Startlist ufficiale completa qui.
Nibali alla fine ci sarà, nonostante non sia ancora del tutto recuperato proverà a stringere i denti soprattutto nella prima settimana, ma non c'è da aspettarsi nulla perchè indubbiamente non sarà al 100%.
Per il resto abbiamo 23 squadre e 184 corridori al via.
I grandi nomi presenti quest'anno: Bernal, Ganna, Mollema, Nibali, Vlasov, Landa, Bilbao, Sagan, Viviani, Evenepoel, Bettiol, Martin, Bennett, Groenewegen, Ewan, Simon Yates, Hindley, Campenaerts, Nizzolo, Bardet.
Ci si aspetta molto anche da alcuni giovani come Almeida e Ciccone, senza dimenticare la presenza di veterani che possono sempre dire la loro come Ulissi, Nieve, Kangert, Pozzovivo, Roche, Visconti... ma soprattutto...
Commento tecnico alle tappe di seguito.
Spoiler
La prima tappa è il classico cronoprologo, 9 km nel torinese, molto piatta e favorevolissima ai superspecialisti come Ganna.
Poi una tappa per velocisti e due tappe piuttosto mosse, la prima con una parte finale da "miniclassica" e la seconda con una conclusione impegnativa sul Colle Passerino ed arrivo 2.5 km dopo a Sestola.
Ancora un'altra tappa per velocisti e si affronta il giorno successivo la frazione più impegnativa della prima settimana, quella dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli Piceno, tappa con praticamente quasi zero chilometri in piano.
3 GPM inclusivi della lunga salita terminale fino a S.Giacomo; qui non si capirà probabilmente chi può vincere il Giro 2021, ma è facile invece che si possa vedere chi non lo vincerà, perchè arrivare qui fuori forma significherebbe già prender dei distacchi consistenti.
La prima settimana si chiude con una tappa per velocisti con arrivo a Termoli.
La seconda settimana inizia con un'altra frazione mossissima con pochissimi tratti pianeggianti; l'arrivo è in salita e le pendenze degli ultimi chilometri permettono un attacco di potenza nel breve, con la possibilità di rosicchiare qualche secondo in CG.
Il giorno successivo il gioco inizia a farsi duro: percorso non lunghissimo (160 km) ma tosto, con 4 GPM, tanto dislivello ed un arrivo in salita verso la località sciistica di Campo Felice che negli ultimi 2 km è completamente sterrato.
Ancora una tappa per velocisti, dopodichè finalmente arriva il primo giorno di riposo per i corridori.
Si riparte da Perugia, con la mitica BRUNELLO DI MONTALCINO WINE STAGE ( )!
Ad una prima occhiata sembra una tappa mossa ma non complicata, ma è soltanto un'impressione... i tratti in grigio nell'immagine sono totalmente sterrati e faticosissimi da percorrere, se dovesse piovere sarebbe un vero e proprio inferno in cui i distacchi potrebbero assumere anche valori incolmabili per chi non starà al passo. Giornata-trappolone da prendere proprio con le molle. E l'indomani un'altra frazione mossa e molto lunga, 209 km, che non darà alcuna possibilità di rifiatare soprattutto alle squadre che dovranno cercare di gestire la corsa in maniera intelligente... cosa che invece avverrà fortunatamente il giorno successivo con una tappa per velocisti.
La seconda settimana si chiude con una delle montagne simbolo del ciclismo: lo Zoncolan, piazzato al termine di una tappa veramente tanto lunga per essere montuosa (205 km) anche se non stracolma di asperità.
Si scalerà soltanto la Forcella Monte Rest prima di affrontare il Kaiser dal versante di Sutrio, che negli ultimi 2 km arriva a pendenze picco del 27% come il Muro di Guardiagrele. Qui non ci si può più nascondere, chi vuol vincere il Giro non potrà fare a meno di attaccare... o cercare di difendersi dagli attacchi minimizzando i danni.
La terza settimana, su 7 tappe, ne presenta soltanto una facile, quella per velocisti da Rovereto a Stradella del Giovedì.
L'inizio è apparentemente più tranquillo, con una tappa che ripete per due volte un circuito quasi da classica, e che sconfinerà anche per un breve tratto in Slovenia. L'arrivo è a Gorizia, e per quanto si tratti soltanto di una frazione di 145 km ho come l'idea che sarà percorsa a medie folli, e dato che non si tratta di una tappa pianeggiante, metterà fatica extra nelle gambe dei corridori.
E qui, signore e signori, si arriva al tappone vero.
Che devo aggiungere? Non bastano i nomi Fedaia, Pordoi e Giau (a cui si aggiunge, proprio ad inizio tappa, la lunga e spezzagambe ascesa verso il passo della Crosetta)? E' senza dubbio la tappa più difficile dell'intero Giro con ben 5700 metri di dislivello complessivo. Ed il Giau, per me che l'ho percorso personalmente, è tra le 10 salite più difficili che ci sono in Italia. E attenzione: non è che una volta arrivati in cima al Giau la tappa sia finita, perchè dopo ci sono quasi DICIOTTO chilometri di discesa, e non stiamo parlando di una discesetta di merda ma è molto, molto tosta e porta all'arrivo di Cortina d'Ampezzo.
Poi il secondo giorno di riposo e si riparte con il botto!
Altra tappa dura, soprattutto negli ultimi 55 km in cui si affrontano due salite veramente ostiche: il Passo San Valentino e Sega di Ala (1100 metri di dislivello in 11.5 km con una pendenza media monstre).
Poi, dopo la già precedentemente nominata tappa per velocisti del Giovedì, al Venerdì si torna a spingere.
178 km con 3 GPM, di cui l'ultimo (con tanto di arrivo in salita) è sull'Alpe di Mera, in una zona ciclisticamente ricca di posti in cui allenarsi e che io personalmente adoro, ovvero quella del Vercellese. La salita in questione non è lunga ma ha una pendenza piuttosto costante e viene dopo altre 2 ascese quasi al termine del Giro, quando i corridori sono praticamente già in riserva di energie.
Il Sabato sarà probabilmente ricco di passione e sofferenza.
Penultima tappa con una prima parte soft, ma dopo circa 65 km si inizia la scalata del Passo di San Bernardino che è qualcosa di interminabile, è un po' una via di mezzo tra il Col de la Croix de Fer e il Colle dell'Agnello... nomi che fanno paura solo a sentirli. Poi si affronta il Passo dello Spluga (breve ma molto intenso) e si chiude con l'arrivo sull'Alpe Motta affrontando la strada di Madesimo che ha pendenze, partendo da Campodolcino, particolarmente aspre (spessissimo sopra il 10%).
Chi si aspetterebbe a questo punto un'ultima tappa con sprint e passerella finale può allegramente attaccarsi al cazzo!
Si chiude il Giro con una cronometro individuale con partenza a Senago ed arrivo a Milano. Poco meno di 30 km in cui si darà l'ultimo assestamento alla classifica generale e si potrebbe decidere tutto se non ci saranno stati distacchi sufficienti nei predecenti 20 giorni di corsa.
Buon Giro a tutti!