BATTLE OF THE 70’S - Fuorisalone

Basato su questo thread -Anni 70 contest: il fuorisalone - #23 by Eleclipse

(Ho dovuto aggiungere un album per non avere un dispari)

Regole (basilarissime)

  1. Torneo single bracket ad eliminazione diretta: chi passa va avanti, chi è fuori è fuori. OMG SOB MA COME FACCIO A SCEGLIERE TRA DARK SIDE OF THE PIRIPIRI E SELLING THE 7/8 BY THE QUARTER that’s life baby, ogni lasciata è persa

  2. Due dischi ogni due settiman2 per dar modo a tutti di ascoltare (e riascoltare, nel caso), con calma. SI ANCHE SE CONOSCETE GIA’ IL DISCO RIASCOLTATELO, magari scoprite nuove vibes

  3. Prima di votare si ascoltano i due dischi, mi raccomando, fate i bravi, vi vedo

  4. L’ho già detto che dobbiamo ascoltare i dischi in gara?

https://challonge.com/r7vcd7f/groups.svg

  • Allman brothers - At filmore east
  • Il volo - Essere o non essere
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E si parte con i fratelli di tutti i masculi dopo una amatriciana spadellata, porzione uomo.

Leggo trattasi di un live registrato in un posto dove ora c’è una banca. Su allmusic sta a 5 stelle.

Premo play e dopo due secondi capisco il perchè delle 5 stelle.

Signori, il Blues di quelli memorabili.

Primo pezzo che ti scartavetra tutta la complessità del campare, e ti mette subito a tuo agio.

Senti che voce, mamma mia, si viaggia in atmosfere sudate di locali persi in zone dove devi solo sederti e ti portano roba da bere a rotella senza bisogno di chiedere.

Chitarra livello come dico io, cioè che stai già ad ancheggiare il culo sulla sedia, ma che dico sulla sedia, stiamo già al secondo pezzo e stamo già sul tavolino a mostrare la dentiera.

Tempo di realizzare che qua non devi pensare a un cazzo, che devi solo fartelo entrare nel bioritmo, che

stiamo già a Stormy Monday, e si tromba easy, basta solo tenere la mano sul vellutino.

E si passa a you don’t love me, che non capisci se sei vivo o morto, tale il livello incalzate di ritmi e assoli da ufo, dove gli stop and go stanno esattamente dove li vuoi, cioè cosmici.

Porca puttana che goduria galattica, vabè io col Blues ci ho perso la dignità proprio, avrò sentito live tipo una vagonata di artisti e band blues nel secolo scorsi, ergo mi diventa durissimo proprio e qui stiamo esattamente all’orgasmo.

Senti che timbro che ha la chitarra catroia, si sente pure da dove arriva l’elettricità dell’ampli e chi ha fatto le saldature.

Gniente momento masturbo, il batterista dietro sta perso nel limbo, quasi non si sente ma serve allo scopo di allisciare pianissimo il primo piano del sound della chitarra, guarda come riparte, guarda come ti sfascia, siamo nel centrale esecutivo, a 13 e rotti, e ancora mancano 5 minuti, che pensi no vabè qua serve un bidone di liquido, e che caz succede, stai a fare con la testa su e giù, e non finisce, no no, continua, vabè stamo nel brodo dai, ben cotto, e finisce con melodie oserei dire orientaleggianti, un momento flex, senti come scassa l’aria.

BOOM!

Applausi.

E si passa a Hot Lanta, che pare proseguire il momento funghi per tutti così vedi farfalle fatte di non so che che morphano in facce di passaggio. Pezzo fuori dagli schemi, che ci sta di lusso, così capisci che non sono dei peracottari, se non l’avevi capito subito.

Live con i controcoglioni, quando non esisteva protools e dovevi saper suonare e cantare. Senti che suoni alla fine del pezzo, mamma mia.

E si passa a Elisabetta, glissati che ti spostano l’anima. Vabè dai, pensavi fossero solo chitarrine, e invece devi sucare, fatti trasportare, lasciati andare, cazzo hai da perdere, tanto di fame non muori di sicuro. Che melodie. Sembra di stare a bordo di tubi pneumatici che ti inchiodano alla parete fatta di peli di barbieri in pensione. 13 minuti di processione cazzo, puoi prendere le candele e te le spalmi nelle ascelle, senti che organo che entra, a frequenze da ti smonto tutto dai. Acustica che anche se lo fai sentire a uno di 3 anni ti dice: si, è del 71.

E si chiude con l’ultimo pezzo che dura 23 minuti, su cui non dico un cazzo perchè oramai stai una pezza decomposto in preda ai fumi di tutto.

Sipario, voto altissimo.

La vedo dura per il Volo. Vediamo stasera come mi arrivano.

Mi accingo all’ascolto della band che dicono fu una specie di dream team italico.

Con mia somma sorpresa, al pronti via si stagliano atmosfere di assoluto rispetto, alle orecchie arrivano movimenti musicali che mi appaiono originali e raffinati ma con un retrogusto molto bello tutto in divenire che mi scatena dei ricordi di ambientazioni oniriche ma non troppo.

Si avverte un opera compositiva di assoluto rispetto, come il pizzaiolo che quando deve farsi la sua di pizza ci mette solo 4 spicchi d’aglio e un filo d’olio, perchè non ne può più di 50 anni a mettere pomodoro e mozzarella.

E ti sforna una pizza che se hai mai fatto il pizzaiolo per decenni, te la mangi a fine serata che sono già le due di notte, seduto nell’angolino, quando la sala è già vuota, e pulita.

Lo guardi e capisci un mondo, con quello sguardo di chi ne ha viste di ogni.

Questo album si apre che è un film, veramente di notevole fattura, da gustare piano piano, a fine serata.

Ogni brano è perfetto, non c’è una virgola fuori posto, cioè come mettere gli ingredienti con fare morbido senza strafare, quello che non c’è non serviva.

Avverto influenze ma non lasciate strabordare, devo ricredermi, è veramente una sfida tra due mondi che sembrano opposti, ma se vai a vedere sono simbiotici.

Il blues ovviamente live, che se no non esiste proprio, tipo dire blues in studio che non serve a nessuno.

Contro una stesura, che porca puttana mi mette in seria difficoltà, una delle rare volte in cui chi sa suonare e comporre per davvero esce il carico.

Mentre si conclude l’album giungo alla conclusione che mi ha rapito.

Vince di un niente sull’altro, che mi è arriva più viscerale e mi ha colpito subito su un mood che mi coinvolge da prima che nascessu, e che consideravo favorito, invece qui ritrovo stili veramente ricercati incastrati con maestria in un opera che dura solo 30 minuti, ma non c’è un istante da buttare.

La mia dicotomia eterna, si ripete a distanza di anni, il ritmo da acchiappo vs le atmosfere di quegli anni che mi trasportano davvero a quando vedevo cose con le musiche che c’erano intorno.

Troppi ricordi in una sola giornata, il mio voto va a Il Volo, mi ha troppo ricordato l’epoca precedente.

Ma soffro come un cane a lasciare andare via quel live, che è veramente notevole.

Stupore!

Io oggi mi finisco gli allman che già amo e poi vediamo :sisi:

Bellissimo il disco de “Il Volo”, che non conoscevo.
Tutte le più belle arie della musica classica italiana, finalmente cantate da dei giov… ah no :asd:

No dai bello bello bello, e anche piripiri il giusto.
Però non regge con il SESSO che mi fa il live degli Allman Brothers :love:

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hai vinto l’internet di oggi :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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Questa è proprio cattiveria eh, quello de Il Volo è un album pregevolissimo. Però, dai, quando parte You Don’t Love Me stai già sborrando da ogni orifizio e ti partono 20 minuti di ulteriore goduria. E finiti quelli sai già che non è finita lì.

Votato gli Allman Brothers e lo faccio ripartire da capo.

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Non l’avrei mai detto ma il volo mi ha stupito così tanto che non posso non votarlo seppur adori l’altro album :sisi:

Forza raga almeno un altro voto :asd: