[QUOTE=Ronaterihonte;19587261]Ma cosa stai dicendo?
L’Italia storicamente e’ stata protagonista della piu’ grande emigrazione della storia Occidentale. Una volta la gente NORMALE faceva armi e bagagli per trovare un lavoro e mantenere la propria famiglia.
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No, non lo è affatto, normale intendo, non è vista in questi termini da una parte sostanziale della popolazione, forse crescente; non lo puoi considerare tale, altrimenti ti perdi gran parte della contrapposizione politica e tematica del nostro tempo e non credo sia così. La dialettica della chiusura ha sempre più seguito proprio perché la percezione di sconfitta in una corsa ipercompetitiva abbraccia gruppi di persone sempre maggiori, e queste persone non hanno la possibilità, la volontà o le capacità per tenere il passo ed ovviamente di fronte ad una evoluzione che le vede perdenti assumono un atteggiamento difensivo e credo che questa tendenza all’autoprotezione sia molto più profonda della predisposizione per delle istituzioni democratiche se si arriverà a questo.
Non puoi andare in giro urlando, per vero che possa essere, che devi essere flessibile, rapido e sempre sulla cresta dell’onda per non soccombere, che il lavoro che farai tra 5 anni deve essere ancora inventato ad una classe di prima superiore, che il tuo palcoscenico è il mondo e dovrai competere con esso, alcuni ne saranno intrigati ed elettrizzati dalla prospettiva ma la maggior parte no, così facendo deprivi la società di ogni aspettativa nei confronti del futuro ed in una società che diviene sempre più verticistica e ineguale ogni novità non è un’opportunità, diventa una minaccia.