
Parte oggi il Tour 2k21.
E cominciamo subito con una notizia molto triste: TJVG si è ritirato dall'attività agonistica, a quanto pare definitivamente, dopo una carriera a dir poco trionfale e a soli 32 anni di età. Il Giro d'Italia di quest'anno, vissuto in maniera del tutto anonima, è stato il colpo di grazia.

Noi vogliamo ricordarlo così, pochi momenti prima di uno dei suoi innumerevoli ritiri da un GT:

Detto questo, qui c'è la startlist completa.
Veniamo al percorso, che trovo estremamente particolare e decisamente diverso dalla media delle ultime edizioni. Sembra che abbiano voluto fare un po' un minestrone di cose per mischiare le carte e rendere alcune tappe più imprevedibili; c'è da vedere se funzionerà o no.
Si parte subito con una frazione piuttosto lunga e mossa, con diverse parti molto ventose, e un arrivo in salita anche se con pendenze non irresistibili. Facile che comunque qualcuno attacchi per portarsi subito a casa la maglia gialla e qualche secondo di distacco. Ci potrà essere bagarre tra i big, perchè gli ultimi 3 km sono a quasi il 6% di media con punte al 14%.
Seconda tappa un po' meno mossa e più breve, ma ancora una volta l'arrivo è da vedere, visto che si conclude sul Mur de Bretagne che è uno scenario su cui di solito c'è sempre spettacolo.
La terza e la quarta tappa sono per velocisti, la quinta è una crono individuale di 27 km senza particolari asperità, la sesta è di nuovo per velocisti.
La settima tappa è invece qualcosa di statisticamente rilevante, visto che è la più lunga che il Tour abbia offerto finora nel terzo millennio con i suoi 249 km. E' anche molto mossa, e presenta svariati GPM di cui uno di seconda ad una ventina di km scarsi dall'arrivo.
L'ottava tappa ha un buon potenziale; mi lascia un po' dubbioso la scelta di concludere con gli ultimi 15 km di discesa + pianura, ma l'altimetria è nel complesso interessante, dato che si scalano in sequenza Romme e Colombiere. E' certamente una giornata in cui gli scalatori non si potranno del tutto nascondere, e come dico spesso, forse non si capirà chi potrà vincere il Tour qui, ma si potrebbe capire chi NON lo vincerà.
La nona tappa chiude la prima settimana e precede una giornata di riposo, ed è tosta nonostante non sia lunghissima (145 km).
Dopo il rest day, la decima è per velocisti! L'undicesima invece è probabilmente la più attesa di questo Tour, dato che si scala per ben due volte il Mont Ventoux (da due versanti diversi fino a Chalet Reynard). Anche qui, però, l'arrivo è in discesa... peccato non ci sia Zakarin, sarebbe stata una tappa divertentissima per lui.

Le successive due tappe sono per velocisti. La quattordicesima, invece, sembra quasi una classica piuttosto mossa e con un discreto dislivello, in cui di sicuro ci saranno diverse azioni d'attacco e potrebbe arrivare una fuga.
La quindicesima tappa, che arriva ad Andorra e precede il secondo giorno di riposo, è sulla carta molto bella. Ci sono zone ben sopra i 2000 metri di altitudine e per l'ennesima volta l'arrivo è in discesa, ma l'ultima salita è il Col de Beixalis, molto ostico e dopo 170 km di tappa ardui, ed il buon Froome se la ricorderà benone perchè nella Vuelta vinta da Fabio Aru è caduto proprio lì e si è mezzo scassato.

Dopo il riposo, una tappa fatta apposta per una fuga da lontano.
La diciassettesima è forse la mia tappa preferita di questo Tour. Tranquillissima fino a Bagneres de Luchon, poi 3 salite una dietro l'altra e tutte cazzute: Peyresourde, Val Louron e Portet. Tanta, tanta roba. E finalmente l'arrivo è in salita su un Hòrs categorie.
Non si scherza nemmeno il giorno dopo. Doppia ascesa nella parte finale, con Tourmalet prima e Luz Ardiden dopo. Due HC di fila. Da non perdere!
Poi una tappa per velocisti ed un'altra crono individuale di quasi 31 km, che sommata alla prima fa quasi 60 km totali nella lotta contro il tempo. Un Tour non male per i cronomen questo qui.
All'ultima giornata ci sarà la classica passerella parigina con circuito da ripetere più volte sui Campi Elisi.
Commento sui partecipanti: il parterre è molto, molto valido anche se mi è sembrato di vedere pochi italiani partecipanti rispetto al solito. Non ci sarà ancora una volta Fabio Aru, la cui carriera ormai è sempre più in crollo ed il futuro sempre più oscuro. Ci sarà Nibali, che userà il Tour per prepararsi all'Olimpiade sperando in una convocazione da parte di Cassani.
La INEOS ha una squadra mostruosa: Carapaz, Thomas, Tao, Castroviejo, Porte, Kwiatkowski. Ma l'uomo da battere resta sempre Pogacar, senza dimenticare Roglic che con così tanti km a cronometro potrebbe dire la sua.
Ci saranno anche Froome, Alaphilippe, Van Aert, Lopez, Sagan, Martin, Uran, Van der Poel, Campenaerts, Fuglsang, Henao, Chaves, Gilbert, Quintana.
Buon Tour a tutti!
