandal” che è uscito su netflix tempo fa tratta più o meno lo stesso argomento ma in maniera molto più divertente e sottile (però di contro dubito che la maggiorparte delle persone ci abbiano riflettuto sopra )[/QUOTE]
non so mille, dovrei vedere questo american vandal, ma per me in questo tipo di film, non conta tanto la riflessione, ma l’impatto emotivo empatico che si vuole creare…
Credo che l'impatto stia alla sensibilità sull'argomento e alle esperienze e alla voglia di rifletterci dello spettatore. Prosa adolescenziale o meno di questo regista, ho visto tanti film sul bullismo e quello che mi ha rigettato direttamente dove non volevo andare è stato questo, a differenza di pellicole comunque pesanti, come The Class, Bully o la cinematografia dedicata alla questione della Columbine. Penso che il motivo sia che in generale si tende ad inquadrare il buono o il cattivo in un quadro preciso di eventi, mentre qui sfoltendo un sacco i buoni sentimenti, strumento comunicativo, si riesce a vedere quando l'esasperazione ammazza il protagonista. Non è solo una questione di cose che succedono, è anche una questione di come succedono e di com'è il carattere in gioco. Insomma è complicato da definire, però sono certa di una cosa, un tema come questo non dovrebbe essere trattato con leggerezza (o spensieratezza per smorzare il messaggio o renderlo più accettabile) ma dovrebbe sempre essere affrontato con realismo, più crudo e ridondante è, meglio è.
[QUOTE=Heaven - Lord;19679133]non so mille, dovrei vedere questo american vandal, ma per me in questo tipo di film, non conta tanto la riflessione, ma l’impatto emotivo empatico che si vuole creare…[/QUOTE]Ma per carità non provarci nemmeno
[QUOTE=ThinkInk;19679164]Credo che l’impatto stia alla sensibilità sull’argomento e alle esperienze e alla voglia di rifletterci dello spettatore. Prosa adolescenziale o meno di questo regista, ho visto tanti film sul bullismo e quello che mi ha rigettato direttamente dove non volevo andare è stato questo, a differenza di pellicole comunque pesanti, come The Class, Bully o la cinematografia dedicata alla questione della Columbine. Penso che il motivo sia che in generale si tende ad inquadrare il buono o il cattivo in un quadro preciso di eventi, mentre qui sfoltendo un sacco i buoni sentimenti, strumento comunicativo, si riesce a vedere quando l’esasperazione ammazza il protagonista. Non è solo una questione di cose che succedono, è anche una questione di come succedono e di com’è il carattere in gioco. Insomma è complicato da definire, però sono certa di una cosa, un tema come questo non dovrebbe essere trattato con leggerezza (o spensieratezza per smorzare il messaggio o renderlo più accettabile) ma dovrebbe sempre essere affrontato con realismo, più crudo e ridondante è, meglio è.[/QUOTE]
[QUOTE=Mille;19679190]Ma per carità non provarci nemmeno [/QUOTE]
ecco, prendiamo un poco quello che dice Think.
Ipotizziamo che, non so, addirittura siano immagini realmente accadute.