[7 Ottobre 23] Crisi Palestina-Israele (Part 2)

Al Jazeera ha diffuso la proposta di accordo che è stata accettata da Hamas.

Chiedono molto offrendo poco in cambio, tra cui opacità sul numero degli ostaggi superstiti, dovrebbero magari sostanzialmente offrire almeno garanzie, della dubbia affidabilità comunque, di non perseguire ulteriori azioni di natura militare contro Israele per un certo periodo di tempo, anni magari; non vedo motivo per un governo nazionalista e suprematista come quella attualmente in carica a Tel Aviv di accettare condizioni negoziali su questi presupposti.

È preoccupante l’opacità sul numero degli ostaggi superstiti, credo che lato Israele si siano già messi “l’anima in pace” sul fatto che nessuno è vivo motivo per cui stanno andando giù pesantissimi.

IMHO, su 100 ostaggi “certificati” ne hanno tipo 15-20 vivi, se va bene.

“Hai ancora questi ostaggi vivi?”

“Eh boh devo vedere cmq ho degli ostaggi e li rilascio se cessate le ostilità”.

Se poi rilasciano veramente solo 10 persone su 100 vive non credo che ci facciano una gran figura, testate giornalistiche scatenate “Truffati da Hamas, abbiamo le mani legate da ciò che abbiamo firmato”.

Brutta cosa. Però anche Hamas cazzo, con cosa credi di poter negoziare? Bah

si beh, se dei 100 ne han 10 vivi son morti sotto le bombe dell’idf o sotto la mancanza d’acqua e di cibo, sempre causa di israele…non so comunque quanto contenti siano i familiari eventuali.

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Ma a Israele degli ostaggi non frega un cazzo lol, ci stanno andando giu’ pesante perche’ vogliono sterminare i palestinesi.

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Chi? Il governo di Israele che ha il culo lindo e pulito da tutti i trattati e le promesse con cui ci se lo è pulito?

Tratti gli studenti come Nixon e fai tornare tante cose, tra cui la musica di protesta che era scomparsa. Quella vera

Che mina

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dajeeeeeeee incazzatissimo :lode:

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comunque al tg stava il pre-eurovision e ovviamente focus sulla cantantessa israeliana che si è fatta la chianciuta sugli ostaggi di hamas. Approfittiamo per ricordare come il governo abbia liberamente spernacchiato alla possibilità di farli tornare pur di continuare a genocidare i palestinesi

Vabbè ma dai Eurovision di solito non prende posizione su queste cose, tipo so che anche ai cantanti russi è stato permesso di partecipare nonostante l’invasione dell’Ucraina.

…ah no?

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https://www.politico.com/news/2024/05/07/israel-gaza-state-report-00156619

Oggi l’amministrazione Biden doveva pubblicare un rapporto sulla condotta israeliana dentro Gaza, e se quest’ultima avesse violato la legge umanitaria.

Questo rapporto non è stato pubblicato, e secondo fonti interne è stato rinviato indefinitamente.

lol, lmao

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Che poi la cosa più assurda è che manco si tratta di una sorta di creazione per gemmazione spontanea di Hamas a seguito dell’occupazione israeliana, ma di reiterate pratiche attive di “supporto” da parte della destra israeliana che ha attivamente foraggiato e supportato il suddetto gruppo terroristico perchè fa comodo avere lo spauracchio da agitare per fare il cazzo che si vuole.
Così come lo scontro israele-palestinesi è sempre stato profondamente asimmetrico e a sfavore di questi ultimi, così la propaganda è ugualmente asimmetrica e purtroppo porterà alla cancellazione dei palestinesi come popolo: forse la destra israeliana penserà di aver risolto così un problema, ma nella miopia del galeotto Bibi (a cui importa solo di non vedere il sole a scacchi, ed è pronto ad affogare l’intera regione nel sangue per evitarlo) non si rendono conto che stanno gettando le basi per una fiammata antisemita probabilmente pari se non peggiore di quella antecedente alla seconda guerra mondiale.

Secondo voi è sbagliato dire che Netacoso e Israele sono mille volte peggio della Russia e di Putin

sono due situazioni che non hanno alcun parallelismo, quindi pare una cazzata così ad occhio

Mh

Devi aggiungerci anche gli USA per ottimizzare l’effetto sorpresa.

Anche per quanto mi riguarda il paragone non ha senso perchè sono due situazioni distinte con dinamiche totalmente non comparabili. Di solito il parallelismo si fa per inquinare la discussione e svilire le critiche che la destra israeliana dovrebbe prendersi sui denti.
In israele al momento comanda la destra il cui maggior esponente non ha alcun interesse nel porre fine al conflitto, in quanto dovesse accadere lui e almeno la metà del branco di asini che gli raglia intorno finirebbero in galera.
Senza contare tutto il pregresso dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi, dei mille soprusi avvenuti e da mettere in carico non solo al governo ma anche alla sterminata schiera di “coloni” che inzigati dalla destra si sentono in diritto di fare il tiro al piattello.
In russia tutto questo non c’e’, il comportamento di Putin è diverso e dettato da altre dinamiche, le due guerre non sono paragonabili in quanto ben distinte come modalità di esecuzione, ragioni alla base e potenziali sbocchi futuri.

Quindi si, il paragone è del tutto sbagliato e serve più che altro a inquinare la discussione: l’unico punto di contatto che posso vederci è ammettere che sia nel caso di Putin che nel caso di Bibi abbiamo a che fare con due criminali che non si fanno problemi a condannare a morte migliaia di migliaia di persone per i loro interessi personali.

La Russia di Putin e’ la ex incazzata che ti brucia la casa con te dentro pur di non vederti occuparla con la tua nuova ragazza (che si chiama UE / Nato).

Israele e’ lo straccione che ti occupa la casa, ti caccia da essa e ti spara se protesti. Con la differenza che non e’ uno straccione.

Questa però è una semplificazione eccessiva. È sì vero che nel periodo dopo il 1967, Israele favorì la fondazione di associazioni di carattere islamico rispetto rendendo loro più facile ottenere relative licenze, autorizzazioni e contributi (e fra queste rientra anche il Mujamma al Islami di Ahmed Yassin, la figura più di spicco fra quelli che poi diventeranno i fondatori di Hamas), e che fa questo perché li vede come una buona opposizione alle formazioni nazionaliste e di sinistra; va ricordato che mentre queste ultime, Olp in primis, credevano nell’importanza della lotta armata contro Israele, i Fratelli Musulmani invece vedevano la via giusta del riscatto nazionale in un recupero che doveva prima di tutto avvenire a livello sociale, ritornando ai valori tradizionali dell’Islam.

Ma è sbagliato vedere la fondazione di Hamas come un prodotto di Israele. Il dibattito sull’opportunità di dare il via a un ramo operativo dei Fratelli Musulmani nasce spontaneamente dentro questi ultimi già intorno all’82-83 e che ha una serie di cause, prima fra tutte l’attacco di Israele in Libano e relativo indebolimento dell’Olp (che lì aveva le sue basi), ma anche per l’ascesa al governo della destra del Likud, per il rafforzarsi del progetto coloniale e per discorsi su quale dovesse essere il ruolo dell’islam politico che coinvolgevano tutto il Medio Oriente, non solo Gaza e la Cisgiordania.

Quindi quando nel 1987, a poche ore dall’inizio di quella che diventerà nota come la Prima Intifada, si riuniscono Ahmed Yassin, al Rantisi, Shehadeh e gli altri per dare ufficialmente vita ad Hamas, in realtà è solo la messa su carta di un progetto e di obiettivi che si sviluppano col tempo all’interno del ramo palestinese dei Fratelli Musulmani, indipendentemente dall’influenza diretta di Israele.