Aiuto con la Filosofia

Salve a tutti.

Ultimamente sto cercando in tutti i modi di riuscire a leggere alcune opere, ma trovo alcuni concetti ostici per me, probabilmente perché mi manca una base in certi ambiti.

Sto tentando di leggere a piccole gocce alcune opere di Bataille, ho letto le lacrime di Eros e l'ho trovato molto interessante e abbastanza comprensibile, ma l'Erotismo è già più difficile da leggere, e sto avendo difficoltà.

Inoltre vorrei leggermi qualcosa di Klossowski, pensavo a "La moneta vivente", ma mi sento un po' intimorito.

Vorrei anche conoscere il pensiero di Foucault, io pensavo di iniziare con "Sorvegliare e punire" e "Storia della follia", qui sul forum mi era stato consigliato "Le parole e le cose", ma su internet leggo che è molto ostico come libro per chi non è avezzo alla filosofia del linguaggio, quindi sono dubbioso.

In linea generale vorrei riuscire a leggere delle belle opere sulla società moderna, i meccanismi che la governano, e sulle pulsioni umane, ma sono abbastanza neofita e non so come orientarmi...

Ho comprato tempo addietro "Modernità Liquida" di Bauman e lo stavo leggendo molto volentieri, ma si è inzuppato il libro a causa di un'acquazzone e devo ricomprarlo, merita come autore?
Fantastica la storia del libro di Bauman

Potrebbe interessarti qualcosa di James Hillman? Forse il mio più grande punto di riferimento.
Qual è la richiesta, esattamente?
Provo a soffermarmi su questo:

Queste non sono cose che si capiscono leggendo uno, due o dieci libri, bensì facendo un percorso strutturato. Se ti leggi tutto Foucault e poi semplicemente credi a Foucault, non avrai mica capito come funziona il mondo, ma ripeterai a pappagallo le idee di qualcun altro Pertanto, mi riesce difficile consigliarti qualche testo che soddisfi la tua richiesta; ci vorrebbe semmai un piano di studi Però mi sembra di capire che tu sia giovine; cosa studi all'università?

Comunque, Foucault è sicuramente un autore importante e molto attuale. Molte delle sue intuizioni sono fondamentali e chiunque faccia scienze storico-sociali a un livello almeno decente lo usa almeno un pochino. Se ti interessa leggerlo, secondo me ti conviene seguire l'ordine di pubblicazione delle sue opere principali. Le parole e le cose ti era stato consigliato in relazione a una questione specifica (se ricordo bene la circostanza). Storia della follia è un buon punto di partenza, sebbene sia un libro lungo, noiosetto e pieno di inesattezze. Ma è anche molto semplice e costituisce una buona introduzione al metodo di Foucault. Poi, secondo me, una buona idea è anche quella di leggere un'introduzione o un companion.


Number, in sintesi vorrei leggere qualcosa di stimolante ed interessante, mi sono stancato della narrativa e vorrei passare alla saggistica, solo che ho 0 idee su cosa leggere, sono allo sbaraglio.

Ho 20 anni e studio a Traduzione ed Interpretariato in soldoni, dunque lingue.


Mi ero interessato ad Hillman, ma conosco solamente "Il sogno e il mondo infero".
Mettendo assieme il fatto che vuoi capire "come funziona la società", che vuoi leggere saggistica interessante, e che studi lingue, ti suggerisco seriamente di leggerti un po' di filosofia del linguaggio, nei confronti della quale hai già manifestato interesse. Più tardi ti rispondo più in dettaglio.


Grazie mille, sei sempre gentilissimo!
Io comunque ti consiglio David Harvey sul capitale di marx, tipo:

https://www.amazon.com/Companion-Marxs-Capital-Complete-ebook/dp/B078DTV5QC/ref=pd_cp_351_2/147-8766980-2766520?_encoding=UTF8&pd_rd_i=B078DTV5QC&pd_rd_r=0bdc10a5-6cfd-4c57-bccc-3e766b12e9f4&pd_rd_w=RL08T&pd_rd_wg=NLDMX&pf_rd_p=ef4dc990-a9ca-4945-ae0b-f8d549198ed6&pf_rd_r=6A8EJB4FAKERKT7AZVR1&psc=1&refRID=6A8EJB4FAKERKT7AZVR1

Ed anche se e` un libro storico secondo me questo e` molto utile a capire come vanno le cose:

https://www.amazon.com/Globalists-End-Empire-Birth-Neoliberalism-ebook/dp/B07BF46YN2/ref=sr_1_1?keywords=slobodian+globalists&qid=1569097609&s=digital-text&sr=1-1

Su foucault Sorvegliare e punire e` un buon inizio.


Il suo libro più famoso è "Il codice dell'anima".
Però se vuoi qualcosa di più "concreto" ti consiglio "Il potere. Come usarlo con intelligenza".
Se vuoi saggistica "per capire la società", assieme al già consigliato David Harvey ti consiglio Il lungo XX secolo di Arrighi e La nuova ragione del mondo di Dardot e Laval. Sono comunque due libri essenziali a mio parere per capire la contemporaneità. Bauman è sempre piacevole, facile e godevole da leggere, ma a mio avviso molto descrittivo e poco penetrante.

Poi posso dire una cosa controcorrente? Basta Foucault. O meglio, è stato partecipe di una lunga moda che, a mio avviso, sta lentamente finendo (e che forse è meglio così, poiché ogni autore che subisce mode viene anche superficializzato e parodizzato). Io ti consiglio, sopratutto se sei alle prime armi, di leggere classici ancora validissimi, per esempio di Nietzsche, se ti interessa questa scia, che comunque contengono già tutti i vari Foucault, Bataille, Derrida e compagnia cantante francese (come Genealogia della morale, La gaia scienza, Umano troppo umano).

Basta coi francesi, leggi Lenin
Scusa il ritardo ma nel fine settimana non ho avuto il tempo di mettermi a scrivere il post.

Dunque, secondo me, per "capire la società", uno dei filoni più proficui del pensiero filosofico contemporaneo, è quello che studia il carattere costitutivo del linguaggio e dei sistemi simbolici. A dirla tutta, è un filone trasversale fra la filosofia e l'antropologia. L'idea alla base è che il linguaggio non si limiti a rappresentare e comunicare idee preesistenti (teoria derivativa), ma produca una determinata realtà e contribuisca, insomma, alla costruzione della realtà sociale nel suo complesso.

Un buon punto di partenza possono essere i due principali filosofi del linguaggio legati alla teroia degli atti linguistici: J. L. Austin (How to Do Things with Words) e John Searle (Speech Acts: An Essay in the Philosophy of Language).
Che cos'è un atto linguistico? Semplificando, se io dico "ti prometto che ti rispondo più tardi", questo enunciato non può essere valutato semplicemente sulla base di un criterio di verità (teoria derivativa); il mio enunciato realizza invece quello che possiamo chiamare il fatto del promettere.
Da qui alla costituzione di più complessi fatti sociali, il passo è breve. Se io ti faccio una promessa, il mio enunciato linguistico produce delle conseguenze nel mondo sociale: anzitutto produce una tua aspettativa, ma per esempio costruisce anche me come soggetto nella percezione di quelli che ci leggono/ascoltano.
I fatti sociali prodotti attraverso il linguaggio possono essere anche più stabili (e qui abbiamo la teoria neo-istituzionalista del diritto, quindi Ota Weinberger e Neil McCormick; ma teorie costitutive del diritto sono state elaborate da una pletora di autori da svariati punti di vista). Una legge, per esempio, produce un fatto sociale. Se il legislatore dice "non rubare", questa norma produce una determina sfera d'azione che prima non esisteva, costituisce potenziali ladri e non-ladri. Ma questa è ancora una semplificazione, perché i fatti sociali stabili sono costruiti attraverso un complesso di segni e discorsi. Il ladro, per esempio, è costruito attraverso una serie di testi normativi, ma anche attraverso i discorsi fatti dai politici, da qualunque figura di autorità, nonché da una serie di segni materiali (e qui abbiamo anche Foucault): la prigione, per esempio, non è una mera conseguenza di un fatto sociale pregresso né è meramente funzionalizzata a produrre un determinato fatto sociale esplicito (per es. la punizione del reo); la prigione, al contrario, con la sua stessa materialità e con le pratiche sociali che le sono connesse, contribuisce a creare una serie di realtà sociali, come per esempio la stessa figura del ladro/reo, l'autorità, etc. (la prigione crea il ladro; il manicomio crea il folle, etc.).

Questo che ti ho delineato a grandi linee costituisce uno dei principali e più floridi approcci teorici nel campo delle scienze storico-sociali. Per quanto mi riguarda, costituisce un'effettiva chiave di volta per capire come funziona il mondo, come gli attori sociali creino significato, relazioni e fatti sociali, anche a prescindere dall'intenzionalità.

In conclusione, leggi i suddetti libri di Austin e Searle, e leggi Foucault
Ovviamente, di queste cose si sono occupati un'infinità di teorici in un'infinità di discipline (per es., per la teoria del diritto ti ho menzionato i teorici del neo-istituzionalismo), e magari qualcun altro vorrà consigliarti altra gente. Austin, Searle e Foucault sono alcuni dei meno specifici.
Appena ho un po' di tempo vedo anche se riesco a trovare un libro introduttivo su queste cose di cui ti ho scritto, ma l'ho spesso cercato e non l'ho ancora trovato.
Comunque, mi sembra il caso di iniziare con un approccio di filosofia del linguaggio anziché di antropologia/sociologia, perché la chiave di volta è nella filosofia del linguaggio, nella cosiddetta "svolta linguistica" del pensiero del XX secolo. Quindi, direi, Austin e Searle come classici, oppure un'introduzione/companion. E poi Foucault, il cui pensiero, ovviamente, va ben oltre la teoria costitutiva del linguaggio e dei segni, e che rimane un autore attualissimo anche (e soprattutto) per altri aspetti (ma è tutto connesso).



Non sono d'accordo
E' vero che Foucault è una sorta di buzz-word che molti usano senza manco averlo letto, ma rimane un autore fondamentale e molto attuale. L'approccio di Foucault al corpo e al potere (oltre all'aspetto suddetto che lo connette alla filosofia analitica del linguaggio), continua a essere al centro del dibattito scientifico di una pletora di discipline. Personalmente, credo che la teoria foucaultiana del potere costituisca un punto di passaggio obbligato per qualunque discorso sul potere.
Insomma, non so quanto possa dirsi che Foucault sia passato di moda. Magari la buzz-word Foucault si sente un po' meno, ma Foucault continua a essere citato e, se non lui, autori che da lui dipendono. Foucault non passerà presto di moda, come (fatte le dovute proporzioni) non passerà di moda Hegel, perché di certi autori il discorso filosofico e teorico diventa semplicemente intriso, anche quando non sono citati direttamente.
E poi, il fatto che Foucault sia una buzz-word mi sembra una ragione in più per leggerlo, in modo da poterne parlare e capire senza unirsi al brusio
buco che mi interessa
Sì anche l'anti-moda diventa una moda. I francesi sono ok in sé, se ti interessano i francesi.

Poi secondo me non devi esagerare col timore di libri troppo difficili, leggili e bon, poi al massimo ne leggi altri per le parti che non hai capito. Se cerchi una scaletta sistematica per poter capire tutto ti serve un corso di studi come dice n6, non delle letture.
La profondità della comprensione va di pari passo con l'intensità e la levatura dello sforzo intellettuale o d'intuizione. Dunque quale migliore inizio che il breve saggio "lo sforzo intellettuale" del filosofo che più di tutti è stato capace di sostenerlo continuamente, nonché, ovviamente, mio zio?
Quello che tutti cerchiamo è, infondo e assolutamente, un movimento di pensiero in cui il nostro sentire più attento si inserisce.
Sonberg me lo ricordavo meno mistico di così
Mistica =/= supercazzole con scappellamento a destra


Era inteso in senso bonario
Piu` che altro quello che si poteva capire con foucault si e` capito, ed e` qualcuno che si presta male alle questioni e problemi attuali.

Io non sono uno che svilisce i francesi che anzi adoro, ma penso che ora come ora i concetti elaborati da persone vicine ad organizzazioni politiche siano piu` utili, specie se ci si approccia senza quella ingenuita` metafisica/epistemologica che magari essi avevano 50-60 anni fa.

Quale?