Ho un amico che ha corso fino ai dilettanti elite Under23 o come si chiamano ora, poi ha dovuto smettere per infortunio e matrimonio ma insomma il gruppo attuale degli italiani e dei DS lo conosce di persona, quindi mi fido molto del suo giudizio.
Mi diceva che il problema di Aru ha più cause e comprende ovviamente anche chi lo gestisce o lo dovrebbe gestire.
In pratica lui come chilometri di allenamento ne macina tantissimi, ma non fa mai le corse minori (Down Tour Under, Tirreno-Adriatico, Delfinato, Giro della Svizzera, Romandia...), quelle che servono per fare la gamba e vedere come sei messo rispetto al resto del gruppo. Non vede le facce nuove, non sa come corrono, non vive il gruppo, non mette su alleanze e accordi, eccetera
Arriva ai grandi appuntamenti praticamente al buio e senza termini di paragone.
Non ha neanche questo carattere da cuore di leone, perché sistematicameten alla prima salita in cui arranca sprofonda subito e becca i minuti. In questo caso non lo aiuta neanche l'ammiraglia perché nelle tre settimane di corsa il giorno di crisi capita a tutti: il campione grazie alla lucidità e anche al DS riesce a gestirsi e limitare i danni. Lui immancabilmente scivola a minuti dal gruppo dei migliori e il giorno dopo ne becca 15.