ChatGPT

vedi i giornalisti, è un aggregatore di notizie o riscrivevano gli articoli? :asd:

gli aggregatori esistono senza ai da eoni, se riscrivevano solo gli articoli non c’era nemmeno bisogno di giornalisti :asd:

https://twitter.com/windowscentral/status/1740078254499729789?s=46

il mio timore è quando non distingueremo più cosa è reale e cosa no.

The Times Sues OpenAI and Microsoft Over A.I. Use of Copyrighted Work https://www.nytimes.com/2023/12/27/business/media/new-york-times-open-ai-microsoft-lawsuit.html?smid=nytcore-android-share

dico la mia opinione non richesta: andassero a fare in culo il NY Times e tutti quelli che pensano che ha ragione :asd:

Per me è paywalled, quindi potrei parlare senza cognizione di causa, ma se ho intuito bene, se qualcuno chiede di non essere usato senza compensazione per popolare un dataset, non vedo cosa ci sia di male.

questo non dovrebbe essere paywalled.
https://www.reuters.com/legal/transactional/ny-times-sues-openai-microsoft-infringing-copyrighted-work-2023-12-27/

se non vedi cosa ci sia di male, mettiti gli occhiali. il fatto che tu ny times detenga il copyright sulle stronzate che pubblichi ti protegge solo dal fatto che nessuno senza il tuo permesso potrà ripubblicare quel materiale, mica significa che tu hai il diritto di limitare le modalità con cui io decido di usare quel testo.

Dipenderà molto dalla sensibilità del giudici nel valutare il grado d’iniziativa e d’intento riconducibile all’esecuzione di una richiesta.

https://x.com/ceciliazin/status/1740109462319644905?s=46&t=1TAQbkToBnLmX0dPC3_Jeg

Qua altro thread che spiega la cosa.

Perché scusa ? Io sono pure abbonato al NYT :dunno:

Dico anche la mia opinione non richiesta sulla faccenda NYT vs OpenAI (e cmq LLM in generale): la situazione per certi versi è simile alla faccenda Google News VS Newspapers, anche lì Google “riassumeva” gli articoli e proponeva appunto il riassunto ai suoi utenti, com’è andata a finire (onestamente al momento non lo ricordo, mi pare che Google sia stata obbligata a versare una fee)?

La denucia del NYT è simile a tante altre (artisti vari ad esempio), di entità varie che producono contenuti che ritengono che il loro uso nel training degli LLM SU CUI POI LE BIGCORP LUCRANO sia “unfair” e francamente, non vedo come dargli torto.

Un conto è una singola persona che legge e apprende dai vari contenuti forniti in fair use e li “trasforma” in un output nelle sue conoscenze e competenze, l’impatto sulla società è minimo (leggevo di un esempio per capire il concetto: se un pescatore va a pescare nel lago nessuno si lamenta, se arriva un’azienda ittica e disfa l’ecosistema, anche se sta facendo la stessa cosa del singolo pescatore, lo fa a diversi ordini di grandezza producendo effetti che vanno sicuramente regolamentati), quando una bigcorp sfrutta questo metodo influenzando la società per centinaia di milioni di persone e lo fa a scopo di lucro allora bisogna prendere dei provvedimenti.

Per quanto le bigcorp possano applicare dei filtri intelligenti all’output degli LLM (ad esempio se l’output dell’LLM per N parole di seguito è copia&incolla da una fonte di training, allora applica una riformulazione di quella frase), è a priori il problema, il training.

Se un LLM vuole fare training su materiale protetto, per quanto pubblicamente disponibile in fair use, o la stessa LLM diventa free a sua volta e rilasciata in open source ad esempio, oppure è chiaro che una fee deve essere riconosciuta.

Ma questa fee non deve ripercorrere le logiche del copyright classiche, ma va valutata una nuova formula, una fee di training pagata una sola volta di entità congrua e basta.
Qua invece tutte le istanze chiedono una commissione sui guadagni ovviamente…

Come in passato nei tempi d’oro della pirateria, si erano dimostrati alcuni limiti del copyright, con l’avvento delle AI stiamo raggiungendo davvero dei limiti anacronistici nella gestione del copyright, andrebbe evoluto in altre forme (e sempre considerando compensi congrui e non profitti stellari per aver scritto una frase ad effetto e basta).

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Suggerisco la lettura di questo punto di vista, molto interessante:

https://www.linkiesta.it/2023/12/open-ai-chatgpt-new-york-times-copyright/

In chiusura fa una considerazione:

In fondo si è alzata l’asticella. Fino a ieri, un autore poteva accontentarsi di imitare lo stile di qualche precedente illustre, cooptare qualche citazione o sfruttare qualche metafora brillante. Oggi, se non vogliamo essere raggiunti e superati dall’intelligenza artificiale, dobbiamo dare prova di vera creatività, aggiungere sempre qualcosa che non sia riducibile al passato. Potrebbe essere un bene: per troppi anni, complici proprio cellulari e internet, ci eravamo illusi di poter contrabbandare competenza con originalità; riciclo con creatività. Oggi l’intelligenza artificiale smaschera il nostro bluff.

Giusto per, hanno rilasciato qualche giorno fa l’app per android e ieri per iOS di Copilot.
Tanta roba e permette di usare gpt 4 free praticamente.

https://www.reddit.com/r/nextfuckinglevel/comments/1932jas/ai_just_became_the_9th_species_to_pass_the_mirror/

fake

Ho creato il GPTDemotivator:

Bella idea :asdlode:
Purtroppo non avendo l’abbonamento plus non posso provare né questo demotivator né posso cercare di ricreare un elgoog (quanto mi manca) :asd:

Ma non è vero, OpenAI ha sfruttato quel materiale per migliorare un suo prodotto commerciale, senza permesso.

Ho fatto chatgpt4 a pagamento, qual è il vostro miglior utilizzo?

Ieri ho fatto una foto ad un pezzo dell’aspirapolvere che era rotto e gli ho chiesto come sistemarlo e me l’ha detto. Not too shabby.