Nella migliore delle ipotesi, ma trovo vi siano pochi elementi per tracciare paralleli tra il percorso storico compiuto dagli Stati Uniti ed altre realtà storiche precedenti, però penso almeno nel breve termine, qualche decennio, assomiglieranno maggiormente al Brasile come componimento generale, ma con forti connotazioni regionaliste di crescente rilevanza. Argomento per altre occasioni comunque.
EDIT: Frattanto, tra i molti, è proprio il Ministro degli Esteri della Corona giordano a far richiesta ufficiale dell’apertura di un’inchiesta per crimini di guerra commessi da Israele, il paese arabo con cui probabilmente la politica israeliana intrattiene rapporti migliori; e più passa il tempo maggiore sarà il prezzo da pagare per gli israeliani per normalizzare il quadro generale, sempre sia possibile, perché nutro tanti dubbi a riguardo.
Possibile, ma la densità abitativa è troppo elevata, ed al momento l’attenzione internazionale rilevante; otterrebbero solo di offrire alle organizzazioni militanti un buon numero di bersagli potenziali, qualcosa la cui precedente ed attuale segregazione rendeva più difficoltoso. Dai suprematisti israeliani però è possibile attendersi di tutto.
La Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto (EDIT: correzione: il procuratore ha richiesto alla Corte di emettere i mandati d’arresto, non sono ancora validi) per:
Netanyahu e Gallant (ministro della difesa), lato Israele
Sinwar (capo di Hamas a Gaza), Al-Masri (capo delle brigate Al-Qassam) e Haniyeh (capo dell’ufficio politico), lato Hamas
Come dice Drest, al di là degli effetti che avranno a livello pratico questi mandati, è una bella botta per la reputazione dell’attuale governo israeliano, nonché per la legittimità della guerra in sé.
No, per adesso i Procuratore ha aperto un’istanza per richiedere alla Corte Penale Internazionale di emanare mandati di arresto per le figure citate, è un passo preliminare, importante ma non conclusivo, forse per esercitare a proprio modo pressioni politiche sul negoziato; importante però adesso comunque esista un documento ufficiale in cui siano dettagliate le motivazioni alla base di questa posizione, possibile comunque Israele risponda indirettamente intensificando i bombardamenti sulle città, in atto di sfida.
Beh, ora aspettiamo forse 2, magari 3 mesi, prima di affrontare il giudizio preprocessuale e valutare se l’istanza possa procedere oltre, nulla su cui scapicollarsi al momento, tra l’altro le critiche all’operato provengono anche da Gantz stesso poiché l’atto riguarda anche il Ministero della Difesa ma cita l’andamento delle operazioni come una decisione politica di un vero quadro ideologico, quindi implicitamente gli esecutori degli ordini del governo, i militari, ne sarebbero coinvolti e lui, da militare a sua volta, non può esimersi, questo quindi forse indebolirà la sua minaccia di ritirare il supporto al governo.
Quanto al Primo Ministro Netanyahu, beh, è a rischio di essere accusato di crimini di guerra quindi il modo più sicuro per proteggersi è accertarsi chiunque sia attorno alla sua persona abbia altrettanto da perdere, quindi non sarei sorpreso se semplicemente, come già detto, riprendessero le operazioni di bombardamento indiscriminato per coinvolgere l’intera cerchia, sempre che l’IDF accetti questa strategia, ma per il momento non ha mai veramente esitato.