Cambio riscaldamento da caloriferi a pavimento

L’acqua a 70 gradi è il problema minore, non entra mai nel circuito di riscaldamento viene miscelata prima del collettore.Il problema è farlo andare nelle fasce orarie in cui è spento il condominiale, lo puoi fare solo con un accumulo ma bisogna vedere se ha gli spazi tecnici necessari.E lì avere un accumulo a 70 è solo un plus perché ti da più autonomia se usi acqua ad una temperatura consona per il radiante a pavimento

Perchè tu non paghi la temperatura paghi la temperatura x quantità, in teoria con un scambiatore avresti la stessa temperatura ma meno quantità degli altri condomini.

dipende da come e’ il regolamento di condominio

sicuramente dovra’ passare per una trattativa/assemblea…che al 99% lo vedra’ perdente..perche’ nessuno regala niente :asd:

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No ma aspetta credo che ti sfugga una parte importante: tu scaldi l’acqua che sta nella serpentina del riscaldamento a pavimento prendendola il calore che viene dalla caldaia.
Semplicemente avrai una portata di acqua calda diversa: non è che aggiungi acqua fredda esterna per abbassare la temperatura, è già quella dell’impianto a pavimento stesso.
Sicuramente c’è un minimo di perdita dato dall’aumento di pezzi e dispersione, ma penso sia assolutamente trascurabile.

Il problema comunque sta nelle fasce orarie di accensione dell’impianto.

Ero convintissimo che per gli impianti a pavimento questo vincolo sia rimosso…

io non li farei mai con la caldaia comune.

Sì infatti è così. Ma nella casa che sto ristrutturando la caldaia è fatta per i termosifoni, quindi con il vincolo di tot ore al giorno.

Da qui il dubbio sulla fattibilità di poter mettere un riscaldamento a pavimento con una caldaia che funziona a fasce orarie perché pensata per utilizzo con termosifoni

Ma è ovvio che non puoi non perdere nemmeno tempo a pensarci su. Dovresti avere il riscaldamento completamente autonomo. Poi come contabilizzerebbero il calore? Ci sono i rilevatori sui termo, col riscaldamento a pavimento come faresti?

Ci sono i contatori sulla mandata della linea riscaldamento condominiale.

La parte che non so, ed è per questo che chiedevo se qualcuno ha esperienza diretta, è se sia possibile contabilizzare i costi condominiali in questa maniera (diretta) quando gli altri condomini hanno contatori sui caloriferi (indiretta). Ho letto in giro che non è possibile, ma appunto per quello chiedevo se per caso qualcuno lo aveva fatto prima

Certamente, ci deve essere un sistema univoco di contabilizzazione del calore. O tutti misurano la portata in l/h o tutti usano i rilevatori di calore. Se decidi di prendere una casa con il riscaldamento centralizzato sai già che dovrai adeguarti a quello che trovi. Nel tuo caso dovrai usare i termo.

Ecco se così fosse allora è impossibile mettere riscaldamento a pavimento al posto dei radiatori. O meglio, volendo si potrebbe aggiungere una seconda mandata alla caldaia condominiale e conteggiare separatamente chi è alimentato con caloriferi e chi col pavimento, ma è un cinema.

Il punto è che l’architetto che segue I lavori ha detto che un suo cliente l’ha fatto in valle d’Aosta (stava in un condominio), quindi o ha fatto qualche cazzata col conteggio o c’è qualcosa che non torna (no, non ha messo il riscaldamento autonomo)