AI e copyright

io ti seguo nel ragionamento perché non è totalmente campato in aria, ha una sua logica che trovo anche giusta in linea di principio, però poi c’è la realtà dell’essere umano e con questo approccio ti ficchi in un ginepraio da cui è impossibile uscirne.

già definire esattamente cosa sia una AI e cosa non lo sia è un casino. e ammesso che oggi ci riesci, fra 10 anni probabilmente non va più bene e devi ricominciare d’accapo.
poi devi trovare un modo per controllare con cosa sia stata generata l’opera d’arte e questo imho è ancora più difficile, se non impossibile.
e allora mi chiedo, ma ne vale davvero la pena?
se già oggi esiste lo scrittore famoso che usa un esercito di schiavi ghostwriter e poi assembla e ritocca prima di pubblicare firmando che è roba sua, cosa cambia se nello scrivere il suo romanzo lo scrittore si fa aiutare da un LMM? ma soprattutto, come pensi di impedirglielo?
a sto punto io dico che è meglio fottersene, basta stabilire che i diritti d’autore spettano agli umani e la finiamo lì, senza andare a questionare il mezzo con cui gli artisti creano le proprie opere d’arte.
magari finirà che ci saranno gli artisti che faranno tutto a mano e saranno apprezzati proprio per questo e altri artisti che avranno successo perché sono dei maghi a tirare fuori le cose belle dalla merda generata dall’AI.

…è la ratio delle leggi sul copyright.

Come facciamo a capirlo, lo decidiamo di caso in caso, vediamo, mettiamo obblighi di legge coi metadati, non lo so.
Non è il punto e non sono io che devo capirlo :dunnasd:

Dare il tana libera tutti significa ammazzare chi l’artista lo fa davvero, quello è un fatto però.

Mi pare che da inizio topic non sia mai stato detto che è una buona idea dare il copyright ad un’AI, non esiste proprio, è un discorso che non capisco come faccia a saltare fuori ogni tot reply.

Il discorso è un altro, se una persona che si è fatta aiutare da strumenti AI possa o meno chiedere il copyright e ottenerlo.

Come già descritto da geps, mi pare chiaro che è sicuramente possibile ottenere il copyright, perchè che venga usata un’AI o no, non puoi definirlo a priori (come non puoi capire se ha usato ghostwriter, o i suggerimenti di word).

Abbiamo 2 strade da percorrere:

  1. Metadati: è una tecnica possibile, ma l’efficacia secondo me è nell’ordine della singola cifra percentuale sul totale, arrivando quasi a zero in certi contesti (i contenuti degli LLM saranno impossibili da riconoscere fra poco tempo, e cmq è sufficiente una mano di correzione da parte umana in qualche punto e il testo è irriconoscibile, e al testo non puoi associarci dei metadati); su altri contesti come immagini e video già sarà più facile “nascondere” dei metadati, è un pò il concetto dei DRM, ma conosciamo tutti molto bene queste tecnologie, secondo me sarà solo uno spreco di risorse perchè non si otterrà un risultato economicamente valido.

  2. Vietare la tecnologia: come alcuni più estremi qua dentro già l’abbiano palesemente dimostrato come intenzione, si dovrebbe vietare la tecnologia, alla stregua di altre tecnologie pericolose come le armi chimiche o nucleari, si vieta la pubblicazione di software del genere; si tratta di una via che forse si poteva percorrere con una certa sicurezza di ottenere un risultato qualche anno fa, ma ormai il vaso di pandora è aperto, l’open source è pieno di software con modelli AI sia per testi che immagini e video, è solo questione di qualche iterazione e potremmo far girare modelli molto efficienti sui nostri singoli computer (per non parlare di modelli p2p per il training e le altre attività onerose).

A questo punto pare che rimanga solo una terza via, il far west, e volenti o no, mi sa che sarà la strada che verrà percorsa, anche se i legislatori bloccheranno in qualche modo OpenAI (o i colossi in generale), c’è un mondo di ricercatori e sviluppatori che stanno lavorando quotidianamente sull’open source per andare avanti, e quelli non li fermerai mai.

In realtà un’altra via da percorrere ci sarebbe, ovvero formare e preparare gli utenti, cercare di inculcare un’etica sull’uso delle AI (ma vi ricordate i primi anni in cui si usava Internet o anche prima, con le BBS, quanto fosse importante per tutti aderire alla “netiquette”?), e lavorare per far vedere esempi di implementazione dei modelli AI che siano corretti nei confronti di tutti e che siano efficienti senza essere distruttivi dell’ecosistema informativo e digitale.

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Per quanto riguarda il discorso di concedere i diritti d’autore alle AI, nessuno di noi ovviamente lo vuole ma il pericolo è concreto e bisognerà tenere la barra dritta perché c’è già chi nelle big corp. si sta sfregando le mani sognando il giorno in cui potrà rivendicare i diritti d’autore su tutto quello che i propri utenti creano sfruttando i sistemi AI che la big corp gli mette a disposizione.

Altro tema su cui bisognerà fare moltissima attenzione, sono le pretese di limitare l’utilizzo delle proprie opere vietandone l’utilizzo come dataset per addestrare i sistemi AI.
A mio parere anche qui l’opzione migliore è un bel tana libera tutti.
Mi spiego meglio con un esempio stupido: oggi nessuno (a parte la decenza) mi può vietare di ascoltare mille volte e studiare nei dettagli l’intera discografia di vasco rossi e poi comporre una mia canzone originale scimmiottando però lo stile dei testi, il modo di cantare ecc. ecc. di vasco rossi.
Così come posso studiarmi tutti gli scritti di un poeta e provare a creare qualcosa di mio con lo stesso stile. Idem per le immagini e qualsiasi altro campo delle arti.
Fino a quando non è plagio, io sono libero di studiare lo stile di chiunque e di scimmiottarlo come e quanto mi pare senza dover chiedere il permesso a nessuno.
Ecco, la stessa cosa deve poter avvenire per i sistemi di AI. Nessuno mi deve poter vietare di prendere l’intera discografia di vasco e darla in pasto a una AI per farmi aiutare a creare qualcosa di simile o anche di diversissimo.
Se ho il diritto di usufruire di una determinata opera d’arte per allenare il mio cervello, automaticamente ho anche il diritto di usarla per allenare un programma come meglio credo.

Beh, sulla seconda parte sono meno d’accordo: che tu possa farlo liberamente col modello AI sul tuo pc personale e poter lucrare sui risultati che ottieni, certamente si.

Che un’azienda possa modellare le sue AI su vasco e possa vendere il risultato ai suoi utenti sono meno propenso, capisco il fair use che si potrebbe applicare, ma secondo me le big corp dell’AI come OpenAI dovrebbero cercare un modello di business che si adatti a questi casi “pagando” gli autori per ottenere una licenza, un pò come fa google che paga i publisher e si tiene una perc nel mercato degli ADS, in questo modo vincerebbero tutti.

il fair use per le AI non esiste: tutta sta roba è pensata per gli esseri umani, l’intero framework del copyright è pensato per esseri umani.

è inutile che prendiate pezzi da la, non sono applicabili.

l’idea di lasciare un far west perché “eh, che possiamo fare” significa letteralmente distruggere il settore creativo (seh, solo quello) per regalarlo alla disney

Il problema principe rimane comunque quella attuale, oltre alla lunghezza metrica dei diritti di copyright vi è pure l’intera questione di poter attribuire la proprietà di una creazione artistica ad un’entità piuttosto di riferirla ad una persona.

Imho le cose non stanno così. Tutti gli usi dell’opera sono riservati all’autore ed è lui a decidere cosa puoi o non puoi fare, non tu. Ad esempio, chi compra un cd musicale ha il diritto di ascoltarlo per i fatti suoi, ma non di eseguirlo in pubblico.

Per me lo stesso principio deve valere per l’addestramento di AI. Se l’autore non ti concede il diritto, o peggio se espressamente te lo vieta, non puoi esercitarlo. Il fatto che per consuetudine o mancanza di interesse contrario gli autori concedano il diritto di allenarsi sulle loro opere non significa che concederanno lo stesso diritto anche per le AI.

Poi io non sono un artista e quindi se i tribunali dovessero smentirmi, tanto di guadagnato. Resta che per me addestrare AI senza riconoscere alcun compenso agli autori è assurdo, considerati i profitti che faranno le società che vendono servizi basati su AI.

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Infatti credo che se si costruisse un modello di business su questo non ci sarebbero più problemi e si potrebbe andare avanti, cosa secondo me essenziale se vuoi vendere i servizi di un AI (come fa OpenAI per intenderci), se invece ti fai girare Alpaca/LLaMa o altri modelli open source per i cazzi tuoi, fondamentalmente puoi fare quello che vuoi, chi può vietartelo.

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Sì avete ragione, in effetti non avevo considerato il caso in cui prendo la discografia di vasco, creo un’AI che genera canzoni ispirandosi a lui e poi vendo questa AI come servizio facendoci una barca di soldi, magari contro la volontà di vasco.

Finché la utilizzo io in privato per creare la mia arte che si ispira a un altro artista nessuno mi deve poter dire niente, ma se mi metto a vendere il sistema ad altre persone magari contro la volontà dell’artista le cose si complicano di molto, ci devo pensare un po’, vorrei una soluzione il più semplice possibile ma ora come ora non mi viene in mente niente :sisi:

La parte difficile è il tracking, cioè fare il tracking dei nomi degli artisti (per fare un esempio) a livello di prompt è banale (poi devi fidarti della metrica che ti fornisce OpenAI…), ma fare il tracking sul “know how” che ha acquisto l’AI non credo sia fattibile, su quello dovrebbe esserci una royalty (una tantum? una fee mensile?)… minchia è un casino :asdsad:

vi ricordate the great cascadia?
sono uscite delle immagini inedite https://www.reddit.com/r/midjourney/comments/11zyvlk/the_2001_great_cascadia_91_earthquake_tsunami/?mc_cid=662e1f088a&mc_eid=4dd02b3b93

Cioè quella è tutta roba generata da una AI?

È stupefacente e preoccupante allo stesso tempo.

cosa cazzo succederà alla nostra società nel prossimo futuro?
altro che fake news di oggi.

siamo fottutamente spacciati

basta contare le dita

Che fa ridere quando lo si dice tra amici, ma a meno di un anno da quando è diventato un meme per buona parte non è già più vero.

Oh comunque tranquilli, noi ci preoccupiamo di immaginare come saràil futuro del diritto d’autore ma la stessa cosa sta facendo il nostro parlamento.

Lo hanno chiesto direttamente a chatgpt, per cui siamo in una botte di ferro :rulez:

bene così, per una volta stiamo dettando il passo in Europa
passo dell’oca, ma è pur sempre qualcosa

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machecazz :rotfl:

sempre più pagliacci :rotfl:

Misto AI e LSC:
Thread interessante su come Spotify sta morendo, sta facendo generare musica strumentale a AI (piano track che suonano tutte uguali) e pompano nelle loro playlist roba sconosciuta che se scavi è di una loro casa di produzione. il motivo : non pagarci le royalties

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