Comprendo, non mi è del tutto chiaro ma almeno adesso ho elementi ulteriori per indagare, questa autoginefilia mi era ignota proprio come termine ad esempio, ma da quanto leggo riguardo lo psichiatra citato ed i suoi studi, in maniera molto sommaria chiaramente per il momento, mi pare un’altra di quelle scuole interpretative in cui l’attività sessuale ha valore eccessivamente predominante rispetto ad i vari aspetti della vita sociale e personale dell’individuo, per qualche ragione sempre sottaciuti rispetto al connotato erotico.
La mia curiosità era solo orientata a capire se l’eventuale disforia verso se stessi potesse eventualmente incontrare una fase d’inversione del concetto attraverso la depersonalizzazione dal proprio corpo durante la transitoria fase di transizione. Sostanzialmente distaccarsi da se al punto d’interpretare il proprio corpo come altro e quindi senza incontrarne una percezione ostile.
Immagino stiate intendendo “autoginefilia non giustifica le persone trans”, perché a carattere generale è un kink comunissimo, oppure bad news per molti di noi?
sentirsi donna e’ relativo solo alla parte fisica o cmq esteriore (quindi dai caratteri femminili al modo di vestirsi/truccarsi) oppure e’ anche non riconoscersi nel gender maschile come costrutto sociale, tipo vivere male il dover aderire a cio’ che la societa’ si aspetta da un uomo/donna?
Perché c’è ancora nel DSM (Diagnostic and Statistical Manual, manuale di diagnosi e statistica per le malattie mentali) quinta edizione (l’ultima, del 2013), nella sezione delle parafilie, come sotto-diagnosi per il travestitismo. Il che:
I travestiti sono uomini che si eccitano quando si vestono da donne, non donne trans;
L’autoginefilia è nel manuale perché Blanchard (yimakh shemo) è uno degli editor del manuale e quindi è una delle persone che ha il potere di decisione su cosa ci entra e cosa no.
Grazie della risposta, che sicuramente ha molto del tuo vissuto e mi dispiace per quanto hai sofferto.
Purtroppo non mi aiuta granché a visualizzare, perché proiettando quei sentimenti su di me ci vedo cose banali tipo esser grassi o perdere i capelli, ed ipotizzo non sia così banale.
i guess, è che sul mio testo di clinica di molti anni prima c’erano scritte anche le critiche alla cosa perché metteva sempre a confronti (brevemente) il dsm con altri manuali. Io ho complottatto che “politicamente” ci si è mossi per favorire manualistica puramente americana, che è ovviamente è iperconservatrice
La risposta la do raccontandoti di una delle ragazze con cui ho avuto una storia alle superiori.
Io e lei siamo sempre state in classe assieme, dall’asilo fino appunto alle superiori. Siamo ancora in amicizia e ci frequentiamo ancora come amiche, e non come partner romantiche / sessuali, anche perché a lei piacciono i maschi ed è felicemente sposata. Quando eravamo alle superiori abbiamo detto “Ma insomma perché non proviamo ad uscire assieme?”
Abbiamo avuto tre (3) appuntamenti e poi lei ha detto “no guarda, meglio che tra noi ci sia amicizia e basta, anche perché quando esco con te è stranissimo, mi sembra di uscire con la mia amica del cuore piuttosto che con il mio ragazzo.”
Anni dopo decido di fare la transizione e faccio coming out con lei. Ci diamo appuntamento in un bar, prendiamo un caffè assieme, e glielo dico.
Reazione sua:
E poi dopo qualche secondo fa: “Ma sai che ha anche un sacco di senso in fin dei conti? Ora che so che sei una donna mi si spiegano moltissime cose che prima proprio non quadravano.”
…Spero che la risposta sia sufficiente
Io personalmente ho avuto fortuna. Ho avuto un intero gruppo di amici che conoscevo tramite l’associazionismo cattolico (scout) che mi hanno lasciata come peso morto e sinceramente sono rimasta molto delusa da come si sono comportati, ma in linea di massima tutte le altre amicizie, con un paio di eccezioni, sono continuate senza problemi.
Con la famiglia uguale, sia da parte di madre che da parte di padre ho avuto accettazione senza condizioni, anche da persone molto anziane. Uno dei miei ricordi più cari è stata la reazione di mia prozia (che adesso è morta, pace all’anima sua) quando mi ha vista: mi ha salutata con il mio nome, poi si è girata verso mia mamma e ha detto, “E’ incredibile, è identica a te quando avevi la sua età.”
Ma comunque tutte le persone sono cadute dal pero. Come ho detto sopra ci sono state parecchie reazioni di “Sì, in realtà ha senso” a posteriori, ma scusate se lo dico, la mente di una persona cis è estremamente limitata da questo punto di vista. Una battuta che mi sento di condividere è “Quando vedono una persona che ha qualcosa di strano pensano prima a che sia tre donnole l’una sulle spalle dell’altra con indosso un cappotto piuttosto che a che sia trans.”
In realtà è banale ma al contrario. Io c’ho il corpo di una donna quarantenne (nascosto nel freezer hahaha) e sono felice di avere il corpo di una donna quarantenne. Gli uomini trans con la pancia e la calvizie sono contenti di avere la pancia e la calvizie.
Tsunetomo: nope. Si sa che c’è una componente genetica di sicuro, perché dai twin studies (studi fatti sui gemelli, molto comuni in ambito medico e sociologico) si vede che se uno dei due gemelli è trans la probabilità che lo sia anche l’altro è tipo del 60%, mentre tra fratelli semplici (anche gemelli eterozigoti, quindi non identici) la probabilità è uguale a quella “base” della popolazione, che è qualche punto percentuale. Ma non può essere solo un componente genetico, perché altrimenti se un gemello è trans allora al 100% lo sarebbe anche l’altro, ma questo non è il caso.
Qua mi hai fatto venire un dubbio che in realtà c’entra poco col tema in oggetto e va un po’ ot, ma da degli studi mi pare fosse emerso che i gemelli omozigoti non hanno esattamente lo stesso DNA al 100%
(Vabbè, ansa, non ho paperz sottomano anche se il tema è interessante )
Vedendo quei poveri pantaloni grigi è tutto chiaro: hai fatto la transizione per poter finalmente stirare bene AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAA DOUBLE-PROOOOOOOAAAATTTTTTTTTT
Volevo iniziare dicendo che mi sento estremamente fortunato a poter leggere la tua esperienza qui, come la lessi precedentemente nell’altro thread. Ad ogni tuo post mi sembra di capire di più qualcosa di incredibilmente importante, sono felice tu stia condividendo e credo di scriverlo a nome di altre persone nel forum.
Io ha avuto tanto a che fare coi migranti, e so che essere trans è una cosa che può capitare a tutti, ed un tema incredibilmente sensibile per le categorie più vulnerabili.
Esiste un qualche vademecum per “imparare” la giusta sensibilità nel parlare di queste cose? Immagino nessun libro sia perfetto, nessun podcast completo, ma hai suggerimenti per persone cis che vogliono sentirsi confidenti quando cercano di usare i termini corretti e far sentire l’altra persona rispettata?
Chiedi come devi rivolgerti alla persona in questione, ed ascolta quando ti parla. Ed accetta le correzioni di buon grado: quando ti fa notare che hai sbagliato magari il pronome o un aggettivo rispondi “ok grazie” e poi continua senza porre troppo l’attenzione sulla cosa.
Esempio:
A: “…E lo sai alla fine lui che mi ha detto? Che…”
B: “Lei.” ← correzione
A: “Giusto, grazie. Lo sai che mi ha detto lei? Che…”
Oppure:
A: “Chi aveva ordinato la pizza battuta tonno cipolla peperoni?”
B: “Il tizio laggiù.”
C: “Sono una donna.” ← correzione
B: “Ok, scusa.”
A: “Ecco la pizza, scusi per l’attesa signora.”
Le persone trans notano quando qualcuno ci mette l’impegno, e non se la prendono se all’inizio fai degli errori in buonafede.